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Autore: GeorgiaRose_    07/07/2014    1 recensioni
Salve a tutti! Sono Martina Stoessel e ho 17 anni. In questo momento sono in aeroporto con mio padre… Ci stiamo trasferendo per l’ennesima volta a causa del suo dannato lavoro: il commercialista. Il mio rapporto con lui non è dei migliori, infatti litighiamo in continuazione, che sia per un motivo o per un altro.
Purtroppo mia madre è morta quando io avevo solo 4 anni, ed è stato da quel momento che mio padre è totalmente cambiato.
Questa volta andremo a vivere a Buenos Aires, mi ha sempre affascinato quella città e non vedo l’ora di vederla, sperando di incontrare persone simpatiche.
Sono al terzo anno di superiori e la mia nuova scuola si chiama “Istituto Baldracchieri”.
Bene! Questa è la mia vita e questa sono io!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL GIORNO DOPO

Dopo aver fatto una buona colazione, mio padre mi accompagna a scuola per firmare dei documenti. Poi, il preside mi scrive su un foglio il numero del mio armadietto con la combinazione e mi consegna il mio orario.
Dopo aver salutato mio padre, mi incammino per il corridoio cercando il mio armadietto: il 324.
‘324…324…’ Penso ad alta voce ‘Oh, eccolo!’. Inserisco la combinazione, ma l’armadietto non sembra avere l’intenzione di aprirsi.
“Avanti! Apriti stupido armadietto!” Penso, cercando di forzarlo.
‘Ehi! Che fai con il mio armadietto?’ Mi chiede un ragazzo alto, moro, con gli occhi verdi. Rimango subito incantata da quegli occhi.
‘Guarda che questo è il mio di armadietto!’ Dico convinta di me mostrandogli il foglietto
‘Non vorrei contraddirti, ma questo non è 324: è 423!’ Mi dice voltando il foglio
Bene! Prima figura di merda fatta! Complimenti Tini!
‘Oh, che sbadata! Devo essermi confusa…’ Mi giustifico
‘Sì… Se vieni con me ti mostro il tuo VERO armadietto.. Dovrebbe essere di là’ Mi dice con gentilezza
‘Sì, grazie!’ Gli sorrido.
Mi accompagna vicino ad un armadietto. 
‘Eccolo qui!’ Inserisce la combinazione, guardando sul foglio.
Bene! Ora sa anche la combinazione del mio armadietto!
‘Ecco fatto’ Dice aprendo l’armadietto vuoto.
‘Ti ringrazio’
‘Comunque io sono Jorge, Jorge Blanco’ Si presenta
‘Io sono Martina Stoessel, ma puoi chiamarmi semplicemente Tini’
‘Bene! Di che anno sei?’
‘Terzo!’
‘Anche io! Che coincidenza! Che materia hai alla prima ora?’
‘Storia’ Dico guardando l’orario
‘Grande! Anche io! Andiamo insieme, che ne dici?’
‘Certo…’ Dico arrossendo leggermente
Ma che mi prende? E’ un comune ragazzo… Sì, un comune ragazzo meraviglioso…
‘Sei nuova?’
‘Sì, sono arrivata solo ieri’ Gli rispondo
‘Yoyi!!!’ Ci interrompe una ragazza (http://img.sportmediaset.mediaset.it/binary/foto-web/2.$plit/C_29_fotogallery_1000377__ImageGallery__imageGalleryItem_16_image.jpg
‘Brenda!’ Le risponde lui
‘Chi è questa qui?’ Chiede indicandomi
‘Lei è Martina… Martina, lei è Brenda, la mia fidanzata’
Non ci credo: è fidanzato…
‘Piacere’ Mi dice lei con uno sguardo “Non guardarlo neanche: lui è mio”, come se mi avesse letto nel pensiero.
‘Andiamo in classe, Jorge!’ Lo costringe quasi
‘Sì, certo! Ci vediamo’ Mi dice prima di andarsene con quella gatta morta.
Subito si avvicinano a me tre ragazze.
‘Ma ti rendi conto con chi hai parlato?’ Mi chiede una, seguita dalle altre.
