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Autore: layla84    01/09/2008    10 recensioni
Finalmente ci sono riuscita!:) Ecco qui il Sequel di 'Come deve andare' "‘Cosa diavolo c’è di diverso, tra l’amore che proviamo noi due e quello di una qualsiasi coppia etero? Il nostro amore vale forse meno del loro?' Gli aveva chiesto un giorno Draco, tra le lacrime."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Speravo di riuscire a pubblicare questo capitolo prima.
Alla fine invece mi sono bloccata subito dopo aver scritto poche righe, ho ripreso in un secondo momento ed ho continuato ma, visto che il risultato continuava a non piacermi ho riscritto tutto dall’inizio e questo è il risultato.
La verità è che affrontare temi così seri è stato difficile, sia perché volevo rendere il più reale possibile la situazione di Draco, senza troppi sentimentalismi o troppe esagerazioni, sia perchè tengo talmente tanto a questa ff che temevo di rovinarla.
Non so se sono riuscita nel mio intento o meno, ma almeno adesso sono più soddisfatta del mio risultato.
Scusate se vi ho fatto aspettare più del previsto..spero ne sia valsa la pena.
La terza e ultima parte della storia è già in lavorazione, spero di pubblicarlo al più presto.

La colonna sonora di questo capitolo è Shadow Of The Day dei Linkin Park, per chi volesse ascoltarla leggendo.
Vi aspetto alla fine del capitolo per le risposte ai commenti, fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando :)
Layla84









Sometimes solutions aren't so simple
Sometimes goodbye's the only way

Shadow Of The Day - Linkin Park






Diagon Alley, Dicembre

Lui aveva sempre amato Diagon Alley.
Si ricordava quando, da piccolo, andava mano nella mano con sua madre per i negozi, scegliendo i suoi regali di Natale e suo padre lo prendeva in braccio per fargli rimirare meglio le vetrine scintillanti.
Come avrebbe avuto bisogno in quel momento, del calore protettivo dei suoi genitori.
Il vento gelido di Dicembre quel giorno era solo freddo che penetrava nelle sue ossa, niente più gioia per i regali o felicità o qualsiasi altra cosa esistente.
Solo puro gelo, nelle ossa come nel cuore.
E dolore.
Ma quello c’è da talmente tanto che ormai Draco quasi non ci fa più caso.

Si strinse le mani nelle tasche del cappotto scuro e le nocche andarono ad incontrare la consistenza di un piccolo pacchetto, nascosto alla vista altrui, mentre un sorriso amaro si formava sul suo volto.
Il regalo per Harry.
Già, Harry. Il suo ragazzo.
Colui con il quale, in teoria, avrebbe dovuto passare il giorno di Natale.
A quanto pareva invece quella sarebbe solo stata l’ennesima festa in cui se ne sarebbe rimasto da solo in casa, perché Mister ‘se non ci sono io il Ministero non va avanti’ non poteva certo rifiutare uno stupido invito.

Draco non avrebbe reagito così se quella fosse stata la prima volta che succedeva una cosa simile, davvero.
Solo che quella era l’ennesima circostanza in cui il moro lo lasciava da solo, per correre ad adempiere al suo stupido dovere di salvatore del mondo magico.
La prima volta aveva provato una rabbia bruciante, nel constatare che Harry cedeva al volere della gente, senza pensare a lui, a loro.
La seconda volta aveva sentito la delusione, cocente e distruttiva, che gli invadeva le ossa e mozzava il fiato.
E adesso è l’unica cosa che riusciva a provare era rassegnazione.
E non c’era niente di peggiore.
Draco aveva finalmente capito ed accettato che Harry, per quanto dicesse di amarlo e per quanto nella realtà potesse veramente farlo, non sarebbe mai riuscito a lottare per quello che avevano costruito.
In realtà, Draco se ne rese conto in quell’istante con la neve che gli bagnava il viso e i vestiti che gli si congelavano addosso, non l’aveva mai fatto.

E lui adesso era stanco.

