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Autore: firstmarch    02/07/2014    4 recensioni
In un futuro imprecisato, dove i matrimoni e le nascite sono controllate dalla tecnologia e dalla scienza, come possono due ragazzi sperare di rimanere insieme? Il sistema decide, non il singolo individuo.
Il sistema impone il matrimonio combinato all'età di diciotto anni, un matrimonio tra due persone che non si conoscono e hanno a disposizione solo otto settimane per farlo.
E se è già difficile per due ragazzi normali affrontare tutto ciò, come potrà essere per Justin e Scarlett, innamorati l'uno dell'altro dall'età di quindici anni? Come potranno sposare qualcuno che non amano se il loro cuore è già impegnato?
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Fanfiction di soli dodici capitoli, prologo ed epilogo inclusi.
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=Njxc3R-sh5w&feature=youtu.be
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Cerimonia.
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La Cerimonia era un evento globalmente sincronizzato, generalmente celebrato di domenica, così da dare il via alle otto settimane il giorno seguente, il lunedì.
Quest'anno la Cerimonia si sarebbe svolta alle nove di sera, anticipata da quasi un mese di preparativi. Era l'evento dell'anno, quasi più importante delle feste nazionali e ciò richiedeva una meticolosa preparazione, niente poteva essere lasciato al caso.
Questa era la nona edizione che vedevo; vi avevo sempre partecipato, nonostante non fossi una diretta interessata.
La Cerimonia, celebrata all'aperto, nel grande giardino dell'Accademia, riuniva maschi e femmine di tutte le età, dai nove ai diciotto anni, e i loro genitori. I più piccoli, i nuovi arrivati, erano ovviamente sistemati nelle file posteriori, le ultime prima di quelle occupate dai genitori, mentre man mano che si risaliva lungo le file, si poteva notare come l'età dei ragazzi aumentasse, fino all'apice, al culmine: le prime file, dove i ragazzi più grandi attendevano di sentir pronunciare il loro nome, vestiti elegantemente e di tutto punto.
Quando partecipai per la prima volta alla Cerimonia, pensai a quanto mi parevano belli i ragazzi più grandi, a quanto erano fortunati a poter uscire di lì, a come l'emozione del momento desse loro quel tocco in più che mi affascinava.
Pagherei oro per tornare a nove anni, fa, oro e argento e tutti i soldi del mondo, pensai mentre mi facevo chiudere la zip del vestito blu da Jessica, appena un'ora prima che cominciasse la Cerimonia.
   “Si può sapere perché sei così in ritardo? Sei rimasta in camera perché ti girava la testa e hai saltato la cena, e nemmeno sei pronta! Forza, Scarlett, fuori i trucchi!”, mi rimproverò Jessica.
In realtà ero stata con Justin. Ci eravamo visti un'ultima volta prima della Cerimonia, prima che i nostri destini potessero essere compromessi per sempre. Eravamo rimasti insieme il più a lungo possibile, cercando di prolungare quell'idillio che di lì a poco sarebbe finito.
   “Scusami, hai ragione, Jess, sono solo nervosa. Ho rimuginato parecchio e mi è passato il tempo.”
   “Be', non è il momento per rimuginare, Scarlett.”
Jessica finì di truccarmi, cosa concessa solo per le occasioni speciali (anche se ogni tanto infrangevamo le regole mettendoci un po' di mascara a lezione), mi sistemò i capelli in una crocchia ordinata, lasciando da parte due piccole ciocche che lasciò ricadere ai lati del mio viso.
Se non fosse stato per lei non sarei mai riuscita a fare tutto ciò così velocemente.
Lei era già pronta. Non era mai stata così bella: il suo vestito di seta viola faceva risaltare i punti forti del suo corpo, le scarpe alte la slanciavano incredibilmente, facendola sembrare una modella. I capelli erano così lunghi da arrivarle appena sopra al sedere, mossi quanto bastava per darle un'aria sensuale. Chiunque l'avesse sposata, sarebbe stato molto fortunato, e non solo per il suo aspetto, ma anche per la persona che era.
   “Sicura che non avrai freddo?”, le chiesi io guardando le sue spalle nude e il tessuto del suo vestito.
   “Gli unici brividi che sentirò saranno dovuti all'emozione, amica mia, solo per quello! E ora forza, andiamo a scoprire chi saranno i fortunati ad averci per moglie.”
Detto questo -e devo ammettere che aggiunse troppa enfasi anche per i suoi standard- aprì la porta del bagno della nostra stanza, incitando Camille e Diane, le nostre compagne di stanza, a uscire da lì e a raggiungere le altre in giardino. Quando le tre uscirono, mi concessi un momento per guardare quella camera per un'ultima volta, lasciando che i ricordi degli ultimi nove anni riaffiorassero nella mia mente.
Poi uscii a passo deciso, diretta alla Cerimonia di Fine Formazione.


