Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: dreamsnidget    14/07/2014    0 recensioni
Salve popolo, questa è la mia prima fiction, è incentrata sulla vita di Kendra, una ragazza dai lunghi capelli rossi, introversa e a volte aggressiva, dato ciò che succederà il suo carattere subirà un cambiamento inevitabile. L'equilibrio in cui Kendra viveva cambierà irrevocabilmente, perfino le sue amiche Claire, Isobel , Theresa e Rose ne saranno complici. Chissà se ci sarà un amore all'orizzonte? Fino a che punto il coraggio gli sarà d'aiuto? Evaderete dalla realtà grazie a questi eroi, e da qualcuno che si rivelerà d'aiuto o forse no.. i vostri problem passeranno in secondo piano, lasciando posto a quelli di Kendra e di..
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Violenza
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La mattina dopo mi svegliai nella vasca da bagno, perché come al solito, quando Isobel alzava troppo il gomito crollava strapiombo su entrambi i letti, la schiena faceva malissimo perché la sera prima non avevo preso nemmeno un cuscino, silenziosamente presi un paio di jeans, un maglione caldo e le superga, mi vestì in fretta e mi diressi in camera delle altre. Trovai Rose già sveglia e pronta per uscire: -Come sei’’arzilla’’ Roh!- -Bè, qualcuno dovrà pur esserlo, queste sicuramente non le vedremo vive prima di mezzogiorno, ormai le conosco troppo bene- -Stesso discorso per Isobel, è crollata appena è entrata, non si è nemmeno spogliata ieri- -Vasca da bagno, giusto?- -Mi sorprendi sempre Rose!- Accennando un sorrisino prese una borsa rossa ed insieme uscimmo dalla stanza. -Ah, Ken, anche tu devi comprare la cancelleria? Io sono in ritardo devo comprare qual cosina!- -Non ti preoccupare anche io, aspetta che prendo qualcosa e andiamo- Arrivate in piazza ci dirigemmo in cartolibreria e comprammo qualche quaderno, astucci, e cancelleria. -Adoro fare shopping per la scuola- -Ahaha, ma dai Rose, infatti sembravi Alice in wonderland!- -Questo è il mio mondo! Adoro l’odore di quaderni libri, astucci chiusi e così via, ci passerei ore!- -Allora ti dispiacerà se ti chiedo di andare a fare colazione al bar sull’angolo?- -Nah, adoro anche il cibo!- -Non avevo dubbi Roh- Entrammo nel bar ma era stracolmo di persone così che decidemmo di fare un giretto e di cercarci un posticino più tranquillo, non ricordavo che San Francisco fosse così affollata tanto che alla fine per trovare un tavolo siamo state obbligate a prendere il pullman e arrivare in periferia. -Non sono mai stata qui- dissi accennando un sorrisino a Rose che nel frattempo aveva tirato fuori una salvietta per lavarsi le mani. -Nemmeno io, guarda, non credo che ci siamo perse niente!- Indicai un bar scaccino a cento metri da noi, così ci incamminammo sperando che almeno questo fosse libero, anche perché non ne potevamo più di portare le buste con i rifornimenti scolastici. A quanto pare questo era libero, ci sedemmo, mangiammo e dopo tutto non era male, solo che non era molto accogliente. Una volta pagato il conto andammo a fare un giretto lì intorno dato che aspettavamo il pullman. Dovendo andare urgentemente in bagno lasciai le mie cose a Rose e rientrai nel bare di poco prima, ma sfortunatamente nel mentre il bus passò e credendo che avrei fatto in tempo, la mia amica vi salì ed io rimasi fragata. Accortomi dell’accaduto mi tastai sperando di avere qualche spicciolo per il treno o per il pullman successivo, ma niente, in compenso avevo ancora il mio telefono, così che feci un squillo a Rose per avvertirla. Decisi di camminare verso l’appartamento, sperando di trovare delle fermate di autobus e di non incontrare i controllori, ma ero finita in una parte di San Francisco che era meglio non visitare perché la gente non era del tutto amichevole, tutti mi scrutavano da capo a piedi, sogghignavano e borbottavano qualcosa tra di loro, fino a che un auto accostò accanto me chiedendomi se mi serviva un passaggio, rifiutai continuando a camminare, ero impaurita dall’insistenza d questo tale che mi seguiva imperterrito fino a che scese dalla macchina e mi corse dietro, sentivo i suoi passi dietro di me, la suo voce che mi rimbombava nella testa, non sapevo dove stavo andando, correvo senza meta sperando che lui si stancasse; era ubriaco speravo cascasse lasciandomi tregua, ma niente continua imperterrito fino a che poco dopo, non sentì più il rumore assillante delle sue scarpe sul selciato, ma nonostante questo non volevo fermarmi, avevo ancora paura, paura che fosse solo uno scherzo della mia mente. Una moto mi tagliò poi la strada: -L’ho sistemato io, non preoccupare, non ti darà più fastidio, è solo un ubriacone, avresti potuto metterlo ko anche tu volendo, con quei pochi muscoli che ti ritrovi- -Ci co-conosciamo?- -Lo vorresti, babe, giusto?- -Io non vorrei proprio un bel niente!- -Che ci fa una come te fa queste parti allora, cercavi sballo?- -Voglio andarmene ora, lasciami passare- -Vuoi un passaggio?- -Per quanto ne so, potresti avere le stesse intenzioni dell’ubriacone, dal momento che non posso vederti la faccia!- -Fidati, cara!- -No, non di te!- -Perché, ti ho appena salvata che vuoi di più?- Dopo questa affermazione svoltai dietro la moto, proseguì per qualche metro fino a che un’altra macchina accostò, ma prima che ricominciai a correre il ragazzo in moto mandò via la macchina. -Allora, sali?- -Va bene!- dissi angustiata l’indirizzo del mio appartamento. Una volta salita, il ragazzo mi diede il suo casco, e vidi di nuovo quei due splendidi occhi color nocciola e quello sguardo malizioso, intrigante e misterioso. -Stringiti forte, non sei mai andata così veloce- Non feci come mi disse, ma dopo dieci metri dovetti per forza, era inevitabile. Una volta arrivati vicino casa, la moto si fermò ma io non mollai la presa, mi ero chiusa a riccio. -Siamo arrivati cara- scesi, gli posi il casco e feci per andarmene, ma mi fermò. -Passo da te dopo- -Non ne sarei così convinta fossi in te- detto questo girai i tacchi e partii.
   
 
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