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Autore: TwoLittleDeathbats    05/07/2014    1 recensioni
"Carpe Diem". Cogliere l'attimo, è quello che hanno sempre imparato a fare Alexandra e Alexia, sorelle e migliori amiche, con un unico sogno: rinascere, cambiare vita. Fuggire da quella realtà che era ormai diventata così stretta e insopportabile, una realtà fatta di drammi familiari, violenza, droga e sofferenza.
"Tu mi hai cambiata, mi hai fatto capire che non esistono solo l’alcool e la droga a questo mondo, che ci sono molte persone al mio fianco che a me tengono. Credo di essermi innamorata di te, del tuo sguardo, del tuo bellissimo sorriso e delle tue fossette. Del tuo fisico mozzafiato, del tuo essere così affettuoso e sexy allo stesso tempo. Sei una delle persone migliori che io conosca e per questo ti ringrazio" - Tratto dal capitolo 7
Questa è la nostra prima fanfiction, speriamo vi piaccia! Ricordatevi di farci sapere cosa ne pensate nelle recensioni, ciao belli :3
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johnny Christ, Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Cap. 2 :”New life: California”

 
Alexandra’s pov
Sono passati alcuni mesi dalla serata del concerto dei Metallica. Io e Alexia adesso viviamo in una piccola villetta sulla strada litorale di Huntington Beach ormai da quest'estate. Trasferirsi non è poi stato così traumatico se non per il fatto che ora tocca a me svolgere i compiti di genitore e badare a mia sorella minore, anche se la maggior parte delle volte è lei a dover controllare me e cercare di tenermi lontana da tutte le possibili tentazioni che offre la città dei miei sogni nel continente perfetto: ragazzi, alcool a fiumi, concerti, droghe. Credo che trasferirci qui sia stata la cosa migliore dopo i tremendi mesi passati con la vita di mia sorella appesa a un filo a causa di quel fottuto cancro; l'Italia ormai mi stava stretta e non sopportavo più di vivere in quel fottuto paesino disperso nel nulla vicino Firenze. Comunque dalla sera del concerto mia sorella continua a dirmi che devo smetterla di guardare documentari sugli alieni. Ma perché? Oggi dovrei andare all’università ma non mi va molto di passare ore ed ore seduta a fissare un'enorme lavagna piena di segni che tanto non copierò mai e tanto meno studierò. Così gironzolo per la città fino ad arrivare in un luogo piuttosto tranquillo e desolato, quindi mi siedo su una panchina e mi accendo una Marlboro, rossa precisamente ma arriva un ragazzo e inizia a sorridere. Mi mette ansia, che vuole da me? Se non la smette gli spengo la cicca in un occhio, giuro.
”Io mi ricordo di te” Eh-eh, io no.
”Rinfrescami la memoria” Gli dico. Perché diciamocelo, mi ricorderei di un uomo così fottutamente sexy se anche lo avessi solo visto.
”28 giugno, concerto dei Metallica, il giorno dell’arrivo degli alieni..Tu non sei la ragazza ubriaca e fatta che mi è venuta addosso?” mi dice continuando a fissarmi.
”Ah sì certamente, mi sembrava di averti già visto” No, non è vero, non ricordo niente di quella serata.
”Eri talmente allucinata, come fai a ricordarti persino dov’eri?” mi domanda sorridendo.
”Non me lo ricordo infatti”
”E come fai a ricordarti di me?”
”Non mi ricordo di te, è tanto semplice.” ammetto cominciando ad innervosirmi.
”Allora permettimi di rinfrescarti la memoria: sono Brian Haner” Ah ecco! Era Haner non Hamerr! Era da mesi che continuavo a chiedermi dove avessi già sentito quel nome.
”Piacere, Alexandra Moras” Stiamo in silenzio per un po’ ma anche se non parla ha un fascino così tenebroso e misterioso che mi incuriosisce.
”Cognome...italiano? Mm, interessante. Hai un accendino?” mi chiede cambiando argomento.
