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Autore: la luna nera    18/07/2014    3 recensioni
In una notte umida del 1866 un giovane appartenete all'aristocrazia inglese scompare nel nulla senza lasciare alcuna traccia. La leggenda nata intorno alla sua persona passa attraverso gli anni e giunge fino ai giorni nostri per finire in un libro sugli scaffali di Aesothèria, uno dei negozi più esoterici di Londra gestito da Garrett con la sua ragazza Daisy. Qualcuno però si intrometterà nella loro vita creando non poca confusione. E questo qualcuno viene da lontano, molto lontano. Nel tempo.
L'amore riuscirà ad andare oltre le barriere del tempo?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Edward era immobile al centro della stanza, non sapeva se aprire bocca, se parlare, cosa dire, cosa fare. I suoi occhi si stavano lentamente spegnendo nella consapevolezza che tutto era finito e che molto presto il destino gli avrebbe presentato il conto. I suoi muscoli erano paralizzati, in particolare il cuore: come avrebbe reagito Daisy di fronte alla verità? Di fronte a tutto quello che le aveva tenuto nascosto ed alle bugie che aveva dovuto raccontarle? Non aveva il coraggio neanche di guardarla in faccia, si sentiva un verme che non meritava altro che finire schiacciato dal masso della vergogna per essere caduto in un vortice di menzogne raccontate all’unica persona che era stato in grado di amare. Una lacrima scese dai suoi occhi.
 

 
E’ finita, stavolta è finita sul serio.
Mi ha teso una trappola quell’infame ed io ci sono caduto.
Cos’altro avrei potuto fare?
Vederla soffocare davanti ai miei occhi?
Anche il tempo si è ritorto contro di me, quel tempo che ho attraversato per sfuggire al mio destino…
Bene tempo, hai vinto.
Presto tornerò da dove sono venuto, ti ripercorrerò all’indietro e ti prenderai la tua rivincita.
Che motivo ho per restare ancora qui?
Avrei potuto rispondere “lei”, ma posso farlo ancora? Le ho raccontato solo balle fin ora, sporche balle e menzogne.
Le ho sempre taciuto tutta la verità e nonostante ciò lei mi ha amato in modo semplice e disinteressato, lanciandosi in una situazione al limite del possibile e finendo per cadere nelle trame di un nemico pericoloso che ne ha messo a repentaglio l’esistenza.
E tutto per colpa mia.
Questo mi uccide più di ogni altra cosa: non ho paura di affrontare Millstone nel passato, ho solo paura di averla persa per l’eternità.
Le ho spezzato il cuore e questo per me vale più di una condanna a morte.
Forse avrei dovuto pensarci prima, non mi sarei dovuto innamorare di lei.
Ma chi può mettere a tacere un amore così travolgente come quello che ha invaso me?
Amore mio, ti prego, di’ qualcosa!
Il tuo silenzio mi spaventa, dimmi qualcosa, dimmi che ti faccio schifo, che sono un essere immondo per tutte le cazzate che ti ho raccontato, per tutto quello che non ti ho detto!
Ti prego, parla!
Fa’ qualcosa! Lanciami addosso qualsiasi cosa, insultami, prendimi a calci e pugni!
Scarica su di me tutta la rabbia che ti ho scatenato col mio silenzio, ma non restare immobile come una statua!
Mi fai paura!

 
 
Daisy era rimasta seduta sulla poltrona con lo sguardo perso nel vuoto, immobile: dunque era quella la verità, le si era materializzata davanti agli occhi. Ogni pretesto di camuffarla sarebbe stato inutile: ora lei sapeva. Edward, il suo amato e meraviglioso Edward non era altro che quel tipo dall’aria un po’ strana che un giorno era entrato nel negozio intrufolandosi lentamente nelle loro vite, quel tipo impassibile ed enigmatico che sosteneva di essere nativo del Somerset e di conoscere bene la storia del giovane Harringhton. Beh, di questo non vi era alcun dubbio a questo punto. Nel cuore lei sentiva che le cose stavano più o meno a quel modo, ma fino a che la verità non si era materializzata davanti ai suoi occhi, nutriva sempre un minimo dubbio su quello che poteva nascondersi dietro il suo grande amore e su quel misterioso Edward che tanto sapeva e mai parlava.
 

