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Autore: InWonderland__    17/07/2014    0 recensioni
Da quando Alison è scomparsa, la vita di Aria Montgomery è cambiata. Ha cambiato casa, continente, amicizie. Non ha più sentito Emily, Hanna e Spencer.
Quando ritorna a Rosewood, è trascorso ormai un anno. Le sue amiche sono sempre lì per lei. Decidono insieme di lasciarsi alle spalle il passato, ma qualcuno dal passato ritorna per prendere in contropiede Aria. E opporsi sarà inutile.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aria Montgomery, Jason DiLaurentis, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi lascio guidare di nuovo dentro casa dalle sue braccia. Finisco con le spalle al muro, mi manca il respiro. Sento il cuore battermi impazzito contro la cassa toracica. Non mi disturba averlo così vicino, non più. Lascio che le nostre labbra si sfiorino ancora, che le nostre lingue si intreccino. Porto una mano tra i suoi capelli e li tiro piano, involontariamente, mentre sento le sue mani circondarmi il bacino. Mi solleva con facilità, si porta le mie gambe intorno ai fianchi per tenermi in equilibrio contro il muro. Trattengo un sorriso imbarazzato, ripensando all'ultima volta in cui mi è successa una cosa simile con un ragazzo, troppo tempo fa. Non ricordo più come ci si comporti in queste situazioni, sono arruginita. Lascio che lui mi accarezzi, non mi sottraggo alle sue attenzioni. Non ho più paura di Jason, adesso. Sento le sue labbra posarsi timidamente sull'incavo del mio collo, lasciare una scia di baci che mi fanno rizzare i peli sulle braccia. Lo stringo con tutta la forza che sento di avere, non vorrei mai che sparisse proprio adesso. Non so cosa stiamo facendo, e di sicuro ce ne pentiremo a mente lucida. Ma adesso non voglio pensare alle conseguenze.
- Alison non approverebbe, lo sai? - gli sussurro all'orecchio, mentre le sue mani risalgono sotto la mia maglietta, accarezzandomi i fianchi.
Jason alza lo sguardo, colpito da quelle parole. Non riesco a decifrare la sua espressione, e adesso vorrei non aver mai parlato. 
- Alison non è qui, ora. Qui, ci siamo io e te. - mi sussurra. I nostri visi sono di nuovo vicini, poso la fronte sulla sua. Il suo sorriso mi tranquillizza, annuisco. Mi lascio sfilare la maglietta e cerco ancora le sue labbra. E' come una droga, come se non potessi farne a meno. Nel frattempo, porto le mani contro i bordi della sua maglietta. Voglio tirargliela via, lo voglio con tutta me stessa. Lui se ne accorge, accenna una risata e mi prende in braccio, senza alcun imbarazzo. Mi porta fino alla sua camera da letto e mi fa sdraiare, prima di prendere posto al mio fianco. Guardo il soffitto, ripensando a tutte le volte che ci ha sbattuto la porta in faccia, a me e alle altre. Nessuna di noi ha mai avuto il privilegio di entrare qui dentro.
Posa una mano sul mio fianco nudo, costringendomi a voltarmi nella sua direzione.
- A cosa pensi? - chiede, posandomi una mano sul viso, accarezzandomi la mandibola con l'indice. 
- A ... niente. - dico, tirandolo per la maglietta e trattenendo un mezzo sorriso.
Jason si morde il labbro inferiore, stringendo le mani intorno al mio busto. Conosco quell'espressione beffarda, mi sta provocando. 
- Cos'è tutta questa fretta? - mi domanda, sfilandosi la maglia con rapidità, senza preavviso. Non si preoccupa minimamente dell'effetto che quel gesto potrebbe avere su di me. Per un attimo taccio, osservandolo in tutta la sua perfezione.
Stento davvero a credere che tutto questo stia succedendo a me. 
- Ho una cotta per te dalle medie. - dico. Mi è sfuggito, non intendevo dirlo davvero. Ho solo detto ciò che pensavo, per una volta. Proprio la volta in cui dovevo evitare di farlo, e tenere la bocca chiusa.
Mi aspetto che Jason mi rida in faccia, che torni sui suoi passi e mi cacci da casa sua, credendomi la solita ragazzina, l'amica della sorella che lo guarda ancora con gli occhi a cuoricino. Ancora una volta, sbaglio a prevedere la sua reazione.
Mi afferra per i fianchi e mi fa sedere sulle sue ginocchia. Mi guarda negli occhi senza parlare per diversi secondi, prima di mormorare "Lo so.". Mi sento arrossire fino all'ultima doppia punta e abbasso gli occhi.
- Cosa mi ha tradita? 
- Era il modo in cui mi guardavi. 
- Come se volessi correre a toglierti i vestiti di dosso? - chiedo ingenuamente, con un sorriso imbarazzato.
Jason scuote la testa, sta sorridendo.
- No, come se volessi salvarmi da me stesso.
Alzo gli occhi, lo guardo senza parlare, portando le mani sulle sue spalle larghe. Alla fine, ricambio il suo sorriso, ma non ho ancora superato l'imbarazzo del momento.
- Mi credevi proprio una stupida, vero?
- No, Aria. Ma io ero senza speranza, all'epoca. Non riuscivo a capire come potessi piacere ad una come te. Non abbiamo proprio niente in comune. 
Il suo tono è calmo, il suo sguardo serio, le sue dita mi sfiorano i fianchi. 
Scuoto piano le spalle e sussurro "Non sei quello che credi di essere, Jason. Sei stato sempre meglio di quello che davi a vedere.".
- Non sono quello che credi, non sono un bravo ragazzo. Mai stato. 
Dovrebbe smettere di guardarmi in quel modo. Mi distrae, mi imbarazza. 
Senza accorgermene, mi ritrovo di nuovo sdraiata, con lui addosso. 
- Sei sicura di voler giocare col fuoco? Potresti bruciarti. - sussurra, avvicinando di nuovo le labbra alle mie, guardandomi fisso. 
Ricambio il suo sguardo, per niente intimorita. 
- Le fiamme non mi spaventano. - dico, prima di riprendere a baciarlo con più foga di prima. 
  
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