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Autore: jomarch    01/09/2008    6 recensioni
Seguito de 'La mia famiglia e la Coppa Quattromalandrini': cinque anni sono passati dal diploma di Harry. Quante cose sono cambiate? Come se la cavano Harry e Ron, alle prese con il loro lavoro da Auror? Ed Hermione e Ginny? Dan sarà rimasto lo stesso scavezzacollo e la piccola Beth è timida come sempre? E James, Sirius, Remus, Lily, Hellen e Tonks? Tra gioie e piccoli dolori, discussioni e prese di posizione, ciascuno troverà se stesso e la sua strada.
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, I Malandrini, Il trio protagonista, Lily Evans
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chiacchiere di Compleanno






Aprile 2003, Contea di York


La frizzante aria di metà aprile stava iniziando a divenire ancora più fredda e il Sole stava già cominciando a calare, colorando le nubi di sprazzi rossastri.

Nell' improvvisato campo da calcio di un dimenticato paesino sperduto nella Brughiera, sei ragazzi stavano giocando, completamente immersi in quella che doveva essere una delle ultime azioni della partita.


Troppo presi dalla foga del gioco, non si accorsero dell'arrivo di una ragazza dalla carnagione lattiginosa e dai lunghi capelli rossi. Elisabeth, avendo cura di appiattirsi per bene il lungo ed ampio abito primaverile, si sedette all' ombra di un albero aprendo il suo libro e lanciando fugaci occhiate verso il campo da gioco: Daniel doveva darsi una mossa se non voleva che facessero tardi al compleanno di Ted.

Sua madre l'aveva mandata a chiamarlo e lei non se l'era sentita di rifiutare, anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Non le piacevano i ragazzi Babbani con cui Dan era solito giocare a calcio durante le vacanze: la mettevano in soggezione e sembrava che fossero sempre sul punto di giudicarla.

Non avevano mai espresso opinioni su di lei in presenza di Daniel, non li avrebbe di certo perdonati e, se necessario, sarebbe sicuramente ricorso alle mani.

Ciò nonostante, Beth, capiva benissimo quello che pensavano di lei solo guardandoli in faccia ed intercettando gli sguardi d'intesa che si lanciavano: la ritenevano inadatta anche solo a camminare al fianco di Dan.

La cosa non la turbava più di tanto. La infastidiva, certamente, ma ci era abituata. Del resto, anche a d Hogwarts, tutti si chiedevano per quale motivo il divino e popolare Daniel Black, Capitano della squadra di Quiddich di Grifondoro e oggetto delle attenzioni di diverse ragazze, avesse per amica la schiva, timida, taciturna ed insignificante Elisabeth Potter.

In quel momento Beth maledisse la sua timidezza e la inadeguatezza: se solo avesse avuto il carattere spigliato di Anne non si sarebbe fatta molti problemi a correre lì in mezzo per trascinare via Dan.

Maledizione, Dan! Non è possibile! E' il terzo oggi!” gridò un ragazzo, dal fondo del campo, sostando in piedi dietro una rete ed agitando le braccia.

Da quel poco che Beth aveva capito del calcio, grazie alle confuse spiegazioni di Dan, quello doveva essere il portiere e, a quanto pareva, il suo amico aveva appena segnato.

Che ci vuoi fare, Simon, la classe non è acqua!” rise Dan, tirandogli una pacca sulla spalla.

Direi che per colpa tua abbiamo perso ancora!- esclamò un altro- Sei proprio sicuro di non far parte della squadra di calcio della tua scuola?”

Sicurissimo, Tim! L'ho già detto, la classe non è acqua. E poi, è questione di punti di vista: io direi che, per colpa mia, noi abbiamo vinto ancora!” lo prese in giro Dan, unendosi ai festeggiamenti dei suoi due compagni di squadra.

Comunque- chiese dopo un po'- dov'è l'acqua? Credo che potrei morire disidratato...”

Lì in fondo.” il ragazzo gli indicò un cespuglio proprio vicino all' albero sotto al quale sedeva Beth, che, immersa nei suoi pensieri non fece caso all'arrivo di Dan.

Beth!”la salutò con entusiasmo il ragazzo, staccandosi dalle labbra la borraccia e correndole incontro.

Daniel!” Beth si alzò in piedi e richiuse il libro prima di raggiungerlo per abbracciarlo, come era solita fare a mo' di saluto.

Il ragazzo ricambiò la stretta, infischiandosene delle facce di compatimento che gli rivolgevano i compagni.

Allora? Che cosa ti porta lontano dal tuo amato porticato di Orchard House?” domandò scanzonato, asciugandosi con un braccio la fronte madida di sudore.

Mi hanno mandato a chiamarti. E' il compleanno di Ted oggi, ricordi? Siamo già in un tremendo ritardo...” gli rispose con un sorriso che avrebbe dovuto essere di rimprovero ma che, in realtà, comunicava tutt'altro.

Credevi che me ne fossi dimenticato? Era tutto calcolato alla perfezione!” esclamò lui, con il suo tono da attore consumato.

Andiamo adesso, per favore, Dan. E' tardi e non mi piacciono i tuoi amici.” lo pregò Beth, trascinandolo via per un braccio.

Dan fece un rapido cenno agli altri e la seguì.

Attraversarono in silenzio il villaggio, prima di sbucare sul sentiero sterrato che li avrebbe condotti ad Orchard House.

Beth faticava a tenere il passo di Dan che, aiutato dalle gambe lunghe, camminava spedito.

Dan si fermò per aspettarla, guardandola arrivare per trotterellargli al fianco.

E comunque quelli non sono miei amici.” le disse, dopo un po', rompendo il silenzio.

Ne sono felice. E non per quello che possono pensare di me... Non mi piacciono, ecco tutto.”

Lo sai benissimo chi sono i miei amici, Beth. Smettila di preoccuparti per me, ok? So badare benissimo a me stesso!”

Non ne sono poi così sicura, sai, Dan?”

Allora facciamo così, tu resta sempre nei paraggi a monitorarmi. Così... giusto per essere sicura che non prenda brutte strade, ok?” le propose Dan, fissandola con i suoi vivaci occhi scuri, pronti sempre ad organizzare qualche guaio.