 
I miei dubbi erano esatti allora…
Sono la stessa persona.
Perché?
Perché?
Perché, amore mio, non mi hai detto nulla?
Non ti fidavi di me?
Credevo che il nostro amore fosse sincero e non fondato su un mare di bugie e cose non dette.
Mi sono sbagliata dunque.
Dalle braccia di un pazzo maniaco, mi sono lanciata fra quelle di un falso bugiardo.
Eppure sembrava tutto vero, tutto quello che hai fatto pareva sincero, ero sicura che ti venisse dal cuore.
Ed ora chi mi dà la certezza che non sia stata presa in giro?
Che sotto doveva esserci per forza qualcosa di paranormale lo sapevo bene, speravo però di essere degna della tua fiducia.
Forse c’è dell’altro?
Cosa nascondi ancora?
C’è qualcosa di inquietante che non vuoi dirmi?
Perché ti sei presentato a me con due facce?
Perché non sei stato sincero?
Quanto ancora puoi essere falso?
 
 
Sentì una lacrima rigarle il volto, era stata presa in giro dall’uomo che sosteneva di amarla più della sua vita. E adesso? Se lui le avesse dato spiegazioni, sarebbe stato sincero? Poteva fidarsi dopo tutte le menzogne raccontatele?  C’era dell’altro dietro quella faccia d’angelo?
Si alzò nonostante la debolezza delle gambe, la stanza era quasi totalmente buia e preferiva lasciare quel luogo una volta per tutte. Anche con il cuore in frantumi.
Si avvicinò alla porta e come afferrò la maniglia, Edward la bloccò. “Aspetta.”
Finalmente aveva trovato il coraggio di dire qualcosa. “A questo punto ti devo delle spiegazioni.”
Ingoiò il nodo che le si era formato in gola. “Non è detto che le voglia.”
“Daisy, ti prego…” La sua voce tremava, stava per scoppiare in lacrime.
“E chi mi assicura che sia la verità?”
“Il fatto che ormai non ho più nulla da perdere.”
La ragazza si voltò, nella penombra vide il suo volto distrutto.
Poteva essere in grado di mentire uno in quelle condizioni?
Respirò profondamente ed acconsentì a restare lì per ascoltare ciò che doveva dirle.
“La mia vicenda parte dal 1866, quando in una notte umida feci la più grande cazzata della storia della mia famiglia: mi ubriacai e portai a letto Louise, la figlia del nemico giurato degli Harringhton, sir Jacob Millstone. Sapevo che lei aveva un debole per me, ma ero sempre riuscito a trattenermi proprio a causa dell’astio esistente fra di noi. Purtroppo quella sera persi la lucidità e feci ciò che non avrei mai dovuto fare. Da quel momento fui costretto a  vivere come un ricercato, i fratelli di Louise mi avrebbero fatto a pezzi… Ancora non mi rendevo conto di quanto grave fosse stato il mio atto inconsulto, lo capii solo alcune sere dopo, quando lo spirito di mio nonno venne a farmi visita nel sottotetto del mio palazzo nel Somerset. Mi rivelò l’esistenza di un’antica maledizione scagliata sulla nostra dinastia fin dai tempi del Medio Evo, il cui apice sarebbe stato raggiunto nel momento in cui due appartenenti alle famiglie in questione sarebbero andati a letto insieme. La fine a cui sarei andato incontro sarebbe stata di un’atrocità indescrivibile e per darmi l’opportunità di salvarmi la pelle e l’anima, mio nonno ha trovato il modo di farmi viaggiare nel tempo e nascondermi nel futuro. Ho attraversato lo stargate che mette in collegamento la dimensione degli spiriti  dei defunti con quella dei viventi e sono giunto fin qui. E’ stato grazie a questo passaggio che  ho acquisito dei poteri particolari: posso fluttuare in aria ed attraversare pareti come uno spirito pur avendo conservato il mio corpo concreto. In realtà io non sono morto e non posso essere definito un fantasma a tutti gli effetti, lo sono a metà. Il mio aspetto fisico muta ogni qual volta sorge e tramonta il sole, cioè nei momenti in cui si apre lo stargate e questa dimensione entra in contatto per pochi istanti con quella dell’al di là: durante le ore di oscurità assumo il mio vero volto, poiché è durante la notte che appartiene agli spiriti, che la mia parte sovrannaturale prende il sopravvento. Durante le ore di luce assumo sembianze diverse, tutto per non creare scompigli spazio-temporali, in fondo io non appartengo a quest’epoca.”
