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Autore: Vane Joe Armstrong    01/07/2014    2 recensioni
Avete mai pensato ad un modo per sconvolgere la vostra vita ? Ad un modo per allontanarvi un po’ dai problemi quotidiani ? O avete mai pensato, semplicemente a cambiare aria ? Bhè io si…ed è più o meno quello che sto facendo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente quando mi svegliai erano circa le dieci e Jim e Jodie erano già a lavoro.
Fui svegliata dai raggi del sole che entravano dalla finestra e dal telefono che squillava. Mi alzai velocemente dal letto e corsi a rispondere;
“Pronto ?”
“Oh piccola mia,finalmente sento la tua voce”
Era mia madre.
“Ehm…ciao mamma,non ho avuto tempo per chiamarti,sono quasi sempre fuori casa,voi come state ?” dissi io allegramente.
“Qui stiamo tutti bene,la solita routine,tu piuttosto,raccontami qualcosa,come stai ? Cosa hai fatto in questi giorni ?” disse lei eccitata.
“Io sto bene mamma,non ho fatto niente di particolarmente divertente,sono stata al mare e ho visto un po’ la città,è davvero un posto incantevole”
“Eh,,e hai conosciuto qualcuno? Come si comportano con te” continuò lei curiosa.
“Ehm…sono tutti molto gentili con me....scusa mamma ma adesso non posso intrattenermi a lungo,ho delle cose da fare,sappi  solo che sto bene…e manda un bacio a tutti,ti richiamo appena posso,a presto!” dissi riattaccando la cornetta del telefono.
Ah…le mamme…quando iniziano a parlare e a farti domande,non la smettono più.
Dopo aver riattaccato la cornetta del telefono mi diressi in cucina e bevvi velocemente un bicchiere di latte con qualche biscotto.
Mentre inzuppavo il biscotto nel latte,decisi di andare al mare,dato che comunque a casa non avevo niente di meglio da fare.
Andai in bagno,mi lavai, indossai il primo costume che trovai nel mio armadio e un vestitino molto carino per il mare.
Presi la borsa e l’asciugamano,uscì di casa e mi diressi verso la spiaggia.
Arrivai sulla spiaggia in poco più di 10 minuti o giù di lì,e posizionai l’asciugamano,nella zona in cui l’avevo posizionato la mattina precedente; come il giorno prima la spiaggia era poco affollata e il mare molto tranquillo. Decisi di andare a fare un bagno,così lasciai le mie cose sulla spiaggia,tolsi il vestito,rimanendo in costume e mi diressi verso l’invitante e cristallino specchio d’acqua.
L’acqua gelida venne a contatto con la pelle calda del mio corpo e un brivido mi percorse la schiena. Mi immersi  nell’acqua limpida e pulita e iniziai a nuotare,facendo di tanto in tanto qualche immersione sul fondale marino ben visibile,dalla sabbia chiara e ricco di alghe e pesci di ogni specie. Uscì dall’acqua circa mezz’ora dopo e tornai sul mio asciugamano.
Mi guardai in torno per vedere se Paul era nei paraggi ma niente,non c’era.
Mi asciugai velocemente e strizzai i capelli,bagnati dall’acqua del mare  e dopo di ché mi stesi un po’ al sole per farli asciugare. Odiavo stare al sole,ricordo che da bambina, quelle poche volte che andavo al mare con la mia famiglia,passavo molte ore sotto al sole a giocare con i miei fratelli e quando tornavo a casa ero tutta rossa,color pomodoro e l’ustione mi causava sempre dolori atroci. Per questo odiavo il sole e preferivo non abbronzarmi.  A tal proposito,ricordo che una volta a scuola,su un libro di letteratura greca lessi che nell’antica Grecia,solitamente, le donne dalla carnagione chiara facevano parte dell’elite aristocratica,paragonabili ad Atena ed Era,Dee belle e immortali,in quanto non svolgevano lavori faticosi sotto il sole cocente e avevano quindi una carnagione sempre molto chiara,quasi fossero bambole di ceramica.
Mentre ero stesa sul mio asciugamano mi appisolai. Mi svegliai circa mezz’ora dopo a causa delle urla  provenienti da alcuni ragazzi che giocavano e scherzavano tra loro,non lontani da me.
