Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: marthiachan    17/07/2014    3 recensioni
"Molly Hooper era un'affermata professionista, stimata e amata da chiunque avesse avuto la fortuna di conoscerla. Era competente, precisa, gentile e simpatica. Non sparlava mai dei colleghi e nessuno le aveva mai mosso una critica, professionale o non.
Ovviamente, a tutto c'è un'eccezione e, nel suo caso, l'eccezione si chiamava Sherlock Holmes.
Molly Hooper non aveva mai veramente odiato qualcuno in tutta la sua vita.
Non sino a che non aveva incontrato Sherlock Holmes."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hello!
Eccoci all’ultimissimo capitolo. Questo esula completamente dall’opera shakespeariana, ma è tutta farina del mio sacco... o quasi.
E' un po' piccolo, ma spero che vi piaccia.
Buona lettura.
 
 
 
 
Epilogo
 
 
Molly era tra le mani del più rinomato parrucchiere di Londra che le aveva appena acconciato i capelli in maniera divina, e non aveva parole. Si fissava nello specchio incredula.
Quella mattina, quando aveva aperto gli occhi, il suo unico pensiero era che tutto tornasse alla normalità in modo da poter provare a frequentare Sherlock. E ora, dieci ore dopo, era sul punto di sposarlo. Non sapeva bene come fosse successo... Lui glielo aveva chiesto come se fosse uno scherzo e lei aveva accettato, ma poi aveva proposto di sposarsi quel giorno stesso, insieme a John e Mary. E lei, nonostante lo shock, aveva acconsentito. Ora, però, cominciava a realizzare pienamente quello che stava succedendo.
“Molly, sei bellissima!” le disse l’amica dalla sedia accanto, anche lei con un’acconciatura degna di una rivista di moda.
“I vostri abiti sono arrivati.” Esclamò Anthea alle loro spalle.
Le due donne si voltarono con un sorriso. In quelle poche ore, l’assistente personale di Mycroft Holmes aveva fatto dei veri miracoli. Aveva organizzato il ricevimento a Villa Holmes, aveva ordinato vestiti e accessori sia per loro che per John e Sherlock, i fiori, gli invitati, eccetera. Quella donna era un vero genio e aveva davvero un cuore d’oro. Insomma, non era obbligata a sobbarcarsi tutto ciò, ma l’aveva fatto volentieri. Molly e Mary le sarebbero state grate per sempre.
“Magari un giorno vi chiederò di ricambiare.” Aveva replicato con tono sibillino la donna all’ennesimo ringraziamento.
 
Un’ora dopo, le due donne si stavano osservando allo specchio.
I vestiti, capolavori di alta sartoria, erano perfetti. Anni venti per Mary, e un abito corto con gonna ampia per Molly. Due stili completamente diversi, ma assolutamente adatti a entrambe.
“Io non posso crederci.” Mormorò Molly guardandosi allo specchio.
“Nemmeno io. Ho paura di svegliarmi da un momento all’altro.” Replicò l’amica accanto a lei. “E sono così felice che ci sposeremo insieme!”
“Davvero? Non pensi che io ti stia in qualche modo rubando la scena?” domandò Molly sentendosi in colpa nei confronti della sua migliore amica.
“No! È fantastico! Ti ho sempre considerato come una sorella e questo non fa che rafforzare il nostro legame, non credi?”
La patologa annuì e poi abbracciò l’amica cercando di non piangere per non rovinarsi il trucco.
“E tu sei felice, Molly? Lo ami davvero? Non ti sei sentita costretta in qualche modo ad accettare?”
“So che sembra folle, ma sono felice di sposarlo. Lo amo davvero e voglio passare la vita con lui. È solo che è successo tutto così in fretta che ancora mi sembra assurdo...”
“Diamoci un pizzicotto a vicenda, allora!”
Le due donne scoppiarono a ridere, genuinamente emozionate.
“Signore, è il momento.” Le invitò Anthea che nel frattempo si era cambiata e aveva indossato un morbido abito color smeraldo.
Le due donne si presero per mano e si avviarono.
 
