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Autore: Hidalgo_Aragorn    28/06/2014    2 recensioni
Bella Hale vive con i suoi due gemelli nella casa che suo padre ha comprato con la nuova moglie, che puntualmente ha già 3 figli e sono i più popolari della scuola.
Ma sia Bella in dolce attesa, che Edward suo fratellastro, futuro padre, scopriranno di avere molto in comune ...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Sorpresa | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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nota iniziale: chiedo scusa a tutte le lettrici che mi hanno supplicato di non farla partire, perchè mi tocca dirlo, l'ho fatta partire e spero che piaccia lo stesso perchè proprio dalla sua partenza nasce qualcosa nel piccolo Eddy ... scusate ancora ... buona lettura ...


Capitolo 4: 2 mesi dopo la nascita.

Nathan faceva 2 mesi di vita alle 6 di quel giorno, l’esame di maturità l’avevo fatto e passato come già da prima della nascita del bambino avevo programmato. Dovevo andarmene prima che qualcuno si abituasse davvero a Nathan e a me, alla me che non si nascondeva.
Sospirai e finì di infilare le ultime cose nella valigia. Il pullman sarebbe arrivato  mezz’ora dopo alla stazione e avevo esattamente 40 minuti per recarmi lì con mio figlio. Sospirai. Non avevo detto nulla la sera prima, avevamo cenato tranquillamente, avevo guardato Sophie mentre che Edward lavava i piatti e avevo messo a letto il mio bambino. Avevo dormito due ore poi avevo iniziato l’operato.
Spensi il cellulare e cambiai la scheda col mio numero con quello nuovo e quella vecchia me la infilai in tasca. L’avevo disattivata da qualche giorno e nessuno se n’era accorto.
La lettera l’avevo scritta, mi bastava posarla sul tavolo della sala con la scheda e le mie chiavi di casa.
Dopo avrei abbandonato tutto. Mi sentivo troppo in difficoltà da quando era nato Nathan. Papà era così felice ma sapevo bene che mentalmente si chiede se di quel passo avremmo mai lasciato il nido per lasciare lui e la nuova moglie di nuovo soli come un coppia all’inizio della vita matrimoniale.
Ero la prima che se ne andava, bene, non avrei più sentito quello strano bisogno di sdebitarmi, l’avevo scritto, mi sarei sdebitata in quel modo, non dovevano più preoccuparsi per le spese per me e per il mio bambino.
Poi infilai sotto la porta di Jasper una lettera a parte, c’avevo scritto “Top Secret, da non rivelare a nessuno” e sperai che mantenesse la riservatezza.
Caricai Nathan nell’ovetto a seggiolino e con tutta la mia roba alla mano uscì dalla casa, con l’intenzione di non tornarci mai più.
Avevo tutto con me, ogni traccia della mia presenza l’avevo presa. Tutto ciò che restava di me era la mia stanza vuota con solo qualche disegno scarabocchiato o qualche quaderno di mio fratello.
Sospirai non ero ancora del tutto certa che ce l’avrei fatta ad allevare un figlio sola, ma da sola l’avevo portato in pancia e quindi da qualche parte dovevo pur cominciare.
Chiusi la felpa e mi avviai pensando solo al dover cercarmi un lavoro per poi mandare all’asilo Nathan.
 
