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Autore: namirami    12/07/2014    3 recensioni
"Ora mi è chiara una cosa, Nami-san: ho capito perchè non riesco a smettere di pensare a te, anche se ti conosco a malapena. Ho capito perchè quando ti ho visto ho provato un sentimento che non avevo mai provato per nessuna, perchè mi hai ammaliato più di ogni altra ragazza.
Perchè la tua bellezza nasce da dentro, Nami-san. La tua bellezza è quella di una persona tenace e determinata, che ha superato mille difficoltà, che lotta con tutte le sue forze per le persone che ama, come una leonessa che difende i suoi cuccioli ad ogni costo".
Ciaooooo a tutti nakama!!!
Un piccolo regalo a tutti quelli che amano SanjixNami, una raccolta dedicata a loro che andrà a toccare vari momenti di questo bellissimo manga/anime e che vedrà impegnati i nostri protagonisti alla scoperta dei sentimenti che provano l'uno per l'altra.
Romanticismo, comicità, azione ed erotismo saranno gli ingredienti principali, con una larga dose di nakamaship!
che aspettate? date un occhio e ditemi che ne pensate!
Attenzione: SPOILER!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 16. Il paradiso all'improvviso.

(Can you feel my love for you?).



"Perché si ribellava al mio amore anche se sembrava cercarlo? C'era amore in lei, ma forse anche paura di innamorarsi di nuovo di qualcuno".
Anonimo.



AMBIENTAZIONE: PUNK HAZARD.


Nella mia precedente vita ero sicuramente stata una serial-killer molto spietata.
Non trovavo altre possibili spiegazioni a tutto ciò che stava accadendo. Pensavo di averne passate abbastanza: la dittatura di Arlong, le numerose occasioni in cui avevo rischiato la vita, il viaggio in due isole nel cielo e in una sommersa in fondo al mare. Mi ero allenata per affrontare ogni situazione: grandi mostri marini, avversari senza pietà, cambiamenti climatici repentini.
Ma mai e poi mai avrei potuto immaginare che il Nuovo Mondo significasse questo.
E anche quando ero stata nel corpo di Franky, indossando quell'imbarazzante perizoma, dopo il trauma iniziale avevo cercato di pensare positivo: credevo di aver toccato il fondo, ora non si poteva che risalire, giusto?
E invece no, perché una volta toccato il fondo si può scavare e arrivare molto, molto più in basso.
Ed era ciò che sentivo ora che ero nel corpo di quell'idiota di Sanji-kun.
E come se non bastasse, ad abitare nel mio corpo ora era proprio il suddetto idiota, il che rendeva ancora più drammatica la situazione e minava alla mia integrità psico-fisica.
“Yoohhoohho, yohohohhooh! Buongiorno Nami-san! O preferisci che ti chiami Sanji-san?”.
“Brook ti avverto, vedi di girarmi alla larga, non è aria. E con questo corpo posso farti molto, molto male”. Dovevo pur cercare di trarre dei vantaggi da questa situazione.
“Oh no Nami-san, non prendertela così! Come preferisci, allora cercherò compagnia altrove... magari proprio da Sanji-san...”.
“Cosa?” una delle mie priorità al momento era proprio impedire che quei due pervertiti di Sanji-kun e Brook stessero insieme con il mio corpo. “Fermo! Non ti azzardare neanche ad avvicinarti al mio corpo, altrimenti...” feci per dargli un pugno ma mi fermò.
“Oh no Nami-san non colpirmi con quelle mani!”. Inizialmente pensai avesse paura della forza che sarei riuscita ad usare, ma poi riflettei meglio.
Sanji-kun non usava mai le mani per combattere, erano i suoi strumenti di lavoro. Sospirando accettai la preghiera di Brook e mi calmai un po'.
“E va bene, ma vedi di non provocarmi”.
“Ecco, così va molto meglio. Sai, una parte di me vi invidia...”
“Brook se inizi di nuovo con la storia delle mie mutandine io po-”.
“Oh no, non è quello Nami-san! Non solo quello: sai, ormai è tanto che ho solo le mie ossa... se Law avesse scambiato anche il mio corpo con quello di uno di voi, avrei potuto rivivere la sensazione di avere ancora un po' di carne addosso”.
Mi colpì questa frase: Brook era un pervertito almeno quanto Sanji-kun, non avevo pensato che per lui un eventuale scambio potesse essere vantaggioso per sentirsi un po' più “uomo”.
“Sei umano quanto noi, se non di più, Brook”. In effetti, aveva una grande sensibilità, un po' come Franky, entrambi si commuovevano molto facilmente, benché a prima vista potessero sembrare poco “umani”.
“Yohohoho non ti preoccupare Nami-san! Io non sono triste! Piuttosto volevo chiederti, ora che sei in questo corpo, riesci a percepire anche i sentimenti di Sanji-san? Il suo dolore?”.
“Be' ecco non saprei... aspetta un attimo, in che senso il suo dolore?”.
“Vedi Nami-san, l'isola di Kamabakka in parte l'ha cambiato. Non poter vedere belle ragazze per ben due anni ha accentuato i suoi bisogni di uomo, ma gli ha anche fatto capire quanto è innamorato di te. Prima che arrivassimo qui, durante un mio turno di guardia di notte, si è confidato con me. Anche se sono uno scheletro, ho comunque avute le mie esperienze e mi sono fatto le ossa, che poi sono l'unica cosa che mi rimane oltre alla mia pettinatura yohohohoho!”. Tralasciai quella battuta e lo invitai ad proseguire:
“Comunque, come ti dicevo Nami-san, Sanji-san era in uno dei momenti più tristi e si è aperto con me, ne aveva davvero bisogno. Lui ci sta davvero molto male ad ogni tuo rifiuto. Maschera sempre il suo dolore dietro a tutti i sorrisi che ti fa, ma questo dolore esiste. E in alcuni momenti è davvero molto intenso eppure continua a provarci e non si arrende! Secondo te perché?”.
“Perché è uno stupido” risposi di getto, anche se mi pentii subito di essere stata così acida.
“Yohohohoh, forse è così, ma è uno stupido innamorato pazzo di te, Nami-san”.
Non seppi cosa rispondere, io non avevo mai considerato serio il corteggiamento di Sanji-kun:
“Ma... fa così con tutte!” fu la prima cosa che mi venne da dire a mia discolpa.
“Già, ha un debole per il sesso femminile. Ma facci caso, torna sempre da te. Ha cercato di sostituirti con altre, ma non ci riesce. Ogni volta che avrai bisogno di qualcosa, di qualsiasi cosa, lui verrà da te. E metterà a rischio la sua vita, pur di difendere il tuo sorriso. Sei una bellissima ragazza, ma non so quanti uomini avrebbero questa tenacia e sarebbero disposti a sopportare tutto questo. Pensaci su”.
Se ne andò suonando un triste motivetto al suo violino, lasciandomi sola con troppi dubbi... naaa, non dovevo prestare troppa attenzione alle sue parole! Essere nel corpo di Sanji-kun iniziava ad influenzare il mio modo di pensare, doveva essere così...
O forse no?

