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Autore: piccola twilighter    18/07/2014    2 recensioni
Anno 1902. Forks. Stati Uniti. Isabella è una levatrice (ostetrica), ha una storia molto triste alle spalle e vaga per tutta la penisola Olimpica, fin quando è assunta nella casa della famiglia nobile Masen-Cullen, dove si occuperà della signora Katherine Cullen che è alla sua prima gravidanza, nuora di Donna Elizabeth Masen Cullen e di Don Edward Senior Masen. Il figlio dei padroni di casa Edward Junior è in guerra a Cuba. Cosa succederà quando il bel soldato incontrerà la bella levatrice?
STORIA ISPIRATA DALLA SOAP OPERA “IL SEGRETO” (non sarà identica alla soap, ma ci sarà qualche passo simile)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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~~POV BELLA
Torno alla villa dopo una lunghissima dormita, riposata e fresca. Al mio arrivo Edward è in salotto con suo figlio in braccio, sta cercando di calmarlo. Sorrido a questa scena, sono davvero belli insieme. Il piccolo però non si calma.
-buongiorno – Edward si volta verso di me sorridendo. Mi avvicino.
-vuoi darlo a me magari riesco a calmarlo – gli propongo e lui mi cede il piccolo. Lo cullo e lo accarezzo con dolcezza e si calma quasi subito.
-io ho sempre saputo che tu sei un angelo – mi dice mentre si china su suo figlio ma veniamo interrotti dal rumore di passi svelti e quando ci giriamo vediamo Esme che scende tutta trafelata.
-zia, che succede? – chiede Edward.
- è Katherine … ormai non c’è praticamente niente da fare Edward le resta poco, dovresti starle vicino in questi ultimi momenti – dice con grande tristezza.
-andiamo su zia, per favore Bella pensa tu al piccolino – annuisco. Povero bambino, non conoscerà mai sua madre. La vita riesce a essere molto crudele a volte. Mi siedo sul divano, per non stancarmi troppo. I minuti passano e non rimaniamo soli a lungo perché arrivano Alice, Emmett e la famiglia Hale. Subito tutti vengono attirati dal piccolo in braccio a me che sembra apprezzare le attenzioni che gli vengono rivolte.
-ehi Bella come va? – chiede Alice con un’allegria che sembra un po’ fuori luogo, ma lei non sa veramente poco di quello che succede.
-beh il piccolo sta bene, Katherine invece … non le rimane molto da vivere – ammetto sconsolata. Si fanno subito tutti seri e silenziosi. Passa ancora del tempo finché non scendono tutti insieme. Donna Elizabeth ha l’aria sconvolta, Esme, Carlisle e Edward senior sono addolorati e Edward è rassegnato. La prima a parlare è Donna Clarissa, anche se la situazione è chiara.
-non c’è stato niente da fare? – chiede diretta e Carlisle fa cenno di no con la testa. Cala un silenzio carico di tristezza e amarezza.
-la farò sistemare e poi andrò a seppellirla nella sua terra, come lei voleva – dice Edward. Non è triste come dovrebbe esserlo un marito per la morte di sua moglie, è come se fosse morta una qualunque parente. Non è giusto, capisco che non l’amava ma potrebbe mostrarsi più addolorato.
-si è la cosa giusta figlio, do io l’ordine di farla sistemare, tranquillo occupati di tuo figlio tu – sua madre gli lascia una carezza e poi va di sopra.
- Edward, figliolo credo che il bambino non dovrebbe stare qui, lui ha bisogno di un clima salutare e sereno … Carlisle, Esme scusate se sono inopportuno, per voi non è un problema se il bambino sta a casa vostra mentre Edward si occupa di sua moglie per l’ultima volta? – Don Edward senior di preoccupa subito del nipote e i coniugi Cullen annuiscono in segno di approvazione alla sua proposta.
-Isabella voglio chiedere un favore a te, adesso, occupati tu per tutto ciò che serve al bambino … qualunque cosa … - dice poi rivolto a me.
-Bella vieni a stare da noi mentre Edward è assente, te ne prego, è per stare tutti più tranquilli … per far si che il bambino sia ben assistito, so che hai anche il tuo lavoro ma sappiamo che il piccolo ha bisogno di molte attenzioni e tu sei la persona più adatta – mi prega Esme.