Nel giardino dell'Accademia Femminile quasi tutte le ragazze erano già ai loro posti, mentre sapevo che i ragazzi sarebbero arrivati non un minuto prima né uno dopo l'orario stabilito.
Vedevo già una discreta folla oltre i cancelli d'ingresso: parenti, amici e genitori aspettavano con ansia di poter rivedere i loro cari e soprattutto di scoprire chi avrebbero sposato.
Quando i cancelli si aprirono, io ero già seduta al mio posto in prima fila, di fianco a Jessica e Camille. Cercavo di non dare nell'occhio con il mio continuo sbirciare tra la folla, in cerca di Justin.
I ragazzi erano appena arrivati, in contemporanea con l'apertura dei cancelli, ma non lo vidi fino a quando non si sedette, ovvero nel lato sinistro della passerella che portava al palco, dove la preside e gli insegnanti avrebbero preso posto. Nonostante tutti gli altri ragazzi della nostra età presenti, lui mi sembrava comunque il più bello, nel suo smocking nero e con una cravatta del medesimo colore.
Non so come facesse a scherzare con i suoi amici, ma la tensione nell'aria era palpabile. Sorrisi di cortesia, saluti sbrigativi e strette di mano veloci, tutti sintomi di una crescente ansia. Justin picchiettava incessantemente il terreno con un piede, mentre si guardava intorno alla ricerca della sottoscritta. Quando trovò il mio sguardo mi fece un sorriso tirato, come per dire “andrà tutto bene”, ma in quel momento la preside prese parola e io fui costretta a distogliere lo sguardo.
Tutti erano ormai seduti, persino i ragazzini più piccoli, perciò niente avrebbe impedito l'inizio della Cerimonia.
   “Signori e signore, alunni e alunne dell'Accademia di Formazione di Ottawa, vi do il benvenuto alla Cerimonia di Fine Formazione dell'anno sessantanovesimo dalla Grande Epidemia!”
Applausi scroscianti accolsero con fervore le parole della preside, una donna a cui non ero mai riuscita ad affibbiare un'età precisa. Cercai di applaudire, ma odiavo la sensazione di sudore freddo alle mani, perciò decisi che le avrei battute il meno possibile. Con grande forza di volontà non mi mangiai le unghie e non mi tormentai i capelli. Jessica mi prese per mano, emozionata.
Sapevamo che i convenevoli sarebbero stati pochi: troppie persone da nominare, troppa ansia, non c'era bisogno di allungare il tutto con inutili discorsi.
   “Sono orgogliosa di essere la preside di questa prestigiosa Accademia e lo sono soprattutto dei miei ragazzi...”
Persi la concentrazione, mi morsi le labbra, le pareti interne della bocca, mi passai il dorso della mano sulla fronte e poi mi girai a guardare Justin. Era più immobile di una statua, fermo a fissare la preside e il corpo docenti, sopra il quale vi era una grande schermo, al momento bianco, ma non ancora per molto, avrei scommesso.
   “...e questa Cerimonia è un importante passo verso...”
Chiusi gli occhi e cercai di controllare il respiro. Strinsi ancora di più la mano di Jessica e afferrai anche quella di Camille, seduta anche lei al mio fianco.
   “Scarlett, mi stai stritolando la mano”, mi disse lei senza distogliere lo sguardo dal palco. Non potevo vedere la sua espressione, i capelli biondi le coprivano parte del viso.
   “Scusa.”
   “E come sempre partiremo dalle ragazze!”
La preside finì il suo breve discorso che a me parve durare un'eternità, e l'attenzione di tutti, dopo aver applaudito, naturalmente, passò allo schermo sul palco.
Comparve il volto della prima ragazza, l'ordine era alfabetico, perciò non avrei dovuto aspettare troppo.
Ci siamo, Scarlett, ci siamo.
   “Emily Abbington”, disse la preside leggendo il nome comparso sullo schermo, sotto la foto della ragazza. Dopo pochi secondi esso si divise a metà, lasciando spazio alla foto di un ragazzo, al suo nome e ad una bandierina, ad indicare la sua nazionalità.
   “Clark Stevens, Stati Uniti.”
Emily si alzò dal suo posto e ricevette uno scroscio di applausi, mentre anche il volto del suo futuro marito scompariva dallo schermo. La foto della seconda ragazza prese il suo posto e il processo si ripeté. La cosa andò avanti per un tempo infinito, mentre io cercavo disperatamente di non vomitare dalla tensione.