Ok.” annuì Beth, tornando a camminare al suo fianco, in quel posto che più la faceva sentire compresa ed accettata, scacciando dalla testa i pensieri che la volevano lontana da Dan in seguito al suo diploma.


Chiacchierando ancora raggiunsero Orchard House, in cui fervevano i preparativi per il quinto compleanno del piccolo Teddy. Il minuscolo cottage di Remus e Tonks non era sufficientemente grande per accogliere comodamente tutto il parentado che sarebbe corso a festeggiare Ted e così, Hellen, grazie alle sue enormi doti di organizzatrice, non aveva esitato ad offrire casa sua, ovviamente dopo aver minacciato di togliere il Quiddich a suo marito e a James, nel caso in cui si fossero rifiutati di dare una mano.

Cerca di lavarti in fretta, Dan! E' tutto il pomeriggio che apro e chiudo tavoli e gazebo! Lavati e collabora!” esordì Sirius, maledendo un perno in cui si era appena chiuso l'indice.

Un motivo in più per aver passato il pomeriggio a giocare a calcio!” gli rispose, ridendo, suo figlio.

Datti una mossa, tua madre non sarà per nulla felice di vederti conciato così.” gli consigliò Sirius, invitandolo ad entrare in casa e a cambiarsi nel più breve tempo possibile.

E' così grave la situazione, papà?” chiese Beth, avvicinandosi a James che stava facendo levitare un tavolo poco più lontano da dove era stato fino a quel momento.

Peggio! Hellen ci ha fatto montare e smontare tutto almeno una decina di volte!”le rispose.

Devi sapere Beth, che la mia cara e dolce mogliettina prima ci fa preparare tutto e poi, dopo aver deciso che quella disposizione non le piace più, ci fa spostare il risultato del lavoro di ore!” le spiegò Sirius, facendo aprire le sedie attorno al tavolo spostato da James.

Vi devo dare una mano, papà?”

Tranquilla, ci pensiamo noi. Tra poco dovrebbe arrivare anche tuo fratello... Va' in casa ad aiutare la mamma.”

Sicuro?”

Sì, Beth. Credo che sarai più utile nell'aiutare a ricoprire la torta di glassa, che non qui.” le sorrise James.

Beth fece appena in tempo ad aprire la porta che fu immediatamente investita da Hellen che stava trasportando fuori un' enorme ciotola colma di punch.

Oh, scusa cara... E' che siamo in ritardo! Grazie per aver chiamato Dan... ora è di sopra, si sta cambiando e mi auguro per lui che faccia in fretta: c'è ancora così tanto da fare! Fuori i tavoli sono a posto? Devo assolutamente posare questo!” le disse la donna, cercando di reggere il recipiente e , contemporaneamente, di togliersi dagli occhi una ciocca di capelli.

Se vuoi lo tengo io...” si propose, gentilmente Beth.

Lascia stare, Elisabeth! Prova a passare in cucina da tua madre, altrimenti, sali e bussa alla porta di Dan intimandogli di scendere. Ora vado che qui mi cade tutto! Spero che Sirius abbia finito di far ballare le gambe del tavolo...” Hellen, veloce come era arrivata, sparì, lasciando sola Beth che, con una scrollata di spalle, si diresse verso la cucina.

Lily era china su un enorme pandispagna rettangolare e, con una tasca triangolare in mano, stava cercando di posizionare la glassa alla perfezione: nonostante fosse una strega aveva sempre amato cucinare alla maniera Babbana, così come sua madre le aveva insegnato.

Mamma, serve aiuto?”

Ho quasi finito, Beth, siediti qui e fammi compagnia.”le disse Lily, invitandola su uno degli alti sgabelli di paglia della cucina.

Beth si sedette e prese, assorta, a fissare un punto qualsiasi oltre la finestra.

Tutto bene?”le chiese sua madre, intuendo che c'era qualcosa che non andava.

Sì, tutto bene, mamma.” rispose Beth, riscossasi da quel sogno ad occhi aperti.

La partita come è andata? Dan ha vinto?” si informò Lily.

Sì, credo che abbia segnato tre volte. Da quanto ho capito è piuttosto bravo... come in tutto quello che fa, del resto.”

Anche tu sei brava in tutto quello che fai, tesoro.” Lily aveva lasciato perdere la glassa e si era avvicinata a sua figlia.

Ma non sono Dan.”

Io oserei dire che questo è una vera e propria fortuna! Solo perchè tu non senti il bisogno di comunicare al mondo tutto quello che riesci a completare perfettamente, non vuol dire che vali di meno, ti pare?”

Dici?”

Sì, dico.”

Anche Dan me lo dice sempre...” confessò Beth

E allora credici!” la incoraggiò Lily.

Che cosa dovrebbe credere, zia? Forse che io sono il miglior giocatore di calcio e di Quiddich mai esistito?” Dan era comparso all'improvviso, di soppiatto, con i capelli ancora bagnati che gli ricadevano sul viso.

Certo Dan, come no! Per favore, illumina anche me! Rendimi partecipe di tutta la tua perfezione!”esclamò Beth, scendendo dallo sgabello per correre incontro a Dan.

Su, siccome sono magnanimo ho deciso che potrò trasmettere anche a te parte della mia innata perfezione!”

Quanto sei megalomane, Daniel! Un po' di modestia ogni tanto non ti farebbe male!” lo rimbrottò Beth, scherzosamente, con quel suo fare da maestrina.

Ci sei già tu a ricordarmi che non sono onnipotente. Non serve che ci pensi io, ti pare?”le rispose, sornione, Dan, afferrando una tartina.

Lily aveva osservato in silenzio tutta la scena: non poteva fare a meno di sorridere.

Aveva notato il cambiamento di espressione di Elisabeth non appena era arrivato Dan e il suo istinto materno le faceva intuire che, presto o tardi, sarebbe intervenuto qualcosa a mutare il loro rapporto, provocando insicurezze, allontanamenti e un po' di sofferenza per entrambi. Si augurava solo che l'affetto che li univa fosse in grado di superare tutto.

Era da diverso tempo che aveva notato qualcosa di nuovo nel loro rapporto, qualcosa di celato e nascosto, qualcosa di cui probabilmente non conoscevano nemmeno loro l'esistenza. In ogni caso, Lily, sapeva per esperienza che non bisogna sforzare i figli a parlare: l'avrebbero fatto da soli, nel momento in cui lo ritenevano opportuno.

