"perchè dovrei darti il mio numero?" dissi con un sorriso malizioso sporgendomi verso di lui
"perchè mi faresti felice" disse serio fissando i suoi occhi nei miei
sembrava che non stesse più flirtando ma facesse sul serio e la cosa mi sorprese
"non so nemmeno come ti chiami" dissi prendendo uno straccio e cominciando a pulire il bancone
"mi chiamo Harry" disse porgendomi la mano sorridente
non riuscivo a guardarlo negli occhi,sentivo una strana sensazione allo stomaco,come una morsa ceh risucchiava tutto  
"piacere" dissi semplicemente stringendogli la mano e tenendo lo sguardo basso
"posso sapere il tuo?" disse con tono dolce cercando il mio sguardo
in quel momento arrivò un cliente e stavo precipitadomi a servirlo ma Carlo mi anticipò impedendomi di terminare la conversazioune con Harry, delle volte lo odiavo e questa era una di quelle; non so nemmeno perchè volevo evitare tutt a un tratto quel riccio da paura , ero spaventata,non ero mai stata fortunata in amore, e non credo al colpo di fulmine, adesso lui entra in un bar dove casualmente  io lavoro e fa il carino cercando di farsi dare il mio numero , sembra la scena di un film ma purtroppo la realtà è ben diversa.
"Allora,vuoi dirmi come ti chiami?" disse facendomi risvegliare dai miei pensieri
"Mi chiamo Delia,sei contento adesso?" dissi un pò acida pentendomene immediatamente
"scusa non volevo darti fastidio" disse abbassando lo sguardo un pò deluso e prendendo i suoi cappuccini
"quanto ti devo?" disse subito dopo in modo freddo
"scusami non è colpa tua, tu non mi conosci quindi non puoi capire le mie reazioni, sono complicata"dissi sorridendogli dolcemente
"non mi sono mai piaciute le cose semplici" disse ricambiando il sorriso
"i cappuccini vengono tre dollari" dissi leggermente in imbarazzo 
"ti va di fare una scommessa?"disse lasciando i soldi sul bancone per poi fissare il suo sguardo su di me
"che genere di scommessa?" dissi mettendo i soldi in cassa e lasciandogli lo scontrino
"se riesci a farti dare il cappuccino da quel signore che sta appena uscendo, io pulisco il locale dopo la chiusura,se invece non ci riesci dovrai darmi il tuo numero" disse con aria soddisfatta e sorridente
"affare fatto" dissi dandogli il cinque 

uscì dal negozio e mi avvicinai a quel signore che non sapeva fossi una cameriera perchè l'aveva servito Carlo,gli raccontai della scommessa e lui molto gentilmente mi diede il cappuccino.Entrai di corsa al bar mostrando il cappuccino ad Harry che rimase un pò spiazzato,poi ritornai fuori per ridare il cappuccino a quel signore che era stato fin troppo paziente.
 "Bene ti toccherà pulire il bar a quanto pare." dissi rimettendomi il grembiule con aria soddisfatta
"sembra proprio di si " disse sospirando con aria sconfitta 
"Resterò a controllarti" dissi facendogli un segno come per dire (ti tengo d'occhio) e lui scoppiò a ridere
"Sei buffa ed incredibilmente bella allo stesso tempo" disse guardandomi e io avvampai di colpo
"non cercare di comprarmi signorino" dissi nascondendo il mio imbarazzo

  il bar si svuotò così Carlo andò via salutandomi con il solito bacio sulla guacia mentre Harry ne seguiva ogni singolo spostamento, rimanemmo soli e gli lanciai un grembiule e uno strofinaccio

"Puoi cominciare a pulire il bancone Cenerentolo" dissi trattenendo una risata
"Grazie principessa" disse facendomi la linguaccia
 
Dopo circa un oretta in cui avevamo combinato di tutto tra sghizzi d'acqua e solletico, il bar non poteva essere più pulito , presi le chiavi per chiudere sotto lo sguardo attento di Harry e feci per avviarmi alla fermata del bus, mi stava seguendo forse anche lui doveva prenderlo .

"Alla fine perdere non è stato terribile" disse rompendo il silenzio che si era creato tra noi "Sei contento di aver dovuto pulire?" Chiesi voltandomi verso di lui sorpresa "Sono contento di aver passato la serata con te" disse spostandomi dal viso una ciocca di capelli che era sfuggita allo chignon disordinato che mi ero fatta . "Anche io sono stata bene , ora peró voglio solo tornare a casa" dissi sorridendogli per poi appoggiarmi ad una parete li vicino "Casa tua è lontana da qui?" Chiese piazzandosi davanti a me
"15 minuti con l'autobus" dissi sbuffando solo a pensarci
"Vieni con me , ti accompagno io " disse prendendomi per mano portandomi fino alla sua auto, mi aprì la portiera e un attimo dopo senza farmi dire una parola eravamo già per strada verso casa mia.


rieccomi qui a rompere le scatole, questo è il continuo del flashback come d'altronde saranno molti altri capitoli,spero che vi stia piacendo questa storia, ammetto di non essere john green (autore di colpa delle stelle per chi non lo conoscesse) e quindi non sono una scrittrice fantastica ma spero di farvi appassionare a questa storia e di farvi provare tantissime emozioni, ci tengo davvero a trasmettervi qualcosa quindi se vi va lasciatemi una recensione per farmi capire cosa ne pensate! grazie a chi lo farà e a chi legge la storia vi adoro xx