-Bella, vieni voglio parlare con te – Edward attira la mia attenzione e così cedo il piccolo a Esme e lo seguo nello studio. Una volta dentro chiude a chiave.
-amore mio, ti chiedo per favore, mi inginocchio se serve, di occuparti di mio figlio, di non abbandonarlo e prenderti cura di lui nel migliore dei modi – la sua voce mi supplica sembra sul punto di piangere. Vedendo i suoi occhi tristi e sentendo il suo tono di supplica cedo subito.
-penserò io a lui stai tranquillo e fai quello che devi fare – lo accarezzo e lui mi stringe a sé.
-partirò oggi stesso così sarò di ritorno il prima possibile … grazie tesoro mio – mi lascia un lieve bacio sulle labbra e poi, tornando a debita distanza, usciamo dallo studio. Gli occhi di tutti saltano da me a lui e io spero solo che non abbiano sentito niente. Noto subito l’assenza di Esme e che Anthony è in braccio a Clarissa.
-bene, anche io mi metto subito al lavoro per sistemare tutto … ci rivediamo fra qualche giorno – Edward saluta e poi comincia con i preparativi. Intanto scende Esme con una domestica e due valigie.
-stiamo prendendo le cose del piccolo e ci organizziamo subito a Villa Cullen – spiega Esme vedendo alcuni sguardi perplessi.
-Ehm scusate … io dovrei andare perché devo prendere la roba che mi serve e avviso la famiglia Weber della mia assenza, torno subito qua però – faccio un avviso generale in modo che tutti sappiano dove trovarmi nella prossima ora in caso di bisogno.
-bene, Bella ti accompagno io così faremo prima – si offre Alice e io la ringrazio.
-perfetto Bella, non tornate qui andate direttamente a Villa Cullen – ci dice Esme e io e Alice andiamo subito alla locanda. Quando arriviamo, Angela mi accoglie con un abbraccio e un gran sorriso e anche suo padre, che notano subito qualcosa in me e in Alice.
- Angela io per un po’ di giorni non starò alla locanda, devo occuparmi del figlio di Katherine e Edward, a casa di Alice, perché è successa una cosa oggi e vi chiedo la massima discrezione su ciò che sto per raccontarvi, anche se presto lo sapranno tutti – dico e Angela e suo padre ci fanno subito accomodare e io racconto loro tutto per filo e per segno e loro mi ascoltano con attenzione e in silenzio.
-beh tu e il dottor Cullen avete fatto il possibile e credo che dipendeva anche da lei, non abbatterti Bella … sta tranquilla e prenditi cura meglio che puoi di questo bambino, che ha bisogno di tanto amore – il primo a parlare appena ho finito e John.
-sicuramente … ci tengono molte persone e farò di tutto per non deluderle – in realtà è solo una la persona che non voglio deludere, che mi ha quasi supplicato di prendermi cura di suo figlio. Salutiamo Angela e John e andiamo a prendere le cose nella mia camera. Non mi serve molto e Alice insiste per darmi lei tutto ciò di cui ho bisogno per cui facciamo presto. Quando usciamo dalla locanda, in piazza tutti si girano a guardare me e Alice e vociferano e la signora Newton, proprietaria dell’Emporio e moglie del sindaco di avvicina a noi con espressione fintamente preoccupata.
-levatrice, signorina Cullen scusate vorrei parlarvi di una cosa, mi sono arrivate delle voci e sono sicura che voi siete molto informate e io come moglie del sindaco dovrei sapere cosa succede – è veramente una pettegola che non guarda in faccia nessuno questa qua! Sicuramente avranno visto il movimento alla villa e sapranno qualcosa.
-noi non siamo tenute a dirvi niente, la mia famiglia sta attraversando un brutto momento e non parlerò di una situazione così privata e dolorosa con qualcuno del paese che vuole solo spettegolare per cui non chiedete più notizie ad alcun membro della mia famiglia … e riferite a vostro marito che mia zia vuole parlargli al più presto … e ringraziate la vostra buona stella che sono una signora e per di più con le virtù della mia famiglia altrimenti non mi sarei trattenuta … andiamo Bella – dopo che Alice ha finito, ci dirigiamo subito verso il calesse. Durante il viaggio Alice mi fissa insistentemente come se cercasse di scrutarmi, come se volesse capire qualcosa.
