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Autore: bad93    16/07/2014    3 recensioni
La storia è incentrata su Kakashi e Himari, che si rivela essere l'unico spiraglio di luce nel suo cuore colmo di oscurità. Tutto ha inizio quando Kakashi fa parte della squadra di Minato, assieme Rin Nohara e Obito Uchiha. Periodo in cui i due giovani si incontrano. La protagonista è la figlia di Tsunade e Dan, ma fu lasciata alla famiglia materna da quest'ultima appena nata; essa possiede sin dalla nascita un potere molto particolare.
E' un lavoro a quattro mani di bad93 e Samy87, i disegni sono di Samy87.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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capitolo 4
Capitolo 4: Ritorno e pensieri

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Il gruppo stava rientrado lentamente al villaggio, prendevano tutte le strade più nascoste e meno trafficate, e questo provocava l'allungamento del percorso; anche se rispetto all'andata ora la neve aveva smesso di cadere e quella che ricopriva il terreno si era indurita, così il viaggio era più scorrevole. Dopo quattro ore di cammino ininterrotto, finalmente giunsero a destinazione.
-Lo sai che la tua mamma si allenava qui quand'era giovane?- iniziò a raccontare l'anziana alla nipote, quando arrivarono nei pressi del lago- da domani anche tu ti allenerai in questo posto.  Lei sarà la tua insegnante.- le disse infine indicandole Kushina.
-Io sono Kushina Uzumaki, molto piacere.- le disse questa con un sorriso a trentadue denti, sporgendosi verso di lei e allungando una mano per accarezzarla.
Himari si allontanò di scatto andando a nascondersi diettro un albero, -Il piacere è tutto mio, signorina. Però per favore non mi tocchi, non voglio ferirla.-
-Ma che stai dicendo? Ok devi essere stanca, direi che meglio lasciare ogni cosa a domani.-
-Bene, potete andare ora, e grazie per la collaborazione- Disse Minato ai suoi allievi
-Arrivederci maestro, Salve a tutti- salutarono Obito e Rin, e si diressero a casa.
- Vado a fare rapporto. Arrivederci signora, ciao piccola!- salutò Minato sorridendo e s'incamminò.
-Maestro aspetti!- lo richiamò Kakashi, seguendolo - Posso accompagnarla? Avrei bisogno di parlarle un momento.-
-Va bene, Kakashi, ma aspettami alla Casa di Mayo*.-
- D'accordo. A dopo allora.- e i due si divisero.

POCO DOPO

 Toc Toc
-Avanti.-
-Buonasera, signore.-
-Oh sei tu Minato. Com'è andata?-
-Tutto bene, non abbiamo incontrato intoppi, a parte molta molta neve e ghiaccio.- fece una breve pausa - molto appuntito e affilato oserei aggiungere.- l'ultima frase  l'aveva detta rabbrividendo leggermente, ripensando al rischio che aveva corso.
-Bene sono contento. Per questa missione non presentare alcun rapporto scritto, è un segreto fra la tua squadra e me, d'accordo?-
-Sì signore.- rispose.
-Perfetto; puoi andare a riposare ora. -
-Buona serata, signore- si congedò il biondo con un inchino.

