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Autore: Kemyros    02/07/2014    0 recensioni
Cosa attende Glory dopo la sua dipartita dal mondo reale?
Sconfitta con il sacrificio finale di Buffy Summers, la cacciatrice di vampiri, l'ex divinità sarà alle prese con il proprio trapasso e con i nemici di un tempo, ma non nella maniera in cui aveva immaginato il suo ritorno...
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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"Io non vedo nessuna piramide qui" constatò scettico Oras, guardando l'enorme distesa di sabbia in cui il quartetto si trovava.
"Ma voi chierici non siete quelli a cui insegnano ad avere un po' di fede?" rispose Glory, scrutando una precisa zona tra le dune.
"Ecco, è lì" disse poi, indicando qualcosa sul terreno.
Marl si avvicinò dove lei aveva indicato, aggrottando le sopracciglia "Un sasso?".
"Quanti sassi triangolari conosci?" gli sorrise Glory, dopo averlo raggiunto.
"A dire il vero è da due anni che non vedo sul terreno qualcosa che non sia sabbia" rispose lui.
"La piramide è sepolta!" realizzò Oras a bocca aperta.
"Non avete mai studiato storia? Non tutte le piramidi sono in bella mostra" ridacchiò Doc, raggiungendoli.

Marl tirò fuori il proprio spadone e lo conficcò al suolo.
"E' il caso di mettersi a scavare" disse poi, rivolgendosi a Glory.
"Come? No, non voglio spezzarmi le unghie" commentò lei, riluttante.
"Ragazzo, i chierici sono troppo anziani per essere sottoposti a una tale fatica, ma le tue unghie sopravviveranno allo sforzo. E se non lo facessero, ne apprezzeremo tutti il sacrificio".
Glory sbuffò e cominciò a scavare a mani nude "Scotta!".
"Aspetta che ti abbia benedetto - disse Oras, avvicinandosi a lei e toccandole la spalla - Che Dio ti conceda la sua protezione, figliolo".
"Grandioso" sospirò l'ex divinità, rimettendo le mani sul terreno.
Scottavano comunque, data la sua natura non esattamente virtuosa, ma doveva fingere che i poteri del vecchio sortissero effetto.
Si morse il labbro e scavò quanta sabbia poteva, mentre Marl faceva altrettanto usando lo spadone a mo' di pala.

Dopo una decina di minuti sopportando quel dolore, finalmente smisero.
Marl spinse via la punta della piramide, che una volta rimossa rivelò l'ingresso, con una scalinata in pietra.
"Preparatevi a ogni sorta di trabocchetto una volta che saremo entrati qua dentro. Abbiamo rischiato la vita nelle altre piramidi così tante volte da perdere il conto. Non oso pensare cosa si celi in quella che contiene davvero la sfera." avvertì Marl, cominciando a scendere i gradini cautamente con l'arma in posizione difensiva.
Oras lo seguiì, voltandosi poi verso gli altri due "La maniera più cauta con cui procedere è con un cavaliere a inizio formazione e uno alla fine".
Prima di entrare, Doc guardò Glory "Li getteremo in pasto alle creature della piramide?".
Glory scosse la testa decisa "Dovremo affrontare molto peggio una volta arrivati a Dagon. Sarà meglio sfruttarli finché possiamo, quindi cerca di tenerli vivi. Anche se dell'altro vecchio mi sbarazzarei volentieri".
"E del cavaliere? Ho visto come lo guarda" insinuò Doc.
"Be diciamo che su di lui mi farei volentieri un giro, prima di farlo fuori".
"Sarà molto difficile nel corpo di Ben" ridacchiò il vecchio, cominciando a scendere i gradini per non perdere gli altri due.
Glory sbuffò seccata "Ho comunque più chance di voi due vecchiacci se rimaniamo intrappolati per sempre qua dentro".

L'ex divinità cominciò a percorrere la scalinata in pietra, un gradino dopo l'altro. Gli altri erano lontani, ma i loro passi erano ancora udibili.
Ma essere lontana da loro era esattamente ciò di cui necessitava.
Invece di percorrere il corridoio che trovò dinanzi a sé alla fine delle scale, si mise a tastare le pareti.
Dev'essere qui, da qualche parte" rifletté, concentrandosi per rintracciare i bordi dei mattoni. Dopo vari infruttuosi tentativi, trovò finalmente quello che stava cercando: uno spiraglio appena sufficiente da far passare una mano.
Vi infilò all'interno la propria, raschiandola contro la roccia ruvida, facendola sanguinare.
Prima la scottatura, ora questo. Qualcuno l'avrebbe pagata davvero cara.
Allungò le dita di Ben più che poté, tanto da farsi male ulteriormente e impugnò la leva che sapeva avrebbe trovato lì, nascosta.
Imprecò per il dolore, ma la tirò, scorticandosi ancora la pelle.
La parete alle sue spalle si sollevò di colpi, rivelando un passaggio segreto di cui lei era a conoscenza.
Gli altri non sarebbero stati comunque capaci di esserle d'aiuto contro ciò che stava andando ad affrontare.
Doveva andare da sola...


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Nascondere l'oggetto che è il tuo tallone d'Achille è un'impresa difficile.
Devi rendere l'accesso impraticabile e, soprattutto, mettere alla guardia qualcuno capace di far fuori chiunque voglia mettere le mani su tale oggetto.
E a guardia della sfera di Dagon c'era qualcuno di veramente all'altezza di tale compito.
Solo che ora poteva essere un problema persino per Glory.
Perché la guardia nella stanza della sfera era nientemeno che una banshee.
E non puoi ragionare con una banshee. Non puoi spiegarle pacatamente che sei la sua ex-divinità, intrapolata nel corpo di un infermiere umano ed evasa dal proprio inferno personale, dopo essere deceduta.
O la fai fuori in tempo, o lei ti uccide.

