-Ciao Roberto.-
Gli dissi, sprofondando le mani in tasca.
-Ciao.-
Non sapeva bene come comportarsi con il discorso della mezza fida scoppiato ieri, neanch'io d'altronde, però dovevo pur dirgli quello che mi ero prefissato.
-Senti, ho deciso di confermare la mezza fida, ora bisognerà accordarsi per i prezzi, i giorni, eccetera.-
Non l'avevo studiata proprio così, ma stavo tentando di non ragionare su ciò che stavo dicendo e sulle sue conseguenze, soprattutto. Alle mie parole l'istruttore raddrizzò un poco le spalle e rilassò i lineamenti, ringiovanendo di colpo, nonostante i capelli brizzolati.
-Bene! Allora, qui ho le due copie del contratto, una per te e una per Laura, che dovrete compilare insieme e far firmare ai vostri genitori, poi fate una copia di entrambe da dare a me, okay?-
-Okay.-
Mi sembrava suonasse abbastanza inespressivo.
-Guarda, Laura dovrebbe arrivare tra poco così iniziate subito.-
Non vedevo l'ora.
Giusto per non ripetere "okay", mossi la testa come conferma.
In quel momento mi arrivò un messaggio di Federica sul cellulare: diceva di aspettarla al cancello del maneggio, così le andai incontro. Infatti, cinque minuti dopo sentii la sua voce nelle orecchie.
-Hey Tommy!-
Vidi che dietro di lei c'era la ragazzina bruna della mezza fida, così salutai entrambe.
Mentre la bionda mi saltò al collo arruffandomi i capelli corvini, l'altra mi fece un cenno con la mano, guardandomi negli occhi, però questa volta sollevò un poco gli angoli della bocca.
-Che coincidenza che siate arrivate proprio nello stesso momento.-
Sorrisi.
-Ma che coincidenza! Laura è stata trasferita nella mia classe proprio oggi, così siamo venute insieme!-
Detto questo, Federica la prese sottobraccio come fossero amiche da una vita.
-Che fortuna!-
Cercai di non sembrare sarcastico, ma probabilmente avevo una faccia da ebete.
-Allora, dovremmo andare in club-house per confermare la mezza fida e bisogna accordarsi per i prezzi, i giorni, eccetera.-
Più la ripetevo, più suonava male.
-Su, Laura, ti faccio vedere la club-house!-
Da brava padrona di casa, Federica trascinò la ragazzina per il maneggio, mentre io le seguivo in coda.
Impiegammo circa mezz'ora a compilare contratti, invece le copie le avremmo fatte l'indomani dalle originali firmate dai nostri genitori. Da accordo, la mezza fida sarebbe iniziata il mese di ottobre, quindi avevo ancora un po' di tempo per farmene una ragione e quel giorno potei consolarmi con una bella lezione con il mio grigio.
I giorni passavano, tra la scuola, il maneggio e la ricerca di un nuovo lavoro che non si faceva trovare. Tentavo di rallentare il tempo immergendomi con tutto me stesso in ogni secondo. Pur non funzionando, mi faceva sentire leggermente meglio o, almeno, non pensavo a quello che stava per accadere.
Alla fine ottobre arrivò, con una giornata piovosa e grigia e io non ero evidentemente pronto per tutto questo.
Casualità fu che quel primo ottobre era un mercoledì, il turno di Laura, solo lavoro in piano. Non sarei riuscito a non andare, per fortuna ci sarebbe stata Federica con me. Non avevo avuto bisogno di chiederle sostegno, aveva posticipato la sua lezione a mia insaputa.
C'incontrammo alla fermata dell'autobus, appena le fui abbastanza vicino, le allungai un sacchetto di carta che conteneva il suo panino preferito. Ne avevo anche un secondo nello zaino.
-Mi fai sentire cicciona da sola?-
Quasi sorrisi, era la prima volta oggi.
-Ho già pranzato.-
Mi guardò e subito capì che stavo mentendo, ma fece finta di niente.
Arrivammo al centro ippico poco prima dell'inizio della lezione, così vidi la ragazzina bruna che usciva dalla scuderia insieme a Power, mi si strinse il cuore, nel vero e proprio senso del termine, come se volesse diventare talmente piccolo da non sentire più niente. Federica mi appoggiò una mano sulla spalla; sarei riuscito a gestire questa situazione con un atteggiamento degno di me, non potevo perdere punti, non ora.
Ci dirigemmo fino alla tribuna del campo coperto, da dove si poteva assistere alla perfezione alle lezioni. Mentre Federica stava seduta a gambe accavallate, io ero proteso in avanti verso la parete trasparente, determinato a cogliere ogni singolo dettaglio, se dovevo soffrire avrei sofferto per intero.
La ragazzina salì in appoggio senza alcuno sforzo evidente, se ci avessi anche solo provato, mi sarei stirato qualche muscolo probabilmente. Davanti al mio stupore, Federica mi si avvicinò.
-Mi ha raccontato che da piccola ha praticato ginnastica artistica oltre all'equitazione, ma poi ha scelto di continuare solo la seconda.-
Aveva un tono piatto, pur tenendo un volume alto come suo solito.
