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Autore: SasukeUchiha03    12/07/2014    0 recensioni
Dovrebbero dare più vacanza estive, tre mesi non sono nulla considerando che dobbiamo farci quasi 10 mesi di scuola. Per fortuna questo è l’ultimo anno che sono costretto a passare in questa scuola mezza distrutta fatta di professori incompetenti e di studenti maleducati e fastidiosi. Non mi è mai piaciuto particolarmente andare a scuola però ottengo buoni voti, voglio liberarmi di questi libri il prima possibile.
Apro gli occhi, sono le 6.20, questa volta mi sono svegliato prima che suonasse la prima di una lunga serie di sveglie inserite la sera prima nel mio telefono: ho quella suoneria da anni ormai – Dangerkids- Destroy yourself- Si lo so, “ ma come puoi usare una canzone del genere per svegliarti?” potreste domandarmi, ebbene a me piace questo genere di musica. Non sono per le canzone smielate o cose del genere, ascolto canzoni che parlano di amore e cose simili ma sono tutte accompagnati da una buona chitarra elettrica.
Genere: Commedia, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti minna!
Questa è la seconda fanfiction che pubblico e spero che sia di vostro gradimento. State per leggere una NaruSasu .
Mi raccomando lasciate una recensione :D  Nella maggior parte dei capitoli ho inserito titoli di canzoni e ho descritto luoghi, state tranquilli perché non dovrete immaginarvi tutto al riguardo. All’inizio di ogni capitoli ho messo gli appositi link per ascoltare una canzone o vedere un luogo ;) 
Sicuramente grazie a questa ff conoscerete nuove canzoni :D
Un consiglio che vi do è quello di ascoltarvi bene le canzoni, tutta la storia è incentrata sul significato di quei testi. Ovviamente quando incontrate un testo di una canzone, andare ad prendere il link e mettetela come sottofondo J
Ps. Questa storia avrei voluto farla drammatica, ma una mia amica mi ha supplicato di non farlo :/
Buona lettura <3












Capitolo 1
 
Dangerkids- Destroy Yourself.  https://www.youtube.com/watch?v=ZkYBenKDx_s  
Micheal Calfan- Ressurrection  https://www.youtube.com/watch?v=J-C3oxNGG3g  
Martin Garrix- Tsunami  https://www.youtube.com/watch?v=t0ewsr3s7yM 
 
Search for the answers l knew all along
l lost myself, we all fall down
Never the wiser of what l’ve become
Alone l stand, a broken man.

Cerco le risposte che ho saputo per tutto questo tempo
Mi sono perso, tutti giù per terra
Mai diventerò più saggio di così
Da solo rimango, un uomo distrutto.
-Without You-
 
