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Autore: spongieluke    05/07/2014    3 recensioni
"Perché?" sussurrai indietreggiando.
Cos'era stata questa settimana per lui?
Una scappatella per fare scoop?
Scappai. Lontano, lontano da lui.
-Ti odio ma ti amo e adesso desidero svegliarmi con l'amnesia-
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Due settimane dopo
 

"She looks so perfect standing there in my American Apparel underwear..." dovevo ammettere che non erano niente male.
Riepilogo delle mie ultime due settimane: Erin mi svegliava alle 8 di mattina con Don't Stop, dovevo lavarmi i denti con Beside You e fare colazione con Didconnected, poi si faceva un ripasso generale di tutte le canzoni e a pranzo si cantava Out of my Limit, se si era in bagno si doveva cantare Try Hard (a fare la cacca). Il pomeriggio per mia fortuna era libero ma la sera, prima di dormire, al telefono si cantavano tutte le loro canzoni, a meno che lei non si addormentava prima, il che non accadeva spesso, ovvero mai.
In ogni caso, oggi partivamo con l'aereo delle 18, mia mamma diceva che c'era meno gente sull'aereo a quell'ora, chi le voleva credere le credeva, a me non importava troppo.
Erano le 15 e Erin stava per arrivare da me, nel frattempo decisi di guardare qualche foto del quartiere in cui andremo a vivere, aveva parecchie buone recensioni, quindi mi immaginavo qualcosa di molto accogliente. Avevo conversato con la proprietaria un paio di volte per metterci d'accordo riguardo la nostra permanenza a casa sua e mi era parsa una signora molto gentile e simpatica, sperai che tutti gli americani fossero come lei, o almeno la metà.
*diiiiiin*
Eccola qua la peste. Andai ad aprirle la porta. Qualcosa mi si fiondó addosso, o meglio, qualcuno, e comincio a urlarmi nell'orecchio come era suo solito fare.
"Deeeeees ci credi? Fra poche ore partiamo e saremo a New Yoooork e due giorni dopo vedrò i miei amooooriiiiiii!"
"Calmati tesoro, mi stai rompendo i timpani e non riuscirò più a respirare se continui così" le sussurrai a causa della mancanza di ossigeno nei miei polmoni, lei si alzò e si mise a ridere nervosa. "Scusami cucciola, non l'ho fatto apposta, sono solo felice per oggi."
Solo?? Immaginai come sarebbe stato il suo troppo felice, al solo pensiero rabbrividii e cacciai via quelle brutte immagini.
"Ragazzeee si parte!" urlò mia madre dalla cucina. "Si mamma noi siamo pronte, aspettiamo solo te... Anzi, ti aspettiamo in auto!" Io e Erin ci dirigemmo verso l'auto di mia madre e dopo dieci minuti ci raggiunse, Erin mise a palla i 5sos e la situazione cominciò a degenerare: c'era mia madre che cantava Don't Stop insieme alla mia migliore amica. Paura e Brividi. Avrei preferito stare in un manicomio. O forse no.
"Dee ci sentiamo quando arrivi nella nuova casa, fate attenzione, se uno sconosciuto vi si avvicina dovete fare finta di non vederlo, mi raccomando. E ultima cosa, divertitevi anche per me. Vi voglio bene." Mia mamma stava per piangere, anche lei avrebbe voluto venire con noi, ma abbiamo vietato adulti nel nostro viaggio, avevamo 18 anni ormai, un po' di privacy lo volevamo. "Ma certo mamma mi mancherai un sacco. Ci vediamo, ti voglio bene." 
Salutammo mia madre e facemmo check in, salimmo sull'aereo e da qui la nostra avventura avrebbe avuto inizio.
 