Lily a che punto sei con la torta? Harry ha appena mandato un Patronus: sarà qui tra poco, giusto il tempo di passare da Ginny. Credo che Remus e Tonks arriveranno con un po' di ritardo... Daniel! Giù le mani dalle tartine!”gridò Hellen, notando immediatamente che suo figlio si era avventato sul vassoio.

Daniel era cresciuto in altezza, ma quella era un'abitudine che non avrebbe mai perso.

Sono buone, mamma. Le hai fatte tu?” domandò lui, a bocca piena, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Sì, le ho fatte io! E ora per piacere, vatti a cambiare!”

Perchè?”chiese il ragazzo, addentando, famelico, l'ennesima tartina.

Santa Morgana, Daniel! Quando ti deciderai a portare magliette della tua taglia? Quando il cavallo dei tuoi jeans avrà raggiunto il suo giusto posto? Hai diciotto anni, ormai!” Hellen, con fare isterico, indicava l'abbigliamento del figlio,vestito nel miglior stile da skater Babbano.

Mamma, tutti si vestono così! Quante volte te lo devo dire!” protestò Dan, mentre sia Lily che Beth cercavano di trattenere le risate.

Tutti chi? I Babbani? Non mai visto altri ragazzi vestiti come te!” disse lei, riferendosi a quando aspettava il figlio sul binario 9 e 34 ed ignorando invece il look di buona parte della popolazione maschile di Hogwarts.

Lucas si veste come me!”

Bè, questa sì che è una notizia! Se Lucas si veste così, imitalo! Mi sembrava strano che non aveste i neuroni in comune! Anziché prendere esempio da lui, vestiti come Thomas!”

Mamma.... Thomas è... Thomas! Ha un modo tutto suo di vestire! D'estate camicia alternata a polo e d'inverno maglione con sotto la camicia... sai che noia! E comunque anch'io mi metto le camicie, ogni tanto...”

Meglio che lascio stare sennò mi viene l'esaurimento!”fu l'esasperata esclamazione in cui proruppe Hellen, agitando la mano in aria.

Certo che sei strana forte, mamma...” commentò Dan, ignorando i cenni di Beth, che lo stava pregando di non cacciarsi in ulteriori guai.

E per quale motivo, sentiamo...”disse Hellen, stancamente

Bè... insomma- cominciò il ragazzo, sempre a bocca piena- normalmente i genitori si lamentano per la lunghezza dei capelli dei figli maschi...tu non hai mai proferito parola, su questo. Per questo motivo dico che sei strana: continui a dire che mi vesto come uno che è appena scappato di casa e non critichi mai i miei capelli. Anzi, fin da bambino io ho sempre portato i capelli un po' lunghi...”spiegò Daniel, aggiustandosi, orgoglioso, il ciuffo nero che gli ricadeva sugli occhi.

Lily, conoscendo la risposta che l'amica avrebbe dato, si nascose dietro ad una grande scodella di macedonia.

I capelli lunghi addolciscono gli spigolosi lineamenti di voi Black...” provò a dire, imbarazzata, sua madre.

Adesso si dice così? Ero convinto che tutto questo avesse a che fare col giovane Sirius Black, evidentemente mi sbagliavo...”Dan, malizioso, strizzò l'occhio a sua madre, prima di volatilizzarsi fuori dalla cucina.

Elisabeth lo seguì immediatamente, unendosi alle sue risate, che stavano riempendo il salotto.

Che avete da ridere, voi due? Non venite neanche più a salutarmi?”Harry si era appena Materializzato ad Orchard House, accompagnato da Ginny che reggeva un grosso pacchetto rettangolare.

Harry!” urlò Beth, correndogli incontro.

Contando che lei e Dan erano a casa per le vacanze di Pasqua, non era molto tempo che non si vedevano, però, dal momento che Harry ormai non viveva più a casa ed era spesso impegnato col lavoro, per Beth ogni momento che poteva trascorrere in compagnia di suo fratello era uno stupendo dono.

Sorella, eccomi qui in tutto il mio splendore!” Harry ricambiò il saluto, calorosamente.

Allora avete preso tutto? Non ti sarai dimenticato a casa qualcosa, vero, Harry?” domandò subito Dan, alludendo al regalo per Ted, che loro quattro avevano fatto insieme e che Harry si era offerto di tenere nascosto nell'appartamento che divideva con Ron a Londra.

Ho controllato io che avesse preso tutto. Di me ti puoi fidare.”gli sorrise Ginny.

Harry! Eccoti finalmente! Avresti potuto arrivare prima, anziché lasciare a noi tutto il lavoro sporco!” lo accolse Sirius, rientrando in casa.

Zitto, Sirius! Mio figlio è un uomo in carriera, ormai! E, se anche non lo fosse, non posso biasimarlo per essersi inventato una scusa qualsiasi per saltare i preparativi!” intervenne James, prendendo le difese del suo primogenito.

Sirius, James,... -iniziò Hellen, scuotendo la testa- Harry, da questo punto di vista, non vi somiglia affatto! Non sarebbe mai arrivato a pensare una cosa del genere, fortunatamente!”nel dirlo, la donna, non solo fece in tempo a scoccare un' occhiata obliqua al marito e a James, rei, a suo dire, di lamentarsi troppo, ma riuscì anche a liberare Ginny dal peso del pacco per nasconderlo insieme a tutti gli altri regali per Ted.

Come va, Harry? Hai una faccia stanca...”disse Lily, carezzandogli la guancia, gesto che provocò la leggera stizza di Harry, che ormai si riteneva troppo grande per quelle premure materne.

Va tutto bene, mamma, davvero.” rispose lui, alla perforante occhiata indagatrice.

Come è andata quell' ispezione al San Mungo?” domandò James, curioso.

Alla fine quelle segnalazioni sulla presunta importazione di medicinali contraffatti si sono rivelate false, per il resto, lavoro di routine...” rispose Harry, pensando a Ron che, in quel momento, si trovava chiuso nel loro buio ufficio a compilare il rapporto. Brutta cosa essere gli ultimi arrivati al Dipartimento Auror, non solo ti venivano rifilati gli incarichi più inutili, ma eri costretto a stare in servizio anche al sabato pomeriggio.