Con più o meno queste preoccupazioni, Glory stava percorrendo l'antichissimo corridoio che l'avrebbe portata nel cuore della piramide. Sulle pareti le raffigurazioni delle sue più importanti imprese. Le pareti del corridoio erano illuminate da torce con una fiamma eterna. Si avvicinò a una di esse e la staccò, impugnandola.
Nell'altra mano teneva il pugnale affilato intriso del potere della chiave.
Avrebbe potuto usarlo per scappare, nel caso non fosse riuscita a cogliere di sorpresa la creatura di guardia.
Una torcia e un pugnale. Non aveva tante speranze di reggere il confronto, ma d'altro canto non aveva nemmeno poi altre alternative.
A passo felpato raggiunse uno dei quattro antri nell'intero edificio che otevano condurre alla sfera e non a una morte certa, e si gettò a capofitto nella sala del tesoro.
Si trattava di un tempio in suo onore.
Due file di colonne dividevano la stanza in tre antri.
Al centro della sala due cerchi d'oro concentrici che roteavano, infuocati. I cerchi proteggevano la sfera, che levitava al centro, da qualsiasi contatto.
Glory si sporse dallo spigolo della parete per vedere se riuscisse a scorgere la banshee.
In un primo momento non vide nessuno, ma poté poi udire un rumore di passi.
Poco dopo la creatura sbucò fuori, mentre girava in ricognizione per la sala.
Un abito nero lungo, con spacco. L'aspetto di una donna con una carnagione cadaverica e dei lunghi capelli perennemente bagnati, come se fosse stata appena uscita dall'acqua, dopo essere affogata. Un'espressione annoiata in quegli occhi intrisi di sangue.
La banshee continuò a camminare, dando poi le spalle all'ingresso.
Glory colse quello come un invito a entrare e nascondersi sulla colonna dalla quale la creatura si era appena distanziata.
L'avrebbe aggredita alle spalle al prossimo giro.
Rimase in attesa silenziosa, facendo caso al più piccolo rumore di passi. Erano lontani.
Deglutì con il cuore in gola, stringendo forte la torcia e il pugnale.
Non poteva permettersi il lusso di ritentare. E al più piccolo errore, la banshee avrebbe scatenato le sue grida letali.
Sospirò, sentendo poi i passi farsi sempre più vicini.

Si mise in posizione, pronta a scattare, quando all'improvviso sentì un tocco umido sulla spalla.
Raggelò, mentre veniva costretta a voltarsi.
Faccia a faccia con la creatura, a bocca spalancata. Le sue braccia trattenute dopo che la creatura la prese ai polsi.
Un urlo disumano risuonò per tutta la sala, riecheggiando in ogni parte della piramide, facendone vibrare le pareti.

Glory fece un passo indietro, gli occhi segnati da un'espressione di panico.
La creatura lasciò la presa.
E l'ex dea riaprì gli occhi. Chiuse la mano che stringeva l'elsa del pugnale in un pugno che scaricò sulla faccia della banshee.
La banshee caddé a terra, sgomenta.
"Com'è possibile^ - disse rialzandosi in piedi - dovresti essere in un bagno di sangue in questo momento. Dovresti essere..."
"Morta? - la interruppe lei - Già fatto, tesoro".
Glory sorrise. A quanto pare l'urlo della banshee non sortiva alcun effetto su chi era morto.
La creatura provò a sferrare delle artigliate con le sue unghie affilate ma Glory la allontanò scottandole il viso con la torcia.
"Basta ora. Abbi più rispetto del tuo dio".
"Sua Grazia non si sarebbe mai presentata qui intrufolandosi come un ladro" urlò la banshee, ricevendo in risposta un altro pugno.
"E' una lunga storia, veramente troppo lunga per farmi avere voglia di raccontarla. E cosa più importante, non ho tempo da perdere".
La banshee si rialzò "Hai tutto il tempo che vuoi, perché non ti lascerò avvicinare alla sfera".
"Non hai potere su di me. Ora, l'unico motivo per cui non sei un flambé è che ho un compito molto importante da afffidarti, Iris".
La banshee sgranò gli occhi "Come conosci il mio nome?".
Glory sferrò un altro pugno "Odio ripetermi".

La creatura guardò Glory dritta negli occhi e si risollevò, per poi inginocchiarsi al suo cospetto.
"Basta convenevoli" tagliò corto lei, andando la centro della stanza.
"Come spengo questo affare?" disse l'ex divinità, risoluta, dinanzi ai cerchi infuocati.

"Lasci fare a me" rispose l'altra, avvicinandosi e lanciando un grido contro le fiamme. Una potente onda d'urto le spense all'istante.
"Finalmente" esultò Glory, percorrendo con cautela i pochi gradini che la separavano da un oggetto che in passato era capace di indebolirla come nulla al mondo.
Ma ora che era senza poteri, poteva tranquillamente toccare la sfera di Dagon senza alcuna ripercussione.
Ripose il pugnale e tenne quel globo lucente in mano.

"Ora che il mio compito è finito, la seguirò ovunque, Sua Magnificenza" disse Iris, timorosa di essere punita per l'insolenza dimostrata prima.
"E' da escludere. Non sono sola nella mia missione e la presenza di una banshee farebbe completamente saltare la mia copertura".
"A-allora cosa posso fare per lei?" deglutì la creatura, incerta.
"C'è in effetti qualcosa che potresti fare" disse Glory estraendo di nuovo il pugnale e puntandolo contro l'altra, che iniziava a indietreggiare, fino a trovarsi spalle al muro.
"M-mia signora..."
"E' un compito molto importante".
   
 
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