Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Daphne09    03/07/2014    2 recensioni
Katia Colombo, una diciannovenne alle prese con la Maturità, non sa che cosa fare del proprio futuro e, cercando di studiare con i suoi amici per quel grande incubo che possono definirsi gli Esami di Stato, vivrà tante piccole avventure che forse -prima o poi- l'aiuteranno ad auto-appellarsi matura.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ed eccomi qua a due ore, diciotto minuti e un paio di secondi al mio esame orale di Maturità, alla grande chiusura.

Nonostante tutto sono qua, un po' a rimuginare sul passato e un po' a studiare.

Non posso negare di essermi fatta sfuggire un paio di lacrime dopo il confronto con il Carlo, o meglio: con Luca; ormai non ho più tutta questa confidenza da poterlo soprannominare così.

Sto tentando di ripassare cose che mi sono già state ripetute fino alla nausea, che sto rileggendo fino a star male. So che non servirà quasi a nulla, ma almeno so come passare il tempo. Fra mezz'ora penso che mi avvierò verso la scuola; rivedere alcuni dei miei vecchi compagni mi farà bene. Peccato che prima di Colombo nell'elenco ci sia proprio Carloni, spero di non farmi influenzare dalla sua presenza durante l'esame.

«Non vai?» Interviene mia madre all'improvviso, aprendo la porta della mia camera. Ebbene no, con lei ancora non si sono chiarite le divergenze di questi ultimi periodi.

«Mi sto preparando.» Mi limito a rispondere freddamente io. Nessuno potrebbe capire quanto mi dispiaccia litigare con lei, ma finalmente ho ben chiare le idee per quanto riguarda il mio futuro, e non voglio farmi scappare nessuna occasione.

 

Sono qua, vestita con una camicetta grigia ed un paio di jeans ad aspettare il mio turno lungo un'interminabile fila, che pare proprio quella che si fa al supermercato nel giorno delle offerte. Io ed i miei compagni ci siamo salutati fugacemente, dato che li ho notati molto presi dal loro studio. Chissà, magari anche loro affogano le loro negatività sui libri.. Per un'ultima volta.

«Oh, io mi son rotto il cazzo di leggere 'sta roba. -Salta su il Cozzi con la sua solita finezza- Come va Ka

«Bene dai. -Sbuffo io- E a te? Sei preparato?»

«Mah, si tira avanti. -Sospira lui di rimando- Comunque sono pronto per il sessanta, non vedo l'ora di levarmi da 'sta scuolaccia. Poi hai deciso che cosa fare all'università?»

«Bella domanda. -Bofonchio io con un sorriso beffardo stampato in viso- Ho scoperto un forte interesse nei confronti dell'economia, ma mia mamma si è fissata nel farmi frequentare la facoltà di letteratura. Tu? Hai già trovato un posto di lavoro?»

«Interessante. -Mormora lui- Mi conosci proprio così bene, eh? -Ridacchia- Comunque penso che andrò a lavorare con mio papà in officina.»

«Capisco.» Mugolo io abbassando lo sguardo al suolo, percepisco una forte vacuità nei miei occhi anche senza vederli. Spero che il Cozzi non abbia capito che le mie domande non sono state frutto di vero e proprio interesse.

«Che cosa ti turba?» Mi chiede, dimostrandosi più curioso di me nei confronti del proprio interlocutore. Non potendo rispondere, roteo lo sguardo verso destra, indicando fugacemente il Carlo con le pupille.

«Ah capisco. -Sospira poi- Brutta cosa i sentimenti..»

«A proposito di sentimenti.. -Mi riprendo io- Con la Marti? Al Sunset Beach eravate così affiatati!»

«Quello che succede al Sunset Beach rimane al Sunset Beach, ricordi? -Ghigna replicando le mie parole- Non c'è nulla da dire su noi due.» Commenta poi irrigidendosi.

«Non sai mentire nemmeno a te stesso. -Ghigno io. I suoi occhi la dicono lunga, ormai lo conosco- Tu sei cotto della Marti sin da quando ti conosco!»

«Seh certo, e allora il Ferrari è etero..» Ribatte sarcastico il Cozzi.

«Ma ero l'unica a non sapere che lui fosse gay?! -Mi altero percependo che il mio viso sta diventando sempre più bollente e, di conseguenza, paonazzo- Comunque, perché non vuoi dare inizio ad una storia con lei? Stareste veramente bene insieme.»