Quel giorno Ron si era offerto di terminare da solo il rapporto in modo che Harry potesse partecipare alla festa di compleanno di Ted.

Mentre erano ancora tutti intenti nel raccontarsi le ultime novità, si sentì sbattere la porta di ingresso e, un piccolo uragano di cinque anni, urlò per testimoniare la sua presenza.

Ciao a tutti!” Teddy, come lo chiamavano tutti, correndo si avvicinò al resto della sua famiglia urtando e travolgendo tutto quello che gli capitava intorno.

Buon compleanno, Teddy!” gli augurarono tutti, mentre il bimbo passava dagli abbracci di Lily ai baci di Hellen, dal sorriso di Beth ai pizzicotti di Ginny.

Dietro di lui, con passo strascicato e volto stanco, c'erano i suoi genitori e i suoi nonni, reduci da una giornata allo zoo.

Buon pomeriggio, Moony! Come è andata la giornata?” lo salutò Sirius

Devo proprio parlarne? A volte ho la sensazione che quel piccolo indemoniato non sia mio figlio...” rispose, accasciandosi sulla poltrona.

Suvvia, Remus, cosa è successo di così eclatante? Cosa vuoi che siano tre ore passate al delfinario e due nel rettilario, unite a piacevoli intermezzi con rinoceronti, leoni, giraffe e simpatici orsi bruni?”infierì James.

Zitti, tutti e due! E' già abbastanza tragico così!” rispose, malamente, Remus

Papà! Papà! Papà! Vieni? Vieni? Zia Hellen ha detto che adesso devo spegnere le candeline!” urlò Ted, così forte da farsi sentire perfino dalla cucina.

Arrivo, Ted!” gridò in riposta suo padre, facendo per alzarsi.

Remus, scusa se ci intromettiamo nuovamente, ma non eri tu, anni fa, a sostenere che fossimo noi due a lamentarci troppo per un innocuo pomeriggio trascorso allo zoo con i nostri adorabili, tranquilli e dolcissimi pargoli?” proseguì James, con Sirius, che, al suo fianco, annuiva convinto.

Vi ho detto di tacere! E ora, se non vi dispiace, il mio unico erede sta per spegnere le candeline, quindi, basta cincischiare e muoversi! Muoversi, capito?”Remus, ritornato improvvisamente pimpante, prese a spintonare i suoi amici verso il giardino, ignorando le loro protesta.

Una volta fuori, i tre poterono assistere ad una scenetta davvero divertente, che fece scordare a Remus tutte le sue lamentele sul pomeriggio.

Infatti, mentre Tonks, con Andromeda, Lily, Hellen e Ted Tonks portava fuori i regali ed in tavola il rinfresco, Teddy, comodamente seduto sulle ginocchia di Harry, intratteneva i ragazzi col racconto del suo pomeriggio.

E poi c'era un coccodrillo grosso così!” il bimbo mimò la grandezza dell'animale sbracciandosi più che poteva con le sue braccine corte.

Era davvero molto grande, Ted!” gli confermò Beth, seduta, con Dan, sul prato ed osservando dal basso il bambino.

Oh sì! Era grandissisimissimo! E poi ha spalancato la bocca e ha fatto vedere i suoi denti!” proseguì, eccitato.

E tu non avevi paura, Teddy?” gli domandò Ginny, seduta a fianco ad Harry.

Il mio Ted non ha paura di niente, non è vero, ometto?” fece Harry, scompigliandogli i capelli, diventati blu elettrico per l'emozione.

Sì, proprio come te! Io non ho paura di niente!” annuì, convinto, il bambino, che in Harry aveva il suo eroe personale.

Dan mi insegni? Mi insegni? Mi insegni?” Teddy, balzando giù dalle ginocchia di Harry capitombolò addosso a Daniel che stava fischiando con un ciuffo d'erba.

Va bene, mostro, va bene. Ti insegno! Vieni qui e siediti di fianco a me.” gli spiegò, dolcemente.

Harry! Vieni anche tu!” in men che non si dica, quel vulcano di Ted, trascinò sull'erba anche il suo padrino, che, continuando a sistemarsi gli occhiali sul naso, attendeva istruzioni da Dan per imparare a fare una cosa che già sapeva.

Allora, prendi l'erba e tienila così, tra l'indice e il medio e avvicinala alla bocca... Come me, fai piano, però, sennò finisce che si rompe.” gli disse Dan, che con Ted mostrava l' infinita pazienza che non sapeva di avere.

Così?”

Più piano, non tirare.” aggiunse Harry

Va bene, ora?”

Sì, adesso soffiaci dentro, sempre molto piano.” continuò Dan

Ted soffiò, ma non successe nulla, salvo lo spezzarsi del filo d'erba.

Oh no! Si è rotto!” piagnucolò il bimbo, deluso.

Prova ancora.” gli disse Ginny, porgendogli un altro filo d'erba.

Ted guardò prima Harry e poi Dan, cercando conferme nei loro visi.

Dai, riprova!” lo incoraggiò Harry

Così, guarda bene. Lo tieni e poi soffi.” gli mostrò, un'altra volta Dan

Ted fallì nuovamente e due grossi goccioloni ormai lambivano le sue guance.

Vieni qui, piccolo. Non è successo niente. Imparerai” Beth lo prese per mano e lo fece accoccolare addosso a lei.

E se non imparerò mai?”

Imparerai, vedrai.- Beth gli accarezzò dolcemente la testa e poi gli asciugò le guance- Dopo chiedi a Dan di riprovare, ok? Adesso però, non sei curioso di scartare i regali?” propose, nella speranza di distrarlo.

Teddy sembrò pensarci un attimo e poi, come ricordando il motivo principale per cui si trovava lì, saltò in piedi.

Un po' sì, per la verità.” confessò

Allora andiamo! Non vedi che la tua mamma ti sta già chiamando?” disse Ginny, indicando Tonks che, si stava sbracciando.

Ted non se lo fece ripetere due volte e, accantonata la delusione, si mise a correre finendo in braccio a sua madre.

Sai che stai iniziando a pesare, terremoto?” fece Tonks, accarezzando i suoi capelli blu e stringendo a sé il figlio.

Allora, Teddy, sei pronto?” gli chiese suo nonno, spostandosi per far passare Lily che reggeva la grossa torta.

