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Autore: WillowG    27/08/2008    6 recensioni
Quattro ragazze ricevono l'eredità della nonna,morta assassinata anni prima.Un libro ed una chiave per aprirlo.Così il loro destino si lega a quello di quattro viaggiatori.
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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cap1 Salve a tutti!!! Ho iniziato a scrivere questa storia molto tempo fa, ed ultimamante, riprendendola a scrivere, ho deciso di darle una "risistemata". Sperando di averla depurata di errori grammaticali ed ortografici, o almeno di averla resa leggibile, ecco a voi il primo capitolo. Ho messo rating giallo, perchè, anche se non all'inizio, più avanti ci sono scene di lotta non proprio tenere.

Capitolo 1
-Tutto inizia così…-

La costellazione del piccolo carro quella sera era più splendente del solito, perfettamente visibile nonostante le luci artificiali della città. Molti si erano fermati per strada a contemplare quello spettacolo, a cui il più delle volte non si fa più caso, forse perchè si è troppo concentrati a guardare per terra.
Anche la diciassettenne Gaia, coricata supina sul suo letto, si era alzata sui gomiti per godersi quello spettacolo che si ripeteva da migliaia di anni ogni notte, ma che aveva sempre un enorme fascino. I corti capelli neri ondulati  le ricadevano sugli occhi verde-azzurri, ma non se ne curava, completamente persa nei suoi pensieri.
troppo persa nei suoi pensieri, quasi non sentì il telefono squillare a pochi passi dalla sua camera, e quando la porta si spalancò fece letteralmente un salto sul letto, il cuore martellante nel petto e gli occhi quasi fuori dalle orbite. Gaia rimase paralizzata a fissare la sagoma in controluce di sua madre, sconvolta quanto lei nel vedere la reazione della figlia.
-Non mi sembrava di fare così paura! ti ho forse svegliata?- La ragazzina scosse il capo, nel tentativo di recuperare almeno un briciolo di autocontrollo.
-N-no no, cosa vai a pensare … Bhe, sì, mi hai spaventata, non me l'aspettavo, insomma ecco …-
-Eri di nuovo persa nelle tue fantasticherie.- Sospirò la donna rassegnata. -Su c'è Lara al telefono che vuole parlarti, non farla aspettare troppo.-
Ecco le parole magiche: Gaia cambiò di colpo espressione e un sorriso le si disegnò sul volto: Lara era la sua sorella maggiore, più grande di lei di circa quattro anni. Nonostante la differenza d’età, si adoravano, anche se non lo avrebbe mai detto nessuno, visto le liti che scoppiavano praticamente tutte le volte che si incontravano. Gaia aveva sofferto molto quando, quasi un anno prima, Lara aveva preferito andare ad abitare in un appartamento vicino alla centrale di polizia dove lavorava, con la cugina e collega Nika, e con Martha, la sorella di Nika, che frequentava la facoltà di medicina.
-Dille che arrivo subito!- Fece Gaia, prendendo le ciabatte da sotto il letto. La madre sorrise e tornò al telefono.
Gaia attese che la donna fosse uscita dalla stanza, per poi asciugarsi con una manica del pigiama le gocce di sudore freddo che le imperlavano la fronte. Per poco non si faceva scoprire ...
Era stata davvero imprudente: se sua madre avesse visto il libro che ora era nascosto sotto il cuscino chissà quante grane avrebbe avuto ...
Da cinque anni, ovvero da quando sua nonna e suo padre erano morti in circostanze a dir poco misteriose, sua madre le impediva tassativamente di leggere anche uno solo delle decine di libri appartenuti alla defunta nonna paterna. Addirittura la donna aveva rinchiuso a chiave i libri in un baule in soffitta. Quasi che fosse colpa loro la morte del marito e della suocera.
