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Autore: Daisy_of_light    16/07/2014    9 recensioni
Una città, una leggenda, un mostro del passato. I fratelli Winchester ricevono delle coordinate da parte di John e giungono in un paese ai piedi di una montagna. Lì, vengono a sapere di misteriosi sparizioni, ma cosa ci sarà sotto veramente?
Un caso vecchio stile, ambientato nella prima stagione. Una cosa vi dico per certa, Bromance!
Genere: Avventura, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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BAGLIORI D'ORO TRA LE MONTAGNE

ATTO II: incubi e bagliori


 
Sam si gettò sul letto a pancia in su, con gli occhi chiusi, e sospirò pesantemente, stanco. Ad un certo punto, sentì qualcosa gocciolargli in fronte. Aprì gli occhi e il respiro gli si bloccò in gola. Jessica era stesa sul soffitto, una gamba piegata con una strana angolatura. Sul ventre, uno squarcio profondo che sanguinava. –Sam…- sussurrò la ragazza e il giovane Winchester concentrò tutto il suo panico, tutto il suo dolore nell’urlo che riuscì ad emettere, mentre le fiamme cominciavano a divampare tutt’intorno:-Jess!-
Tutto, davanti a lui, cambiò. Era al manicomio di Roosvelt, aveva appena sparato a suo fratello Dean con un fucile caricato a sale grosso e adesso gli stava sputando addoso tutta la rabbia che aveva dentro:
-Sai una cosa? sono stufo di seguire i tuoi ordini. Non siamo più vicini a trovare papà di quanto lo fossimo sei mesi fa!-
-Cosa vuoi fare? Uccidermi?- gli chiese un Dean dolorante mentre cercava di raggiungere la pistola.
La porse a Sam, dicendo:
-Beh…allora lascia che ti semplifichi la vita! Forza, fallo! Vere pallottole funzionano meglio del sale. Fallo!- Sam, accecato dalla rabbia, puntò la pistola. Sentiva che stava per premere il grilletto, ma nella sua mente, il ragazzo urlava:
“NO! NON FARLO! NON FARLO!”
Dean sussurrò:
-Mi odi così tanto?-
“No, Dean! Non ti odio! Sono arrabbiato!”
 - Pensi di poter uccidere tuo fratello?-
“NO!”
-Beh, allora forza! Premi il grilletto!-
Sam sentì le sue stesse dita cominciare a premere il grilletto.
 “NO!”
-Fallo!- urlò Dean.
“NOOOOOOOOO!” gridò Sam nella sua testa mentre sentiva il dito premere completamente e il colpo partire. Il sangue gli schizzò in volto e il vide gli occhi di suo fratello svuotarsi dal soffio vitale.
“NO! NO NO NO! NOOOOOOOOOOO!”
 
 
-SAMMY!-
Sam splancò gli occhi, ritrovandosi seduto sul sedile del passeggero dell’Impala, di fianco a suo fratello che, vivo e vegeto, lo stava osservando, preoccupato. il ragazzo riprese fiato e, per sdrammatizzare, fece:
-Ehi!-
-Ehi!- replicò Dean che assunse un’espressione un po’ più sollevata al saluto del fratello.
–Tutto bene?- chiese il maggiore dei Winchester, rispettando il suo ruolo di fratellone protettivo.
Sam si passò una mano sul volto, per asciugarsi il sudore che aveva sulla fronte, e rispose:
-Tutto bene…solo un incubo…uno spaventoso incubo…-
-Ne vuoi parlare?-
-No, sono le solite cose…- svicolò Sam e aggiunse –Piuttosto…siamo arrivati?-
Infatti il ragazzo aveva notato che la macchina era ferma nel parcheggio di fronte ad un motel.
Dean, decidendo di lasciare cadere l’argomento incubi per quel momento, fu pronto a confermare:
-Sì! Benvenuto a Bennet, Colorado! Piuttosto…sei sicuro che le coordinate di papà si riferissero davvero questa città?- chiese Dean, scendendo dalla sua amata Impala parcheggiata di fronte alle stanze del motel. Sam fu pronto a rispondere, imitando il fratello e chiudendo lo sportello dell’auto:
-Sono sicuro, Dean! Ho ricontrollato almeno dieci volte prima di partire e non ci sono dubbi. La cittadina è questa!-
- Il tipico posto sperduto nel bel mezzo di montagne e foreste con 150 abitanti e nemmeno uno strip bar decente! Solo le solite bettole!- esclamò Dean, disperato, alzando gli occhi al cielo.
-Sei sempre il solito, Dean! Invece di lamentarti, perché non vai a prenotare una stanza? Prima risolviamo il caso, prima riusciamo ad andarcene da questo posto!- lo incitò Sam, esasperato dalle lamentele del fratello.
-E perché ci devo andare per forza io?-
-Perché così investirai le forze che usi per rompere in qualcosa di più costruttivo!-
Dean, brontolando tra i denti, cominciò ad avviarsi verso l’uffico del motel.
-Corri, Forrest! Corri!- lo sfottè il fratellino, appoggiandosi con i gomiti sul tettuccio dell’Impala.
-Stronzo!- gli urlò contro Dean.
-Scemo!- fece, pronto, Sam. Rise al dito che, amichevolmente, gli sventolò  il fratello, prima di entrare nell’ufficio del motel per il check in.
 