Devo spegnere tutte quelle candeline?” domandò, il bimbo, a bocca aperta, meravigliato.

Conta un po' quante sono, Ted.” gli suggerì suo padre

Ted le indicò una ad una.

Uno... due... tre... quattro... cinque! Come i miei anni!” gioì felice, battendo le mani.

Bravo Ted! Ed ora spegnile!”

Inspirò profondamente, come per immagazzinare tutta l'aria possibile nei polmoni, e poi soffiò, mentre tutti applaudivano e gli facevano gli auguri.

D'un tratto Teddy, fattosi improvvisamente serio, si avvicinò a Remus, gli tirò una manica della camicia per farlo abbassare e gli disse:

Hai visto, papà? Ho insperato tutta l'aria nei plomoni e poi ho soffiato.” spiegò, orgoglioso, per dimostrare che aveva capito tutto della mini-lezione di anatomia che suo padre gli aveva tenuto allo zoo, mentre parlavano degli animali.

Si dice inspirare e polmoni, Ted- gli spiegò, dolcemente suo padre, fissandolo negli occhi, uguali ai suoi-Comunque, sono felice che ti sia ricordato! Bravo!”

Io ti ascolto sempre, quando mi insegni qualcosa, papà. E da grande voglio essere come te!” proclamò, impettito, il bimbo.

Remus gli sorrise, meravigliato, affettuoso,malinconico e fiero, prima di indirizzarlo verso l'ampia pila di pacchi.

Allora, Ted, quale vuoi aprire, per primo?” chiese Tonks

Quello!” Ted indicò un pacco rettangolare.

E' quello dei nonni, tesoro.” gli disse sua madre, porgendoglielo.

Ted, prese il pacco e poi, fece una cosa che fece ricordare a tutti Remus: non strappò subito la carta, ma, prima, si diresse verso i nonni, dando un bacio ad Andromeda ed arrampicandosi sulla pancia del nonno per baciare anche lui.

Su, ora va' a vedere se ti piace.” gli consigliò suo nonno, spingendolo via.

Teddy scese dalle sue ginocchia e si catapultò da sua madre, che reggeva la grossa scatola.

Gliela prese dalle mani e, strappando con foga l'incarto giallo e verde, si fermò, incantato, per qualche istante e a contemplare il suo nuovo gioco.

Oh! Ma è bellissimo! Grazie!” riuscì a dire, infine.

Al che, il bambino, fece tutto il giro del tavolo fino ad arrivare da Harry, al quale diede la scatola.

Harry, poi ci giochiamo?” chiese, subito dopo, con un espressione supplichevole.

Va bene, va bene. Poi ci giochiamo.-gli confermò il suo padrino- Ora torna dalla mamma: hai ancora tanti pacchi da scartare!”

Ehi Ted! Non ci hai ancora detto cosa ti hanno regalato i nonni!” esclamò Dan, chiedendosi, per quale motivo, Ted non fosse corso da lui ma fosse andato da Harry.

Dan, infatti, orgoglioso, si fregiava del titolo di compagno di giochi preferito da Teddy.

Era con lui che il bambino si rotolava nell'erba, era con lui che faceva la lotta con i cuscini, era a lui che metteva sottosopra le corde della chitarra, era lui che doveva sorbirsi degli interminabili pomeriggi passati a giocare con trenini, soldatini incantati e cose del genere.

Harry, invece, per Teddy era una specie di Babbo Natale: quando c'era sembrava che nient'altro fosse importante, per il bambino. Harry era quello che organizzava gite divertenti, che lo portava in posti entusiasmanti, facendogli fare cose che, a casa, erano proibite.

Harry era quello a cui Ted si rivolgeva, in cerca di protezione e comprensione, quando i suoi genitori lo sgridavano. Ted si fidava ciecamente di lui e, nella sua testolina, era fermamente convinto non solo che il padrino avesse sempre ragione ma anche che, se lo rimproverava, aveva i suoi buoni motivi: aveva senz'altro fatto qualcosa di terribile, altrimenti Harry non gli avrebbe mai detto niente.

Insomma, nell'ottica di Teddy, Harry e Ginny rappresentavano due sostituti di mamma e papà, invece, Daniel ed Elisabeth erano due fratelli maggiori con cui giocare e da cui esigere una doppia dose di coccole, se qualcosa non andava: nessuno, infatti, ad eccezione della sua mamma, era bravo come Beth nel far sparire le lacrime.

Oh. E' vero. Sono costruzioni magiche.” spiegò Ted

Ah, ok. Allora giocaci pure con Harry. Io non voglio saperne nulla.”rispose Dan, alzando le braccia, mentre tutti gli altri ridevano.

Perchè, dice così, zio?” domandò il bimbo, senza capire: era la prima volta che Dan si rifiutava di giocare con lui.

Sirius lo prese in braccio e gli disse:

Perchè Dan, quando aveva la tua età, più o meno, possedeva anche lui delle costruzioni come quelle, solo che non ci sapeva giocare....” iniziò Sirius.

Non è vero! Erano loro che non facevano quello che dicevo io!”lo interruppe suo figlio

Daniel, sono costruzioni magiche: fanno quello che dici tu. Rispondono ai tuoi ordini e si impilano per formare quello che tu chiedi. Sono un po' come gli Scacchi, Ted, devi dire chiaramente quello che vuoi, altrimenti i pezzi si arrabbiano e ti cadono in testa.” continuò Sirius

E fanno male, lo so per esperienza.” confermò Dan, grattandosi la testa, come memore di un antico bernoccolo.

E poi cosa facevi, Dan?”chiese, ancora, Ted.

Allora, prima di tutto, Dan, correva dal tuo papà.- rispose Sirius, al posto del figlio che, avrebbe fatto di tutto per alterare la verità e che ora se ne stava imbronciato, cercando di intervenire e spiegare la sua versione dei fatti-Devi sapere, Ted, che il tuo papà è stato per anni lo spacciatore ufficiale di cioccolata, a casa nostra e a casa dello zio James. Quindi, Dan, correva da lui per essere consolato e poi, il tuo papà, che è dotato di una pazienza infinita, che né io né lo zio James e neanche la zia Hellen abbiamo, forse solo zia Lily si avvicina- ammise, lealmente, Sirius- cercava di insegnargli, anche se dubito che ce l'abbia mai fatta...”