-Alice vorrei capire perché mi fissi in quel modo – le dico un pochino scocciata e a disagio.
-tu sai che io so quello che tu sai molto bene e che mio cugino mi ha detto – dice con un sorrisino. E nel momento in cui dice questa frase io divento rossa dalla vergogna, sapendo che lei ora sa tutto su di me e suo cugino.
-beh Alice ti chiedo di tacere per favore e so che ne vuoi parlare ma non è il momento, magari in un momento più sereno potrò dirti alcune cose ma non adesso – lei capisce che non è effettivamente il caso e annuisce un po’ triste.
-ehi ho detto che adesso non è il momento ma quando tutto sarà … beh … di nuovo apposto potremo parlare e poi Edward mi ha detto che qualcosa ve l’ha raccontata … quindi per il momento accontentati di quello che ha detto lui – cerco di eliminare la sua espressione triste e forse ci riesco.
-benissimo, perché dato che questo accadrà molto presto non mi scapperai ancora per molto – mi dice e mi abbraccia di slancio. Arriviamo a casa della famiglia Cullen e Alice da ordine ai domestici di sistemare la mia roba nelle mie stanze e andiamo subito nel salone dove troviamo Esme, Clarissa e Rose con il piccolo.
-benarrivate ragazze … una di voi due ha voglia di tenere questo piccolo principe in braccio perché noi abbiamo fatto un po’ a turno durante la vostra assenza e abbiamo le braccia stanche – ci dice Rosalie anche se è completamente rapita dal piccolino.
-ma certo … e io che ci sto a fare qua? Dallo a me Rose che a me non dispiace per niente tenerlo in braccio – lei mi cede il bimbo che apre gli occhi e ci stiracchia. Sorrido vedendogli fare queste cose. Se avessi potuto tenere in braccio il mio piccolo … gli occhi iniziano a pungere e ricaccio indietro pensieri e lacrime.
-Bella, Anthony deve mangiare … gli preparo io stessa il latte e poi gli dai tu da mangiare – mi dice Esme e ci scambiamo un breve sorriso. Mentre aspettiamo il latte e Esme, Alice fa un interrogatorio a Rosalie e fa soprattutto domande su Edward a cui Rose risponde esaustivamente. Non voglio darlo a vedere ma per me sono importanti quelle risposte e sono sicura che Alice almeno in parte lo fa per me e non per soddisfare la sua curiosità. Finalmente arriva Esme con il latte perché il piccolo cominciava ad agitarsi, quando gli do da mangiare si tranquillizza subito e dopo il ruttino si addormenta immediatamente. Esme mi mostra dov’è la stanza di Anthony e vedo che ci sono sia le cose del piccolo che le mie.
-vedi Bella per stare tutti più tranquilli ho pensato che fosse meglio che Anthony stia in camera tua e in ogni caso siamo tutti vicini per il bisogno – lo dice quasi con tono colpevole, ma io sono sollevata che sia così, almeno potrò tenerlo meglio sotto controllo.
-beh è una bella idea, così saremo tutti più tranquilli e potrò stargli accanto molto meglio – le dico sinceramente sollevata e penso che si senta meno in colpa. Metto il bimbo nella culla e torniamo in salotto. Sono tornati gli uomini a quanto pare, con notizie fresche.
-oh Esme, Isabella adesso che ci siete anche voi possiamo raccontare gli ultimi avvenimenti – esclama Aleandro quasi sollevato.
-bene ma lo faremo di fronte alla cena che hanno preparato per noi le cuoche, che siamo tutti stanchi e affamati – Esme ci guida in sala da pranzo e finalmente dopo una brutta giornata dove nessuno di noi ha toccato cibo possiamo goderci un pasto caldo anche se l’aria non è serena come vorremmo che sia.




NOTE AUTRICE: sono arrivata un po' prima con il nuovo capitolo... perchè penso di trasferirmi al Liceo Classico e devo mettermi a studiare il greco del IV ginnasio quindi non potrò pubblicare spesso e vi regalo più capitoli possibile per adesso ... :*** baci e spero di sentirvi

  
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