«Frena, frena, frena. È stata solo una sveltina, chi ha parlato di storia?!» Mette le mani avanti lui.

«Ho capito.. -Mormoro io con sguardo divertito- Tu hai paura!»

«No.» Si affretta a smentire il mio amico.

«Oh sì..» Sospiro io.

«È così evidente, cazzo?! -Si altera- Questa cosa del futuro sta prendendo il sopravvento sulla mia vita. È da un mese che la gente mi parla di Esami di Stato e di maturità mentale, di quello che voglio fare da grande e di come proseguirà la mia vita. Ma un attimo: io chi sono? Chi voglio essere? Sarò in grado di portare avanti almeno il più sciocco dei progetti che idealizzerò, ammesso che ne avrò la testa per farlo?

Non so nemmeno che cosa mangerò oggi a cena, figuriamoci se so che cosa voglio fare come lavoro, o se riuscirò a dare inizio ad una vera relazione con una delle ragazze a cui voglio più bene.»

«Cozzi, ci siamo. Stai crescendo. -Sospiro io con fare quasi materno- Andare avanti è inevitabile e ti capisco, anche io fino a qualche giorno fa avevo paura del mio Avvenire, dell'Esame, delle conseguenze delle mie future scelte. Non conoscere ciò che accadrà spaventa un po' tutti, non sei né il primo né l'ultimo, ma se saprai sceglierti le persone alle quali stare accanto già ti sentirai più forte, perché saranno il tuo pilastro.

Ciò che vuoi fare lo scoprirai più avanti, ma a volte ti potresti accorgere che l'importante sono gli amici e eventualmente l'amore, non solo la professione che eserciterai.» Mi sfogo io, per poi accarezzargli il braccio nella maniera più smaliziata che si possa intendere.

«Cazzo Ka -Sospira mestamente- Anche tu sei cresciuta.»

«Colombo Katia.» Enuncia a gran voce una donna dall'aula del quinto c, se tutto andrà bene questa sarà l'ultima volta che varcherò quella soglia.

«In bocca al lupo.» Mi augura il Cozzi.

Sento il sangue fluire nelle mie vene alla velocità della luce, pompato dal cuore che batte a mille nella mia cassa toracica, minacciando di farla esplodere.

Tutto a un tratto ho riiniziato a sentire di nuovo quel forte panico da prestazione che fino a qualche giorno fa mi assillava. Sarò all'altezza o no? Che qualche Santo in Cielo mi faccia la grazia!

Camminando con passi falsamente decisi mi avvio oltre la porta sulla quale fino a qualche settimana fa c'era affisso un piccolo calendario con su segnati i giorni che mancavano all'inizio degli Esami; ora c'è soltanto un grande foglio con su scritto il numero zero e tanti auguri di buona fortuna da tutti i membri della classe.

«Buongiorno.» Squittisco io, cercando di apparire il meno tesa possibile, per poi sedermi su una seggiola in legno davanti ad una cattedra di dodici professori. Una metà sono i miei, gli altri sono esterni; speriamo in bene.

«Dunque, signorina Katia Colombo.. -Enuncia una donna vecchia e bionda, con dei piccoli occhialini sul viso- Mi parli della situazione spagnola nel millenovecento.» Benissimo, la so.

«Allora, dunque.. -Temporeggio io. Non so perché, ma le parole non mi escono di bocca, pare che ogni vocabolo della lingua italiana sia a me sconosciuto ora- La s-situazione della Spagna era un po' disastrata, ecco.»

«E come mai?» Mi domanda l'interlocutrice abbassando la montatura sulla punta del suo naso, rivolgendomi uno sguardo scettico.

«P-Perché, cioè.. -Mugolo con voce tremolante- Tipo aveva perso dei possedimenti.» Tento di dire, per poi sospirare delusa. Cazzo, ma fino a dieci minuti fa la sapevo!

«Signorina Colombo -Interviene la donna- Si tranquillizzi e poi inizi a parlare.»

Dopo aver sorseggiato lentamente dalla bottiglietta un goccio d'acqua, mi sento un po' più a mio agio ed inizio a discorrere sulla situazione spagnola fino alla Guerra Mondiale, proprio come se l'avessi vissuta in prima persona.

 

«Bene, anche con me hai finito.» Conclude la Mainardi di francese, facendomi sentire un po' più leggera dopo una fitta interrogazione su tutto l'anno scolastico.

