Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Aelle Amazon    10/07/2014    2 recensioni
Certo, c’erano giorni in cui lo Spirito di Delfi prendeva il sopravvento e la costringeva a rinchiudersi nel bagno con un registratore a portata di mano per poter poi memorizzare le profezie del dio a cui aveva votato la propria esistenza. Ma per il resto le cose procedevano alla grande.
Aveva anche sviluppato un nuovo hobby.
La cartomanzia.
***
Rachel Elizabeth Dare vuole mettersi alla prova.
Vuole mettere alla prova il suo dono.
Vuole conoscere il futuro e ricordarselo, non registrare le profezie di Apollo e passarle al Campo.
Ed è per questo che sceglie di usare i Tarocchi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Re di Bastoni -  Jason Grace

 
                                                                                                  


Erano passati quattro giorni da quando aveva predetto il futuro ad Annabeth. Rachel non aveva più toccato le carte da quel momento. Non ce l’aveva fatta, aveva avuto paura. Era stata percorsa da brividi freddi ogniqualvolta si era avvicinata al tavolo. Così era girata alla larga.
Ma i Tarocchi la chiamavano, Rachel li sentiva bisbigliare nella sua testa. Un richiamo infinito che non era in grado di ignorare, non a lungo. Era come rifiutare le visioni di Apollo: dopo un po’ diventava doloroso.
Sospirò e si accasciò sulla sedia, proprio di fronte al mazzo colorato. Allungò una mano e si bloccò a mezz’aria. Si prese il labbro tra i denti e cominciò a morderselo, una brutta abitudine che aveva, soprattutto quando era agitata o indecisa.
Okay, si disse, ora o mai più.
Afferrò la lettera che Chirone le aveva mandato tempo prima, grazie alla quale aveva appreso della scomparsa di Percy, e rilesse le ultime righe, dove il centauro aveva segnato tre nomi che non conosceva. Erano i nuovi arrivati al Campo Mezzosangue.
Uno di quei nomi la colpì particolarmente, soprattutto perché Chirone le aveva detto che un semidio come lui era qualcosa di veramente raro. Un figlio di Zeus, anche se lui continuava a insistere di essere figlio di Giove. Non che la cosa rappresentasse una sorpresa per Rachel, dal momento che erano in tanti quelli che confondevano le divinità greche con quelle latine. Non era una novità.
Jason Grace aveva risvegliato le carte dei Tarocchi. Ora non mormoravano più, ma strillavano nelle orecchie di Rachel, assordandola con le loro preghiere. Volevano che leggesse il destino del figlio di Zeus.
Anche se la paura le attanagliava lo stomaco, Rachel non poté fare altro che accontentarle. Afferrò il mazzo e iniziò a mescolarlo con calma metodica. Chiuse gli occhi e pensò intensamente a Jason Grace, sebbene non lo avesse mai incontrato di persona.
Dispose tre carte sul tavolo, le solite.
Passato, presente e futuro. Si stagliavano di fronte a lei, a prima vista innocue, eppure cariche di sfide, di ostacoli che mettevano a dura prova la sua pazienza. Era facile vedere le figure finemente dipinte su di esse, ma complicato svelare il loro significato, adattarlo all’individuo che chiedeva la previsione.
Sollevò il passato e lo guardò.
Su un trono riccamente decorato e posto su una landa altrimenti deserta sedeva un uomo, una corona dorata ad adornargli i capelli scuri. Indossava una lunga veste rossa, mentre sulle spalle portava un pesante mantello verde, nero e oro. Aveva lo sguardo perso lontano, in un orizzonte che il lettore non riusciva a scorgere, ma nella mano destra stringeva senza alcuna esitazione o mollezza un alto bastone. In basso, a sinistra, una piccola lucertola lo osservava.
Il Re di Bastoni.
Rachel sorrise e si riavviò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Una sola carta le era bastata per inquadrare qualcuno di cui sapeva solo il nome. Anche se non nel dettaglio, conosceva che tipo di persona Jason Grace era stato in passato.
Il Re di Bastoni era l’archetipo del leader e del capo, dell’individuo generoso ed estroverso. Portato all’azione e in grado di affrontare i problemi con grande forza e coraggio. In lui covava un grande potere, che tuttavia usava con parsimonia perché non tollerava gli eccessi, di nessun tipo.
Una persona ispirata e ispirante, insomma.
Jason Grace pareva essere perfetto, almeno agli occhi di chi gli stava intorno e lo guardava con rispetto e ammirazione. Ma Rachel sapeva che c’era dell’altro, che anche lui, come tutti i mortali, nascondeva dei segreti.
O almeno lo sospettava. Quella facciata era troppo bella perché non celasse altro. E per scoprirlo non le restava che voltare la carta successiva.
E così fece.
L’Arcano che si trovò di fronte era uno dei Maggiori. Il sedicesimo, se si voleva essere precisi. Lo scrutò con attenzione, le sopracciglia aggrottate.
Un’alta costruzione si stagliava su uno sfondo nero e temporalesco, grigia come le nuvole che ne circondavano la vetta. Un fulmine colpiva la cima senza pietà, riducendola in pezzi con la sua forza. Tre finestre adornavano una facciata altrimenti spoglia, ma il fuoco, appiccato da una mano invisibile, ne aveva preso possesso, le fiamme che svettavano alte contro il cielo. Due persone, probabilmente per sfuggirgli, si erano buttate e ora precipitavano inesorabilmente verso la morte.
La Torre.
Rachel corrugò la fronte. La carta che la fissava spavalda dal piccolo tavolo indicava un cambiamento improvviso nella vita di qualcuno, in questo caso nella vita di Jason. Tutti i valori in cui il figlio di Zeus credeva venivano spazzati via, ridotti in cenere da un fuoco distruttore. Ciò poteva significare solamente una cosa: che Jason era stato brutalmente portato via dal suo ambiente naturale e gettato in uno che non gli era famigliare, con tutti i pro e contro che ne susseguivano.
Possibilità di rinascere, o di cadere definitivamente. Disorientamento. Capacità di adattarsi. Coraggio nel riprendere in mano le redini della propria esistenza.
La ragazza si lasciò scivolare sulla sedia, lo sguardo rivolto verso il soffitto della camera, gli occhi persi e le labbra leggermente socchiuse. Una sola domanda le frullava per il cervello: come era potuto accadere? Ci era finito da solo in quella situazione scomoda o qualcuno lo aveva costretto?
Un rombo lontano fu la risposta a tutti i suoi interrogativi. C’entravano gli dèi, ovvio. Come aveva potuto dimenticarsi di loro?
Sospirò e si risistemò sulla sedia, pronta per voltare la nuova carta. Se erano stati i piani alti a decidere per Jason, allora c’era ben poco che lei potesse sperare per lui. Solitamente, infatti, gli dèi, credendo di agire per compiere del bene, finivano per fare solo del male.
Girò il futuro.
Su uno sfondo completamente grigio un piccolo villaggio si stagliava lontano, i tetti rossi delle case che riempivano di vivacità un luogo altrimenti silenzioso. Ma non era quello il particolare importante, era un altro. Una panchina occupava il centro della carta e su di essa un artigiano lavorava ad un suo progetto, una serie di oggetti tutti uguali. Probabilmente era arrivato all’ultimo, perché quelli finiti erano appesi di fronte a lui.
Rachel li contò. Sette appesi e uno in fase di lavorazione.
L’Otto di Denari.
L’arcano dell’insegnamento, così l’aveva soprannominato Rachel. Stava per il lavoro costante, continuo e preciso, che avrebbe portato al traguardo desiderato. Le soluzioni creative non erano contemplate in quella carta, perché non servivano nuovi approcci. Bastavano i soliti sforzi per raggiungere ciò che si agognava.
Perciò, dedusse Rachel, Jason Grace avrebbe ritrovato la retta via, avrebbe ritrovato se stesso anche in un campo diverso a quello a cui era abituato. Si sarebbe dato da fare come aveva sempre fatto, e ciò, a suo tempo, avrebbe dato i suoi frutti.
Finalmente R.E.D. sorrise.
Ci sarebbe stato un lieto fine per il figlio di Zeus. Magari non subito, ma prima o poi sarebbe giunto.