Capiamoci, amava Harry, come mai avrebbe pensato possibile.
Avrebbe fatto di tutto, per lui.
E in verità l’aveva fatto. Per mesi, anni, era andato contro a ciò in cui credeva, per poter stare con lui, ma non è bastato.

Sembrava non bastare mai, il dolore che provava.

Harry voleva mantenere la loro storia nascosta, Draco no.
Harry aveva tutto da perdere, immagine, amicizie, lavoro.
Draco aveva già perso tutto, perché tutti sapevano già di lui.
E Draco aveva accettato di vivere come aveva sempre odiato, per amore del moro.
Niente uscite insieme, niente camminate mano nella mano, nessun atto romantico in pubblico.
Tutte cose per cui, in tutti quegli anni, aveva lottato duramente.
Si, Draco Malfoy aveva lottato, con le unghie e con i denti, per poter essere se stesso, alla luce del giorno.
Aveva studiato, più di tutti al suo corso, aveva creato pozioni, elaborato antidoti, perfezionato sieri e tutto per dimostrare di essere qualcuno.
Aveva avuto quel lavoro al Ministero dopo anni di sacrifici perché era stato non solo il più bravo, ma il migliore.
Nessuno di quei bigotti assetati di potere lo avrebbe mai scelto altrimenti, troppo corrotto moralmente secondo loro, per poter lavorare in quegli uffici.
Ma a Draco non importava, come non importavano le critiche, i commenti ed i pettegolezzi dei colleghi.
Lui era un Malfoy e come tale nessuno gli faceva abbassare la testa.
Nessuno, tranne Harry.

Era stato lui che lo aveva convinto a tenere la loro storia nascosta, un ‘solo al momento’ che era durato mesi e sarebbe continuato per tutta la vita, se non fosse venuto tutto alla luce.

Inutile tacerlo, anche se da una parte era ovviamente preoccupato per la piega che avevano preso gli eventi, dall’altra il biondo si era sentito più leggero una volta che la verità era stata scoperta, al pensiero che finalmente non si sarebbero più dovuti nascondere.
Peccato che questo sollievo fosse durato più o meno il tempo che ci aveva impiegato ad incrociare gli occhi di Harry.
Era bastato quello, per capire che niente era cambiato, anzi.
Vi aveva letto dentro una paura così vivida che mai, nemmeno durante l’ultima battaglia con Voldemort, gli occhi smeraldo avevano riflettuto.

Sconfitto, non dal Signore Oscuro, ma dai pregiudizi della gente.
Che bella fine, aveva fatto l’eroe del mondo magico.

Quel giorno dal primo Ministro, seduto compostamente su quelle sedie eleganti e costose, con quell’uomo arrogante che si trovava a capo di tutto il mondo magico che lo fissava giudicandolo senza mezzi termini, Draco si era sentito per l’unica volta in vita sua umiliato.
Umiliato dalle parole dell’uomo e dal suo compagno, che seduto accanto a lui, non aveva mosso un solo dito per difendere il loro amore.
Aveva soltanto chinato il capo, ed accettato anche a nome di Draco quella sottomissione.
Ma, per quanto il ministero potesse dire o fare, Draco non si sarebbe mai vergognato di se stesso, o di quello che era.

Ecco, il periodo più brutto della sua vita era iniziato da li.
A partire dalle cose minime, sino ad arrivare a quello più importanti, si era visto negare con decisione tutte le sue scelte.
Tutte, tranne una.
Perché, nonostante tutto, quella di stare con Harry era una sua scelta che mai aveva messo in discussione, almeno fino a quel momento.

Fiotti e fiotti di amarezza salivano in lui, cercando di soffocarlo al ricordo, nemmeno tanto sbiadito, di quel periodo tormentato.
Harry non aveva mai saputo quello che Draco aveva dovuto passare.
Probabilmente non lo aveva nemmeno immaginato e dal canto suo Draco aveva fatto di tutto perché non ne venisse a conoscenza.