La cerimonia si sarebbe svolta all’aperto, sotto un gazebo che era stato preparato e addobbato con l’efficienza dovuta ai contatti di Mycroft.
Dopo la sua visita in gioielleria, Sherlock aveva ricevuto il suo completo di alta sartoria e poi, lui e John, avevano provveduto a sistemare alcune faccende burocratiche. Anche se erano state sveltite grazie all’aiuto di Mycroft, c’erano comunque molte cose a cui pensare.
E ora, eccoli lì, entrambi in piedi sotto un arco di fiori, con uno smoking e con tutti i loro amici e parenti seduti in attesa. Sua madre e Mrs. Hudson non facevano che piangere.
Sherlock fece un profondo respiro. Non era esattamente quello a cui aveva pensato quella mattina. Avrebbe preferito una cerimonia più piccola, con pochissimi invitati, ma era anche il matrimonio di John e Mary ed era lui l’imbucato, dopo tutto.
Quando la musica partì, deglutì. Unì le mani dietro alla schiena, come sua abitudine, ma si rese conto che faticava a non tremare. Era paura? O emozione? O magari entrambe?
Quando vide le due figure bianche iniziare la camminata verso l’arco, i suoi pensieri si placarono.
Molly era radiosa. Il suo sorriso illuminava l’aria circostante. Sherlock la studiò e notò che anche le sue mani tremavano, faticando a stringere il bouquet. Le sue pupille erano dilatate, facendo sembrare i suoi occhi più scuri e profondi, ed era evidente che si tratteneva dal piangere per l’emozione.  Quando si fermò di fronte a lui, gli fu evidente anche come la sua carotide pulsasse velocemente. Era certo di avere gli stessi sintomi e si chiese se, allo stesso modo, lei potesse leggere in lui.
Incapace di trattenersi, le sorrise, sentendosi incredibilmente felice.
A mala pena riuscì a sentire le parole del Giudice Taylor e a capire il momento in cui doveva dire “Sì”, ma la cerimonia avvenne senza intralci e quando ebbe il permesso di baciare Molly, sua moglie, aveva quasi paura di essere in un sogno. Le sfiorò il viso con riverenza, come se avesse paura che potesse svanire da un momento all’altro. Lei si strinse a lui, facendogli percepire il calore del proprio corpo e dandogli l’inequivocabile conferma della sua presenza.
“Ti amo.” Sussurrò sulle sue labbra.
“Ti amo.” Replicò lei non riuscendo più a trattenere le lacrime.
 
“È andato tutto per il meglio, Sir.” disse Anthea avvicinandosi al suo capo e porgendogli un bicchiere di champagne. “Ora suo fratello è sposato, immagino che questo la faccia sentire sollevato.”
Sollevato?
“Ora c'è qualcun altro che si preoccupa per lui e che gli impedisce di fare sciocchezze.”
“Sì, suppongo di sì. Almeno in parte. Ma mi preoccuperò sempre per lui, anche se in maniera differente.”
“Ora avrà un po' più tempo libero per sé.”
“Non cambierà nulla per me. Non avevo tempo libero prima e non ne avrò neanche ora.”
“Non penserà di aver evitato il nostro appuntamento, vero?” chiese lei con un sorriso furbo. “Ci tengo molto.”
“Avrei trovato comunque il tempo per quello.” la rassicurò lui con un sorriso ammiccante.
“Lo spero proprio. Ora, credo che sia arrivato il momento di invitarmi a ballare, Sir.
Mycroft annuì e, dopo aver affidato i loro calici a un cameriere, le porse il braccio che lei accettò con entusiasmo, e la guidò nella pista da ballo.
 
La cerimonia era stata breve e intensa. Il ricevimento era stato allegro e ricco di momenti commoventi, come quando i genitori di Sherlock l’avevano abbracciata con affetto.
Era stato tutto perfetto e, in quel momento, si domandò con malizia se lo sarebbe stata anche la prima notte di nozze.
Lui l’aveva presa in braccio prima di entrare nella stanza d’hotel, trasportandola sul grande letto che si trovava al centro e adagiandola gentilmente.
Molly l’aveva trattenuto, costringendolo a stendersi su di lei e a baciarla mentre con mani tremanti le tirava giù la cerniera sulla sua schiena. Lei ricambiò sfilandogli la giacca e allentandogli la cravatta.
Quando sentì le grandi mani di Sherlock sulla propria pelle, gemette. Le sembrava di prendere fuoco e di non riuscire più a ragionare.
“Oh, Molly...” mormorò lui baciandola man mano che le sfilava l’abito. “Sei così liscia, così morbida, così perfetta...”
Lei era troppo sopraffatta per rispondere e semplicemente gli affondò le mani fra i capelli, attirandolo a sé con forza. Il desiderio ormai la possedeva completamente, aveva bisogno di lui.
Lui le sfilò la biancheria e poi finì di togliersi i pantaloni, rimanendo splendidamente nudo sopra di lei. Era senza fiato ma avrebbe voluto dirgli di come lo trovasse perfetto quanto una scultura di Michelangelo.
Sherlock la accarezzò e la baciò ancora, e lei temette di perdere completamente il senno. Quando entrò in lei rimasero entrambi senza fiato, incapaci di muoversi per un tempo incalcolabile. Poi lui la baciò con dolcezza inziando a muoversi.
“Sei mia...” disse mentre spingeva in lei. “E io sono tuo.” Aggiunse come a voler ribadire i loro voti nuziali.
“Sono tua e tu sei mio...” ripeté lei con il poco fiato che le rimaneva, mentre il piacere iniziava a travolgerla.
Quando Molly stava per prendere sonno, stretta fra le braccia di Sherlock, si chiese come avesse potuto vivere tanto a lungo pensando di odiarlo. D'altra parte, però, non avrebbe cambiato una singola virgola del loro passato, perché ciò che avevano vissuto li aveva resi perfetti l'uno per l'altro. E Molly non avrebbe mai rinunciato all'immensa felicità che provava in quel momento.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: marthiachan