***
Essere nel corpo di Nami-san era quanto di più bello mi potesse capitare. La mia gioia era incontenibile!
“Sanji-kun!” sentii la sua voce, che quasi iniziava ad assomigliare alla mia, chiamarmi tutto d'un tratto e ridestarmi dalle mie soavi fantasie.
“Nami-san amore mio! Che cosa meravigliosa ci è successa! Ora il nostro amore è sempre più forte, siamo uniti in modo unico! Sei nel mio corpo ed è tutto tuo, ne hai pieno possesso. Ed io sono nel tuo belliss-”.
“Non aggiungere altro! Non provare a dire certe cose con il mio corpo! Taci e seguimi” mi rispose perentoria.
Nonostante i suoi modi bruschi, che sapevo nascondere un grande bisogno di essere amata, la seguii di buon grado. Non capitava spesso che fosse lei a chiedermi di seguirla da qualche parte. Mi portò in un angolo del vecchio edificio in cui ci trovavamo, nascosti dalla vista degli altri.
Che volesse...?
“Questo rimarrà un segreto tra te e me, se solo proverai a spifferare qualcosa, te ne pentirai”. Detto questo, mi abbracciò forte:
“Sto stringendo il mio corpo e non te, sia chiaro” volle precisare. Sentii il mio cuore accelerare all'improvviso.
“N-Nami-san è... è bellissimo, anzi di più, molto di più, è.... il paradiso”.
“Uff... taci una volta per tutte”.
Avrei voluto che il tempo si fermasse. Quasi senza rendermene conto, iniziai a strusciare il suo corpo sul mio:
“Vedi di darti una calmata, è già tanto quello che ti sto concedendo!”.
“Ma Nami-san, anche io sto solo abbracciando il mio corpo, non c'è nulla di male, no?” e aggiunsi malizioso “hai paura di generare strane reazioni del mio corpo?”.
“Che? Piantala e smettila di fare allusioni così volgari, o me ne vado!”.
“No no no Nami-san, stavo solo scherzando! Restiamo così ancora un po', ti prego”.
“Uhm... ok, ma ti ripeto: se provi a dirlo a qualcuno, quando tornerò ad avere completo controllo del mio corpo, te ne farò pentire”.
“Come vuoi Nami-san. Sarà il nostro piccolo segreto, d'accordo? E nel frattempo, mi prenderò cura del tuo corpo”.
“Taci e basta, Sanji-kun”.
Ma il modo dolce in cui mi stringeva e il palpitare veloce del suo cuore tradivano le sue dure parole.


     

۩  ®

Miei adorati lettori, ciao!
Prima cosa: Lou Asakura  ha scritto una bellissima fanfiction sanamista su questa saga che vi invito a leggere. Io l'ho letta vario tempo fa: Lou spero che non ti sembri che ti abbia copiato, perché non era assolutamente mia intenzione e se ti sembra che in alcuni punti la storia sia troppo simile alla tua, segnalamelo e sappi che ti chiedo scusa sin d'ora. Ovviamente anche se qualcuno di voi lettori notasse eccessive somiglianze è invitato a dirmelo.
Il vecchio edificio a cui mi riferisco è quello in cui si rtrovano i Mugi e il gruppo di Rufy scopre lo scambio di corpi successo al gruppo di Franky, Nami, Sanji e Chopper.
Spero vi sia piaciuto il dialogo con Brook: in questa raccolta mi piacerebbe inserire un dialogo con ogni Mugi. Già ce n'è stato uno con Usop, uno con Bibi (che in fondo è una Mugi!) e vorrei inserire anche gli altri.
Quello che ho voluto sottolineare è il fatto che Sanji continua a provarci con Nami nonostante i suoi rifiuti: secondo voi perché? (io chiaramente mi sono già data la risposta da tempo ma sono di parte!).
Grazie mille a chi continua a recensire le mie storie, siete favolosi.
A presto con Dressrosa (che mi ha proprio ispirato, ho iniziato a scrivere prima su quella che su Punk Hazard), la storia è quasi pronta!
Un dolce abbraccio.
Namirami. 
  
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