Aveva parlato come un fiume in piena, Daisy aveva ascoltato con attenzione la sua storia che sembrava inventata, come la trama di un romanzo ottocentesco.
“Ti costava così tanto dirmelo?”
“Non potevo, lo avrei fatto se solo avessi potuto….”
“Che vuoi dire?”
 “Vedi, se qualcuno avesse scoperto il mio segreto, tutto sarebbe finito.”
“Cioè?”
“Il prodigio operato da mio nonno si sarebbe interrotto e tutto sarebbe tornato come prima. Ed è ciò che accadrà: al sorgere del sole tornerò nel 1866 per sempre andando incontro al mio destino.”
Si voltò verso di lui osservando il suo volto nella fioca luce di una candela accesa. Le uscì un flebile filo di voce. “Come?” Sentì una fitta dolorosissima al cuore.
“Quando ho deciso di mostrarmi a te con il mio vero aspetto, l’avevo fatto solo per tentare di distogliere la tua attenzione da Garrett. Lui non ti meritava, non era l’uomo giusto per te, era arrogante, prepotente….un vero figlio di puttana. Ho faticato molto nel trattenermi, soprattutto quando ho visto come ti trattava.” Strinse i pugni.  “Una notte, poco dopo la vostra rottura, quando ti aveva presa a schiaffi sotto i miei occhi, l’ho incontrato. Gli ho sputato addosso tutta la rabbia che covavo dentro e ci siamo presi a pugni. Credeva di mettermi k.o. ma gliel’ho fatta pagare cara.” Piegò lievemente le labbra. “Sai, nel passato anche io consideravo le donne come oggetti per soddisfare il piacere dell’uomo ed è stato grazie a te che ho capito tutti i miei errori. Mi hai cambiato facendomi crescere e diventare un uomo nuovo, forse migliore, sicuramente meno codardo di prima. Quando ti ho conosciuta, sei stata come un raggio di sole che mi ha aperto gli occhi, non c’è voluto tantissimo perché mi innamorassi di te. E credimi, non mi era mai capitato prima… Quando mi sono reso conto che non ti ero indifferente, credevo di sognare…” La sua voce era rotta dalla commozione. “Gli attimi vissuti in tua compagnia sono stati i più belli della mia vita e non immagini neanche il terrore che ho provato quando mi sono accorto che Millstone ti aveva presa di mira.”
“Allora è lui quello spirito violento.”
“Si. L’anello che ti ho donato non era solo la promessa del mio eterno amore, era anche l’unico amuleto efficace per non farti individuare da lui. Dovevo stare anche io lontano da te perché non ti scovasse, per questo ho tentato di allontanarti. Poi Garrett ha fatto quel che ha fatto e quel bastardo di Millstone mi ha teso una trappola nella quale sono caduto come un idiota. Per non lasciarti soffocare da quell’infame, sono dovuto uscire allo scoperto.” Si fermò un istante. “Il resto lo sai.”
Daisy aveva ascoltato tutto con attenzione e con il cuore sbriciolato. Si sentiva vuota dentro: in sintesi lui si era sacrificato per salvarle la vita. Se fosse stato un falso bastardo e il suo amore fosse stato solo un pretesto per scopare e divertirsi, un tale gesto non avrebbe avuto senso. L’avrebbe lasciata al suo destino rimpiazzandola velocemente con un’altra. E invece no. Pur di non vederla soccombere, era uscito allo scoperto in un momento di lucida follia, salvandole la vita e condannandosi con le sue stesse mani.