Pov_ Edward.
Sophie faceva due mesi quel giorno e con mia grande sorpresa, non mi svegliai con Bella che mi buttava giù dal letto perché si era fiaccata di dover cambiare sempre lei mia figlia. In fondo non aveva torto, ma adoravo il profumo di fragola e vaniglia che lasciava alla mia bambina. Venni svegliato da un pianto, ma non quello di Sophie, il suo l’avrei riconosciuto, era quello di Rosalie. Mi alzai di scatto e vidi Sophie già cambiata. A differenza dal solito aveva un garofano tra le mani e già c’era l’odore di Bella.
Ma perché non era venuta? Dalla sveglia sul comodino erano le nove passate e solitamente lei mi svegliava alle otto e mezza. Strano.
Magari era la volta buona che la dovevo svegliare io. Ma forse era meglio non farlo, se dormiva voleva dire che Nathan aveva pianto parecchio quella notte, meglio lasciarla riposare.
Mi alzai sbuffando e infilai la maglia grigia sopra i boxer a scacchi. Presi Sophie e iniziai a scendere di sotto. Mamma, Carlisle, Emmet e Rosalie erano in sala. Rose era disperata, piangeva sulla spalla di mio fratello e suo compagno.
«che succede?» chiesi a mezza voce.
«Edward … Bella è andata via»nemmeno capì di chi fosse la voce che ero shoccato, ci rimasi di merda a quella notizia. Ecco cosa significava il garofano, era un suo modo per augurare a mia figlia tutta la fortuna che potesse avere. Abbassai lo sguardo, perché se n’era andata senza dirmi nulla? Insomma, certo non era la madre di Sophie ma tra me speravo che lo sarebbe diventata, ma infondo poteva fare quello che volevo. Era stupido anche solo ipotizzare che volessi etichettare il concetto “Bella” come “mamma di Sophie”, ma era inevitabile, da quando avevamo fatto la pace non avevo fatto altro che pensarci. Eravamo nella stessa posizione e fino a quel momento stavamo facendo tutto di pari passo. Facevamo i turni di chi passava il pomeriggio con i due bambini e chi li portava in giro, chi sistemava la stanza dei giochi, chi controllava i biberon e che dormissero. Insomma, io pensavo che avremmo continuato così … così fino a … a un tempo non chiaro, ma se lei se n’era andata, come facevo?
Insomma, lei era la donna, lei poteva capire Sophie, io no, io avrei preferito fare il padre di Nathan almeno un minimo di qualcosa ci capivo, ma per una bambina non sapevo proprio cosa fare.
Poi io già sentivo di essermi abituato alla routine di lei che mi svegliava, io le accarezzavo i capelli balbettando un “buongiorno” detto solo per dar rumore ai miei pensieri, poi mi diceva che Sophie era apposto e se ne andava sorridendomi forse solo per farmi sentire stupido. Io dovevo poi solo alzarmi, vestire Sophie e raggiungere lei che dava da mangiare a Nathan, poi gli faceva fare il ruttino e mi passava il biberon con del latte per la bambina. A volte speravo ardentemente che ce ne mettesse anche del suo, non per fare il porco, ma perché significava che avrebbe fatto da mamma anche a Sophie.
Ma se n’era andata e dovevo pensarci da solo a Sophie, senza contare Alice che puntualmente le avrebbe girato intorno per un bel pezzo, ma mia sorella non era Bella.
Andata, sparita, scivolata via tra le dita come sabbia e il tempo, probabilmente dalla lettera che aveva scritto, non l’avremmo mai più rivista e questo faceva male al cuore. Avevo bisogno di lei.
Non solo per allevare Sophie ma anche solo per avere qualcuno che mi sorridesse al mattino e che mi lasciasse in tutta la mia stanza quel profumo dolce di fragola e vaniglia che amavo.
Sì io probabilmente l’amavo. L’avrei anche amata con gl’occhiali, solo perché il suo comportamento sarebbe rimasto comunque sempre quello; quello dolce della ragazza che amava suo figlio e che per me, solo per me, si occupava spesso anche della mia bambina.
Già mi mancava. Io amavo Bella e mentre leggevo le righe ricamate solo per occupare delle righe che non sapeva riempire, scritte da lei, mi scese una lacrima solitaria e mi svegliai da quel mondo di sogni solo quando Sophie che aveva in braccio mamma, si mise a piangere perché non voleva quell’insipido latte.
C’andai vicino. «non lo vuoi il latte cattivo, vero Sophie, vuoi il sapore dolciastro del latte di Bella vero? Ti capisco sai? Ma dovrai arrangiarti signorina, da oggi niente latte di Bella» le dissi prendendola in braccio. «però proviamo a metterci della vaniglia ok? Pensi che ti potrebbe piacere di più? Sì … beh proviamo, tanto vale …»
«vuoi dire che Bella oltre a dare il latte a Nathan lo dava anche a Sophie?» mi chiese mamma.
«credo di sì … dalla sua reazione al latte normale credo proprio di sì e poi se vuoi la verità, lo ipotizzavo già da tempo, in casa non c’è il latte neonatale o in polvere, c’era solo lei» poi guardai la bambina. «credo oltretutto che entrambi avessimo pensato che lei sarebbe stata la sua mamma»
Sophie mi guardava tranquilla, come in cerca di qualcosa, o qualcuno, aveva la faccia da “dov’è mamma Bella?”
«non c’è piccola, Bella non torna» con quella frase lei iniziò a frignare, il mio presentimento era corretto; eravamo entrambi innamorati di Bella.

ehi ... vi piace la confessione del nostro Mr Cullen, innamorato di Bella chi l'avrebbe detto? beh, peccato per lui, se n'è accorto tardi ...
nei prossimi capitoli, farò stare Jasper come il sale nell'acqua per la pasta, anzi, Jasper sarà anche come l'acqua. 
ma vedremo una Rose ... un pò distrutta dai sensi di colpa ... spero piaccia anche il prossimo e che non vi abbia deluso troppo, ma 
andava fatto ... e lo capirete nel prossimo capitolo ... un bacio Hidalgo_Aragorn (Manumeia Black)



 
  
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