-Avrebbe potuto dedicarsi al volteggio allora.-
-No, sai, voleva venire qui apposta a rovinarti il cavallo, Tommy.-
Mi ritenni offeso, non avevo voglia che scherzasse anche lei, in quel momento ne avevo diritto solo io.
-Ma da che parte stai?-
-Oddio, ma quanti anni hai?-
-Diciassette a febbraio, pensavo lo sapessi.-
Sbuffò.
-Sono io quello offeso, non tu.-
Incrociai le braccia sul petto.
-Infatti non lo sono e neanche tu. Vuoi solo distrarti, non è vero?-
Serrai le labbra, sembravo un bambino che faceva i capricci. La cosa grave è che me ne resi conto tenendo comunque il broncio, era una corazza fittizia, che non durò a lungo purtroppo.
Quando la sezione cominciò a lavorare al galoppo, notai che Roberto fece particolarmente attenzione a Laura, subito ne fui felice poiché quella lì aveva sotto il sedere il mio cavallo. Poi, però, rammentai che con me aveva un atteggiamento diverso, sarà stata solo una mia impressione, dopotutto è la sua prima lezione ufficiale, o no?
Infine fecero a turno alcuni esercizi di spalla in dentro e conclusero con un po' di trotto a redini lunghe. Laura se la cavò bene, l'istruttore la richiamò più volte solo sul fatto di guardare a terra e tenere troppo indietro le gambe.
Federica diceva che aveva grinta da vendere nel montare, ma per confermarlo io avrei aspettato l'indomani, quando avrebbe dovuto saltare.
Il giorno dopo spuntò miracolosamente il sole e, nonostante il vento, la temperatura era tiepida. A scuola fui stranamente disattento, non facevo che pensare che oggi sarebbe stata la vera prova per Laura, Roberto sembrava avere molta fiducia in lei e probabilmente l'avrebbe messa sotto pressione, mettendoci di conseguenza anche me.
Finalmente la campanella suonò e io potei scappare in panetteria, prendere un pezzo di focaccia e salire sull'autobus. Volevo vedere Federica e aiutarla a preparare Commanchie, gli avrei fatto la treccia sulla coda come piace alla padrona. Sono molto orgoglioso della mia abilità ad acconciare e di solito testo le mie idee su Power, per questo sono diventato molto veloce, la pazienza non è la migliore peculiarità del mio cavallo. Già troppi pensieri si stavano affacciando alla mia mente e volevo agire d’anticipo, mi sarei dovuto impegnare in qualcosa, e non solo questo pomeriggio.
-Potresti prendere in considerazione lo studio.-
Mi disse Federica, con un tono fin troppo casuale.
-Lo studio va bene e non m’impegna, meglio di così?-
Il mio ragionamento non faceva una piega.
-Però potresti puntare più in alto.-
Anche il suo.
-Non m’interessa.-
-E cos’è che t’interessa?-
-Power.-
-E poi?-
-Al momento, Bea.-
-Non mi hai parlato molto di questa Bea.-
-Credo che non la promuoveresti, però è molto bella.-
-Sì, questo lo so, me lo ha detto anche mio fratello.-
-Giacomo ha buon gusto.-
-Lo so, una delle poche cose che abbiamo in comune, no?-
Sono fermamente convinto che questa ragazza mi legga nella mente in qualche modo, a me non serviva mai darle ragione, sapeva già di averla.
Era giunto il momento di affrontare la spinosa situazione di ieri, moltiplicata per ventisette.
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Note: spero di aver saputo sfruttare in questo capitolo i consigli donatomi nelle recensioni del precedente, incrociamo le dita! Ora qui sotto allegherò il glossario per questo capitolo:
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Spalla in dentro: in questo esercizio il cavallo è leggermente flesso intorno alla gamba interna del cavaliere. L'arto anteriore interno scavalca l'arto esterno. L'arto posteriore interno è piazzato dietro all'arto anteriore esterno; Gli arti si muovono su tre linee parallele fra loro ed il cavallo guarda nella direzione opposta al movimento
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Pilieri: pali verticali che servono a sostenere le barriere che formano l'ostacolo
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Croce:ostacolo formato da due barriere incrociate
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Verticali (o Dritti): ne fanno parte tutti quei salti sviluppati in senso verticale comprese le parti che lo compongono come i piedi, definiti anche da cancelletti o da barriere a terra.
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Larghi (o Oxer): gli elementi sono posti su due linee verticali diverse. Tra i due elementi che formano il largo può anche essere prevista la presenza di oggetti ( siepi,cancelletti o piante); è considerato più difficile del verticale proprio perché il cavallo per superarlo, deve compiere un salto sia in larghezza che in altezza.
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Circolo: movimento di maneggio dove il cavallo percorre una traiettoria circolare
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Parabola: inizia appena il cavallo finisce di darsi la spinta verso l'alto, e stacca gli arti da terra, è la fase in sospensione dove nessun arto tocca terra, è l'apice del salto.