Mi stropicciai gli occhi,ero tutta sudata a causa del caldo e la mia schiena come il resto del mio corpo era molto calda; mi alzai dall’asciugamano,mi stiracchiai e andai a fare un bagno,per rinfrescarmi un po’.
Mentre uscivo dall’acqua vidi Paul,non lontano da me. Stava leggendo,o almeno così sembrava.
Decisi di spaventarlo con lui aveva fatto con me la sera precedente,così mi avvicinai a lui,attenta a non far rumore.  Quando ero praticamente a un piede di distanza da lui,lasciai che l’acqua,che gocciolava dai miei capelli scivolasse sulla sua schiena.
Appena l’acqua venne a contatto con la sua pelle,Paul sobbalzò e si girò di scatto verso di me.
“Ma ciao” Dissi io,ridendo per la sua espressione sconvolta.
“Era una vendetta questa ? “ Disse lui divertito.
“Diciamo di si”
“Ma io mi sono fatto perdonare almeno”
“Bhè direi che ora siamo pari,non credi ?”
“No,mi devi un favore,devi farti perdonare in qualche modo”
“Ehm…d’accordo ci penserò. Sei solo ?”
“In realtà no,sono con degli amici,adesso sono in acqua e tu ? “
“Ah capisco,ehm,io si…non conosco praticamente nessuno oltre te” dissi ridendo.
“Ehi Mccartney hai una nuova fidanzata e non ce la presenti ?” disse un ragazzo che camminava verso di noi,con i capelli castano chiari gocciolanti.
“Lei non è la mia ragazza,è un’amica” rispose Paul imbarazzato.
“Oh bhè,più possibilità di fare colpo per me” disse lui con un sorriso malizioso.
“Sempre il solito Don Giovanni e John ?” disse un altro ragazzo con i capelli più scuri,dal fisico più gracile rispetto a quello di Paul.
“Non farci caso” disse quest’ultimo rivolgendosi a me.
Io arrossì,ero tremendamente timida e arrossivo praticamente per tutto.
“Ragazzi lei è Emma,Emma loro sono John e George” disse Paul.
“Piacere di conoscervi,loro sono gli amici di cui mi hai parlato ? “ Dissi con un sorriso.
“Si direbbe di si” mi disse Paul,ricambiando il sorriso.
“Il piacere è nostro” dissero gli altri due,lanciando occhiatine a Paul.
“Lei è Italiana” aggiunse Paul.
“Davvero ? Bè dovrai cucinarci qualche tipico piatto italiano” disse George con un sorriso.
“Possibile che tu pensi sempre e soltanto al cibo ? “ disse John.
Scoppiamo tutti e quattro a ridere,erano dei tipi davvero allegri e vivaci e non facevano altro che ridere, tirarsi leggeri pugni sulle spalle e scambiarsi occhiatine.
“Ehi ma dov’è Ringo? “ chiese Paul.
“E’ ancora in acqua” rispose John.
“Cos’è ha intenzione di diventare un nuotatore professionista ? “ disse Paul ridendo.
“Oh si certo,sono convinto che farà molta strada” rispose George mentre si asciugava i capelli con un asciugamano.
Dopo poco anche il terzo ragazzo ci raggiunse,aveva gli occhi molto chiari,si notavano anche da una certa distanza,erano di un azzurro intenso. Anche lui aveva i capelli castani e il fisico simile a quello di Paul.
“Ehi,avete fatto una nuova conoscenza e non mi dite niente ?” disse quest’ultimo spingendo leggermente John.
“Mica è colpa nostra se vuoi intraprendere la carriera di nuotatore” disse George con un sorrisino.
“Piacere Ringo” disse lui non curandosi dell’affermazione dell’amico e baciandomi la mano.
“Emma” dissi io,arrossendo nuovamente.
 
“Ehi,ehi vacci piano” disse Paul.
“Ooh Paul è geloso” disse John ridendo.
Paul arrossì.
“Ehi è tutto a posto tranquillo” dissi io sorridendogli per placare il suo imbarazzo.
“Bhe Emma questa è la nostra band “ dissi George,per cambiare argomento.
“Si,devi ascoltare assolutamente qualche nostra canzone” disse Paul rivolgendo uno sguardo di gratitudine all’amico.
“Certo,volentieri” dissi, con un lieve sorriso.
“Sei in compagnia dei Beatles piccola” disse John.
“Si..ehm,questo è il nome della nostra band” disse Paul rivolgendosi a me.
