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Autore: Joyt_    10/07/2014    2 recensioni
Violetta Castillo è una ragazza di 16 anni che ha sofferto molto per la morte del padre, ma grazie alle sue amiche è riuscita a ritrovare un po’ di felicità nonostante il grande dolore.
Leon Vargas è un ragazzo di 18 anni che inizia il suo percorso allo Studio per dare più possibilità alla sua carriera. È un ragazzo che sembra sicuro di se, senza problemi, ma dietro tutto questo troviamo un ragazzo che ha sofferto molto dopo la perdita di un importante familiare.
I due ragazzi si conosceranno grazie alla passione della musica e anche se all’inizio ci sarà un “odio” reciproco, poi il sentimento sarà ben diverso da quel che si pensa.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 : Il perdono

Camilla stava riordinando gli spartiti nell'aula di musica in modo alquanto goffo per quanti erano e nel mentre canticchiava una delle canzoni che avevano composto lei e le sue due più care amiche. Non aveva mai conosciuto delle persone cosi gentili e solari in tutta la sua vita. Erano sempre disposte a qualsiasi cosa per lei. Si aiutavano a vicenda. Erano come delle sorelle. l'una appoggiava sempre l'altra e non c'era cosa migliore. Anche nei momenti più difficili riuscivano sempre ad aiutarla ed a farle ritornare il sorriso. Scrivere e comporre una canzone con loro è stato tanto facile quanto bello. Erano riuscite a comporre solo la melodia in meno di un giorno. Andavano quasi sempre d'accordo ed erano in perfetta sintonia. Ma in quei giorni i suoi pensieri erano altrove. Si ritrovava a pensare e ripensare sempre a quel ragazzo con i ricciolini e gli occhi color nocciola. Il suo nome: Diego. dopo che aveva fatto la performance insieme agli altri due ragazzi non aveva occhi per lui. ogni giorno lo vedeva che parlava con molte ragazze e si dava molte arie. All'inizio era rimasta male dal suo comportamento da presuntuoso, ma si sentiva terribilmente attratta dal ragazzo. Comunque si era imposta che si doveva togliere dalla testa una ragazzo come lui che voleva tante ragazze intorno. Non voleva neanche immaginare cosa faceva con loro. Una smorfia di disgusto uscì dalla sua bocca e subito dopo riprese a cantare con più calore e vivacità. Diego si dirigeva velocemente dentro lo studio sperando di non essere in ritardo per la riunione con Antonio. Diede un veloce sguardo all'orologio al polso e sorrise soddisfatto. Era arrivato con dieci minuti in anticipo quindi riprese a camminare tranquillamente quando una soave e dolce voce gli arrivò alle orecchie. Rimase immobilizzato da quel suono così armonioso e allo stesso tempo energico. Senza accorgersene i suoi piedi si mossero da soli verso quella squillante voce che portava dritta alla stanza di musica. Aprì la porta così velocemente da far spaventare la ragazza che appena incontrò lo sguardo del moro fece cadere tutti gli spartiti. Per un tempo interminabili i due ragazzi si scrutarono con gli occhi. Camilla era molto sorpresa alla vista del ragazzo che dopo alcuni minuti si avvicinò alla ragazza chinandosi per riprendere gli spartiti. Alla rossa non sfuggi nessun movimento eseguito dallo spagnolo. "Tieni." Sussurrò il ragazzo porgendole la pila di fogli. "G-grazie." Balbettò imbarazzata Camilla. "Posso sapere il tuo nome?" Diego era diventato di colpo gentile e rimase fortemente sorpreso da se stesso. "M-mi chiamo Camilla. Tu devi essere Diego, giusto?" "Si, sono io." Rispose il ragazzo sorridendo. La ragazza sorrise di risposta e abbassò il capo. "Ho sentito parlare molto di te sai? Mi hanno detto che sei una ragazza piena di idee ed allegria." "G-grazie. Di te ho sentito parlare davvero tanto, ma è normale visto che sei già abbastanza conosciuto." "Si, lo so. Sono molto conosciuto." Rispose Diego gonfiandosi il petto orgoglioso di se stesso. "E sei anche molto presuntuoso." continuò la ragazza ricordandosi di tutte le scenate che faceva davanti alle sue spasimanti. Lo spagnolo si grattò imbarazzato la nuca. Si sentiva impotente davanti a quella ragazza e non capiva minimamente perché. "Ehm.. ecco,io..." "Stai tranquillo." lo interruppe la rossa. gli tocco affettuosamente la spalla "Tutti siamo fatti in modo diverso. se questo è il tuo carattere non possiamo di certo cambiarlo." Camilla fece un sorriso sforzato per poi allontanarsi da lui e dirigersi fuori dall'aula. Quelle parole fecero venire un colpo al petto del moro. Era rimasto male per la risposta della ragazza. ma non ne sapeva il motivo. Gli era stato detto anche di peggio, ma quella ragazza, con quegli occhioni lo aveva stregato. "Aspetta!" Camilla si girò di scatto. "Non voglio che mi vedi in questo modo. Per giudicare una persona bisogna conoscerla,no?" La ragazza rimase abbagliata dalle parole dello spagnolo. "Hai ragione." Rispose sorridendo. "Allora... se ti va puoi venire a prendere un gelato con me oggi pomeriggio se vuoi." Nei suoi occhi si poteva leggere speranza ed imbarazzo. Non si era mai comportato cosi con nessuna ragazza la mondo. "Con molto piacere." detto ciò la ragazza uscì dalla stanza con un sorriso sul volto ed era anche leggermente rossa per l'emozione. non si sarebbe mai aspettata una proposta da Diego. Ma come ha detto lui stesso: non dobbiamo giudicare le persone se non si conoscono. il ragazzo rimase ancora qualche minuto fermo in mezzo agli strumenti ripensando a ciò che aveva appena fatto. Aveva appena invitato una ragazza ad uscire ed era terribilmente felice. Corse subito fuori per poi dirigersi verso l'ufficio di Antonio. Dopo avrebbe raccontato tutto a Leon e Federico. Non sapeva davvero il motivo, ma era felice.