‘Ma voi chi siete?’ Chiedo a loro
‘Io sono Mechi, lei è Lodo e l’altra è Cande!’
‘Io sono Tini! Piacere a tutte!’
‘Ma tu hai capito che hai parlato con il ragazzo più popolare della scuola?’ Mi chiede Lodo
‘Davvero?’ Domando incredula
‘Sì! Hai parlato con Jorge Blanco: un sogno per tutte le ragazze!’ Mi dice Mechi
‘Ma è fidanzato…’ Dico leggermente triste
‘Sì, con quella gatta morta di Brenda…’ Dice Cande
‘Io non mi fido di quella lì; c’è gente a scuola che dice che lo tradisce’ Aggiunge Lodo
‘Ma a me sembra che lei ci tenga molto’ Dico la mia opinione
‘Fa tutto quello solo per farsi notare dagli altri ragazzi e per essere popolare: è ovvio’ Dice Mechi
Suona la campanella: è ora di entrare in classe
‘Io ho matematica… E voi?’ Chiede Mechi
‘Anche io ho matematica! Andiamo?’ Le chiede Cande
‘Certo!’ Le risponde Mechi, prima di incamminarsi con lei
‘Tu che hai?’ Mi chiede Lodo
‘Storia!’ Le rispondo prontamente
‘Bene! Anche io! Andiamo’ Mi dice prima di incamminarci verso l’aula
Entriamo e noto subito Jorge seduto accanto a Brenda al secondo banco. Mi siedo con Lodo all’ultimo banco. Entra il professore.
‘Buongiorno!’ Dice con tono autoritario
‘Buongiorno’ Rispondiamo noi in coro
‘Sbaglio o da oggi abbiamo una nuova alunna?’ Chiede guardando sul registro di classe ‘Martina Stoessel, giusto?’
‘Sì…’ Rispondo a voce bassa
‘Piacere! Io sono il professor Martins e insegno storia! Perché non si presenta alla classe?’
Eccolo! Uno dei momenti che odio di più di quei trasferimenti… Il presentarsi alla classe, con gli altri che ti ridono dietro… E la cosa più brutta è che l’avrei dovuto fare con tutti i professori.
‘E che dovrei dire?’ 
‘Non so… Ad esempio da dove viene’
‘Vengo dall’Europa, Madrid precisamente… Mio padre è un commercialista, e ci siamo trasferiti a causa del suo lavoro’
‘E sua madre?’ Mi chiede il professore che mi dà del lei. 
‘Io non ho una madre’
‘Che intende dire?’
‘Mia madre è morta in un incidente quando avevo all’incirca quattro anni’  La classe rimane sorpresa da questa dura rivelazione
‘Capisco… Bene! Benvenuta in questa scuola’ Dice impassibile
Il professore inizia con la lezione.
‘Non sapevo avessi perso tua madre. Mi dispiace’ Mi sussurra Lodo durante la lezione
‘Già… Ma raccontami di più di questo Jorge.. Perché è così popolare?’
‘Perché ti interessa così tanto?’
‘Semplice curiosità’
‘E’ il capitano della squadra di basket della scuola… Lo sport è molto importante in questa scuola, mentre la sua fidanzata Brenda è il capo delle cheerleaders’
‘Oh, capisco’
‘Credo di aver capito perché ti interessa sapere di Jorge…’
‘Stoessel, Comello silenzio!’ Ci richiama il professore
‘Ne parliamo dopo’ Mi sussurra lasciandomi con la curiosità
Si fa ora di pranzo ed entro in mensa accompagnata da Mechi, Lodo e Cande.
La mensa è molto grande e c’è una specie di piano rialzato dove siedono i più popolari, infatti è dove ci sono Jorge e Brenda con degli amici.
Ci avviciniamo ad altri ragazzi.
‘Ragazzi lei è Tini! Una nuova ragazza della scuola!’ Dice Mechi presentandomi
‘Loro sono Samuel, Alba, e Xabi, il fidanzato di Lodo, Facu, il fidanzato di Cande, e Pablo, il mio fidanzato.. Perciò questi ultimi tre non guardarli proprio perché sono già impegnati!’ Mi dice Mechi sedendosi accanto a Pablo, mentre io mi siedo accanto a Lodo.
