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Autore: barbara_f    29/06/2014    2 recensioni
Una storia diversa dalle altre che ho già pubblicato; più delicata, più insolita, più breve.
5 sensi, 5 momenti importanti, 5 sensazioni, 5 emozioni, una sola voce narrante, quella di Edward, solo sette capitoli. Spero la segiuate con lo stesso interesse con cui avete seguito le altre FF
dal prologo:
"Mi guardai attorno, cercando di trovare una spiegazione logica a quell’insolita tensione, ma non c’era nulla, niente di diverso attorno a me: tutto era al posto giusto, come ogni giorno, come sempre...
Carezzai ancora la lastra d’acciaio e un leggero sorriso fiorì sulle mie labbra...
Era il luogo in cui preferivo stare e questa, era la mia ora preferita: quella della quiete prima della tempesta.
Fra poco la stanza sarebbe stata ricolma di voci, di suoni, di odori... fra poco, come animata da una magia nota, tutto avrebbe preso vita."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 2
 
Tatto
 
La sua pelle aveva una grana talmente sottile sotto le mie dita...
Era la prima volta che sfioravo il suo volto, la prima volta che permettevo a me stesso di saziarmi della sua bellezza non solo con gli occhi ma con il tatto.

Le strinsi la mano, era fredda, la primavera era appena iniziata e lei aveva dimenticato i guanti; ringraziai il cielo e mi guardai attorno sorridendo.
Tutto stava sbocciando.
Anche il mio amore per lei.

****
“Edward!” la voce di mia madre mi ridestò, lasciai immediatamente la cornice con la sua foto, come scottato, non volevo commenti, non volevo essere compatito…
“Edward ti prego… devi lasciarla andare…” aveva visto, aveva capito…
“Ti stai distruggendo tesoro.. devi lasciarla andare, devi tornare a vivere …”
Non capiva, nessuno capiva… io semplicemente non potevo, non potevo lasciarla andare, se l’avessi fatto non mi sarebbe restato nulla…
 
Se avessi permesso ai ricordi di abbandonarmi cosa sarebbe restato di noi, del nostro amore, della morbidezza della sua pelle sotto le mie dita?
L’avrei ricordata ancora?
 
Chiusi gli occhi e con le dita sfiorai la sua foto, ne ripercorsi i tratti, mi soffermai sulle sue guance rosee, mi beai del suo sorriso...per un istante mi illusi di sentire ancora il calore della sua pelle...
Volevo illudermi, dovevo illudermi, se non l’avessi fatto non sarei sopravvissuto alla durezza della realtà.
“Non posso mamma, semplicemente non posso!” risposi pacato e sicuro.
Avevo preso la mia decisione da tempo ormai…
Le voltai le spalle, sapendo che soffriva per me ed uscii da casa; era quasi il tramonto, l’ora che preferivo, il momento di massimo fulgore del sole prima di cedere il passo all’imminente notte.
Passeggiai lentamente nel tepore di un pomeriggio di fine estate, avevo bisogno di stare solo, di pensare a me, alla mia vita, al mio futuro senza di lei…
Mi sedetti esausto sulla panchina del nostro primo appuntamento, quella stessa panchina dove, per la prima volta, le mie mani avevano sfiorato le sue, dove, per la prima volta le nostre labbra si erano toccate…
Chiusi gli occhi, poggiandomi una mano sulla guancia, quella stessa guancia che lei aveva carezzato asciugando l’unica lacrima che mi aveva concesso di versare…
No, mia madre non poteva chiedermi di lasciarla andare, nessuno poteva chiedermi di lasciarla andare, nemmeno Isabella.

“Edward…” una voce nota mi fece sussultare, Alice.
Mi voltai.
“Sta bene?” mi chiese con un’ombra di preoccupazione negli occhi.
Mi riscossi, dovevo avere un aspetto orribile, non dormivo più bene da mesi ormai, solo quando ero al lavoro e solo per poche ore, mi concedevo di dimenticare tutto: dolore, preoccupazioni, sofferenza.... solo per poche ore il mio lavoro diventava la cura dei miei affanni.
“S…si” balbettai mentre la ragazza si accomodò al mio fianco.
“Volevo ringraziarla Edward, per l’altra sera…” sorrise con tutto il corpo; quella ragazza era un raggio di sole sceso per caso ad illuminare un angolo di mondo…
“Per cosa Alice? Io non ho fatto nulla…”
Lei sorrise furbetta, aveva capito il mio gioco, e, prima che potessi rendermi conto di ciò che stava succedendo, si avvicinò a me e di slancio baciò la mia guancia.
“Jasper mi ha finalmente invitato a cena!” disse prima di scappare via con un gran sorriso stampato sul volto.
“Sono felice per voi!” sussurrai tra me e me vedendola allontanarsi… 
“Ci vediamo stasera a lezione” risposi sorridendo all’amore che vedevo sbocciare in lei.
Spero che tu sia felice Alice pensai alzandomi e dirigendomi verso casa.
Fra poco il buio sarebbe sceso di nuovo a riempire la mia vita e le mie notti insonni...
 