“Che genere di musica suonate ? “ chiesi timidamente.
“Bhè,per lo più Rock’n’Roll,le nostre fonti di ispirazione sono Elvis Presley,Buddy Holly, Screamin Jay Hawkins, Chuck Berry,cantanti di questo genere qui” disse John con una risposta esauriente.
“Wow,adoro Buddy Holly ed Elvis è il mio mito” dissi con un sorriso.
“Bene,allora apprezzerai  senz’altro la nostra musica” disse Ringo.
“Ho sempre voluto imparare a suonare la chitarra ma credo di non essere capace” dissi.
“Ti insegno io,molto volentieri” disse Paul sorridendomi.
Prima di rispondere mi soffermai sul suo sguardo,i suoi occhi erano davvero belli,non li avevo mai notati prima. Erano castani chiaro con sfumature verdi,mi persi nei suoi occhi per qualche secondo,poi tornai sulla terra.
“Si,grazie,se per te non è un problema” dissi io con un leggero sorriso mentre le mie guance  si coloravano di rosso.
“No,tranquilla è un piacere” disse Paul ricambiando il sorriso.
“Voleva dire ‘no tranquilla,è un piacere passare il mio tempo con tè’ “ disse John stuzzicando l’amico.
“Dai smettila John,non metterlo in imbarazzo” intervenne George in difesa dell’amico.
“Perché che ho detto ? E’ la verità” disse John divertito.
“Adesso dovrei proprio andare,è stato un piacere fare la vostra conoscenza e passare del tempo con voi” Dissi io sorridendo.
“Perché non resti a pranzo da noi ? “ disse George.
“Si,resta con noi” disse Paul.
“Vorrei,ma non posso proprio,magari un altro giorno”
“Okay,non insistiamo,ma è una promessa” disse George.
“Bhè che ne dici di questa sera allora ? Sempre se non hai di meglio da fare” disse Paul.
“Ehm…si,stasera va benissimo”
“Passo a prenderti alle otto,okay ?” mi chiese cortesemente Paul.
“Si va bene”
Salutai tutti con un bacio sulla guancia e corsi a prendere le mie cose,poco distanti da dove si trovavano Paul e i suoi amici.
Arrivai a casa poco dopo e Jim e Jodie non erano ancora tornati da lavoro,così,lasciai le mie cose in camera e  decisi di iniziare a preparare il pranzo.
Jim e Jodie arrivarono circa mezz’ora dopo,erano stati trattenuti a lavoro.
“Grazie per aver preparato il pranzo,ma non ce n’era bisogno” mi disse Jodie dandomi un bacio sulla guancia.
“Bhè,voi mi ospitate,è il minimo che possa fare” dissi io con un sorriso.
“Com’è andata oggi ? “ mi chiese Jim.
“Benissimo,sono andata al mare e ho preso un po’ di sole,e sono stata in compagnia di alcuni amici che ho conosciuto”
“C’era anche Paul ?” Continuò lui.
“Si,era con degli amici,sono molto simpatici,e mi hanno invitata a cenare con loro questa sera”
“Okay,ma sta attenta” disse Jim.
“Sicuro,ah a proposito mi ha chiamata mia madre,potresti richiamarla tu Jodie e dirle che va tutto bene ?”
“Certo,lo farò più tardi” concluse Jodie. “
Dopo che finì di pranzare andai a fare una doccia,per liberarmi della salsedine del mare. I miei ricci erano elettrizzati a causa dell’acqua del mare e dell’umidità,e solo una volta d’avanti allo specchio realizzai di essere più abbronzata di quanto pensassi. L’abbronzatura risaltava sul mio corpo in contrasto con la pelle chiara protetta dal costume. Mi lavai lentamente,canticchiando “Love me tender” e pensando a cosa avrei indossato quella sera. Uscì dalla doccia,indossai indumenti per la casa e dopo di ché decisi di riposarmi un po’,data la stanchezza che il mare aveva portato con sé. Posai la testa sul cuscino e mi addormentai di lì a poco.
 
 
Ciao a tutti,scusate per il ritardo del capitolo,sono stata abbastanza impegnata. Spero che questo quarto capitolo vi piaccia,come sempre grazie a tutti quelli che hanno letto la storia e a chi l’ha recensita. Al prossimo capitolo.
Bacioni Vane <3
   
 
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