Federico si trovava nell'auditorium e camminava velocemente avanti e dietro. Doveva parlare con Francesca. Voleva invitarla alla festa, ma non riusciva a trovare le parole giuste. Era nel panico. Non sapeva proprio come comportarsi con una ragazza. Leon e Diego erano sempre stati apprezzati di più dalle fan, non che lui non lo fosse. Era reputato il più dolce e timido anche se davanti agli amici si comportava in modo palesemente diverso. Ci vado? No, non ci vado, anzi ci vado. No, non ci vado. il ragazzo continuava a ripetere la stessa scena in continuazione. alla fine si decise e si diresse verso gli armadietti dove la ragazza stava riponendo le sue cose. L'italiano rimase incantato ad ogni suo movimento. Si aggiustò un po' il ciuffo e la maglietta e si avvicinò lentamente alla mora. Francesca si voltò di scatto ritrovandosi molto vicina a Federico. "C-ciao." Balbettò la ragazza. "Ciao. Come va?" "Bene e tu? Tutto bene?" "Tutto bene." Rispose sorridendole. Respira Federico. Respira profondamente. Non sarà così difficile, no? Pensò tra sé e sé il moro. "Senti... volevo chiederti se..." "Se...?" Lo incitò Francesca. "Volevo chiederti se... oggi volevi venire con me a prendere un frullato, sempre se ti va." Continuò il ragazzo imbarazzato. Francesca non sapeva se stava sognando o era tutto vero. Sto sognando? No è qui davanti a me. Calma Fran, stai calma e rispondi normalmente, si riprese l'italiana. Il ragazzo rimase sconvolto d a sé stesso. Perché le aveva chiesto di uscire con lui oggi pomeriggio? Doveva chiederle se voleva andare con lui alla festa. Ci pensò un po' e poi capì che alla fine non era una brutta idea. Così poteva conoscere un po' di più la sua nuova compagna e magari sarebbe stato anche più facile chiederle della festa. "C-certo mi farebbe molto piacere." La ragazza era visibilmente emozionata dalla proposta del moro. Lo si poteva leggere nei suoi occhi che brillavano dall'emozione e dalla gioia. "Allora ci vediamo dopo." Le sorrise per poi avvicinarsi cautamente al viso della ragazza lasciandole un bacio leggero e delicato. Francesca sussultò leggermente mentre delle forti scosse invasero il suo corpo. Federico, dal suo canto, sentì bruciare le labbra. Non sapeva per quale motivo ma voleva continuare a baciare la pelle di Francesca. "A dopo." Le sussurrò con voce roca il ragazzo per poi uscire dal corridoio in velocità. Francesca era rimasta ancora lì mentre cercava di realizzare ciò che era appena successo. si toccò con le morbide dita il punto dove Federico le aveva lasciato quel tenero bacio. Un sorriso da ebete le spuntò sul viso mentre usciva dallo studio per recarsi a casa, felice.