Nella fioca luce che avvolgeva la stanza, percepiva il suo respiro interrotto da piccoli singhiozzi. Cosa temeva? Di tornare nel passato? Della fine che lo attendeva?
“Forse ….è meglio così.” Con un filo di voce Edward aveva rotto quel silenzio colmo di tensione.
“Così come?”
“Ho fatto tanti errori nella mia vita ed è giusto che paghi. Ho sbagliato nel passato ed ho continuato nel presente, ma se c’è una cosa che non rimpiangerò mai è l’averti amata. Sapevo che sarebbe stato quasi impossibile per noi vivere una storia normale, mi sono illuso di poterlo fare invece, nonostante la consapevolezza che prima o poi sarei dovuto tornare da dove sono venuto. Non so se potrai mai perdonarmi per tutto questo.” Fece una breve pausa. “Ti ho illusa sul nostro amore perché  non volevo arrendermi al destino e forse l’unico modo che ho per poter sperare di incontrarti ancora è farmi ammazzare da Millstone e diventare un fantasma. Potrò vedere il tuo viso e accarezzarti come fossi un alito di vento senza dovermi nascondere e raccontarti altre stronzate… E allora forse sarò felice e in pace con me stesso: non sarò più causa di vergogna per nessuno, avrò pagato per gli errori commessi e conserverò in eterno la gioia di aver conosciuto te e di averti amata più della mia stessa vita. E forse di essere stato capace di salvarmela all’ultimo minuto.”
Daisy si asciugò una lacrima. “Allora è tutto finito? Non c’è più niente da fare?” Il cuore le faceva male, era un dolore mai provato prima. Anche lei lo amava in fondo e il solo pensiero che quelle di fronte erano le ultime ore che poteva trascorrere con lui la devastava letteralmente.
Edward allungò una mano per accarezzarle il volto, si fermò a pochi millimetri dalla sua pelle. “All’alba me ne tornerò nel mio tempo, non posso più fuggire. Prometto che non appena sarò diventato uno spirito verrò da te. Quando sentirai un alito di vento accarezzarti i capelli, sappi che sarò io.” Le infilò l’anello al dito. “Vorrei che tenessi questo come mio ricordo.”
Osservò il gesto di Edward che le teneva la mano mentre il prezioso gioiello tornava lì dove doveva stare. In quegli attimi fu invasa da sensazioni di dolore e angoscia miste a malinconia e disperazione, come se da un momento all’altro l’aria a lei necessaria per vivere dovesse mancarle, come se il pavimento sotto i suoi piedi stesse per aprirsi in una voragine infernale nella quale sarebbe precipitata senza via di scampo. Guardò l’anello, poi rivolse lo sguardo e lo lasciò annegare negli occhi di Edward.
Stava per perderlo per sempre, il solo pensiero la uccideva.
Era talmente provata da tutto quello che aveva sopportato nelle ultime ore che stava per impazzire. Prima Garrett, poi la scoperta della sua vera identità, il suo racconto e l’agghiacciante prospettiva di vederlo scomparire dentro uno stargate.
Scoppiò in lacrime, si alzò, uscì dalla stanza e si precipitò giù per le scale.
 
 
 
 


Hello my dear friends!
Daisy è scappata via sconvolta. Cosa potrà fare adesso? Tornerà a Londra con Mel lasciando Edward al suo destino o farà dietro front?
 
E’ forse la prima volta (o quasi) che ammetto di essere soddisfatta del capitolo.
C’è il succo della vicenda che sto portando avanti da ormai quasi una ventina di settimane. Manca poco alla fine e spero con tutto il cuore che vogliate continuare a seguirla. Vedo che leggete e la cosa mi riempie di entusiasmo, se potessi verrei ad abbracciarvi uno ad uno per ringraziarvi!
Se vi è piaciuto, commentate! Altrimenti…commentate lo stesso!
Vi aspetto
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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