Ma Gaia non era tipo da lasciar scorrere: aveva contattato alcuni ragazzi poco raccomandabili della sua scuola, che le avevano insegnato ad aprire porte e lucchetti con il semplice ausilio di una forcina per capelli. Il tutto in cambio di qualche tema o ricerca. Così aveva aperto il grosso lucchetto del baule, e aveva letto di nascosto tutti i famigerati libri, senza trovarvi nulla di strano. Così aveva concluso che la ragione del comportamento della madre, nient’altro era che un modo che aveva per autoproteggersi dal dolore datole dalle morti del marito e della suocera. Doveva esserle insopportabile, vedersi in giro per casa le cose affettivamente più care di persone che amava ma che non avrebbe mai più rivisto.
Gaia scosse la testa e imponendosi di non pensarci più, si infilò le ciabatte e corse a rispondere al telefono.
Si fece passare la cornetta dalla madre, che le fece segno che se ne tornava in salotto a guardare la TV. Gaia si portò la cornetta all'orecchio:
-Pronto, Lara?- Le rispose una voce familiare, resa un pò metallica dal telefono:
-Era ora!volevi farmi invecchiare al telefono!?-
-Sempre gentile,eh?- Sibilò Gaia in risposta alla punzecchiatura della sorella.
-Se non fossi gentile non ti porterei con noi in vacanza in montagna, e non ti telefonerei per ricordarti che domani passiamo a prenderti alle otto!-
Gaia stava attorcigliando tra le dita il cavo del telefono: in assenza del collo della sorella, doveva pur sfogare su qualcosa la rabbia che le stava crescendo dentro!
-Guarda che è stata Martha ad invitarmi ... e poi Nika mi ha già detto a che ora venite!-
-Infatti te l'ho solo ricordato. Il punto è un'altro.- Il tono voce di Lara era completamente cambiato, e Gaia lo notò subito: non era più sarcastico e strafottente, ma serio e lievemente preoccupato.
-Non tenermi sulle spine, parla!- La sentì sbuffare: sicuramente si stava mordendo il labbro, un'abitudine che aveva sempre avuto, ogni volta che doveva dire qualcosa che la preoccupava.
Passarono alcuni istanti prima che Lara rispondesse:
-Oggi pomeriggio ha telefonato un tizio, un avvocato, e …- Un altro sospiro. -... Ha detto che conosceva la nonna e papà, e che vorrebbe parlarci ... a quanto pare ha qualche oggetto che la nonna gli aveva affidato prima di morire ... e adesso vuole consegnarcelo.-
Gaia rimase letteralmente basita: era una notizia davvero inaspettata. -Ma c'è qualcosa che non mi quadra.- La voce di Lara la riscosse dal suo momentaneo torpore:
-Che cosa vuoi dire?- Senza accorgersene aveva abbassato la voce: non voleva conoscere la reazione di sua madre se avesse sentito quale era l'argomento della conversazione.
-Voglio dire.- Anche Lara aveva abbassato la voce. -Che la cosa mi sembra sospetta: Perchè ha aspettato ben cinque anni per contattarci? Perchè mai la nonna avrebbe consegnato ad un perfetto sconosciuto qualcosa che avrebbe potuto consegnare di persona? Non ha senso …-
-Dove vuoi arrivare, detective?- In realtà Gaia sapeva benissimo dove voleva arrivare Lara.
-Non mi fido, Gaia. Dobbiamo stare attente: Quel tipo sa molte più cose di quel che dà ad intendere.-
Gaia stava per ribattere, quando sua madre le passò davanti per andare in bagno e le disse che era ora di andare a dormire. Gaia annuì e salutò la sorella:
-Allora ci vediamo domani alle otto.-
-Vedi di essere puntuale!- Rimarcò Lara.
