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Autore: Hidalgo_Aragorn    27/06/2014    3 recensioni
Bella Hale vive con i suoi due gemelli nella casa che suo padre ha comprato con la nuova moglie, che puntualmente ha già 3 figli e sono i più popolari della scuola.
Ma sia Bella in dolce attesa, che Edward suo fratellastro, futuro padre, scopriranno di avere molto in comune ...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Sorpresa | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 3: lui è …
Mezz’oretta dopo il parto mi riportarono mio figlio. Era così bello. Solo qualche capello aveva in testa, per essere prematuro era raro.
Per mia grande fortuna stava bene, i polmoni si erano formati e tutto era andato perfettamente. Mi dissero però che se avesse pianto senza un motivo di portarlo subito lì per un controllo ma per il resto stava andando tutto benissimo. Ne ero felice, così felice … che sarei potuta saltare di gioia.
Compilai le carte, ci misi ben due ore e dopo aver finito, lo allattai. Era strano pensarlo, ma ero lì a dar nutrimento al mio bambino. Jasper mi aveva chiamato, sarebbero venuti a prendermi appena mi avessero dimessa. Appena che il dottore finì di controllarmi, erano le 8, mi disse che potevo tornare a casa.
Presi le mie cose e mio figlio, non mi girava di chiamare, avrebbero fatto domande alle quali in quel momento non avevo voglia di rispondere. Sorrisi e uscì dall’ospedale con il piccolo. Ancora indecisa sul pro e contro del secondo nome che gl’avevo dato, entrai in gelateria, avevo voglia di un milk shake. Certo quell’inizio giugno, c’era caldo. Al bambino avevano infilato un body bianco leggero e prima di andare gl’avevo cambiato il pannolino.
«amore, la tua mamma è molto strana, stai certo che qualcuno ti farà gl’auguri, ma non ascoltarli, la mamma ti vuole un mondo di bene e non ti lascerà solo come fa Carina la ex di Edward. Ma tu non sai chi è Edward quindi mamma che parla a fare?»
Mi piaceva auto-indicarmi come “mamma” era dolce, mi veniva automatico, forse fin troppo. Avevo avuto sei mesi per conoscere mio figlio, imparare a volergli bene e cantargli attraverso la pancia quando calciava e adesso era davvero lì, tra le mie braccia, era un gran bel cambiamento. 
Sospirai, il giorno seguente sarei dovuta andare a scuola, fingere di non aver partorito e isolarmi dal mondo. Certe volte, Jasper diceva che ero furba, mi nascondevo dagli sguardi degl’altri con degl’occhiali e con i capelli spettinati, i felponi, i jeans larghi e fingendomi stupida, così tenevo gl’altri lontani da me. Proprio per quello che mi ero arrabbiata tanto con Edward, lui mi aveva vista e ogni volta da lì fino alla sua morte, pensando a me avrebbe avuto l’idea fissa di me, nuda, reale nella vasca. La vera me.
Mi piaceva auto-definirmi, brutta, solo perché così più lo pensavo più mi convincevo, ma era vero prima di rimanere incinta mi piaceva quando le persone mi dicevano che ero bella, ma in quel momento con il bambino tra le braccia mi chiedevo se stavo davvero facendo la cosa giusta a mentire a tutti. Anche a me stessa, solo per paura. Paura di innamorarmi e di avere con qualcuno qualcosa come mio figlio.
Io allontanavo la gente perché ne avevo paura, paura di soffrire, di essere talmente ingenua da ricascarci senza che potessi farci nulla. Quella prima volta, era stata un errore, ora che avevo il bambino magari avrei imparato qualcosa.
 