"Grazie ancora, Antonio." Leon stringeva felice la mano dell'uomo. "Leon, è da ieri che mi ringrazi. sai che quando vuoi puoi sempre chiedere, soprattutto se si tratta di queste cose." "Ha ragione, mi scusi. Non volevo essere ripetitivo." "Non ti preoccupare, figliolo. ma dimmi un po'... ho sentito il pezzo che vuoi presentare e scommetto che è dedicato a qualche ragazza, non è così?" Il messicano avvampò di colpo e sussurrò debolmente un 'si' con il capo chino. Dopo pochi minuti l'auditorium si riempì di ragazzi in attesa di sentire il giovane cantare. Quando la vide entrare capì che era il momento: aveva una coda che però le lasciava libera una ciocca di capelli che le accarezzava il viso. Gli diede una veloce occhiata per poi girarsi e parlare con le amiche. Riprenderai a parlare anche con me, pensò Leon. Il ragazzo salì sul palco, prese la sua chitarra e si sedette nello sgabello per poi sistemarsi il microfono. Era pronto.

If I could take away the pain and put a smile on your face

Baby I would, baby I would

If I could make a better way, so you could see a better day

Baby I would, baby I would, I would

Se potessi portarti via il dolore e mettere

un sorriso sul tuo viso

Piccola lo farei, lo farei

Se potessi trovare un modo migliore, così

che tu possa vedere un giorno migliore

Piccola lo farei, piccola lo farei, lo farei

Leon cercò subito di incrociare lo sguardo di violetta che non tardò a trovare. Le sorrise, e lei ricambiò il sorriso per qualche istante per poi ritornare seria. Era arrabbiata con il messicano. Non era gelosa, semplicemente non voleva che frequentasse delle tipe come Ludmilla.

Baby do it to the sky and lend you the keys,

Let you know that you’re always welcomed so that you never leave

Why you owe those fancy things that you only see on tv, yeah

Run away, to a hut away, we be living the american dream

And i, know it’s never gonna be that easy

But I know that he want us to try

Piccola lo farei dal cielo e ti presterei

le chiavi

Ti farei sapere che sei sempre la benvenuta

così da non poteretene andare

Perchè hai quelle cose stravaganti che si vedi solo in tv? yeah

Scappa, in una capanna lontana, vivremo il sogno americano

E, so che non sarà mai così semplice

Ma so che lui vuole che ci provassimo

Il ragazzo continuò a guardare la ragazza. Infondo era per lei quella canzone. Era riuscito a scrivere e comporre in una sola notte. Non ci era mai riuscito in tutta la sua carriera, ma pensando alla ragazza venne tutto da sé.

If I could take away the pain and put a smile on your face

Baby I would, baby I would

If I could make a better way, so you could see a better day

Baby I would, baby I would, I would

Se potessi portarti via il dolore e mettere

un sorriso sulla tua faccia

Piccola lo farei, lo farei

Se potessi trovare un modo migliore, così

che tu possa vedere un giorno migliore

Piccola lo farei, piccola lo farei, lo farei

Il ritornello era la parte più importante, e fu proprio quella che colpì a Violetta perché la rappresentava. Diceva esattamente ciò che stava vivendo. Il ragazzo la stava continuando a fissare, come se in quel momento volesse leggere nella sua mente, sapere cosa stava pensando. Involontariamente si portò l'indice verso la bocca, stringendolo tra i denti e sorrise imbarazzata. Le sue amiche, intanto, erano proprio al suo fianco e si lanciavano delle occhiatine compiaciute. Avevano capito che la loro amica era proprio cotta.