Non è vero! Qualcosa ho imparato! Vero, zio?” si difese Dan

Sì, Dan. Sei migliorato, dopo anni sei migliorato. Anche se Beth ti batteva, peccato che lei fosse poco interessata alle costruzioni.”ammise Remus

E ci mancherebbe altro!- intervenne James-La mia bambina è in grado di fare qualunque cosa!”

Beth e Lily si guardarono scuotendo la testa e sorridendo: le manie di protagonismo di James, non se ne sarebbero mai andate.

Oh. Ora ho capito. Bè, ci giocherò con Harry.” concluse, tranquillo, Ted.

Avanti, Ted. Ci sono ancora tanti regali da scartare!”lo esortò Tonks

Oh! E' vero! Arrivo mamma!”

Questo è da parte nostra, Teddy: mia, di zio James, di zio Sirius e di zia Hellen.” gli disse Lily

Ma io non vedo niente!” esclamò, meravigliato, il bambino, guardandosi, intorno.

Segui lo zio!”gli suggerì Lily, indicandogli James.

Vieni Teddy!”

Ted seguì James fino alla rimessa, tempestandolo di domande a cui non ricevette risposta, se non dei “sì” o dei “no”.

Allora, sei pronto? E' un regalo speciale specialissimo! E' qualcosa, o meglio qualcuno, che ti accompagnerà per tanti anni.”disse James, solennemente, mentre erano ancora fermi davanti alla porta.

Cos'è? Me lo dici, zio? Se è qualcuno, chi è?”

Eh eh! Aspetta qualche secondo! Ora girati e chiudi gli occhi.”continuò James, con fare misterioso.

Il bambino fece quello che gli era stato ordinato: non solo si fidava ciecamente dello zio, ma, lui era la persona più divertente che Teddy conoscesse e sapeva sempre organizzare cose fantastiche e giochi divertentissimi.

Se c'era di mezzo anche lo zio Sirius, poi, Ted era sicuro che il regalo che lo aspettava fosse quanto di più meraviglioso potesse esistere.

Insomma, Ted non conosceva altri zii, ma era certo che James e Sirius fossero tutto quello che si intende con la parola zio, se non meglio.

James aprì piano la porta e, quel qualcuno a cui si riferiva qualche istante prima, abbaiando, corse felice verso Ted.

Un piccolo cucciolo di Setter Irlandese travolse Teddy che, quasi, cadde.

Il bambino si voltò, con la bocca spalancata per l'emozione.

E' questo il regalo, zio?”

Certo, Teddy! Cosa credevi che fosse, altrimenti?”

Oh! E' bellissimo! Grazie zio!” esclamò, felice, accarezzando il cucciolo, che gli scodinzolava attorno.

Cosa ne dici di farlo vedere anche alla mamma e al papà?” propose James, dopo qualche minuto, cercando di convincere Ted a staccarsi dal cane.

Oh sì! E poi devo anche ringraziare lo zio e le zie!- rispose, Ted, come ritornato improvvisamente alla realtà- Lo porto in braccio io!”

Così, con Ted al suo fianco che reggeva il cane, James ritornò dal resto della famiglia che attendeva di vedere la reazione di Ted alla vista di quel particolare regalo.

Mamma! Mamma guarda!”

Ma che bello Teddy! Hai ringraziato tutti? Hai già deciso come chiamarlo?” fece Tonks, accarezzando il cucciolo.

Uhm..no”Ted scosse la testa. Non gli era ancora venuto in mente un nome.

E' una cosa importante un nome. Pensaci bene.” gli spiegò suo padre, sopraggiunto in quel momento.

Teddy si fece pensieroso per qualche istante.

Doveva trovare un nome. E non qualcosa di banale, qualcosa che avrebbe fatto capire a tutti che si trattava del suo cane.

Hellen zittì Dan che stava per avere una delle sue uscite.

Uhm... ci sono!” esclamò, infine.

Allora, dicci tutto.” lo esortò Tonks

Lo chiamerò Pollux! Così saremo come i due gemelli di cui mi ha raccontato la storia papà!”

E sia!”

Adesso, Ted, prima di aprire il regalo di Harry, Ginny, Dan e Beth, apri il nostro. Il loro è troppo speciale, per essere aperto subito.” Remus indicò al figlio una larga scatola rettangolare, addosso alla quale, Ted si fiondò.

Ooooh!” sospirò, dopo aver stracciato la carta.

Papà! Così mi spieghi come funziona!”

Sì! E potrai fargli tutte le domande che vuoi, tesoro!”disse Tonks, abbracciandolo.

Aspetta ad aprire la scatola, Ted. Facciamolo a casa, qui rischi di perdere tutti i pezzi del treno sull'erba.” disse Remus, raccogliendo quello che lui aveva già sparso ovunque.

Dici?”

Dico.”

Certo che i regali del tuo papà sono sempre educativi, eh Ted?” fece Sirius, dopo un po'.

Così mi può spiegare come funziona il treno a vapore.” proclamò il bimbo, serio ed impettito.

Sai già che cos'è un treno a vapore?” domandò, stupito, Dan.

Non sono tutti come te, Dan...” gli rimbeccò Beth, meritandosi un pizzicotto.

Alla fine, Tonks aveva convinto suo figlio a ritirare nella scatola il trenino con tutti i suoi pezzi per montarlo a casa e Remus già si pregustava i pomeriggi passati a spiegare il funzionamento di turbine e macchine a vapore.

Sei sempre il solito, Remus.” gli sussurrò Lily, in un orecchio.

Ai giochi divertenti ci pensano già tuo marito e Sirius, Lily. Io curo la parte educativa, così come ho già fatto con Harry, Dan e Beth.” rise Remus, in risposta.

I risultati sono stati ottimi, direi. Siete una squadra perfetta.” gli confermò Lily, prima di alzarsi per tagliare un'altra fetta di torta per James.

E adesso, è il momento del regalo più atteso. Dan, prego, entra!” esclamò Harry

Pesa! Venite qui a darmi una mano! Anziché parlare, aiutami, Harry” si lamentò lui, facendo ridere tutti ed intervenire prontamente Ginny e Beth che presero la seconda parte del regalo.