«Ora giungiamo ai risultati degli scritti. -Annuncia la Verdi di inglese- Prima prova: dieci quindicesimi, Seconda Prova: quindici quindicesimi, Terza Prova: tredici quindicesimi, con un totale di trentotto quarantacinquesimi. -Oh mio Dio, non ci credo!- Puoi andare.»

«Grazie. Arrivederci prof.» Mi congedo, non riuscendo più a star nella pelle dall'euforia.

«Com'è andata? -Mi domanda il Cozzi nel momento in cui mi vede uscire dalla classe- Sei viola in faccia.»

«È finita, cazzo. È finita!» Urlo, lanciando il libro di letteratura che avevo fra le mani. Non ci credo, è finita. L'era del liceo è terminata, sono una matura; la mia adolescenza se n'è andata. È finita l'età degli sguardi fugaci, delle guance rosse per l'imbarazzo e delle sciocchezze commesse con innocenza. Ora sono un'adulta, ancora inesperta, ma ora sono grande.

Mi sento come cambiata, sento di essermi evoluta.
Percepisco le lacrime punzecchiarmi gli occhi e strisciarmi sul volto, alimentate da una forte voglia di piangere. Non mi sono commossa nemmeno l'ultimo giorno di scuola e non capisco perché lo stia facendo proprio ora, non sono né triste né felice, ma sento tantissima voglia di piangere per questo momento.

«Va tutto bene.» Soffia il mio amico abbracciandomi, non sa nemmeno lui se lo sta facendo per consolarmi o per accrescere la mia felicità.

«Cozzanti Luca.» Lo richiama la solita donna di prima.

«In culo alla balena.» Singhiozzo io ridendo ed asciugandomi le lacrime che ancora mi scendono dal volto.

«Speriamo che non caghi!»

 

Le lancette dell'orologio si muovono come a rallentatore, pare che i famosi trenta minuti non passino mai. E pensare che, da quando mi sono ripresa, il mio orale è volato!

Sento scricchiolare una porta, seguito da un Cozzi con un mesto sorriso in volto.

«Allora? -Chiedo io- Com'è andata?»

«Ho preso trentacinque agli scritti! -Scatta poi saltando- Sì cazzo

«Bene, ora però andiamo a mangiare qualcosa.» In veste della penultima esaminata, devo ammettere che mi ha preso una certa fame.

 

*****

 

La giornata col Cozzi mi ha fatto finalmente staccare la spina, era da tanto che non passavo un pomeriggio così col mio amico. Anche se non sembra, io e lui siamo molto affiatati.

Purtroppo, non appena entro in casa sento una fitta tensione gravare sulle mie spalle.

«Era ora..» Mi rimprovera mia madre, sta diventando proprio pesante.

«Ascolta.. -Ribatto io. È ora di prendere in mano la situazione- Così non può andare avanti. Io voglio continuare il mio percorso di studi seguendo le mie passioni, non quelle di qualcun altro.

Per una volta in questa vita so finalmente quello che voglio, sono riuscita a riconoscere le mie aspirazioni e tu vuoi ostacolarle, facendomi star male nello stesso modo che hanno fatto i nonni con te? È questo quello che vuoi fare? Sappi soltanto che questa volta non si tratta di un capriccio, ma del mio Futuro e, a costo di vivere sotto un ponte seguirò il mio istinto. O è così o è così, mamma.» Le mie sagaci parole non le hanno lasciato nemmeno il tempo per fiatare.

«E va bene.. -Sbuffa mia madre rassegnata, penso che finalmente sia rinsavita anche lei- Soltanto se uscirai con almeno ottanta.» Ma vaffanculo allora! Ho fatto un'orale che è iniziato di merda e te mi vieni a chiedere questo?! Mondo crudele..


Spazio autrice:
Carissimi lettori,
ormai penso che ne avrete fin sopra i capelli di me, ma non è colpa mia se l'orale di Katia è stato estratto il 3 di luglio, o forse sì.. 
Finalmente anche per i nostri protagonisti la scuola è finita, e in questi giorni usciranno i risultati.. Avranno passato gli esami? Se sì, con quanto? Ora non ci resta che attendere.
Purtroppo (o per fortuna?) non posso vietarvi di perdervi il prossimo appuntamento DOMANI con un capitolo nuovo di zecca! Ultimamente sto aggiornando un po' troppo (:P), ma gli Esami di Stato stanno correndo e alcuni hanno addirittura già i risultati! 
Non ho più praticamente nulla da dire, dato che ci "sintonizzeremo" a breve.
Un abbraccio,
Daphne09

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Daphne09