Il sorriso sul volto di Sam scomparve alla svelta quando gli ritornò improvvisamnete in mente l’incubo di qualche minuto prima. Aveva rivissuto di nuovo la morte di Jessica e il momento in cui, guidato dalla rabbia alimentata da quello che gli aveva fatto il dottor Ellicott, aveva vomitato addosso a suo fratello tutta la sua frustrazione e ira e gli aveva sparato. Fortunatamente, Dean si era premurato di dargli una pistola scarica.
A Sam si accaponava ancora la pelle ripensando a quando aveva premuto il grilletto, combattendo contro il suo stesso corpo, intrappolato nella sua mente accecata dalla rabbia. Nel sogno, aveva visto il sangue di Dean, aveva visto suo fratello morire davanti ai suoi occhi per mano sua.
Naturalmente, la realtà era ben diversa e Dean era vivo e vegeto, però avrebbe potuto finire diversamente. Avrebbe potuto ritrovarsi a stringere il corpo senza vita di quell’idiota, testa calda, sarcastico, ma allo stesso tempo leale, fantastico e insostituibile fratello a cui mai avrebbe rinunciato. Dean sembrava essere riuscito a perdonare in fretta le parole che gli aveva detto e, in seguito ai fatti che erano accaduti dopo, la chiamata del loro padre, la litigata e il caso dello spaventpasseri/dio pagano, entrambi ci avevano messo una pietra sopra, tuttavia Sam provava ancora un profondo senso di colpa che non era ancora riuscito a condividere con il fratello a causa dell sua regola tassativa del “nessun momento da femminuccia”. Quindi, da quel caso, ogni tanto, Sam riviveva il momento dello sparo e quello che sarebbe potuto accadere.
 
Sam cercò di riscuotersi da quei pensieri che lo avevano inghiottito e inizò ad osservare la città , scrutandosi intorno. Sembrava una cittadina tranquilla, senza particolari strani o inquientanti. Lasciò vagare lo sgurado sulle montagne che circondavano la città, finchè un bagliore dorato, a metà del monte più alto, non attirò la sua attenzione. Era semplicemente un brillio lontano, solo che nel grigiore delle montagna rocciosa e il blu del cielo nuvoloso, risaltò parecchio. Fu una cosa momentanea: dopo un battito di ciglia, era già scomparso. Scosse la testa, pensando di esserselo immaginato, ma poi accadde di nuovo, proprio quando un debole raggio di luce trapassò le nuvole. Durò per pochi attimi, poi scomparve di nuovo, come il sole. Cercò di aguzzare la vista, ma nulla, non risciva a distinguere nulla di anomalo a occhio nudo e i binocoli erano dentro al bagagliaio dell’auto chiuso a chiave e, naturalmente, le chiavi le aveva Dean. Improvvisamente, una voce interruppe la sua contemplazione:
-Ehi!! Cosa stai guardando?!-
Sam si girò con un sobbalzo, spaventato dall’arrivo del fratello alle sue spalle. Senza esitare, gli ordinò:
-Apri il bagliaio, Dean! Svelto!-
Dean lo guardò perplesso e fece come gli era stato ordinato. Il più giovane dei Winchester si precipitò a frugare nella sua borsa e trovò i binocoli. Subito si mise a contemplare il punto della montagna dove aveva visto il bagliore, ma non notò nulla di strano o anomalo. Nessun altro brillio, nonostante il sole fosse ritornato. Abassò lo strumento, sconfitto, mentre Dean gli domandava:
-Fratellino…ti sei amattito del tutto per caso? Stai facendo bird watching?-
-Ah ah ah…simpatico, Dean…mi era sembrato di vedere un bagliore sulla montagna, ma è scomparso…- Sam scrollò le spalle e chiese a sua volta:
-Hai prenotato la stanza?-
Dean sventolò le chiavi con fare trionfante e rispose:
-Certo che sì! E la brunetta molto sexy che c’è alla reception mi ha anche dato il suo numero…- guardò sognate il foglietto che si rigirava tra le dita –Forse questa città non è così male dopotutto!-
Sam alzò gli occhi al cielo, decidendo di ignorare il fratello che, a volte, pensava  solo con il suo cervello inferiore. Prese il borsone, interrompendo i pensieri poco casti che stava sicuramente facendo Dean nella sua testa:
-Dai, vai ad aprire che così iniziamo a fare il punto della situazione e possiamo decidere come muoverci per iniziare a risolvere questo caso!-
-Sai, fratellino? A volte mi domando se nel tuo vocabolario esista il termine divertimento!- brontolò tra sé e sé  Dean, prendendo il suo borsone e dirigendosi verso la porta della loro camera, seguito dal minore.
 