Oh! E' tutto per me?” domandò Teddy.

E' il tuo compleanno, tesoro! Certo che è per te!” gli rispose sua nonna.

Allora, è da parte mia, di Ginny, di Dan e di Beth, però, la prossima volta che vedi Ron non dimenticare di ringraziarlo perchè ha collaborato anche lui alla scelta. Va bene?” precisò Harry.

Sì. Ringrazierò Ron. Ora posso aprirlo?” chiese Ted, che aveva una vaga idea di che cosa potesse essere.

Allora, io direi di iniziare dalla prima parte.”disse Ginny, porgendogli un tubo di cartone.

Ted lo aprì. Conteneva un grosso poster delle Hoyhead Arpies, la squadra di Quiddich in cui Ginny aveva iniziato a giocare qualche anno prima, e tutte le giocatrici gli sorridevano.

Se lo giri ci sono tutti loro auguri.” gli suggerì Ginny, strizzando un occhio.

Sul retro, infatti, ciascuna delle giocatrici aveva aggiunto la sua frase d'auguri, proprio vicino all'autografo.

Ted non riusciva a crederci. Era così sorpreso che l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di sussurrare un flebile “grazie”, anche se in realtà avrebbe voluto correre ad abbracciare Ginny.

E non è finita qui! Avanti Ted. Ora apri questo.” Dan lo guidò verso un pacco quadrato, che sembrava muoversi, facendo sì che il ragazzo per poco non cadesse nel tentativo di tenerlo fermo.

Dan, ma perchè non sta fermo?”

Eh... spetta a te scoprirlo, no?”

Gli adulti osservavano con curiosità la scena, era come se ciascuno dei ragazzi avesse contribuito a modo suo, al regalo di Ted, scegliendo la parte che gli si confaceva di più.

Incuriosito ed intimidito, Teddy scartò il pacco.

Uao! Grazie Dan!” gridò, gettandogli le braccia al collo.

Un set di palle da Quiddich faceva bella mostra di sé ai piedi del bambino e i bolidi si agitavano continuamente, pregando di uscire.

Però manca ancora una cosa! Senza la mazza controllare i bolidi è impossibile!” proseguì Dan, porgendogli una mazza.

Oh! Così faccio come te!”

Sì, anche se forse ti manca ancora qualcosa, non credi?” Beth lo invitò ad avvicinarsi, tenendo in mano un'altra scatola.

Le sorprese non erano finite.

Sempre più eccitato Ted scartò: aveva appena guadagnato una divisa, delle cavigliere, dei polsini, delle ginocchiere e delle scarpe da Quiddich.

Insomma, c'è tutto per giocare... o quasi. Io credo che manchi la cosa più importante, non credi?” aggiunse Harry, ai cui piedi giaceva un lungo pacco rettangolare.

Oh... grazie Harry! Sono sicuro che sarà fantastico!” esclamò Ted, che già aveva capito cosa si nascondeva.

Strappò con foga, la carta gettandola dietro di sé.

Aprì la scatola, senza far caso alla scritta, che gli indicava che quella era una delle nuove Nimbus Turbo Deluxe per bambini. L'aveva già riconosciuta dal colore della scatola.

Prese in mano il manico di scopa, osservandolo in religioso silenzio prima di alzare la testa verso Harry e di dire:

Andiamo a fare un giro? Dai! Dai!Dai!”


Ted fu facilmente accontentato perchè nel giro di dieci minuti aveva già trascinato Harry e Ginny sulla collina dietro casa, ignorando le raccomandazioni dei grandi che ricordavano in continuazione che si sarebbe fatto buio molto presto.

Bè, allora io vado.” disse Dan, posando sul tavolo il piatto con la quinta fetta di torta.

Dove vai?” chiese Hellen, che non sapeva nulla dei programmi del figlio per la serata.

Fuori.” rispose Dan vago

Con chi?” proseguì sua madre, indispettita.

Secondo te? Con la solita gente!” sbruffò Dan

Quando torni?”

Non lo so.” rispose, sempre più scocciato.

Beth sospirò: Dan non aveva ancora imparato la tattica Potter, messa a punto da suo fratello e che, con Lily e James funzionava sempre alla perfezione, ovvero il” sorridi e di' di sì.”

Sua madre gli lanciò uno sguardo contrariato, mentre James, Sirius e Remus ridacchiavano.

Ricordati di prendere il casco!” gli urlò Sirius, vedendolo dirigersi verso la rimessa in cui teneva la moto ricevuta in dono per i suoi diciassette anni, come gli era stato promesso anni prima.

Hellen rivolse un'occhiata arrabbiata anche al marito.

Ehi! Che c'entro io?” protestò Sirius.

Se nostro figlio è irresponsabile ed immaturo e rischia ogni sera di schiantarsi con la moto è solo colpa tua!”

Non rischia di schiantarsi con la moto! E non è irresponsabile ed immaturo o almeno, non sempre.”

Lo so bene! Per fortuna nei momenti più importanti e decisivi tutto il buon senso ereditato da me compare!”

Bè, se sono così irresponsabile, perchè mi hai sposato?”

Perchè lo sei solo in superficie, sciocco! Solo vorrei che Dan, alle volte, si mostrasse un po' meno scontroso... che parlasse un po' di più.”

E' l'età. Gli passerà e poi lo sai com'è fatto, non parla mai di sé. Se Beth, che sa sempre tutto di lui, non è preoccupata non dobbiamo esserlo neanche noi, ti pare, Hel?”

Sì...forse, hai ragione. Beth, va tutto bene?” chiese Hellen

Sì, va tutto bene. Non ti devi preoccupare. Credo sia andato da Lucas. Appena qualcosa andrà storto ve lo farò sapere.” rispose Beth che spesso si chiedeva perchè Dan fosse così restio a parlare di sé: era estroverso, brillante, era il punto di riferimento dei suoi amici eppure, se aveva un problema, non ne parlava. Voleva affrontare tutto da solo.

Beth immaginava si comportasse così perchè lui era quello forte, quello che sosteneva sempre tutti. Riteneva di non avere il diritto di arrogare sulle spalle degli altri un suo problema.

Che libro stai leggendo? Te l'ha dato Remus oggi?” chiese Lily alla figlia, dopo qualche attimo di silenzio.

