2° capitolo
Aveva
corso come una matta con una valigia enorme tra le mani e, in spalla un grande
zaino stracarico,
reggendosi a stento sulle gambe, mentre il pensiero di arrivare in ritardo la
tormentava, facendola accelerare sempre più, senza fiato; ma c’è l’aveva fatta.
Era li, in aeroporto con Mint, mentre aspettava la
chiamata per il suo volo, continuando ad giocare
nervosamente con le mani.
-Ichigo,
tutta la fretta che avevi ti è passata?- Chiese improvvisamente l’amica,
guardandola dubbiosa.
Il
suono della sua voce la riportò alla realtà, risvegliandola dai suoi continui
pensieri -Eh? Perché mi fai questa domanda?- Chiese
ingenuamente, intontita.
Sorrise beffarda, mentre le prendeva una mano. –Hanno chiamato il nostro
volo.- Disse con voce calma, trascinandola per l’aeroporto ad una
velocità eccessiva.
Senza
rendersene conto si ritrovò all’interno dell’aereo, seduta con la cintura
inserita, mentre guardava il finestrino malinconica,
accanto a Mint, intenta nel cercare una rivista.
Sospirò amareggiata, mentre vedeva l’aereo alzarsi indisturbato, vedendo sempre più lontano la sua terra. Abbassò
gli occhi abbattuta, il Giappone le sarebbe mancato davvero tanto. Prese
il suo mp4, l’accese incurante, mentre le forze
cominciavano a mancarle, dando libero sfogo alla musica, lasciandola libera,
facendosi trasportare, perdendosi nell’immensità del cielo, guardando
sconsolata ciò che si presentava nel suo finestrino. Non aveva voglia di
parlare ed era così ogni volta che si allontanava dalla sua casa, ma sta volta c’era qualcosa che la turbava.
-E pensare che ti avevo parlato di
quel libro per scherzo.- Disse sorridente Mint,
mentre si avviava al letto per sedersi, cercando di acquistare un po’ di fiato
dopo quel lungo discorso fatto per informare la rossa di ogni
cosa.
-Che vuoi farci,
non pensi prima di parlare.- Disse beffarda, portandosi una mano sulla guancia
per poter sostenere il capo, appoggiata sulla scrivania, seduta sulla sedia con
le gambe incrociate.
In un attimo si ritrovò un cuscino stampato
in faccia, accompagnato da una risata di gusto dell’amica. Non ci pensò molto,
lo prese e con passo felpato si avvicinò alla bruna…da li sarebbe nata una
sanguinosa lotta con i cuscini, le uniche vittime: un letto totalmente
scombinato e delle lenzuola che strisciavano per terra
sconsolate.
[…]
-Devo dirti ancora una cosa.- Disse all’improvviso, mentre si portava un biscotto ripieno
di gocce di cioccolato alla bocca, tenendo con l’altra mano un bicchiere pieno
d’acqua, appoggiato al tavolo della cucina.
-Uhm…si, dimmi.-
Disse curiosa, portandosi un bicchiere d’acqua sulle labbra, posando per
un attimo il biscotto su un tovagliolo.
-In Egitto non potremo fare tutto da
sole, quindi li ci aspetta un amico.- Disse calma,
quasi indifferente, continuando a mangiare il biscotto, ormai ridotto a piccole
briciole.
-Ah, si capisco.-
Farfugliò a bassa voce, quasi tristemente, bloccando il bicchiere sulle
labbra, facendole toccare a malapena dall’acqua.
-Non dubito delle tue capacità di archeologa, anche perché è quasi del tutto il tuo lavoro,
ma una mano e un po’ più di esperienza non penso che guasti.- Disse con tono
dolce, cercando di stuzzicarla un po’, accarezzandole la mano poggiata nel
tavolo con dolcezza, sorridendole dolcemente.
-Si, ok.-
Pronunciò a bassa voce, poggiando il bicchiere per poter riprendere il
biscotto, abbandonato sul tovagliolo. -Come si chiama?- Chiese
indifferente, portandosi il dolcetto sulla bocca.
Le sue labbra si allargarono in un sorriso,
cercando di nasconderlo con un nuovo biscotto, preso dal piatto posto di fronte
a loro, mentre nei suoi occhi si illuminarono, facendo
trasparire un po’ di malizia. –Ryou Shirogane!- Esclamò infine.
[…]
La
musica continuava a scorrere incessantemente e i suoi occhi erano ancora persi
nell’immensità di quell’azzurro. Ripensava molte
volte a quella scena, lo sguardo della bruna era stato strano, non glielo aveva mai visto in viso, tutto era troppo sospetto. E quel nome, dove l’aveva già sentito?