Perché le cose, a partire da quella mattina in cui le loro vite vennero sconvolte, per il mondo magico furono da subito chiare.
Draco Malfoy, noto a tutti per le sue tendenze a dir poco disdicevoli, aveva fatto il lavaggio del cervello ad Harry Potter e lo aveva traviato.
Ecco quello che tutti pensavano.
E mentre tutta la popolazione magica aspettava ansiosa il momento in cui il moro sarebbe rinsavito, Draco veniva preso di mira da tutti, colleghi e non, che si sentivano in diritto di odiarlo, solo perché diverso.

La grandezza di una persona si riconosce da come si comporta con il prossimo.
E lui aveva a che fare con degli esseri più piccoli delle formiche, questo era quello che si ripeteva mentre andava avanti.

Ma a lungo andare non bastava più questa convinzione, per risanare le sue ferite ed asciugare i suoi occhi.
Per scacciare il terrore di svegliarsi la mattina con la consapevolezza che la giornata non sarebbe passata senza qualcuno che lo avesse deriso, umiliato o avesse sparlato di lui, senza la minima remora.

Perché, dolore su dolore, i segni restano e scalfiscono il cuore.

Draco aveva sopportato tutto questo, solo per proteggere un amore per cui, si diceva, valesse la pena soffrire tanto.

Se lo era ripetuto come un mantra anche il giorno in cui la sua scrivania era stata ricoperta da scritte magiche, ma non era bastato.
Dalle offese più leggere come ‘frocio’ a quelle più pesanti come ‘deviato’, ‘malato di mente’ e altre ancora, in un colorato universo di dolore, l’odio della gente aveva fatto sfoggio su quel tavolo.
Draco non era riuscito a far altro, se non scappare a casa.
Non aveva avuto nemmeno la forza di arrivare al salotto, stanco di quella vita infernale, crollando inerme sotto il peso di tutto quel dolore, troppo grande per una persona sola.

Cosa aveva fatto di male, per meritarsi tutto quell’odio?
Amare era un delitto? E soprattutto chi erano loro, per giudicarlo?

Harry lo aveva trovato così, troppo sconvolto perché l’orgoglio potesse prendere il sopravvento, ed il biondo si era aggrappato a lui, cercando uno spiraglio di felicità.

Il Grifondoro lo aveva cullato dolcemente tra le braccia, sussurrando rassicurazioni e tenendolo stretto tutta la notte, ma l’alba aveva riportato con se la vita reale ed Harry aveva continuato la sua vita, come se niente fosse.

A quelle lacrime poi ne erano seguite altre, nascoste velocemente e celate agli occhi smeraldo così bene, che Harry non aveva mai nemmeno pensato per un attimo che vi fossero state.

Dolore su dolore, passo dopo passo, Harry e Draco si allontanavano, sempre più.

Arrivato Dicembre, Draco aveva insistito per quella gita, tutti insieme.
Era un modo per vedere Blaise e Pansy, che per motivi di lavoro sentiva di rado ed anche Hermione, con cui Draco aveva stretto amicizia in quegli anni.
Sebbene scambiassero poche parole tra loro, Herm sembrava averlo preso in particolare simpatia e anche lui poteva dire altrettanto.
La Granger era una persona che lottava per ciò in cui credeva, come lui.
Ecco cosa li accomunava veramente.
Ed ecco, cosa lo divideva da Harry.






Il rumore della materializzazione rimbombò per la casa vuota.
Una volta toccato i piedi in terra si tolse le mani dalle tasche e se le passò tra i capelli con aria stanca mentre si avviava verso la cucina, per prendersi un bicchiere di acqua.
Mentre se lo portava alla bocca, la maggior parte del liquido finì sa terra, tanto era il tremito delle sue mani.
Aveva bisogno di calmarsi e ragionare a mente fredda.
Stava parlando della decisione più importante della sua vita.
Stare con Harry e continuare a sopportare tutto quello, o rinunciare.
Se solo Harry avesse fatto un singolo passo verso lui, dannazione. Uno solo, per dare un senso a tutto quello.
Invece niente.
E come ogni volta che nella sua testa prendevano forma questi pensieri, Draco cercava di convincersi che poteva aspettare, che prima o poi..
Ma stavolta no.