Una volta dentro e dopo essersi organizzati, come loro solito, contro ogni spiacevole invasione sovrannaturale, si misero al lavoro. Sam, davanti al suo portatile, scorreva degli articoli di giornali, riassumendo le informazioni in loro possesso:
-Allora, da quanto è stato dichiarato ai giornali, sembra che in una settimana ci siano stati quattro attacchi, apparentemente, di animali nella città, sebbene non sia mai trovata traccia di bestie feroci nel territorio. Gli attacchi sono sempre stati tra la sera tarda e la notte e la porta e gran parte della parete sono state sfondate in tutte e quattro le case. I corpi delle quattro vittime, tutti uomni con un’età compresa tra i 50 e 60, non sono mai stati ritrovati. Si pensa, appunto, che i corpi possano essere stati trascinati via da ciò che li ha attaccati.-
-Bene, quindi abbiamo un qualche animale figlio di puttana che sfonda porte e sgranocchia le persone…per quanto mi dispiaccia per questa gente, non riesco a capire cosa ci sia di nostra competenza in questo caso e, soprattutto, perché papà ci abbia voluti qui.- constatò Dean, riassumendo e bevendo un sorso dalla bottiglia di birra.
Sam ribattè:
-Però, aspetta…senti qui…- lesse ad alta voce un pezzo dell’articolo –“Pare esserci stato un testimone oculare del primo attacco, ma, dopo essere stato dichiarato inattendibile dallo stesso sceriffo, la sua dichiarazione è stata subito accantonata. Oltretutto, secondo alcune indiscrezioni, sembra che non siano state trovate tracce di sangue.”.-
Sam alzò gli occhi sul fratello e osservò:
-Questa sembra essere una cosa interessante…chissà cosa ha visto questo testimone da non essere attendibile…vale la pena controllare…-
Dean dichiarò sospirando:
-Ok…direi che potremmo andare a parlare con questo tizio…-
Sam scorse velocemente l’articolo e notò:
-Mmmm…non è riporato il nome, Dean…credo dovremmo scoprirlo…direi di andare a parlare con lo sceriffo e sentire che ci dice delle indagini…-
-E va bene, ma prima ci fermiamo a mangiare un boccone da quache parte! Sono quasi le 15 e io ho fame!-
-Dean! sei sempre il solito! A colazione hai mangiato per tre! Come fai ad avere ancora fame!-
-Ehi! Sono nell’età della crescità!- esclamò Dean con un ghigno, prendendo il cappotto e infilandoselo.
Sam roteò gli occhi, esasperato, e seguì il fratello fuori dalla stanza di motel.
 
Note dell'autrice: Eccomi con il secondo capitolo il mercoledì come promesso! XD ringrazio tutti quelli che hanno recesito il primo capitolo e che stanno seguendo la storia e chi, semplicemente, l'ha letta! XD Il sostegno che mi date è davvero molto importante per me! XD Spero che vi sia piaciuto questo secondo capitolo e che vi abbia strappato una risata e che non vi abbia annoiato! XD sono sempre terrorizzata dall'ooc! Prometto che i prossimi due capitoli, almeno, saranno più lunghi! XD anche per questo capitolo, devo ringraziare Nala91 per la revisione! XD 
Grazie mille  tutti quelli che continueranno a seguirmi e a sostenermi! XD a mercoledì prossimo con il terzo capitolo! Sono donna d'onore e mantengo i miei impegni! XD ciao ciao XD 
ps: si è colto il riferimento al film "Forrest Gump"? XD 

 

 
  
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