‘Non preoccuparti: la nostra Tini ha adocchiato qualcun altro’ Dice Lodo
‘Che?’ Chiedo stranita
‘Di già? E chi?’ Chiede Mechi molto curiosa
‘Ma nessuno!’ Affermo
‘Avete presente il capitano della squadra di basket, con cui oggi ha parlato…’ Dice Lodo
‘No! Davvero ti piace Jorge?’ Mi chiede Cande
‘Ma anche no… Certo, è carino, ma lui è già impegnato’ Dico
‘Sì, va bene…’ Dice Mechi con uno strano sorriso
‘Ragazze è la verità’ Urlo quasi
‘Ok, ok… Ti crediamo, non urlare!’ Mi dice Cande
‘Figo a ore dieci!!’ Dice Alba
Ci voltiamo e vediamo Jorge venire verso il nostro tavolo, ma diretto precisamente verso di me.
‘Secondo voi cosa vuole?’ Chiedo quasi andando nel panico
‘Ok! Stai calma! Di sicuro vuole semplicemente parlare e fare la tua conoscenza’ Mi tranquillizza Mechi
‘Ehi!’ Mi dice Jorge una volta arrivato.
‘Ciao! Che ci fai qui?’ Gli chiedo fingendo di non averlo visto
‘Volevo chiederti scusa per essermene andato così stamattina, ma sai, Brenda è molto gelosa e impulsiva a volte’ Mi dice con gentilezza
‘Non devi scusarti: non mi sono offesa’ Lo rassicuro, mentre gli altri rimangono in silenzio
‘Davvero? Meglio così… Allora ci vediamo?’ Mi chiede
‘Certo!’
Mi sorride per poi andarsene.
‘Hai visto come è stato dolce?’ Mi chiede Lodo
‘Secondo me è cotto!’ Deduce Mechi
‘Che?’ Le domando
‘Sì… Jorge non fa così con tutte…. E’ un caso eccezionale’ Aggiunge
‘Ha voluto soltanto essere gentile’ Cerco di autoconvincermi
‘Anche per me c’è qualcosa di più’ Dice Xabi che fino a quel momento era stato in silenzio
‘Ma perché?’ Chiedo non capendo
‘Conosco Jorge dal primo anno, perché  anche io sto nella squadra di basket e ti assicuro che di solito non si comporta così e ovviamente lui non è innamorato di Brenda, ma lo fa solo per abitudine, oramai stanno da circa due anni insieme’ Dice con decisione
‘Ok, non mettetemi strane idee in testa!’ Dico 
‘Vediamo le cose come vanno!’ Dice Lodo
ORE 15.30
Apro la porta di casa. Mio padre è già sull’uscio della porta.
‘Passata bene la giornata?’ Mi chiede
‘Sì, papà’
‘Sono contento! Se non sei troppo stanca, che dici di andare a visitare i vicini?’
‘No, certo! Possiamo andare’
E’ il solito rituale di papà… Appena arrivati si devono conoscere i vicini. 
Usciamo di casa e bussiamo prima alla porta della casa alla nostra destra.
Ci apre un ragazzo sui 22-23 anni, alto, moro, con occhi azzurri, davvero un gran figo!! (http://pbs.twimg.com/media/BNMyMWpCIAAetPL.jpg:large
Ma qui sono tutti bellissimi?
‘Voi siete?’ Ci chiede
‘Piacere! Io sono Felipe, mentre lei è mia figlia Martina! Siamo i nuovi vicini’
‘Oh, piacere mio’ Dice squadrandomi da capo a piedi e mordendosi il labbro inferiore ‘Io sono Dean’
‘C’è anche qualcun altro in casa con te?’ Chiede mio padre
‘No! Vivo da solo!’ Afferma il ragazzo
‘Oh, bene!’ Dice mio padre ‘Per qualsiasi cosa siamo nella nuova casa alla tua sinistra
‘Certo! Arrivederci!’ Dice a mio padre ‘Ciao bellissima’ Dice poi a me.
Mio padre sta per tornare indietro sicuramente per dirgli qualcosa ma riesco a fermarlo in tempo.
Bussiamo alla porta della casa della nostra sinistra e questa volta ci apre Jorge.