Entrai in casa, tutti erano su una culla rosa, davvero assurdo, quella testa di cazzo aveva avuto una femmina. Senza che se ne accorgessero più di tanto salì nella mia stanza. Jass era stato così dolce che c’aveva messo la culla con sopra il cartoncino per il nome. Sorrisi, era proprio mio fratello.
«okay amore, siamo a casa, tu fa’ il bravo e non piangere, avrai sicuramente una rompipalle come cugina quindi in silenzio cucciolo mio» gli dissi baciandolo sulla fronte. «ora mamma deve studiare ma ti mette nella culla, okay? Però mamma sta vicina a te e non si allontana, okay?»
Lo posizionai sopra la copertina di cotone e lana, poi tirando la culla vicino al mio letto, mi ci buttai sopra e presi lo zaino. Dovevo studiare fisica. Fare la tesina.
Quella era la mia priorità in quel momento. Sentì il cellulare trillare nella mia tasca, Jasper, lo riconobbi dal numero.
«dimmi caro» dissi sarcastica. «non vi siete accorti di nulla, siete proprio dei polli affascinati da una bambina, però da te non me l’aspettavo, avevi detto che il mio era il più bello … io e il bambino ci offendiamo»
-come? Sei di sopra?- mi chiese. Sentì di sottofondo delle risate.
«no, sto cercando di barattare mio figlio a un mercato nero per della cocaina della frontiera … ovvio che siamo di sopra» mi venne da ridere, erano davvero dei polli.
Sentì una marea e mezzo di passi in fretta poi mi bussarono alla porta. «avanti pollaio» dissi prendendomi il bambino. Loro entrarono e scoppiai a ridere. «non ci credo siete poco furbi, ho detto pollaio e voi siete entrati, fantastico davvero, vero piccolo? Non sono dei polli?» chiesi a lui.
«Bella, ci fai prender un colpo» disse papà.
«nah io e il bambino stavamo bene, non volevamo la macchina, ci dava la nausea» dissi guardandolo. «a proposito del bambino. Lui è Nathan Hale» dissi accarezzando la testina del piccolo. «Nathan Jasper Hale»
Venne avanti Jasper e mi sorrise. «lui è il tuo omonimo, solo che ha un nome diverso … comunque per non offendere, l’altra parte della famiglia, sister, se fosse stata femmina il secondo nome era il tuo» venne avanti mia sorella. «pa’, giuro che se mai avrò un altro figlio maschio prometto che ci metto il tuo come secondo»
Mio padre mi abbraccio e ci rimasi quasi male. «eravamo preoccupati, non avevi detto nulla Jasper nemmeno, pensavamo il peggio, sei fragile bambina, ero molto preoccupato dalla descrizione fin troppo dettagliata del tuo travaglio»
«tranquillo è andato tutto per il meglio, stiamo bene … coso, vieni qua» come avevo immaginato si girarono tutti su di lui che aveva tra le braccia la bambina. «nome?»
«lei si chiama Sophie Morgan Cullen» disse sorridente. «posso vedere il tuo uomo?» mi chiese. Sorrisi.
«sì se mi fai vedere la tua donna» sorrise. «forza vieni qua, devo farti le mie scuse più sentite e dirti che mi dispiace averti trattato in quel modo per una settimana, senza dirti nulla e facendo la difficile»
«prima o poi mi dirai cosa ho fatto?» mi chiese.
«puoi scordartelo …» dissi sorridendo. «forza, voglio sapere se mia nipote assomiglia all’oca o se ha preso dal lato buono della genetica»  poi gli passai Nathan. «dimmi tu a chi somiglia …»    
Sophie per sua fortuna aveva gl’occhi scuri del padre e a vista anche i suoi capelli, per mia fortuna non avrei avuto una degenerata come nipote. Nel frattempo Nathan girava tra le braccia dei miei fratelli e fratellastri. Papà era stato il secondo a prenderlo e ancora non gli staccava gl’occhi di dosso.
Ero felice che se lo coccolassero così adesso, perché probabilmente per un po’ non l’avrebbero più visto e mi dispiaceva, ma io lì non ci potevo stare.
«per me somiglia a te visto che il padre non si è mai visto» disse Rosalie quando fu il suo turno.
«come non si è mai visto, non avrai fatto l’inseminazione artificiale spero?» chiese Emmet.
«l’avrei menata se l’avesse fatta» annunciò inaspettatamente papà.
Lo guardai male. «comunque no, non ho fatto l’inseminazione … ho consumato e sono rimasta incinta di Nathan» dissi riprendendomi il neonato. «e comunque, suo padre è il passato, lui non lo vedrà mai più e nemmeno io, quindi che senso ha rinfrescare la memoria su qualcosa di andato, perso, abbandonato?»
Chiarito il mistero del padre di Nathan, lo misi a letto e finì di studiare, la tesina l’avrei fatta il giorno dopo.

ciao, sono sempre io ... ringrazio tutti quelli che hanno commentato e anche quelli che non l'hanno fatto e spero con tutto il cuore che piaccia,
spero di sentire chiunque abbia un'idea positiva o no di questa piccola fanfiction che probabilmente si dilungherà un poco ...
il prossimo capitolo, vi giuro, vi stupirà ... un bacio Hidalgo_Aragorn (Manumeia Black)

 
  
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