Scosse
la testa. Troppi pensieri e troppe strane idee.
Girò
lentamente la testa verso sinistra. Sorrise, Mint
stava dormendo, forse avrebbe dovuto farlo anche lei, d’altronde si era alzata molto presto e mancava ancora molto all’arrivo.
Si girò nuovamente verso il finestrino, accoccolandosi su se stessa, dando
un’ultima occhiata al cielo; chiuse gli occhi, facendosi travolgere
completamente dalla musica, rilassandosi, chiedendosi se esistessero degli
occhi della stessa intensità e colore, poi il buio completo.
-Ichigo,
svegliati!- Disse una voce alla sinistra della rossa, agitandola leggermente.
Aprì
gli occhi pigramente, portandosi una mano sulla bocca per coprire lo sbadiglio.
Portò il suo sguardo sull’artefice del suo risveglio
brusco. –Ah Mint…siamo arrivati?- Chiese
assonnata tra uno sbadiglio e l’altro, stropicciando di poco gli occhi.
-Direi
proprio di si.- Disse con voce calma sorridendole,
dandole un piccolo colpetto sulla fronte, prendendola per mano, trascinandola
fuori.
Chissà
perché sentiva di averla già vissuto quella scena. Si
ritrovò fuori dall’aeroporto, davanti una grande auto,
blu scuro, dai finestrini scuri, non fece in tempo a capire che modello fosse,
che la bruna la spinse velocemente dentro l’auto, nei sedili posteriori,
incurante.
-Ehy
Mint, calma!- Disse accigliata, alzando leggermente
il tono della voce, cercando di sedersi tranquillamente alla destra dell’auto,
prima che qualcuno l’avesse sballottata chissà dove.
-Oh,
suvvia Ichigo. Voglio arrivare il più presto
possibile.- Disse allegra, sedendosi nel sedile
anteriore, lontano dal voltante, mentre i suoi occhi cominciavano a brillare
nuovamente.
Sgranò
gli occhi. Nuovamente quello sguardo, ma cos’era? Più continuava a pensarci e più si
rendeva conto che c’era qualcosa che non andava.
…Ora
che ci pensava, qualcosa che non andava c’era. –Mint,
ma le valigie?- Chiese allarmata, irrigidendo il
corpo, mentre il panico entrava a far parte di lei.
-Tranquilla,
arriveranno più tardi!- Disse calma e indifferente,
facendo segno al conducente di partire.
“E certo, perché le valigie arrivano da sole. Come ho fatto ad non pensarci prima?!”
Pensò sarcasticamente, accigliata, sbuffando sonoramente.
Prese
nuovamente il suo mp4, lasciandosi trasportare ancora una volta, guardando meravigliata
il panorama che li circondava.
Il
tempo passò senza rendersene conto.
-Siamo arrivati!- Esclamò solare con voce squillante la bruna, slacciandosi
velocemente la cintura.
Aprì
gli occhi lentamente, chiusi per farli riposare un po’; si guardò intorno, le
sembrava strano ma quel luogo lo conosceva. Qualcosa
le sfuggiva, fece vagare un po’ lo sguardo: Piramidi perfettamente conservate,
distanti non molto tra loro, sabbia, tanta sabbia, un
accampamento, un cielo azzurro, la sfinge di Giza…
Sgranò gli occhi. La sfinge di Giza? Che ci faceva li? Aveva cambiato residenza e non lo sapeva?
Tornò indietro con lo sguardo: un cielo azzurro, un accampamento, sabbia, tanta
sabbia, la piramide di Chefren, la piramide di Cheope… Chefren e Cheope? La testa le girava
e una stana nausea l’attaccò. Che
cosa ci faceva alle piramidi di Giza?
L’auto si
fermò, scese velocemente sbattendo lo sportello incurante.
Si, erano
proprio loro: le piramidi di Giza. Tossì
all’improvviso, la testa continuava a girarle, tratteneva la nausea appena. La
stava prendendo in giro o cosa?
-Su andiamo.- Pronunciò calma, scendendo dall’auto con grazia,
avviandosi verso l’accampamento vicino alla sfinge di Giza.
Alzò lo sguardo disgustata, guardando la figura dell’amica
avviarsi. La seguì lentamente con passo calmo, cercando di respirare
regolarmente, trattenendo l’impulso di mandarla al diavolo.
La vide
entrare in una tenda, molto alta, larga e incolore. Decise di avviarsi alla
sfinge, se era uno scherzo e doveva perdere tempo, almeno avrebbe potuto dire di averla vista da vicino.
-E’ lei?- Chiese una voce profonda e
calma, alla bruna di fianco a lui, mentre si avviava lentamente verso la
sfinge.