NEW YORK
Eravamo a New York ragazzi, non ci potevo ancora credere.
"Eriiin vado in bagno, se vedi la mia valigia prendila!" La lasciai sola e mi diressi verso il bagno più vicino. Ci impiegai circa 10 minuti per trovarlo, ma ce l'avevo fatta. Era praticamente dall'altra parte dell'aeroporto, dovrei scrivere una mail e consigliare di costruirne uno più vicino al ritiro bagagli. 
Guardai l'orologio, erano già passati 25 minuti da quando avevo lasciato Erin sola, dovevo muovermi, mi misi a correre ma manco cinque secondi che prensi in pieno qualcuno. "Ahia... Scusami, non ti ho visto, non l'ho fatto apposta ma la mia amica mi sta aspettando e..." Non finii la frase che questo sconosciuto mi mise una mano al fianco e mi baciò. 
No aspetta, cosa aveva fatto? Mi aveva BACIATA, uno sconosciuto. Santo cielo, è così che ti accolgono gli americani? Poi sentii il rumore dei flash delle macchine fotografiche. Cosa stava succedendo?
Mi staccai da lui e prima che gli potessi urlare qualcosa il ragazzo mi fece segno di stare zitta. Mi rassicurò sussurrandomi che mi avrebbe portato via e io mi fidai. Alla faccia di quello che mi aveva detto mia madre. Era strano ma questo ragazzo mi trasmetteva sicurezza. Inoltre era bello, alto, muscoloso e... non sembrava americano, forse asiatico, aveva tratti orientali... però il suo accento sembrava… australiano.
Immersa nei miei pensieri non mi accorsi che mi stava portando via, stavamo andando verso il ritiro bagagli. Aveva ancora la mano intorno a me, appena vidi che tirò un sospiro di sollievo gli tolsi la mano dal mio fianco e ero pronta ad esplodere, ma prima che potessi aprire bocca lui cominciò a fare il suo discorso in tono "dispiaciuto" "Scusami babe. Non volevo baciarti ma questo era l'unico modo per potermi liberare dai paparazzi. Visto che ora hanno uno scoop non mi infastidiranno più per qualche ora".
"Cosa? Tu mi hai baciato per... Io non ho parole. Odio le persone come voi che pensate di essere chi sa chi" esclamai senza pensare che c'erano delle persone dintorno. Lui al contrario era più sensibile e se ne accorse. Mi condusse in un angolo dell'ampia sala. "Tanto voi fan siete tutte uguali. Prima urlate come dei lupi mannari per poterci toccare e poi quando vi abbracciamo o -in questo caso- vi baciamo diventate delle iene". Ma come si permetteva questo lurido essere a descrivere così le fan? Io non sarò una fan accanita di nessuna, ma per esempio Erin... Come si permetteva? "Ma come cazzo osi descrivere le persone che ti supportano in questo modo? Sei solo un essere arrogante, os-" *don't stop doing what you're doing…*
Cazzo Erin mi stava chiamando. Dovevo andare prima che mi potesse fare una lunga ramanzina. "Vabbe ho da fare ciao snob, spero di non incontrarti mai più." Gli feci la linguaccia e corsi via.
"Des ma quanto ci hai messo?" Dopo aver raggiunto Erin mi beccai eccome la sua ramanzina, ma appena le dissi che uno stronzo mi aveva baciata solo per allontanare dei paparazzi mollò il comportamento da Madre severa e cominciò a strillare. "Com'era quel ragazzo? Alto? Bello? Oh mamma. Domani sarai su tutti i giornali, diventeremo ricche!" si mise letteralmente ad urlare e la gente ci guardava malissimo, ma ormai ero abituata. La calmai dicendole che era uno snob arrogante, un essere lurido che aveva chiamato le fan delle "iene". Si calmò come previsto, ma era ancora eccitata dall'idea che avevo incontrato una persona famosa e che "per sbaglio" mi aveva baciata.
Arrivammo davanti al nostro palazzo quasi a mezzanotte e quando aprimmo la porta del nostro appartamento mi spuntò un grandissimo sorriso involontario sulle labbra. La nostra casa era accogliente come me l'ero immaginata. Appena entrate nell'atrio vi era un attaccapanni, vicino vi era un tavolino per poggiare le chiavi o vari accessori, la cosa più bella era lo specchio di fronte al tavolino, era grande e io amavo gli specchi. Il pavimento era ricoperto da una moquette color panna e le pareti erano state dipinte di un rosa chiaro. Era un appartamento molto femminile. Il soggiorno era dotata di una bella tv a plasma fissata sulla parete di fronte alla finestra, quest'ultima offriva una vista a dir poco spettacolare, avevamo la fortuna di abitare al trentesimo piano e New York di notte era proprio identica alle foto sulle cartoline, o forse avrei dovuto dire il contrario. Avevamo tre camere da letto, due per noi e una avevamo deciso di tenerla per gli ospiti -se ce ne fossero stati-. La mia stanza era stata dipinta di celeste, un letto matrimoniale era situato in mezzo alla stanza, ai lati c'era un comodino di legno ridipinto in bianco. Di fronte al letto c'era un armadio specchio. La stanza era provvista di bagno, inoltre era dotata di un davanzale e la vista non era peggio di quella nel soggiorno. La prima cosa che feci entrata in camera mia fu dormire. Erin probabilmente sognò i suoi 5sos. Io invece mi sono sognata quel bastardo che mi aveva baciata in aeroporto.
 
My corner:
Heeeeyyy eccomi qui con il primo capitolo :3 ammetto di far schifo nelle descrizioni, ma non mi mollate per questo, vi pregooo *fa gli occhi da cucciolo* 
Spero vi abbia incuriosito questo capitolo. Se non l'ha fatto mi dispiace :( 
Lasciate una recensione se vi piace e anche se vi fa schifo ditemelo, almeno saprò se posso continuarla o se sono proprio negata a scrivere e quindi dovrei gettare spugna ;) 
Bazzotti :* 
Chenghi ❤

 
   
 
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