Non si può continuare a soffrire in eterno.
Un cuore, per quanto forte, prima o poi si spezza, sotto tutta quella sofferenza.

E Draco era stanco, stanco di soffrire.
Era stanco di nascondere se stesso.

Chissà se Harry si era mai accorto di quando rientrava e lui cercava di nascondere gli occhi rossi con la scusa della stanchezza o del raffreddore o di tutte le altre mille piccole bugie che usava per non mostrare la sua debolezza.
Si sarà mai chiesto, realmente, cosa voleva lui?
Cosa provava?

“Ex Mangiamorte e gay, per il mondo magico non c’è connubio peggiore”
E’ quello che gli aveva detto un giorno di alcuni anni prima Blaise, parlando della sua situazione.
In quel momento non avrebbe mai pensato che, a così tanto tempo di distanza, si sarebbe trovato costretto a dargli ragione.
Ed arrendersi.
Arrendersi ai fatti, all’evidenza, alla paura di Harry.
Rinunciare all’amore.






L’ennesimo schiocco, e nella sala poco illuminata fece la sua comparsa Harry Potter.
Draco non si mosse, dal suo angolo della cucina, da quella posizione in cui poteva vedere il tremito delle mani dell’altro, strette a pugno, le nocche quasi bianche, la bocca ridotta ad una linea sottile.
Almeno, stavolta, avrebbe dovuto ascoltarlo.

Harry lo osservava, con un’espressione a metà tra il sollevato ed il preoccupato, mentre muoveva un passo in sua direzione.
Probabilmente aveva pensato di non trovarlo in casa.
Ma lui non era un codardo.
Il braccio di Draco si alzò lento, descrivendo un piccolo arco nell’aria, poi si distese e, con il palmo rivolto verso Harry, lo bloccò.
“No”
Semplice sussurro, carico di amarezza.

“Cosa?” Paura e incertezza, in quella voce che tanto amava.
“No, Harry. Adesso ascoltami”
Lo disse, con una sicurezza che non gli apparteneva, non adesso, non lì davanti al ragazzo che amava e con cui aveva sperato di passare la vita.
Ma rimandare oltre era inutile, lo sapeva benissimo.

Certe volte le soluzioni non sono così facili
Certe volte dire addio è l'unica strada

“Sono qui solo perché ti devo una spiegazione, prima di andarmene. Non lo faccio perché non ti amo più, tutt’altro. Nemmeno perché hai accettato quello stupido invito, lo faccio perché anche se tu sei l’aria che respiro, Harry, non posso continuare a vivere una vita che non mi appartiene. Io non sono così” disse tracciando con la mano un vago gesto nell’aria, ad indicare la stanza “Io non mi nascondo. Mai. Non mi vergogno di ciò che sono, di ciò che provo. Non mi vergogno di te”
“Draco..”
Ma il biondo non lo ascoltava, continuando con lentezza esasperante il suo discorso.
Non poteva fermarsi ora, o avrebbe ceduto.
“Tu, invece, puoi dire le stesse cose, di me? Puoi guardarmi negli occhi, e dire senza esitazioni che usciresti anche ora da questa casa con me, fregandotene della gente e di quello che potrebbe pensare? Puoi, Harry?” un singhiozzo, a spezzare l’ultima frase, a lasciarla cadere nel vuoto.
Lo osservò, gli occhi argentati ora pieni di lacrime che non ne volevano sapere di fermarsi.
Troppo dolore. Troppo.
E la sensazione che gli mancasse la terra sotto ai piedi, incrociando gli occhi smeraldo che tanto amava.
“Riesci a credere a noi, a tal punto da superare le tue paure? Perché io sono disposto a qualsiasi cosa, per te. Per noi”
Una domanda, che sembrava una preghiera struggente, mentre le mani diafane andavano ad arpionare il mobile dietro la schiena, a stringerlo con violenza quasi a spezzarsi le dita, per non urlare la sua disperazione.
Poi il cedimento, perché almeno questo lo deve, a se stesso.