‘Jorge?’ Mi viene spontaneo da chiedere
‘Tini? Che ci fai qui?’ Chiede stranito
‘Sono la nuova vicina!’ affermo al settimo cielo
‘Davvero?’ Chiede sorpreso ma allo stesso tempo contento
Annuisco
‘Vi conoscete?’ Chiede papà
‘Sì, papà… E’ un mio nuovo compagno di scuola’
‘Ah, piacere. Io sono Felipe’
‘Jorge’ Si presenta quello schianto di ragazzo.
Ma che dico? No, lui non mi piace! Non può piacermi!
‘Mamma ci sono i vicini!’ Jorge chiama sua madre che scende in fretta le scale.
‘Ana?’ Chiede mio padre appena la vede
‘Felipe? Non ci credo, sei davvero tu?’ Gli chiede incredula
‘Sì!’
 Si abbracciano
‘E tu sei la piccola Martina? Quanto sei cresciuta!!!’ Mi dice 
‘E lui è Jorge! Tuo figlio!!!’ Dice mio padre
‘Qualcuno mi spiega questa storia?’ Domando non capendoci niente
‘Sono d’accordo’ Dice Jorge
Che carino: è d’accordo con me! Tini smettila!
Ci fanno entrare e mi siedo sul divano accanto a Jorge, mentre Felipe e Ana si siedono sulle sedie accanto al tavolo.
‘Vedi Tini, tu sei nata a Buenos Aires…’ E’ vero! Me ne sono completamente dimenticata! ‘E quando sei nata Ana era la migliore amica di tua madre Mara.. Infatti, lei è la tua matrigna!’ Mi spiega mio padre
‘Matrigna?’ Domando
‘Esatto!’ Dice Ana
‘Non capisco: perché poi siamo andati via da Buenos Aires?’
‘Subito dopo la morte di tua madre, tuo padre ha desiderato scappare da questa città… Non voleva più vederla’ Mi spiega invece Ana
‘Non so cosa mi abbia fatto tornare…’ Aggiunge mio padre
‘Quindi io e Jorge ci conoscevamo già?’ Domando
‘Già’
Sorridiamo entrambi a quest’affermazione
‘Forse ho dei vecchi album da qualche parte…’ Dice prima di salire di sopra.. Dopo poco torna con due album fotografici. Si siede tra me e Jorge.
‘Ecco qui!’ Dice indicando una foto in cui c’erano Ana, mio padre, mia madre, un signore che suppongo sia il padre di Jorge, e due bambini che si tengono per mano.
‘Questi siete tu e Jorge’ Dice papà indicando i due bambini.
‘Qua avevate tre anni e dicevate a tutti di essere innamorati e fidanzati’ Dice Ana ridacchiando.
Io e Jorge ci guardiamo imbarazzati l’uno negli occhi dell’altro. Sarei rimasta per ore a guardare i suoi occhi.
‘E’ davvero una gran coincidenza il fatto che voi siate i nostri vicini e che Jorge sia un compagno di scuola di Tini’ Dice mio padre. ‘Ma dov’è Andres?’
‘Ecco.. Mia madre e papà hanno divorziato cinque anni fa e lui se n’è andato a New York…’ Risponde Jorge. Questa cosa mi colpisce parecchio: io non ho una madre e lui non ha un padre, cioè, lo ha, ma non vicino a lui.
‘Oh, mi dispiace…’ Dice papà
‘Lo abbiamo superato da tempo’ Risponde Ana per rassicurarlo.
‘Meglio se ora andiamo’ Continua papà alzandosi.
Lui e Ana si abbracciano, poi toccò a me. Ana mi abbraccia quasi da stritolarmi.
‘Sono contenta di averti ritrovata’ Le confesso
‘Anche io’ Mi dice dolcemente
‘Ci vediamo domani a scuola, giusto?’ Mi chiede Jorge
‘Sì, certo…’
‘Potreste andare insieme!’ Propone Ana
‘Sì, perché no?! Ti passo a prendere per le 7.45’ Mi dice sorridendo Jorge.
Ricambio il sorriso.
‘A domani!’ Mi dice ancora una volta
‘A domani’

  
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