-Eccomi, Kakashi, di che cosa volevi parlarmi?- chiese una volta raggiunto l'allievo alla locanda.
-Riguarda la missione di oggi. Perchè abbiamo dovuto tenere tutto segreto? Chi è quella ragazzina?-
-Vedi, io non conosco i dettagli, posso solo dirti che è la nipote della moglie del primo Hokage e che possiede un potere molto particolare, che spaventa i suoi famigliari, per questo dopo il diploma all'accademia è stata esiliata su quella montagna. Hai visto con i tuoi occhi cos'è in grado di fare.-
-Comunque, ancora non capisco. Mi scusi ma il suo inverno non è semplicemente l'utilizzo dei chakra del vento e dell'acqua contemporaneamente? Cosa c'è di spavetoso in questo?! L'azione di quei tizi è solo l'abbandono di una bambina in un posto dove rischiava d morire, senza alcuno scrupolo, vanno puniti per questo!- dicendo questo Kakashi si era alzato dalla sedia e aveva sbattuto con forza i pugni sul tavolo.
-Anche io vorrei fargliela pagare, ma non si può purtroppo. L'unica cosa che si può fare è non permetergli più di ripetere quel comportamento. Perchè è sicuro che non appena scopriranno che è al villaggio, non penseranno due volte.- provò a spiegargli Minato.
-Già è vero, beh meglio che vada. Arrivederci, maestro, e grazie della chiaccherata.- concluse, seriamete,  il ragazzo allontanandosi e cercando di rimediare alla fiiguraccia di poco prima. Non era da lui comportarsi così; ma non sapeva spiegarsi il motivo.
-A domani.-  "Ma che gli succede?  Non è da lui fare certe scenate. Possibile che quei due si siano già incontrati ?" mentre Minato pensava, improvvisamente si ritrovò la faccia contro il tavolo. -Hey! Ma che ti prende?! Che razza di modo di salutare è questo?! Accidenti che botta.- esclamò massaggiandosi le due parti doloranti: la fronte e la nuca.
-Non dovresti stare con la testa tra le nuvole, puoi farti male!- rispose l'autore di quel gesto, con aria di superiorità-.
-Me ne sono accorto. Che cosa ci fai tu qui, Takumo*?-
-Niente, volevo solo prendermi una tazza di té dopo l'allenamento. Tu come mai qui? Aspetti un "certo" jonin, per caso?- chiese di rimando quest'ultimo, con un'aria maliziosa, facendo arrossire il biondo.
- M-ma n-no, che ti viene in mente! Dovevo solo parlare con un mio allievo.- spiegò lui.
-ah ha! Sei arrossito! Significa che stai mentendo! Qui gatta ci cova, dai ammettilo, non mettere in mezzo il tuo allievo in cose che non lo riguardano.-
-Ti dico che non è come pensi. Ho dovuto davvero incontrare il mio allievo, non ti sto mentendo! Kushina non c'entra proprio niente!-
- Allora lo ammetti!-
-Ma cosa dovrei ammetere? Sei tu che fraintendi tutto!-
- Ma io non avevo fatto nomi, se stato tu a pensare tutto quanto.-
"Accidenti, mi ha fregato!" - Ad ogni modo ti saluto, devo prorpio andare adesso, ci si vede- disse alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso l'uscita..
-Sì ci vediamo- salutò Takumo, aspettando che uscisse, per poi urlargli dall'uscio - MI RACCOMANDO NON STANCARTI TROPPO STANOTTE!-
Nell'udire quella frase Minato avvampò improvvisamente, per poi girarsi e gridargli di rimando: -STA TRANQUILLO DORMIRO' COME UN GHIRO! E POI LEI  E' A CASA SUA, NON VADO CERTO A SVEGLIARLA IN PIENA NOTTE! E INOLTRE FATTI GLI AFFARI TUOI!- e s'incamminò verso casa.
"Accidenti siamo permalosetti oggi, però è divertente prenderlo in giro e vederlo tutto imbarazzato" pensò Takumo ridendo.

Nel frattempo a casa di Kakashi...
Il ragazzo era seduto sul divano intento a cercare,con tutte le sue forze, di farsi un pisolino. Purtroppo per lui ogni volta che chiudeva gli occhi, si ritrovava il volto di Himari davanti, stava iniziando a pensare che fosse tutta colpa di quella ragazzina se ora lui mandava al diavolo un po' di meritato riposo. E senza accorgersene si ritrovò apensare ad alta voce: -Ma tu guarda, dopo tutto quello che ho passato per salvarla, ora lei è così che mi ringrazia?! Non facendomi dormire, che rottura!- Così decise di alzarsi dal divano e prepararsi qualcosa da mangiare; mentre posava gli avanzi della cena precedente sul tavolo si ritrovò di nuovo a pensare ad alta voce: -Chissà dove l'avranno portata, per tenerla al sicuro? Ma che sto pensando- disse scuotendo la testa, come a voler scacciare quel pensiero -sono affari suoi, infondo lei non ha nulla a che fare con me, di certo non me la ritroverò d'improvviso catapultata nella mia vita.- si autoconvise.

Sarà vera questa sua convizione?

Continua...

Note:
* La casa di Mayo è un nome inventato da me, per indicare la locanda dove solitamente i personaggi si incontrano per parlare.
* Takumo è un nome inventato per indicare il personaggio, maestro di Gai Maito, non sono riuscita a trovare il vero nome.
  
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