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Autore: Siranne    30/06/2014    4 recensioni
Ricordava perfettamente di averlo visto steso, con il petto insanguinato e privo di sensi. Aveva cercato di scuoterlo per farlo rinvenire, ma notò che aveva una ferita alla testa da cui fuoriusciva copioso del sangue.
Shikamaru le disse che era meglio lasciare stare, che era impossibile che potesse essere vivo, ma lo ignorò e controllò il polso per percepire il battito, Sakura però non fu in grado di sentirlo. Fu staccata a forza dal corpo di Sasuke. La guerra era appena finita e i superstiti lasciarono i cadaveri sul campo per curare le ferite di chi ancora aveva la forza di restare attaccato alla vita. Quando alcuni ninja tornarono il giorno dopo per recuperare i corpi, all’appello mancava quello di Uchiha Sasuke.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sayōnara Memory
Cambiamenti

«Buongiorno» disse Sakura con disprezzo, lasciando intendere che non gradiva la sua presenza, soprattutto perché a causa sua era stata costretta ad alzarsi.
«Ciao» rispose Ino, lievemente intimorita dal tono dell’amica «scusa se ti disturbo»
Prima che la figlia potesse dire qualcosa di scortese, si intromise la madre «ma che disturbo! E’ un piacere rivederti!»
L’entusiasmo della donna cozzava con l’espressione indifferente e annoiata di Sakura.
«Grazie signora» accennò un sorriso «però potrebbe lasciarmi sola con lei?»
La donna si ritirò in cucina.
«Come stai?»
«Secondo te?» bofonchiò Sakura mentre si avvicinava al mobile per prendersi una merendina.
«Era da tempo che non ci vedevamo» ritentò Ino.
«Già» scartò la brioche e iniziò a mangiare, d’altronde non  aveva ancora fatto colazione.
«Sei cambiata molto, Sakura»
«Le persone cambiano, Ino»
«No, scusami, ho sbagliato» la rosa si girò verso la bionda guardandola perplessa «non sei cambiata, vuoi solo far credere di essere cambiata»
«Posso farti una domanda? Perché sei venuta? Per rimproverarmi?»
«No…»
«Allora che vuoi?! Cosa ti importa se sono cambiata o no?»
«Mi importa perché tu sei mia amica! Ti stai lasciando trascinare alla deriva, perché non ti svegli da questo torpore? Non ti vedo più sorridere, non vedo più la voglia di vivere che avevi prima…»
Sakura si mise a camminare avanti e indietro, su una stessa linea immaginaria.
«Svegliarmi? Vivere? Sorridere? Come posso fare una cosa del genere? Ogni sorriso mi sembra un insulto a loro. Come posso provare un qualsiasi sentimento positivo quando loro sono morti?»
Ino le si avvicinò.
«Devi accettarlo. Sono morti, ma tu sei viva»
«E’ questo il problema!» Sakura si fermò difronte a Ino e puntò gli occhi verdi in quelli azzurri dell’altra «se io fossi stata diversa… non ho nemmeno il coraggio di buttarmi da un ponte…»
«Sakura…» Ino ricambiò sconvolta lo sguardo colmo di lacrime della rosa. Quando aveva deciso di andare a casa sua, non pensava che le cose sarebbero precipitate fino a questo punto, sentiva di non avere la forza necessaria per sopportare il suo sfogo sofferente.
«Hai ragione, non sono cambiata» continuò tra i singhiozzi «sono sempre quella stupida che è in grado solo di piagnucolare, incapace anche di muovere un solo dito»
Ino, facendo un solo passo, le si avvicinò e l’abbracciò con quanta forza avesse nelle braccia. Sakura si irrigidì perché quel contatto l’aveva sorpresa. Quel piccolo momento di calore le fece capire quanto freddo aveva accumulato nell’ultimo periodo.
«Ascoltami» disse Ino staccandosi da Sakura «la prossima settimana partirò per una missione a Natsugakure, vuoi venire?»
«Io…»
«Ok, ho deciso io per te. Tu devi venire, non ti farà male uscire un po’ dal villaggio» disse con un sorriso solare « adesso però devo andare, inizia il mio turno al negozio di fiori. Mi raccomando non mancare, altrimenti verrò a prenderti con la forza» concluse e si avviò alla porta.
«Ino… grazie»
La bionda sinceramente non capì per cosa la stesse ringraziando, non aveva detto niente di che e per tutta la giornata non riuscì a togliersi la sgradevole sensazione di non essere abbastanza forte per aiutarla. Invitandola a quella missione non aveva fatto altro che complicarsi ulteriormente le cose, non sapeva come rispondere al suo dolore, ma senza dubbio la cosa peggiore che poteva fare era ignorarla. Anche se non sapeva cosa dire, non l’avrebbe mai lasciata sola.
Sakura invece apprezzò proprio il silenzio di Ino, non aveva bisogno di sentirsi rinfacciare da altri cose che già sapeva da sola.
Non era sicura che quella missione fosse una buona idea, ma quel dialogo con Ino le fece accendere una nuova scintilla.
Naruto e Sasuke erano morti. Ma per cosa? Per difendere i loro ideali, per rifondare il villaggio, per creare una pace duratura.
Lei era viva. Ingiustamente, ma era viva. Restare in quello stato di torpore non le sarebbe servito. Per loro avrebbe trovato il coraggio di vivere, attraverso Sakura sarebbero sopravvissuti i loro ideali e attraverso lei si sarebbero realizzati.
Non sarebbe tornato tutto come prima, finalmente era arrivato il tempo del cambiamento.
 