-Si,
proprio lei. Non posso lasciarla sola un minuto che me la perdo.- Disse beffarda, allentando la camminata verso l’amica. –O
semplicemente, non mi ha proprio seguita.- Pronunciò
infine, sorridendo.
Si fermò
all’improvviso. –Ehm…scusa, ma ho dimenticato di prendere una cosa.- Disse con tono quasi abbattuto, abbassando la testa,
grattandosi la testa imbarazzata, nascondendo un lieve sorriso, mentre lui si
fermava e si voltava verso lei. –Io vado a prenderla, tu intanto vai da Ichigo, non voglio
immaginare cosa stia combinando.- Disse velocemente, girandosi nella direzione
opposta, senza dare il tempo al ragazzo di parlare o protestare, mentre le sue
labbra si trasformavano in un nuovo sorriso. Forse c’è
l’avrebbe fatta.
Continuava a guardare la sfinge incessantemente, studiava centimetro per centimetro, abbagliata da tanta meraviglia. Se in quel momento era così, ai suoi tempi com’era stata?
-Mai visto
nessuno ammirarla così.- Disse all’improvviso una voce
maschile profonda, quasi beffarda, nascondendo meraviglia e ammirazione,
proveniente dietro la figura della ragazza.
Saltò quasi
in aria per lo spavento, irrigidendo il corpo, girandosi velocemente verso il
suo interlocutore.
Un brivido le percosse tutto il corpo, costringendola a portare
le braccia in posizione conserta, accarezzandole lentamente per far passare
quei piccoli brividi e cercando di nasconderli un po’ da occhi indiscreti.
Cercò di non sgranare gli occhi, trattenendosi a stento, trattenendo qualsiasi
espressione che potesse passare per il suo viso,
immaginando un qualsiasi personaggio inesistente per nasconderlo sotto uno di
esso, ripetendosi nella mente di stare calma, di respirare normalmente e di non
commettere qualche azione sbagliata o equivoca, mentre un leggero venticello li
investiva, scompigliando leggermente i capelli, accompagnato da una strana
melodia che risuonava incessante nell’aria. Forse era solo la sua testa e la
sua in frenabile immaginazione a crearla, forse troppo presa dallo scenario che
le era stato proposto.
-Hai
freddo?- Chiese scettico, ma con tono dolce, innalzando un sopracciglio,
avanzando leggermente verso lei.
Un altro
brivido le percosse il corpo, causando un eccessivo battito del cuore, sentendo
uno stano vuoto nello stomaco, mentre la melodia
continuava imperterrita. –Solo un po’.- Pronunciò saggia, mentre cercava di nascondere
uno strano luccichio, sbattendo lentamente gli occhi per cercare di asciugare
quello strano liquido che si sarebbe trasformato in lacrime, se lasciato
libero.
-Capisco.
Allora ci conviene avviarci verso l’accampamento.- Disse
indifferente, girandosi verso la direzione da cui era venuto.
Fece un
passo, ma qualcosa la bloccò, costringendola a rimanere li, mentre in vento
alzava un po’ la sabbia che incurante andava a posarsi sui suoi occhi, causando
la continua produzione di quel liquido. –No, voglio rimanere ancora un po’ qua,
se non ti dispiace.- Pronunciò lieve con un leggera nota
di malinconia.
Allentò il
passo, girandosi lentamente verso la figura della
ragazza che sembrava guardarlo speranzosa. –Ok.-
Rispose incurante, avvicinandosi cautamente ad un masso della rovina per
sedersi.
Le sue
labbra si trasformarono in un sorriso sincero e solare, uno di quei sorrisi che
solo lei sapeva dare, sconosciuti alla figura seduta dinnanzi a lei, che gli
causò una strana stretta al cuore, mentre quella misteriosa melodia lo
investiva senza tregua da quando l’aveva vista girarsi
verso lui, costringendolo ad abbassare la testa, cercando di mostrasi
indifferente. –Grazie.- Disse infine grata con tono dolce, girandosi verso la
vecchia direzione per ammirare ancora quella costruzione.
Alzò il
capo, posando i suoi grandi occhi di ghiaccio sulla sua figura rivolta verso la
sfinge, provando una strana ammirazione, mentre quella stretta cominciava a
svanire lentamente; uno strano sorriso si dipinse nel volto, nascosto dalla
diretta interessata, mentre lei si sentiva attraversata e studiata dai suoi
occhi impenetrabili, provocando altro vuoto alla stomaco,
torturata da una strana sensazione.
La melodia
continuava senza fine…
…forse si
era presa i loro cuori.
Eccomi di
nuovo qua!