Sì. Remus ha appena rifornito la mia biblioteca- rispose sorridendo alla volta di Remus. Il suo padrino era il consigliere di fiducia: le portava sempre libri nuovi ed interessanti, prestandole i propri, fitti di appunti e commenti alla lettura.- E' Cime Tempestose. Secondo lui può piacermi.”

Credo che Remus ti conosca proprio bene! Te l'avrei consigliato anch'io!” commentò sua madre.

E mi raccomando, Elisabeth. Prima di leggere Delitto e Castigo assicurati di non avere troppi pensieri ed impegni: quando lo leggi devi concentrarti per cogliere il messaggio di Dostoevskij.” aggiunse Remus, che in Beth aveva trovato qualcuno a cui trasmettere la sua passione.

Dopo aver scambiato qualche altra parola, Beth rientrò in casa: stava salendo un po' d'aria e lei aveva bisogno di concentrazione per leggere.

Sono passati tanti anni eppure lei è sempre solitaria come al solito...” disse Tonks, dopo un po'.

Sì. Dan avrebbe potuto portarla con sé. Dopotutto, i suoi amici sono amici anche di Beth.” asserì Hellen, maledendo mentalmente quello sbadato sconclusionato di suo figlio.

Io non credo che le avrebbe fatto piacere. Se è una serata tra ragazzi non è quello il suo posto. Thomas e Lucas sono anche amici suoi, però lei rispetta il legame che li unisce a Dan. Sa che ci sono momenti in cui devono stare da soli, solo loro e li rispetta.” spiegò Lily, stringendo la mano di James e rivedendo se stessa in molti comportamenti della figlia.

A volte ho paura che si isoli troppo, che viva in un mondo tutto suo, popolato dai personaggi dei suoi libri. Certo, è cambiata rispetto a quando era bambina. Ora non ha più paura della gente e si è finalmente fatta degli amici, però temo che troppo spesso stia lontana da loro.”sospirò James, che avrebbe tanto voluto poter correre in aiuto della sua bambina, così come faceva quando lei era piccola.

Lily sembrò cogliere i suoi pensieri, dal momento che gli sussurrò:

Non è di noi che ha bisogno in questo momento, James.”

Dovete solo darle il suo tempo, senza considerare che ci sono tratti del carattere di ciascuno di noi che non si riescono mai a cambiare.” disse Remus.

L'importante è che possa contare su amici sinceri, pronti a sostenerla quando cadrà. Persone che siano in grado di comprendere i suoi silenzi.” aggiunse Sirius

Io credo che li abbia. E, in ogni caso, Dan non la lascerà sola, quindi, forse, dobbiamo smetterla di preoccuparci.” concluse Hellen.

Fossi in voi, mi preoccuperei quasi più per Dan! Tre mesi e si diploma ed ogni settimana se ne salta fuori con una nuova idea sul suo futuro!” esclamò Tonks, che non si capacitava di come una persona potesse essere così indecisa.

Io credo che lui sappia benissimo cosa vuole fare. Teme solo di venir giudicato.” disse Hellen

Sì, lo credo anch'io. Deve cercare di farlo venir fuori, urlando che è quello che lui vuole fare e che niente e nessuno glielo impedirà. Per il momento lasciamogli finire la scuola, poi si vedrà.” commentò Sirius.

Purtroppo non sono tutti come Harry che ha deciso il suo futuro a quindici anni! A proposito, come se la cava al Dipartimento? Ogni volta che racconta del lavoro è entusiasta.”

Gli piace. E' quello che voleva fare, solo, alle volte, si lamenta un po' troppo.” spiegò James.

Ci credo che si lamenta! Voglio dire, solo perchè sei l'ultimo arrivato ti fanno fare dei turni orribili e delle operazioni inutili: vigilanza alle partite di Quiddich, interrogatori per ladruncoli di quint'ordine, sistemazione di scartoffie. Il massimo della vita è un'azione di supporto all' Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti Babbani! Ricordo quel periodo come un incubo!” fece Tonks, facendo ridere tutti e cambiando colore di capelli tre volte.

E di certo non lo aiuta il fatto di avere per capo suo padre e il suo padrino...” osservò sagacemente Remus, toccando un tasto delicato.

James e Sirius avevano accettato la proposta che Kingsley Shackbolt aveva fatto loro cinque anni prima: sostenendo due esami che mancavano, avevano preso il loro posto al Dipartimento Auror.

Lasciare il Quiddich era stato meno difficile del previsto e, per due come loro, tornare alle operazioni sul campo, era stato più che entusiasmante.

Era stato come tornare indietro nel tempo e prendere, finalmente, il posto che gli spettava.

Kingsley si era liberato del fastidioso Scrimgeour, nominando James Capo Dipartimento e Sirius Vice.

Che vuoi dire, Remus?” chiese James, senza capire.

Che forse, alle volte, con lui siete troppo... come dire, delicati. Solo perchè si tratta di Harry.” continuò Remus.

E' il mio figlioccio! Che dovrei fare? Mandarlo ad ammazzarsi?” fece Sirius, irato.

Perchè nessuno, a parte lui e James, sembrava capire?

Remus non intendeva questo, solo, alle volte, anch'io ho la sensazione che Harry vorrebbe fare di più.” disse Lily, prendendo non solo le difese di Remus ma anche quelle di suo figlio.

Bè, non è che compaiano Maghi Oscuri da combattere un giorno sì ed uno no. Fortunatamente.” rispose James, scanzonato.

Sono però ormai due anni che lui e Ron si sono diplomati...Le volte che li ho visti in azione mi sono piaciuti. Hanno talento, devono solo farsi le ossa...” provò a dire Tonks

Non potete tenerli per sempre sotto la campana di vetro...” aggiunse Hellen.

Sentite, ho giurato a me stesso, anni fa, che Harry non avrebbe mai passato la giovinezza che ho passato io, col terrore di non sapere se tornerà a casa, se rivedrà i suoi amici, se potrà ancora abbracciare la donna che ama. Mio figlio non dovrà mai passare attraverso tutto questo. Finchè il capo sono io, decido io.” fu la perentoria conclusione di James, che rese chiara a tutti la fine della discussione, anche perchè in lontananza si riuscivano già a scorgere le sagome di Ted, Harry e Ginny che planavano.


  
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