Non potevo credere che mia
madre mi aveva trascinata a vedere una nuova casa, ci eravamo trasferiti da
poco e già volevano cambiare casa.
La ragazza continuava a
blaterare su cose per l’Ipod ma l’unica cosa che
riuscivo a pensare era che non volevo lasciare quella casa. Ok erano morte
delle persone li dentro, e allora? Per me aveva un’anima. E poi qui non c’era
uno studio dove papà poteva lavorare, qui non sarebbe potuto venire Tate e io
non so dove abita, non ho il numero del suo cellulare, ci vediamo solo ed
esclusivamente quando viene a casa mia per le visite, si ok non lo conosco bene
ed è un ragazzo un po’ strano. Dopo quello che avevo visto quando aveva
spaventato Leah non volevo più vederlo, ma poi ci ha
aiutate , a me e alla mamma, a scappare dagli aggressori quella sera, quindi
forse non è un ragazzo cattivo.. E’ stupido che pensi queste cose per un
ragazzo conosciuto da poco ma in lui vedo qualcosa, qualcosa che non vedo in
nessun’altra persona e lui mi capisce a differenza del resto del mondo. Ed è
l’unico amico che ho qui ora.
<< Le dirò la cosa
che mi piace di più è la guardia giurata all’ingresso >> disse mia madre
sorridendo alla ragazza.
No dovevo fermarla, perché
non avevo intenzione di venire a vivere in questo posto.
<< Mi scusi, posso
parlare con mia madre? Da sola >> calcai bene la voce sulle ultime due
parole per farle capire che volevo che uscisse.
<< Certo >>
disse la ragazza avvicinandosi alla porta << Mi trovate in agenzia, ho un
altro appuntamento tra 20 minuti >> continuò, ma io non la stavo già più
ascoltando.
Appena la porta si chiuse
mi girai verso mia madre.
<< Ci siamo
trasferiti qui in California quando avremmo potuto andare ovunque.. >>
<< Beh ha un non so
che.. >> disse mia madre interrompendomi mentre si guardava intorno. Non
aveva capito a cosa mi riferivo, come al solito.
<< Tu e papà, voi
due non affrontate niente: la relazione, l’aborto. Per molti questa è la vita,
ma voi avete mollato tutto solo perché volevate ricominciare da capo. >>
dissi io interrompendola a mia volta alzando un po’ la voce.
<< Tesoro, non credo
tu abbia ancora elaborato quello che è successo in quella casa. >>disse
lei. Ecco che cominciava di nuovo a dire che avevamo avuto un trauma o cose
simili. << E’ stato sconvolgente, è stato un incubo. >> continuò.
<< Questo posto è un incubo! Io adoro la
nostra casa, ha un’anima! È dove io e te siamo state grandi, mamma. Tu dici che
siamo state vittime di qualcosa di orribile lì. Io dico che è dove siamo
sopravvissute. >> ancora non capiva che preferivo stare li dove per la
prima volta eravamo state unite che in questo posto vuoto e insignificante.
<< Sono felice che
tu la veda così! >> disse lei sorridendomi, come se fossi una stupida
<< Io sono incinta, non posso restare li! >> disse lei. Ecco che
gioca la carta dei sensi di colpa, beh questa volta non vincerà facilmente.
<< E’ una decisione che tuo padre e io abbiamo preso per la nostra
famiglia insieme.. >>
Si e come al solito
l’opinione di Violet non conta, non chiedetele mai
nulla.
<< Si come vuoi..
>> le dissi interrompendola e spostando lo sguardo da lei al pavimento.
No questa volta non mi sarei fatta mettere i piedi in testa, questa volta
dovevano ascoltare anche quello che IO avevo da dire << Ma ti avverto, se
insisti a voler cambiare casa io me ne vado, scappo, so come andarmene senza
farmi più trovare, credimi. >>
Usci dall’appartamento
sotto lo sguardo sbigottito di mia madre. Non volevo lasciare quella casa, per
qualche strano motivo ci ero legata e avrei lottato per rimanere li.
Salve!! E’ da un po’ che
non scrivo. Da qualche mese mi sono innamorata di American Horror Story e ho
pensato di scrivere qualche ff u.u
Avevo deciso di fare una raccolta di one shot di scene che mi piacciono e di scriverle come le vedo
io. Se l’idea vi piace continuo! Grazie a quelli che leggeranno, lasceranno un
commento e tutto il resto ;)