Spero di non
avevi fatto attendere troppo, ma sapete sono stata tutto in mese con
l’adrenalina per le olimpiadi e decisamente non avevo
testa per poterla usare, anche perché non avevo manco il tempo per potermi
alzare dalla poltrona. No, no, bella davanti la tv a guardare le olimpiadi
*___*.
Comunque ho fatto più in fretta
che potevo (chissà perché se tutto mi va bene, ci metto tre giorni per scrivere
un capitolo =__=), sperando di avervi regalato qualcosa, un pocchino
di emozione (anche solo un spolverata), mentre io ho sempre le farfalle nello
stomaco e non so perché, forse mi immedesimo troppo, chissà u.u!
Ryanforever: Ciao *__*, non ci credo mi segui anche in questa è fantastico. Si, si tanto. E sono contenta che ti sei precipitata
per leggerla e che l’hai anche apprezzata ç_ç; come
ho detto nell’altro capitoletto, si deve ringraziare il santo Topolino, che
mondo sarebbe senza?
Comunque anch’io sono d’accordo
con la nostra Mint, ma se fosse bastato un semplice
“no”, non ci sarebbe stata alcuna storia, e quindi di conseguenza non avrei
potuto stuzzicarvi e farvi emozionare (se mai ci riuscirò) con questa e, poi
come hai potuto notare la nostra Ichigo si ostina a
stare con quella schifezza li, solo perché si sente al sicuro, quindi di
conseguenza ha un futuro assicurato, senza vagabondare per la strada. Che vuoi quando uno è scemo e vuole la pappa pronta, non si più
fare diversamente, ma tanto ci penso io u.u! Spero
che ti sia piaciuto anche questo (ti confesso che io amo tutto ciò che scrivo e
questa è una cosa grave -.-, ma poi alla fine se non le amo io, chi deve farlo u.u). Ciau ^^.
Pinkgirl: *__* Anche tu qua! Fantasticooo! E’ addirittura l’hai messa nei preferiti. Sigh, mi commuovo così. Sono davvero contenta, sperando che
anche questo capitoletto abbia fatto il suo bel lavoro, cioè
farti attaccarti a questa ficina. A presto, ciao!
Ichi-chan: ...O_O Ichi-chan?
No, aspetta devo rivedere il nick!
…No, c’è davvero scritto Ichi-chan. My Angelllllllllllllllllllllllll
ç__ç. Non ci credo, sei qua, l’hai letta, ti ha preso (tue parole u.u). Che bellooooo!
Ok, stop! Sto andando in escandescenza. E certo era
una vita che non leggevo una tua fan fiction e tu una
mia. Che vuoi se io sono il tuo angelo custode e tu sei il mio, alla fine
dobbiamo incontrarci per forza ù.ù.
Si, l’ho ammetto il mio stile è
decisamente migliorato, però gli errorucci alle volte
mi sfuggono ancora -.-, va bé si migliora piano,
piano, ho una vita, no!? Ti lascio, se no, poi rompo
troppo. Zao ^^.
Hachi92: Tesorooooooooooooooooooo *____*. Guarda che
anche se non mi dicevi chi eri, lo capivo benissimo
che eri tu u.u. Ma guarda questa matta, si è messa a
commentare tutto anche in questo sito, ahah! Sei
davvero un tesoro, d’altronde sei il mio tesoro ù.ù.
Oh, sono
contentissima che ti piaccia, d’altra parte sei stata la prima a leggerla,
quindi di conseguenza: o ti piaceva o ti piaceva! Ti è
piaciuta, quindi ho la coscienza a posto u_u, sono
pulita, tranne per il fatto che ti abbia fatto uscire
completamente si senno. Aspetta, ora che ci penso, tu lo sei già, senza che io
abbia messo mano, ahah! E come puoi
vedere ho aspettato che tu fossi fuori dall’Italia per aggiornare, visto quanto
sono brava. No, dai! Non l’ho fatto mica apposta! Comunque
grazie per ricoprirmi sempre di complimenti. Ci sentiamo, ciauu
^.^.
Demu: Spero di non averti deluso, anche se forse sto capitolo non è tutto
questo chissà che, insomma sarò io che sono una cosa inutile (o sono io che
faccio solo la parte?). Ok, il cervello comincia a
fumarmi =__=, non farci caso. Ciao ^^.
Hachiko_chan: Io l’ho detto che sei troppo duciola. Sei
proprio un amore *____*. Sono contentissima che ti sia piaciuto, io c’è la
metto tutta per descrivere le cose al meglio e… >/////< troppi
complimenti, ti ringrazio tantissimo. Spero vivamente, che ti
piaccia anche questo. Ci sentiamo, zao ^__^.
Ringrazio
tutti quelli che hanno semplicemente letto ^^
A
presto!
Bacioni
Ryan92!