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Autore: chemical_love    15/07/2014    2 recensioni
Storia di una ragazza che vede il mondo in bianco e nero, che non conosce la felicità, l'amore.
Che vive semplicemente per morire.
Ma l'incontro con una persona, così unica e speciale, le farà cambiare idea su tutto.
Storia di due persone che non hanno mai amato prima di incontrarsi.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Eccomi tornata con un nuovo capitolo!

Ringrazio chi ha recensito e spero di riceverne altre, buone o cattive! L'importante è sapere il vostro parere.

Cercherò di inserire in ogni capitolo una canzone, non prometto di riuscirci sempre, ma quando è presente vi consiglio di ascoltarla mentre leggete! Ditemi se la trovate una cosa interessante o no!

Buona lettura!



MAMA

(My Chemical Romance)



-Ana! Com'è andata a scuola?-

Ho appena varcato la soglia di casa e lei già inizia ad assalirmi con le sue domande.

-Non chiamarmi così, il mio nome è Anastasia.*- Rispondo, calcando bene il mio nome, odio quando mi chiama con una stupida abbreviazione, non trovo difficile pronunciarlo per intero, quindi perché continua ad usare "Ana"?!

-Sempre a rispondere male a tua madre, da ciò che ricordo l'educazione io te l'ho insegnata.- Esclama lei gesticolando nervosamente con la mano sinistra, mentre con l'altra è intenta a mescolare qualcosa sul fornello, è nervosa come sempre. Non ricordo l'ultima volta in cui l'ho vista serena, in pace. E' sempre agitata, preoccupata per qualcosa. Non capisco questa sua perenne ansia, perché non può godersi la vita finché può? Smettere di torturarsi e assalire me per sfogare la sua frustrazione.


Con lei in questo stato è inutile ribattere quindi mormoro un semplice.-Non ho fame. Vado in camera.- e corro sulle scale verso la mia destinazione.


Mama, we all go to hell

mama, we all go to hell

I'm writing this letter

and wishing you well

mama, we all go to hell

Oh, well, now

mama, we're all gonna die

mama, we're all gonna die

Stop asking me questions

I'd hate to see you cry

mama, we're all gonna die


Apro la porta e mi dirigo verso il letto, su cui mi butto a peso morto affogando il viso sul cuscino.

Sono così stanca.

"Com'è andata a scuola" mi ha chiesto, la risposta? Uno schifo.

Ho passato 5 ore a fissare fuori dalla finestra e ascoltando distrattamente qualche conversazione intorno a me. Non sono riuscita ad apprezzare nessuno dei miei "compagni", ho trovato la loro presenza fastidiosa e mi sono sentita di troppo.

Mi hanno ignorato tutto il tempo, a volte mi arrivavano delle occhiate da qualcuno, ma nessuno ha avuto il coraggio di rivolgermi la parola.

Ho passato 5 ore senza aprire bocca, tranne per dire "presente" durante la prima ora, nient'altro.

Non capisco perché devo andare in posto che non ha bisogno di me e di cui io non ho bisogno.


La stanchezza prende il sopravvento sui miei pensieri e lentamente scivolo tra le braccia di Morfeo.


And when we go,don't blame it on us,yeah

We'll let this fire just bathe us,yeah

You made us,oh so famous

We'll never let you go

And when you go don't return to me my love



Vengo svegliata dalle urla di mia madre che mi avvisano che la cena è pronta. Ora che ci penso non mangio da ieri mattina, forse dovrei mettere qualcosa sotto i denti.

Decido quindi di scendere e sedermi al mio solito posto, di fronte ho un piatto di pasta che inizio a mangiare con lentezza. Non sa cucinare, ma continua a provarci.


-Allora...non mi hai detto com'è andata oggi?- Domanda dopo un lungo silenzio.

Alzo lo sguardo dal mio piatto e pronuncio un debole "bene". Bugia.

-I compagni? Come ti sembrano?- continua a domandare infilzando distrattamente la pasta con la forchetta.

Non so cosa rispondere, cosa dovrei dirle per renderla felice? Cosa vuole sentirsi dire?

-Sono ok.- Dico alla fine. Un'altra bugia.

-I prof?- chiede poi.

-Ok.- Bugia, non so come sono, non ho prestato alcuna attenzione a loro.


Mama, we're all full of lies

mamma, we're meant for the flies

And right now they're building a coffin your size

mamma, we're all full of lies


Dopo quest'ultima mia risposta arriva la sua reazione, reazione che mi aspettavo.

Lascia cadere la sua forchetta sul piatto, appoggia le mani sul tavolo e mi guarda dritta negli occhi, io abbasso lo sguardo.

-Potresti provare a metterci un po' più di impegno, sai?!- Dice con voce sprezzante.

Non rispondo.

-Neanche rispondi! Perché non vuoi parlare con me?! Mi odi?!- Grida.

Non la odio, non potrei.

-Ecco, mi odi. Beh, sappi, Anastasia, che sono io quella che dovrei odiarti!-

Lo so, so perfettamente che le ho rovinato la vita.

Se io non fossi nata lei avrebbe ancora un uomo al suo fianco e non sarebbe mai rimasta sola per colpa di una gravidanza inaspettata a quindici anni che fece allontanare tutti da lei.

Non avrebbe mai lasciato la scuola per andare a lavorare.

Se io non fossi mai nata lei sarebbe felice.


-Perché sei così?! Perché non sei una figlia migliore?!-


Continuo a non rispondere e resto in silenzio a subire tutto, infondo me lo merito. Resto ferma con le sue parole che si ripetono nella mia mente, all'infinito.


Dovrei essere una figlia migliore.


Well mother, what war did to my legs and my tongue?

You should've raised a baby girl

I should've been a better son

If you could coddle the infection they can ampute at once

you should've been, I could have ben a better son!

[...]

She said "You ain't no son of mine

for what you've done they're gonna find

a palce for you and just your mind

your manners when you go

and when you go don't return to me, my love!"

That's right.


Finito il suo sfogo torno in camera, mi sento distrutta.

So che ha ragione, che le sue parole sono vere, ma non riesco ad accettarle del tutto. Vorrei dirle che avrebbe fatto meglio ad abortire, almeno ora saremmo felici tutte e due.

Vorrei dirle che mi dispiace di essere così me.

Vorrei diventare veramente una figlia migliore o, ancora meglio, non essere mai nata.

Vorrei dirle che mi dispiace, che mi dispiace per tutto.

Ma non si può cambiare il passato.

Io sono Anastasia, la figlia non voluta e resterò sempre Anastasia, non posso cambiare, quindi devo solo cercare di andare avanti.


[...]

We're damned after all

through fortune and flame we fall

and if you can stay then I'll show you the way

to return from the ashes you call

We all carry on

when our brothers in arms are gone

so raise you glass high,for tomorrow we die

and return from the ashes you call



*Ho scelto il nome Anastasia per il suo significato, Anastasia vuol dire "risveglio" e trovo che sia la parola più adeguata per la storia della protagonista.



Ok, probabilmente non importa a nessuno, ma mi pareva giusto dirlo.

Comunque la canzone in questo capitolo non è intera, ma ho preso solo alcune parti del testo.

Al prossimo capitolo!


  
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