Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: SorelleDiSpirito    04/07/2014    6 recensioni
Due sorelline conducono la loro tranquilla vita a Villar San Costanzo, un piccolo paesino piemontese, fino a quando non trovano un libro che parla di mostri.
Il loro modo di vedere il mondo cambia, diventa grottesco e spaventoso non appena cala l'oscurità.
I mostri esistono, checché ne dica qualunque adulto. Luna ed Altea li vedono. Li sentono, nel bosco dietro casa loro, nella riserva naturale.
E non saranno le uniche.
*
"Quella sera nessuno aveva guardato sotto il letto. Nessuno aveva scacciato il mostro."
*
Prima fanfiction pubblicata.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologo
– Noi crediamo nei Mostri –

 





Il fatto accadde molto tempo fa, un fatto che probabilmente non dimenticheremo mai e che ha segnato le nostre vite come solo un episodio di quel genere può fare.
Avevo nove anni, se ben ricordo, e di conseguenza la mia sorella maggiore, Altea, ne aveva dieci.
All’epoca vivevamo a Villar San Costanzo, un piccolo comune in provincia di Cuneo dove il tempo non passava mai.
Per qualche strana ragione, io e mia sorella non riuscimmo mai a farci degli amici, né allora né in seguito, e questo probabilmente era dovuto al fatto che noi eravamo, in qualche modo, diverse da tutti gli altri.
Luna e Altea.
A scuola ai nostri nomi venivano associati simpatici epiteti come ‘le ragazze a cui non piace il rosa’ , ‘quelle vestite di nero’ ma anche ‘quelle che leggono i libri per grandi’.
Ebbene sì, queste caratteristiche potrebbero sembrare banali o addirittura positive eppure in un comune antiquato come Villar San Costanzo erano considerate fuori dal mondo, a volte addirittura dei peccati (ricordo quando la maestra di religione accusò me e mia sorella di satanismo quando ci vide intente a leggere un versetto della bibbia al contrario).
Io e Altea ci avevamo riso sopra e avevamo continuato a vivere la nostra vita senza badare allo sguardo torvo dei passanti e all’esclusione da parte dei compagni di scuola.
Tutto andava liscio, fino a quando, frugando in mezzo ai vecchi libri dei nostri genitori, non ne trovammo uno in particolare che accese la nostra curiosità più degli altri. Forse era uno dei libri dismessi della mamma, che aveva lasciato il suo lavoro da maestra per accudirci, o forse era finito lì per caso.
Ricordo ancora adesso che era di media grandezza, molto pesante per le nostre piccole braccia, ed era foderato di nero con un materiale di finta pelle.
La sera stessa ci sdraiammo sulla morbida moquette della nostra camera e iniziammo la lettura del misterioso libro.
Stettimo tutta la notte sulle pagine ingiallite del racconto, leggendo di spettri, anime, creature affamate e mostri che, nascosti sotto i letti dei bambini, crescevano e crescevano, fin quando, giunto il momento, uscivano dal loro buio nascondiglio per cibarsi della carne delle loro piccole prede.

Se un tempo io e Altea non temevamo niente e camminavamo al buio senza timore, dopo quella notte iniziammo ad accendere le luci non appena calava il sole e cominciammo a evitare di passare vicino agli angoli bui nelle stanze.
Prima di dormire convincevamo i nostri genitori a guardare sotto il letto, convinte che il mostro, impaurito dalla presenza di un adulto, decidesse di abbandonare il suo nascondiglio e una volta che i nostri genitori attraversavano l’uscio della porta ci sentivamo protette, e sicure che per quella notte la creatura non avrebbe attaccato.
La storia andò avanti per tutte le notti a seguire e i nostri non sembravano affatto annoiati dalle nostre paranoie, e con un sorriso si chinavano per guardare sotto i nostri letti tutte le sere facendo facce buffe per spaventare i mostri, ma col tempo le cose in famiglia iniziarono ad andare male.
Ovviamente i nostri genitori cercavano di tenerci tutto nascosto, ma sentendo i loro continui litigi, vedendo le lacrime di nostra madre e la freddezza negli occhi di nostro padre, io e Altea capimmo che non poteva trattarsi di semplici ‘problemini di lavoro assolutamente risolvibili’ come avevano provato a convincerci tutti.
Ormai io e mia sorella avevamo capito fino in fondo il significato della parola ‘divorzio’, e avevamo cercato insieme di superarlo guardandolo come uno dei tanti ostacoli della vita.
Nonostante questo i nostri continuarono a comportarsi come sempre con noi, e continuarono a cacciare via i mostri, tranquillizzandoci e facendoci dormire sonni tranquilli nonostante le grida continue.
La notte del 31 ottobre, però, dopo una litigata particolarmente violenta, vedemmo nostra madre in lacrime uscire di casa con un borsone e sparire nella nebbia a bordo della sua macchina blu. Nostro padre, invece, si era chiuso nel salone e per quanto fossero forti i nostri richiami, da dietro la porta non ottenemmo alcuna risposta.
Rassegnate, indossammo il pigiama, ci infilammo sotto le coperte e dopo esserci scambiate un veloce sguardo spegnemmo la luce. Nel silenzio ricordo ancora i nostri respiri leggermente affannati, il battito del cuore che pulsava nell’orecchio poggiato sul cuscino. Eravamo inquiete, ma ci addormentammo comunque.
Quella sera nessuno aveva guardato sotto il letto.
Nessuno aveva scacciato il mostro.




















 


Ci scusiamo per la cortezza di questo prologo, ma tutti i capitolo saranno più o meno corti e veloci da leggere sicché abbiamo ideato questa storia affinché avesse questa semplicità da leggere.
Saluti.
Le sorelle.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: SorelleDiSpirito