****
“E’ andata via la luce!” la voce di Isabella sembrava così spaventata, non riuscivo ad immaginare come una donna di venticinque anni potesse aver ancora paura del buio...
“...E allora?” risposi con l’ombra di un sorriso nella voce.
“Ho paura, non sto scherzando... ho paura dei temporali, ho paura dei black out, ho paura di...” sentivo il suo respiro farsi più agitato... e forse non era solo il buio a spaventarla...
L’avevo invitata a casa mia... avrei cucinato per lei... era la prima volta che accettava di stare da sola con me.
“Ti faccio il couscous alle verdure!” le avevo detto, “se ti va, puoi aiutarmi a sminuzzare gli ortaggi!”
“non hai una candela in questa casa?” la voce di Bella era sempre più agitata e questa situazione stuzzicava la mia fantasia.
Mi avvicinai a lei sfiorandole il braccio nudo, sobbalzò poi rabbrividì sotto il mio tocco.
“Non ti spaventare Bella, sono solo io!” le sussurrai all’orecchio lasciandole un piccolo bacio nell’incavo del collo.
La sentii sospirare quando le mie mani la cercarono nel buio sfiorando i contorni del suo viso, delle sue labbra, del suo collo...
La sentii appoggiarsi a me, cercandomi, ricambiando quelle  carezze che, al buio erano più facili da fare, che nell’oscurità sembravano più intense e più pregne di significato...
“Cerco una candela...” dissi con il respiro accelerato dall’eccitazione.
Mi fermò.
“Godiamoci il buio e il silenzio e questa notte di tempesta dove tutto sembra più forte e più intenso...” disse prendendomi una mano tra le sue.
“Godiamo della nostra vicinanza e del calore delle dita che si intrecciano...” e allacciò la sua mano alla mia.
“...e delle labbra che si incontrano...” e mi baciò così, nel buio della notte, nel silenzio di una città bloccata...
Avrei dato qualunque cosa perché il tempo si fermasse cristallizzando la perfezione di quell’istante.
 
****
Il mio quartiere si stava illuminando e brulicava di persone in cerca di refrigerio dalla calura estiva ma io non avevo voglia di unirmi a loro... volevo tornare a casa e prepararmi un cous cous alle verdure nell’illusione che il tempo seguisse a ritroso il suo percorso fino a riportarmi a quell’istante di infinita perfezione.
Spensi la luce e chiusi gli occhi nella speranza di sentire ancora quel tocco gentile sulla mia guancia ma ero solo, nessuno ad aspettare il mio ritorno, nessuna candela ad illuminare il mio buio.

 
Couscous alle verdure
un tripudio ci colori e sapori


Per il couscous

 
  • 270 ml circa di  acqua, due noci di burro, 250 gr  di couscous, due cucchiai  di olio extravergine di oliva.
Per le verdure
 
  • Uno spicchio di aglio, qualche foglia di prezzemolo,una carota media, una cipolla media, una melanzana media, cinque cucchiai di olio extravergine di oliva,un peperoncino fresco,otto pomodori ciliegino, due zucchine piccole, sale q.b.
Preparazione
 
  • Lavare, asciugare e tagliare a tocchetti piuttosto piccoli la melanzana che verrà salata e posta in un colapasta per almeno 20 minuti a perdere la propria acqua.
  • Iniziare a preparare il couscous mettendo l’acqua in una pentola larga e capiente, portarla ad ebollizione, poi versarvi un cucchiaino di sale, aggiungere il couscous a pioggi), due cucchiai di olio, mescolate e poi spegnere il fuoco.
  • Livellare bene il couscous con un cucchiaio e lasciar riposare 2 minuti in modo che la semola assorba l’acqua.
  • Trascorso il tempo necessario, aggiungere due noci di burro,
  • far cuocere dolcemente per altri 2 minuti, poi spegnere il fuoco e, servendosi di una forchetta, sgranare bene il couscous che verrà temporaneamente lasciato da parte.
  • Lavare e tagliate a cubetti la zucchina, la carota e i pomodorini.
  • Sbucciare l’aglio, tagliare a pezzettini il peperoncino e porli a rosolare in una padella capiente assieme a 5 cucchiai di olio e al cipollotto tritato.
  • Aggiungere quindi le carote, le zucchine e le melanzane sgocciolate.
  • Far stufare le verdure a fuoco dolce per altri 5 minuti fino a che saranno leggermente cotte, ma non sfatte, poi salare e spegnete il fuoco.
  • Appena le verdure saranno intiepidite, unire i pomodorini  e versare tutto in un contenitore insieme ad il couscous con qualche foglia di basilico spezzettato.
  • Servire il couscous alle verdure guarnendolo con delle foglie di basilico.
   
 
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