   “Jessica Michealson.”
Jessica, la mia migliore amica da più di nove anni, stava per conoscere con chi avrebbe passato il resto della sua vita. Temetti di perdere una mano per la sua forte stretta.
Quando sullo schermo comparve un ragazzo biondo, australiano e piuttosto carino, la sentii calmarsi. Si alzò trionfante, ricevendo compiaciuta la sua dose di applausi. Prima che potessi finire di applaudire anche io, la preside chiamò il mio nome.
   “Scarlett Evelyn Moore.”
Sentivo lo sguardo di Justin su di me, ero più che certo che mi stesse guardando, ma io fissavo lo schermo immobile, terrorizzata. In meno di un secondo tutti i momenti passati con lui riaffiorarono nella mia mente, tanto che per un momento pensai che davvero avrebbe potuto comparire la sua foto.
Ma non fu così.
   “William George Lannister, Inghilterra.”
Sullo schermo vi era la mia foto fatta a inizio dell'anno scolastico, sorridente e in ordine, e quella di un ragazzo a me totalmente sconosciuto. Aveva i capelli corti e scuri, gli occhi castani, le labbra carnose e uno sguardo di sfida verso la fotocamera che lo aveva immortalato. Era di gran lunga uno dei ragazzi più carini che fossero comparsi sullo schermo, ma non era Justin.
La folla iniziò ad applaudire, ma io non mi mossi. Non era lui. Non avrei mai passato la mia vita con Justin, mai. Avrei dovuto sposare un ragazzo che non avevo mai visto in vita mia, forse trasferirmi in Inghilterra, abbandonare la mia famiglia.
   “Scarlett, che ti prende? Alzati, per l'amor del cielo!”
Jessica mi tirò su quasi a forza, e io non riuscii a non posare il mio sguardo su Justin. Mi guardava. Il suo sguardo era quello di una persona a cui era stata tolta la cosa più importante, era uno sguardo pieno di dolore, uno sguardo di supplica. Quello sguardo mi distrusse, non riuscii a reagire.
Gli applausi finirono come erano iniziati e io potei tornare seduta.
Non guardai più lo schermo. Almeno fino a quando non fecero il nome di Diane e Camille.
Alla foto di Diane si era affiancato quella di un ragazzo mingherlino, con gli occhiali e i capelli scompigliati. Sembrava avere quattordici anni. Lei cercò di non piangere, ma io la vidi asciugarsi velocemente una lacrima non appena si sedette.
   “Camille Margot Verénce.”
Alzai lo sguardo appena in tempo per vedere lo schermo dividersi in due parti, lasciando il posto ad una foto di Justin. Il mio Justin. Lasciai la mano di Camille, mentre la folla era in completo delirio: una coppia nella stessa Accademia, caso più unico che raro.
   “Justin Drew Bieber, Canada.”
Lei si alzò e si voltò verso Justin, sorridendo appena. Lui ricambiò, ma lo vidi spostare lo sguardo su di me pochi attimi dopo. Le poche volte in cui si erano visti, non avevano fatto altro che mettersi i bastoni tra le ruote. Due caratteri così forti erano destinati a scontrarsi, in qualche modo. E per la scienza il modo era questo.
Non applaudii, non la guardai e non lo guardai. Rimasi zitta e immobile per tutta la durata della Cerimonia. Il mio mondo era crollato come un castello di carte, e non ne sarebbero dovute rimanere le macerie.

 
SPAZIO AUTRICE.

Ecco il secondo capitolo della fanfiction, che allungherò di un capitolo.
Non ho potuto evitare di dedicare un capitolo intero alla cerimonia, 
quindi sì, direi che verranno undici capitoli. Posto oggi, in anticipo rispet-
to ai mei tempi (una settimana circa), perché domani parto per il mare
e per dieci giorni non avrò la possibilità di aggiornare, anche se pro-
verò lo stesso a scrivere. Grazie per le visualizzazioni e recensioni,
vi lascio i nomi degli attori che mi immagino nei panni dei personag-
gi di Scarlett, Camille, Diane e William.

 
Scarlett - Felicity Jones                           Camille - Claire Holt                               Diane - Emma Watson                             William - Ansel Elgort        
   
 
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