-Sì, ho capito, ho capito. Non preoccuparti! A domani.- E così dicendo Gaia riagganciò il telefono. Rimase a rimuginare un momento su quello che le aveva riferito Lara: "c'è qualcosa che non mi quadra". Si riscosse solo quando sua madre le chiese se aveva già finito di preparare la valigia per il viaggio. -Controllo se ho preso tutto e vado a letto.- Rispose distrattamente, fiondandosi in camera.
Aveva controllato il contenuto del suo borsone da viaggio più volte ma aveva sempre l'impressione di aver scordato qualcosa ... ma cosa? Guardò l'armadio, ma aveva già controllato di aver preso un buon numero di ricambi; fece vagare lo sguardo sulla scarpiera, ma era a posto anche con le scarpe; vagò con lo sguardo su tutta la camera, finché non si bloccò sulla scrivania,e allora si ricordò di cosa stava per dimenticare.
-Ma certo!che cretina che sono!- Si batté una mano sulla fronte e afferrò il diario segreto a fiori che stava sulla scrivania. Lo aveva con sè da quasi dieci anni e da allora ci scriveva i suoi pensieri e le sue poesie: non se ne sarebbe separata per nulla al mondo.
Si fermò un momento a sfogliarlo, per poi fermarsi sulla prima pagina, l'unica che non aveva scritto lei: era una filastrocca che la nonna le recitava quando era piccola per far addormentare lei, Lara, Nika e Martha. L’anziana Maya si era sempre vantata di averla inventata lei stessa, e che era la migliore ninna nanna che avessse mai sperimentato, prima sui propri figli, e poi sui suoi nipoti.
Gaia si coricò sul letto con il diario tra le braccia e chiuse gli occhi.
"Una bambina correva a perdifiato per il giardino, i capelli neri ondulati tenuti all'indietro da un cerchietto bianco, gli occhi color del mare che brillavano per l'eccitazione, in mano teneva un grosso diario con la copertina a fiori. Finì la sua corsa nella parte più isolata del giardino, dove una anziana donna stava seduta su una sedia a dondolo a godersi la vista della fioritura primaverile degli alberi da frutta.
-Nonna! Nonna! Guarda! Guarda!- La bambina sventolava felice il diario, mentre la donna sorrideva di fronte all'entusiasmo della nipotina. -Me l'ha regalato la zia! Ha detto che ci posso scrivere tutto quello che voglio!- Le parole le uscivano a raffica dalla bocca mentre la nonna la prendeva in braccio
-E dimmi, cosa vorresti scriverci?- Le chiese la signora.
La bambina ci persò su un momento. -vorrei che mi ci scrivesti la filastrocca.-
-Quale? Quella dei quattro viaggiatori?-
-Oh, sì, nonna, tipregotiprego!- La bambina la fissava con occhi supplichevoli.
-Va bene, ma dovrai aiutarmi, lo sai che ho poca memoria- La bambina annuì e cominciò a recitare la filastrocca mentre la nonna scriveva:

"Dove vanno quei quattro viaggiatori,
 quattro cuori, una sola auto,
 una sola via?

Verso ovest,verso ovest!

 Il viaggio è lungo,
 gli avversari sono tanti,
 i pericoli infiniti.
 Ditemi, miei signori,
 quali son le vostre intenzioni?

Verso ovest, verso ovest!

 La vostra scelta avete fatto,
 il dado è stato tratto,
 di quattro un solo destino è stato fatto.
 Ora andate viaggiatori,
 e con voi sia magnanimo il fato.

Verso ovest, verso ovest..."-

Gaia sorrise nel sonno. -Verso ovest, verso ovest…-

-Fine capitolo 1-

Lo so che la filastrocca fa schifo, ma mi serviva per far capire che la nonna di Gaia, Lara, Nika e Martha in qualche modo sapeva dell'esistenza dei saiyuki boys e delle loro avventure, e per divertire le nipotine ha inventato questa roba (neanche io riesco a darle un nome!^^;;;;;).
Questo capitolo fa un pò pena, ma mi farebbe piacere che mi diceste qualcosa...invierò presto il secondo.
A presto(spero)
Will
  
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