 
Dovrebbero dare più vacanze estive, tre mesi non sono nulla considerando che dobbiamo farci quasi 10 mesi di scuola. Per fortuna questo è l’ultimo anno che sono costretto a passare in questa scuola mezza distrutta fatta di professori incompetenti e di studenti maleducati e fastidiosi. Non mi è mai piaciuto particolarmente andare a scuola però ottengo buoni voti, voglio liberarmi di questi libri il prima possibile.
Apro gli occhi, sono le 6.20, questa volta mi sono svegliato prima che suonasse la prima di una lunga serie di sveglie inserite la sera prima nel mio telefono: ho quella suoneria da anni ormai – Dangerkids- Destroy yourself-  Si lo so, “ ma come puoi usare una canzone del genere per svegliarti?” potreste domandarmi, ebbene a me piace questo genere di musica. Non sono per le canzone smielate o cose del genere, ascolto canzoni che parlano di amore e cose simili ma sono tutte accompagnati da una buona chitarra elettrica.
Non mi è mai piaciuto alzarmi presto specialmente sapendo che ogni mattina devo farmi venticinque minuti di macchina per arrivare a una catapecchia di scuola che non si sa come faccia a stare ancora in piedi: mi alzo sospirando, afferro il telefono per disattivare le svariate sveglie impostate la sera precedente e poi mi tocca affrontare il pavimento gelido, l’estate si fa ancora sentire, ma in casa mia fa sempre fresco grazie ai condizionatori, odio il caldo. Non mangio e non bevo nulla, prima di uscire bevo solo una tazzina da bar con caffè nero e un cucchiaino di zucchero tanto per aver un po’ di energie in corpo.
Mi lavo abbastanza velocemente perché questa volta devo uscire prima del solito visto che devo andare a ritirare gli ultimi libri per anno. Esco dalla doccia, mi asciugo i capelli: cavolo dovrei farmi anche la barba e devo andare a tagliarmi un po’ i capelli. Ho preso da mio padre la carnagione così chiara mentre mia madre mi ha donato i suoi folti, ma lisci capelli neri corvino.
Non mi sta così tanto male un po’ di barba, ho l’aria di un tipico ragazzo vissuto, un’ombra leggera di barba non si noterà più di tanto. Almeno spero. Non mi piace avere l’aria trasandata, ma non ho tempo ora per darmi una sistemata.
Ritorno in camera e vedo che sono già passati venti minuti, meno male che volevo farmi una doccia veloce, eh. Afferrò una camicia bianca a maniche corte e la indosso. Per fortuna mi sta ancora, è da anni che c’è lo e non si è mai scucita o macchiata. Apro l’armadio e prendo dei jeans scuri non troppo larghi. Nel frattempo i capelli si sono asciugati grossolanamente quindi ritorno in bagno, metto un po’ di gel per alzare tutte le punte e spettino nel modo giusto la frangia: è un taglio di capelli strano, ma mi è sempre piaciuto, c’è lo da quando avevo dieci anni, ma ora mi sta molto meglio. Mi metto del deodorante e subito dopo alcuni spruzzi di un profumo che uso sempre. Sono una persona che non ama cambiare i suoi gusti e le proprie abitudini. Se una cosa mi piace, la userò finché non ne scoprirò una migliore.
Ritorno in camera, afferro la borsa a tracolla in pelle bianca e rossa della Gola, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole e via. Pronto ad uscire.
Chiudo la porta di casa facendo attenzione a non fare troppo rumore, chi ha voglia di sentire quelle vecchiette quando ritorno a casa.
“ Signorino Uchiha faccia piano la prossima volta!” 
Ma poi.. che cazzo ci fai in piedi alle 6.40 del mattino? Hai 85 anni, ormai hai la morte che ti gira in casa e hai il coraggio di svegliarti a quell’ora? Non le capirò mai quelle donne. Purtroppo non vivo in una zona isolata, affianco a me ci sono altre cose e quindi ogni rumore che faccio, la maggior parte delle volte, lo sentono anche i vicini. Che seccatura.
Mentre scendo le scale controllo di non essermi dimenticato nulla: telefono? C’è, in tasca. Chiavi della macchina? In mano, stupido. Borsa? Eccola. Portafoglio? Nella zip interna della borsa. Collana? Al collo, genio.  Porto sempre una collana con un plettro rosso come ciondolo. Semplice, ma per me ha molto significato. Non me la regalata la mia ragazza come potrebbero pensare molti all’inizio, è un regalo di una persona. Affari miei.
Arrivo alla macchina, metto in moto e inserisco uno de miei CD con musica: non riesco a guidare se non ho un po’ di musica di sottofondo. Imposto la modalità casuale e la prima canzone che inizia è Ressurrection di Michael Calfan, fantastica. Ho preso la patente quasi un anno fa proprio per eliminare per sempre dalla mia vita gli autobus, da tutte le parti trovato biglietti e terrese dell’autobus. Basta, mi sono impuntato e in tre mesi avevo la patente e dopo un mese mi è stata regalata l’auto. Si, cazzo! Libertà!

Dopo venti minuti di macchina arrivò davanti alla cartoleria per prendere gli ultimi libri, se non sbaglio mi manca quello di matematica, di italiano e di chimica. Frequento un liceo classico, con nessuno indirizzo in particolare. Ve l’ ho detto, non mi piace molto andare a scuola.
Entro nel negozio e, come ogni anno, mi ritrovo lo sguardo della proprietaria, una donna di 60 anni benestante, che mi osserva attentamente.
“ Sono venuto qui per prendere gli ultimi libri.” Freddo e diretto, sono anche di fretta quindi non ho tempo per fare il ragazzo gentile. Voglio i miei libri e devo andare sbrigarmi visto ho parcheggiato in doppia fila.
Come al solito la signora annuisce gentile, prende il fascicolo dove ci sono scritti tutti i nomi degli studenti ma, ovviamente, non si ricorda il mio nome. Vengo in questo posto da cinque anni e non si ricorda ancora il mio cognome.
“ Mi puoi ripetere il tuo cognome, per favore?” mi chiede con aria dubbiosa mentre scorre l’elenco.
“ Uchiha.” Rispondo nella speranza che si muova. Non è difficile da ricordare. U-C-H-I-H-A.
Finalmente trova il mio nome, mi guarda e sorride poi si inginocchia e prende un pacco di libri: lo afferro, saluto ed esco. Tanto avevo già pagato precedentemente.

Dannazione sono già le 7.15, devo muovermi se no non troverò parcheggio davanti a scuola. Risalgo in auto, musica al massimo e mi dirigo verso scuola.
Dalla libreria alla scuola ci sono circa venti minuti di tragitto. Si, abito in culo al mondo. Prima di avere l’auto dovevo svegliarmi alle 5.40 ed uscire di casa alle 6.20 visto che dovevo prendere tre autobus diversi. Se ne perdevo uno, ero spacciato: fortunatamente non mi è mai successo al contrario di altre persone che, pur abitando a un metro di distanza dalla scuola, hanno il coraggio di arrivare in ritardo. A persone così vorrei tanto fare conoscere l’ebrezza di andare al militare.