Note dell'autrice.

Bonsoir! Come state?
Sono passati esattamente otto giorni dall'ultima volta che ho aggiornato. Lo so, avrei dovuto postare ieri, ma sapete com'è a casa mia. Quando serve Internet, questo non va. Non so come sia la situazione da voi, ma qui non fa altro che piovere e i temporali disturbano la linea.
Comunque, un giorno di ritardo non è tardo. Ho fatto di peggio! *ride*
Allora, Jason. Cosa ve ne pare? Ho cercato di attenermi il più possibile ai libri, senza sforare troppo con le mie previsioni. Ci sono tantissime cose che vorrei per Jason, ma non è detto che queste debbano accadere. Con Zio Rick non si sa mai. Troll Rick.
Giusto due parole per dirvi che apprezzo le poche persone che si sono fermate a leggere, quelle che hanno recensito e seguono la storia. Davvero, anche se siete lettori silenziosi lasciatemi un commento, tanto sapete che accetto anche le critiche, purché costruttive.
E un'ultima cosa: so che questa storia segue una linea un po' ripetitiva. Purtroppo, però, non può essere cambiata. "Tre" è lo schema che seguo per leggere le carte. Ovviamente ci sono altri schemi, ma sono molto più complicati da usare, almeno per me. Mi terrò sulla linea "passato, presente, futuro" fino alla fine.
Fatemi sapere quale personaggio volete che ci sia dopo Jason! 
Detto ciò, noi ci vediamo al prossimo aggiornamento!
Baci, 
Aelle
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Aelle Amazon