”Cosa sei disposto a darmi in cambio?” Sì fai la preziosa, andrà a cercarne un altro di accendino se davvero gli interessa, sai? Non aspetta che tu glielo dia in cambio di una cosa squallida, brutta puttanella.
”Qualsiasi cosa tu desideri” Eh bello mio, ci sono tante cose che io desidero, come te ad esempio, ma non mi sembra il caso!
”Offrimi una birra e consideriamoci pari” gli dico cercando di far sparire quei pensieri poco casti che hanno cominciato a frullarmi in testa.
”Andiamo allora” Dice un po' deluso dalla mia risposta. Quindi ci dirigiamo verso quella che dev'essere la sua macchina e, dopo avermi aperto la portiera come un perfetto gentleman, si siede al posto di guida.
“Dove andiamo?”
“In realtà non lo so ancora, chiamo un mio amico per chiedergli dov'è e lo raggiungiamo se ti va” mi propone voltandosi verso di me.
Mm, due ragazzi californiani in un solo giorno? Ma questa è la mia giornata fortunata!
“Ma certo, nessun problema. Adoro fare nuove amicizie!” gli rispondo con troppa enfasi. Mi guarda facendomi capire quanto palesemente abbia intuito cosa significhi veramente la mia ultima frase e io ricambio il suo sguardo con altrettanta fermezza ma dopo poco è costretto a rimettere gli occhi sulla strada davanti a noi, peccato. Ad un certo punto prende il telefono dalla tasca e compone un numero.
“Hey Shadz, dove sei? Sono con un'amica, ti va se ci facciamo due birrette assieme?”
Dice all'apparecchio ma purtroppo non riesco a sentire cosa risponde questo Shadz.
“Ok perfetto. Arriviamo” dice mentre conclude la chiamata.
 
 
Alexia’s pov
Settembre, Huntington Beach, scuola, lugubre, sporca e dannata SCUOLA. Prendo i libri dal mio armadietto e vado a lezione di chimica, Dio solo sa chi mi ha trasmesso la forza di iscrivermi al corso di chimica. Insomma, io mi sono iscritta a corsi come multimediale,  grafica, teatro, ma chimica? Che cosa c'entra chimica con i montaggi video?
Non lo sapevo quando mi sono iscritta e figuriamoci se lo so adesso.
Ad ogni modo, prendo posto nell'ultima fila dell'aula ma subito dopo ci fanno alzare, guarda te se devo sprecare energie per niente.
Primo giorno, primo compito, no? No, in Italia non era così, il primo giorno era come una specie di rituale, non si faceva niente, letteralmente.
Bene, comunque qui siamo in America e le cose funzionano diversamente.
Il professore ci assegna un lavoro a coppie che sarà svolto nel corso di tre settimane, due volte a scuola e una a casa. Sì certo, come se qualcuno lo stesse veramente ascoltando.
Non pensavo i professori statunitensi fossero più noiosi di quelli italiani, un attimo: ricordiamoci che mi sono appena iscritta e sto frequentando per la prima volta il corso di chimica. Sarebbe abnorme divertirsi o, al massimo non annoiarsi, durante l'ora di chimica.
Il professore mi guarda squadrandomi da testa a piedi e mi dice con un tono quasi carino, diciamo da lecchino “Alexia tu, come nuova studentessa, eseguirai il compito con uno dei miei migliori studenti. Jonathan, potresti andare a sederti vicino ad Alexia?”
Che bello, se divento la cocca del prof ho il nove assicurato in chimica. E poi, lavorare a casa con un ragazzo, specialmente se carino, sarebbe una favola per inserirmi nella comunità scolastica.
Questo Jonathan, comunque, ha un’aria familiare, più si avvicina, più mi ricorda qualcuno.
Si posiziona davanti a me, alzo lo sguardo di qualche centimetro per incontrare il suo e rimango pietrificata da tanta bellezza in una sola persona.