Imbocco la salita che porta al mio liceo e vedo già molti studenti, ci sono dei primini che si atteggiano da universitari, ma anche studenti di quinta che sembrano usciti dalla scuola media. Curioso questo processo di crescita. Ovviamente la maggior parte di loro si gira verso di me, la musica si sente anche da fuori. Che cazzo vogliono da me? A me piace la musica, anzi faccio ancora di più il bastardo. Alzo il volume e ho beccato proprio il ritornello della canzone Tsunami di Martin Garrix. Mi diverto da morire a fare il figo in auto.
Per fortuna trovo un parcheggio libero affianco ai motorini, posteggio l’auto, la spengo e con essa addio la musica, ma tanto ho l’Mp3 nel cruscotto. Afferro i libri e la borsa, butto le chiavi al suo interno e mi appoggio al cofano che le cuffie nelle orecchie. Sono le 7.45, ma ci sono già la maggior parte degli studenti pronti ad entrare. Principio del bravo studente forse? Visto che mancavano ancora dieci minuti abbondanti al suono della campanella, mi accendo una buona sigaretta, fumo Camel da due anni ormai, ma non tante. Se non sono stressato cinque al giorno, invece quando il mio umore non è dei migliori arrivo massimo a dieci.
“Eccole lì, che coglioni.” sono stufo, prima o poi vado da loro a dirgli qualcosa. È da tre anni che la maggior parte delle ragazze della scuola si fa pensieri perversi su di me, lo capito ormai. Ogni volta che passo davanti a loro le sento “ guarda che figo!” ,  “ Mamma mia quant’è bello!”  ,  “ Me lo farei volentieri!”…. ma andate a farvi fottere, pervertite di merda. Oche del cazzo.
Osservo tutti gli studenti e mi capita di salutare alcuni di loro, vecchie conoscenze. Non sono mai stato un tipo molto socievole, sono gentile con chi se lo merita, ma non ho mai approfondito rapporti. Non ho mai avuto migliori amici, anzi come dicono adesso “ il mio best o la mia best”. Leggo dei post su facebook in cui c’è scritto “ ti amo piccolina, sei la migliore in assoluto! Non ci lascieremo mai!”. Ma io dico, siete due ragazze che si conoscono da tre giorni cagati e già vi comportate così? Infatti dopo due giorni non si cagano più perché una si è messa con il tipo che piaceva all’altra. Le cose sono due, o sono io scemo oppure qualcuno non va.

“ Heyla Sasuke!” mi sembrava strano che non fosse ancora venuto a salutarmi, era Juugo, vecchio amico da tempi delle medie. Non frequenta la mia stessa sezione, però  siamo sempre rimasti in contatto. Mi saluta dandomi una pacca sulla spalla, lo osservo un po’ e mi rendo conto che non è cambiato più di tanto. Ha la mia stessa età però sembra un venticinquenne, forse perché gli piaceva vestirsi abbastanza elegante e si è sempre atteggiato da adulto.
“ Ma guarda chi si vede, come va?” faccio un tiro di sigaretta e noto la sua faccia un po’ disgustata, viene da una famiglia benestante quindi ogni cosa – trasgressiva- non gli piace molto, ma mi diverto troppo a fumargli sotto il naso.
“ Preferivo restare a casa se proprio dobbiamo essere sinceri, almeno ancora un anno e poi basta.” Mi risponde sospirando malinconicamente, non è mai stato un ragazzo dedito allo studio pur considerando la sua famiglia. Suo padre è un giudice mentre la madre è un chirurgo plastico in una clinica privata.

“ Sasuke!” lei no, tutto ma non lei. Sakura Haruno, compagna di classe di Juugo, capitana della squadra di pallavolo. Ha una cotta morbosa per me dalla prima e non ne posso più, appena può cerca di starmi vicino così da farsi figa con le sue amiche che, NATURALMENTE, sbavano per me.
Mamma, papà, mi avete fatto troppo figo, vi siete impegnati troppo quel giorno.
Cammina verso di noi e l’occhio mi cade sulla sua scollatura a V, anche se è piatta come una tavoletta riesce ad ottenere una terza e, ovviamente, quando cammina saltella leggermente così da evidenziare il seno. Ma quanto cotone si metterà nel reggiseno per ottenere quella taglia? Odio quando le ragazze fanno così, è come se dicesso “ Guardatemi! Guardatemi sfigate! Io sono figa perché ho due tette grandi ( FINTE TRA L’ALTRO!) e voi no!”
“ Ciao Sakura.” La saluto tanto per non essere maleducato, mi mette davanti a me ed incrocia le braccia. MAMMA MIA NON LA SOPPORTO QUANDO FA COSI’!
“ Ci sei anche tu Sakura, sei sempre in ottima forma!” interviene Juugo, è innamorato di lei da quasi un anno, ma lei non se lo fila per niente. Eppure lui è un ragazzo molto gentile, ma lei vuole farsi figa e crede di avere qualche speranza con me. Si Sakura, rimani convinta di questo.

“ RAGAZZI ENTRATE!” la voce della preside, Kakashi Hatake, riesce sempre a catturare l’attenzione di tutti. Come ogni anno, è lui a fare da - campanella - per noi, apre tutte le porte d’entrata e piano piano entriamo. Durante il tragitto macchina- entrata faccio due ultimi tiri di sigaretta e poi la spengo per terra: appena riesco ad entrare nell’edificio, giro a destra e mi dirigo nell’aula 5C, sarà la mia aula per tutto l’anno a parte qualche eccezione occasionale.
 
  
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