“Solo che non ce la faccio più da solo. Troppo dolore Harry, se a portarlo devo essere solo io”

Guardando a terra le venature delle mattonelle aspettò una risposta, che non arrivava.
Alzò gli occhi, la vista offuscata dalle lacrime salate e lo sguardo si posò sul moro.
Harry se ne stava in mezzo al salotto, che lo osservava, incapace di dire niente.
Aveva anche lui le lacrime agli occhi e si capiva che stava cercando di trattenersi.
Rimasero lì a fissarsi in silenzio, per un tempo indefinito.
Si può vivere, con il cuore ridotto in frantumi?

Ad essere sinceri Draco aveva sperato fino all’ultimo che Harry facesse qualcosa, una qualsiasi cosa, per cercare di salvare il loro rapporto.
Invece il moro aveva distolto lo sguardo per primo e si era avviato per le scale, senza più voltarsi verso di lui.
Passi stanchi e strascicati che riecheggiavano nella mente ormai vuota di Draco.
Era finita.
Finita. Per sempre.

Niente più Harry, con i capelli arruffati e la tazza di caffè in mano, la mattina appena sveglio.
Niente Harry, in cucina a trafficare con i fornelli, maledicendo le apparecchiature elettriche, quando tornava da lavoro.
Niente più Harry, ogni volta che aveva bisogno del suo sorriso.

Solo, con il suo carico di dolore, Draco non poter far altro che arrendersi alla crudeltà della vita.







Quel giorno di Dicembre Draco Malfoy uscì dalla vita di Harry, in silenzio, come solo lui avrebbe potuto fare.
Quando Harry ridiscese le scale, alcune ore dopo, di lui non vi era più nessuna traccia.
Si era aspettato di trovarselo lì, pronto a chiedergli di andarsene, visto che quella era casa sua.
Invece il biondo era sparito, lasciando lì tutte le sue cose, senza prendere le chiavi o i soldi, o i vestiti.
Non si era portato via niente, tranne il cuore di Harry.

E le parole, le scuse che il moro aveva cercato a fatica dentro di se ed erano arrivate finalmente alle sue labbra dovettero fare dietro front, perché non c’era più nessuno, con cui poter parlare.
Eccolo, il rimpianto più grande di Harry Potter.

Sconfitto dalle sue paure, aveva perso l’unica cosa per cui realmente valeva vivere.






Draco, con un ultimo sguardo a quella casa così bella e piena di ricordi, si avviò per la strada, incurante della neve che gli vorticava attorno, cercando inutilmente di trattenere le lacrime e portando con se i cocci di due cuori infranti.














Ok!! Lo so, lo so..forse ho un tantino esagerato, ma per picchiarmi aspettate almeno il terzo capitolo.
Già che ci siete, aspettate pure a picchiare Harry, anche se se lo meriterebbe eccome.
Al solito, grazie infinite a chi segue la storia e soprattutto a chi ha la pazienza di commentarla ;)

Intanto ecco le risposte alle recensioni del primo capitolo.

Per ShortMaggot: Era proprio questo che cercavo di trasmettere, la sua delusione, il suo essere arrendersi davanti all’evidenza delle cose, sena però renderlo troppo forzato. Spero ti piaccia anche questo capitolo^^

Per Niahl: Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta, così da non averti creato una crisi di astinenza. In realtà speravo di far prima perché avevo le idee abbastanza chiare ma appena ho iniziato a scriverlo mi sono bloccata. Immagino che anche questo capitolo ti abbia lasciato con l’OMG finale, ma non preoccuparti, pubblicherò la conclusione il prima possibile :)

Per twinkle: Una veterana della mia storia*_* Che bello vedere che hai seguito sia ‘Come deve andare’ che ‘Step by step’. Per quanto riguarda il lieto fine, sinceramente sono ancora molto indecisa, per il fatto che sono tre capitoli soltanto posso solo dirti che una volta terminata questa storia realizzerò la side story su Hermione, meglio che niente, no?:P Fammi sapere cosa ne pensi del capitolo :)

Per Ina: Grazie mille per i complimenti e per avermi inserita nei preferiti!! ;) Spero solo che anche questo capitolo sia all’altezza dei precedenti ^^

A presto

Layla84







  
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