”Jonathan giusto?” No, a me pareva si chiamasse Tomas.
”Io ti ho già visto.. Alexia..sei la ragazza dell'ascensore?” mi dice guardandomi negli occhi.
”Se mi chiami con questo appellativo e ti riferisci alla sera del 28 Giugno, allora sì, sono io”
Cavolo se è bello, tre mesi fa non l’avevo più contattato ma adesso me ne sto pentendo, insomma, chi non contatterebbe un ragazzo così, così..semplicemente arrapante?
Io, perché sono una stupida sfigatella del terzo anno.                                                         
Solo ora mi ricordo la sensazione che provai tre mesi fa, nell' incrociare il suo sguardo, i suoi dannati occhi verde nocciola che sono capaci di farti svenire, il suo sorriso così dannatamente divino e quelle braccia possenti, ricoperte qua e là da qualche tatuaggio.
Per non parlare della sua inconfondibile cresta, alta almeno dieci centimetri, volta invano a farlo sembrare meno basso. Scusa, ti sembra tempo per fare una relazione sul suo viso e, soprattutto, sul suo fisico Alexia?
”Concentriamoci sul progetto, serve del liquido verde, una goccia di quello blu e ¾ della boccetta rossa. Mi pare di essere stata abbastanza chiara, no?” dico per cercare di distrarre invano la mia mente.
Mai fatto chimica in vita mia, quindi non posso fare altro che chiamare la sostanza nelle boccette 'liquido' e cercare un aggettivo che le distingua dalle altre..Perdonate la mia ignoranza, eheh.
”Si ma io non credo si debba mettere così tanto ‘liquido rosso’ come lo chiami tu, ce ne va giusto un cucchiaino” risponde con fare da superiore.
Ti prego dimmi come si chiama il rosso, ti prego, ti prego, ti prego.
”Stai cercando di avere ragione o sbaglio?”
”Va bene, facciamo come vuoi tu ma, se dopo salta la scuola e io muoio, voglio che tu spieghi a tutti, il giorno del mio funerale, che è stata colpa tua”
”E anche se non lo facessi? Tanto tu sarai ormai morto quindi dubito che potrai venire là e dirmi cosa devo fare”
Oh che carini, stiamo facendo i giochetti surreali come fanno i migliori amici, abbiamo un futuro.
Come non detto, sento un botto e urlo saltando all’indietro. Johnny mi mette le braccia attorno ai fianchi e con una mano mi tappa la bocca ”Se urli te lo verso addosso”
”Non ne saresti capace” Ok, vorrei morire ma se muoio mi perdo questo momento fantastico stile scena fan fiction.
”Bada a chi sfidi” mi dice inarcando un sopracciglio, allentando la presa.
”Se avessimo fatto come volevo io questo non sarebbe successo”
“Io ho fatto come volevi tu” Figura di merda, allarme: figura di merda!
”Disse l’amo al pesce” dico, cercando di evitare una clamorosa e colossale figuraccia.
”Disse l’amo al pesce? Ok, spiegami solo che senso ha” domanda, soffocando una risata.
Ce l'ha il senso, lo giuro.
”Tanto non la capiresti lo stesso” Non sono brava a spiegarla, sul serio, ci ho provato anche con Alexandra ma ho fallito.
”Scommetto che non ha neanche senso.. è solo che ti è venuta fuori così”
Mi trattengo dal ribattere, limitandomi a sbuffare.




Heilà! Abbiamo deciso di dividere questo capitolo in due parti, quindi appena finite questo se volete leggete anche l'altro :D Volevamo ringraziare chi ha letto il primo capitolo e soprattutto chi ci ha recensito, ci piace sapere cosa ne pensate c: piccola informazione di servizio: pubblicheremo ogni capitolo di sera per concigliarvi il sonno ^-^
Vi vogliamo tanto bene, grazie. Adios *spargono cuoricini all around the world*
   
 
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