Yeah it’s not about what I want

It’s all about what you need

I know that it hurt you, but that wasnt me

And I know, and I know sometimes it’s hard to see

That all we need to be

If I could take away the pain and put a smile on your face

Baby I would, baby I would

If I could make a better way, so you could see a better day

Baby I would, baby I would, I would

Wo-oh, wo-oh, wo-oh baby I would

Yeah, non si tratta di quello che vuoi

ma di quello di cui hai bisogno

So che ti ha ferito, ma non ero io

E so che a volte, a volte è difficile da vedere

Questo è tutto ciò che abbiamo bisogno di essere

Se potessi portarti via il dolore e mettere

un sorriso sulla tua faccia

Piccola lo farei, lo farei

Se potessi trovare un modo migliore, così

che tu possa vedere un giorno migliore

Piccola lo farei, piccola lo farei, lo farei

Wo-oh, wo-oh, wo-oh piccola lo farei

Leon finì di cantare suonando l'ultimo accordo e continuando a guardare Violetta. La ragazza rimase completamente incantata e un sorriso di compiacimento le uscì sul volto rimanendo incatenata con lo sguardo del messicano. Ci sono riuscito. pensò Leon soddisfatto. Mentre tutti applaudivano per l'esibizione, il ragazzo posò velocemente la chitarra e si tolse il microfono, saltò dal palco avvicinandosi a Violetta prendendole dolcemente entrambe le mani. "Ti è piaciuta?" Sussurrò Leon con uno sguardo dolce e felice. "S-si. La canzone era... meravigliosa." Le guance della Castillo si tinsero di un leggero rosso al contatto con le mani calde e morbide di Leon.Il ragazzo si avvicinò di più al viso della ragazza facendo toccare le fronti senza perdere il collegamento con gli occhi e tenendo ancora saldamente le fragili e piccole mani della ragazza. "Allora mi perdoni?" Glielo chiese così dolcemente che anche un ghiacciolo in pieno inverno si sarebbe sciolto. Come poteva non perdonarlo? Le aveva dedicato una canzone, solo a lei. Quel gesto lo trovò estremamente dolce e sorrise perdendosi completamente negli occhi verdi del giovane. "Si, ti perdono." Gli rispose sussurrando per la troppa vicinanza. Non le dava fastidio, anzi, non sapeva per quale motivo ma stare vicino a lui la faceva sentire felice e protetta. "Grazie e scusami, mi sono comportato male zuccherino." La ragazza sorrise divertita. Quel ragazzo non cambiava mai. "Non preoccuparti. Accetto le tue scuse sbruffone." Anche il ragazzo rise e si avvicinò alle labbra di Violetta. Voleva assaggiarle e gustarle. prima che le potesse toccare si sentì staccare bruscamente dalla castana che confusa aprì gli occhi che aveva chiuso qualche istante prima e poi sorrise. "Amico! Sei stato sensazionale!" I suoi amici Diego e Federico gli stavano facendo i complimenti e di certo non era un brutto gesto, ma Leon era abbastanza infastidito dall'interruzione. Si riavvicinò alla ragazza e le riprese le mani "Ci vediamo domani?" "Si, ci vediamo domani." Violetta gli accarezzò la guancia in modo delicato e lento, gli sorrise e uscì dall'auditorium. "Leon! Hai fatto colpo!" Federico gli diede una pacca sulla spalla mentre lui era ancora incantato ad ammirare la ragazza uscire. Era troppo contento in questo momento che non riusciva ad ascoltare nessuna parola di ciò che stavano dicendo i suoi amici. Dopo la lezione le avrebbe chiesto di andare alla festa con lui. Era lei la ragazza che voleva portare.

Angolo Autrice: Buonasera a tutti!!! Sono riuscita a postare un bel capitolo ricco di nuove emozioni :) Finalmente abbiamo il primo incontro tra Camilla e Diego. Il ragazzo, non sa per quale motivo, e imbarazzato davanti alla rossa che però sembra già essersi fatta un'idea su di lui. Ma lo spagnolo cerca di rimediare invitandola ad uscire con lui. Poi abbiamo i nostri cari italiani :3 Federico è nel panico e deve chiedere a Francesca di andare con lui alla festa, ma la invita ad uscire con lui ed il ragazzo, anche se sorpreso, la trova come un'occasione per conoscere meglio l'italiana. Infine cari ragazzi *partono i rulli di tamburi* CI SONO I NOSTRI CARI LEONETTA olsaocnklacbnajam Leon le dedica una canzone per chiederle perdono e la ragazza non esita. Anche questa volta alla nostra amata coppia viene strappata l'occasione del bacio dagli amici di Leon, ma non temete.. arriverà presto :3 Grazie a chi segue questa storia e ringrazio infinitamente chi ha recensito allo scorso capitolo. Mi piacerebbe continuare a ricevere pareri sulla storia, quindi non esitate e recensite xD Grazie ancora :) Alla prossima e un bacio a tutti ;) :*

 

  
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