***

Sasuke non riusciva a darsi a pace. Michiko aveva detto che il suo abbigliamento non era riconducibile a nessun villaggio. Certo dei suoi vestiti, quando era stato ritrovato, non era rimasto un granché ma questo non era sufficiente a togliergli dalla testa l’idea che forse lui non stava combattendo per nessuno dei villaggi. Non ricordava niente di ciò che aveva vissuto, chi gli poteva assicurare che non combattesse dalla parte di chi aveva scatenato quella guerra?
L’equipe che doveva fargli tornare la memoria o che almeno doveva riuscire a farlo tornare a casa, aveva lasciato la sua stanza da qualche ora per controllare se ci fossero denunce di scomparsa da parte di qualche villaggio.
Come si aspettavano le denunce di scomparsa erano migliaia, ma la maggior parte si riferivano a periodi anteriori alla guerra.
Poche erano quelle che denunciavano la scomparsa di coloro che avevano partecipato alla guerra. Non c’erano molte speranze che quelle persone si fossero allontanate o che fossero state rapite. I loro corpi, o ciò che ne rimaneva, si trovavano chissà dove.
Nessuno di quei profili però corrispondeva al ragazzo che si trovava in ospedale. La ricerca si prospettava molto più difficile del previsto.
L’equipe composta dall’uomo grassottello, dalla donna detective e dal giovane tornò per raccontare come erano andate le cose.
 Questa notizia era stata l’ennesima batosta per l’animo dilaniato di Sasuke. Infondo chi diamine faceva delle denunce di scomparsa per dei criminali? Ormai ne era quasi sicuro, qualsiasi altra ipotesi era inverosimile per lui.
«Non c’erano molte denunce per quanto riguarda le persone scomparse durante la guerra» disse la donna dell’equipe «d’altronde quante possibilità ci sono che siano vivi?»
«Ragazzo» continuò lei, con un tono serio «finché non sarai tu a ricordare non credo sarai in grado di tornare a casa»
«Quante possibilità ho di ricordare?» chiese Sasuke a voce bassa.
«E’ impossibile dirlo. Sappi però che più passa il tempo, meno possibilità ci sono»
«Allora non c’è un modo affinché io possa ricordare?»
«Ci sono vari metodi come assaggiare cibi che eri solito mangiare, o ascoltare canzoni che ti piacevano, ma questi metodi possono essere usati solo quando si  è circondati da persone che ti conoscono e che sanno i tuoi gusti e soprattutto il tuo passato»
Sasuke abbassò la testa, svuotato di ogni energia.
«C’è però una cosa che non devi assolutamente fare. Non devi perdere la speranza, altrimenti puoi dire addio definitivamente ai tuoi ricordi»
«Non che sia una cosa così orribile, alla fine» disse l’uomo grassottello, ridendo «mettila su questo piano, ragazzo: questa è una nuova opportunità che la vita ti dà; è come se fossi nato di nuovo, puoi ricostruirti la tua esistenza come meglio credi»
Sasuke, pur sforzandosi, non riuscì a vedere molti lati positivi nella cosa. Anzi più ci pensava, più si rendeva conto di trovarsi in una situazione di stallo. Se non conosceva il suo passato, come poteva progettare un futuro?

Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Scusate per il ritardo con cui ho aggiornato e ringrazio tutti coloro che hanno letto/recensito/preferito/seguito :)
Finalmente dopo tanta sofferenza do un po' di sollievo a Sakura, mentre mi sono scagliata contro il povero Sasuke (gomen Sas'ke ç_ç). Ma non tutto il male vien per nuocere XD
Spero che vi piaccia e come al solito ricordate di lasciare una recensioncina,
alla prossima ^_^


 
   
 
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