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Autore: MissHarvelle    18/07/2014    3 recensioni
Dopo cinque anni dalla fine dell' esperienza allo studio ON Beat,molto é cambiato nelle vita dei nostri adorati protagonisti. Violetta, per esempio, é riuscita a coronare il suo sogno di diventare una famosa cantante, ma tutto ciò sembra non bastarle più. In cerca di se stessa e della sua passione che sembra aver perso,la bella argentina si rifugia a Buenos Aires, dove ad attenderla ci saranno grosse sorprese, molte emozioni, ferite che si riaprono piano piano e uno stalker insistente che sembrà determinato a tutto pur di farsi notare da Violetta. PAIRING #leonetta come se non ci fosse un domani!
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Federico, Francesca, Leon, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SURPRISE PARTY

 

Ludmilla e Nata si trovavano in centro a Buenos Aires alla disperata ricerca di un vestito firmato che la bionda voleva a tutti i costi perché l' aveva visto in uno degli ultimi videoclip di Shakira e se ne era innamorata all' istante.“Se può indossarlo quell' insulsa colombiana non vedo perché una supernova come me non possa averlo...” continuava a ripetere la Ferro in modo quasi ossessivo. A nulla erano valsi i tentativi di Nata di dissuaderla da questo folle progetto.

“Ludmilla quel capo é introvabile... é stato fatto su misura per lei e non é in vendita a nessun prezzo... c' è scritto chiaramente su internet!”

“non importa .. io DEVO averlo!” e nel dire questo Ludmilla proseguì a passo deciso in direzione dell' atelier più costoso della città. Nata alzò gli occhi al cielo in preda allo sconforto. Per quanto volesse bene alla sua amica, doveva proprio ammettere che era irrecuperabile. Un caso clinico quasi. Aveva sempre sofferto di manie di protagonismo e il suo hobby preferito era sempre stato quello di perseguire folli progetti, ma da quando Federico l' aveva lasciata un anno prima era peggiorata. La bella spagnola guardò per un attimo la sua migliore amica e la intenerì il pensiero che quel comportamento così bizzarro era un tentativo, seppure pessimo, di mascherare il suo dolore per quella storia finita male. Nonostante fosse passato già un anno, Ludmilla non aveva ancora dimenticato il suo primo amore e forse non l' avrebbe mai fatto. Purtroppo però la vita va avanti lo stesso e l' unica maniera per non rimanere indietro é adattarsi, in qualche modo. E lei, a modo suo l' aveva fatto.

I pensieri di Nata furono interrotti da uno squillo del suo cellulare. La ragazza lo estrasse dalla borsa e sorrise come una ebete nel leggere il nome sullo schermo. Era il suo Maxi.

Sollevata per quel diversivo, rispose all' apparecchio salutando con calore il suo ragazzo. Ludmilla, che nel frattempo si era girata verso l' amica, fece una smorfia di disgusto quando si rese conto di chi era l' interlocutore. L' amore per lei era un sentimento decisamente sopravvalutato. Meglio un capo firmato o un bel paio di Laboutin. Almeno quelli non scappano da un momento all' altro lasciandoti un biglietto di cattivo gusto sul tavolo della cucina.

“Cosa? Ma sei sicuro amore? Ma.. questa é una notizia fantastica!- Nata guardò Ludmilla raggiante- si si ora glielo dico! Che bello!ci sentiamo dopo allora”.

Dopo avere detto queste parole, Nata pose fine alla conversazione e Ludmilla non potè fare a meno che esclamare un commento acido su Maxi.

“ Cosa sarebbe questa notizia? Maxi ha deciso finalmente di cambiare cappellino?”- disse la bionda in tono acido, alzando il sopracciglio destro in segno di scherno.

“mmm.. sempre simpatica a quanto vedo- replicò con un finto broncio la spagnola- no no la bella notizia é che Vilu é tornata a Buenos Aires!”.

Alla notizia, il volto di Ludmilla si illuminò. Questo si che era uno scoop interessante! Violetta ormai era una star internazionale (beata lei!) e se avesse giocato le giuste carte, forse questa volta avrebbe potuto realizzare il suo sogno e diventare una supernova a tutti gli effetti.

“Oh ma é meraviglioso!- esclamò la Ferro entusiasta- penso proprio che dovremmo organizzarle una festa a sorpresa, cosa ne dici?sicuramente le farebbe piacere vedere tutti i suoi ex compagni, no?”

Nata non sembrava molto convinta di quello che le aveva appena detto l' amica. “Ludmi la festa a sorpresa ci può stare,te lo stavo per proporre.. però Leon..”

“Leon cosa?”

“Non credo che vorrebbe venire. Non dopo quello che é successo...”
Ludmilla ci pensò su un attimo e poi assentì con il capo. “ Non ti preoccupare amica da adesso in poi ci penso io.. tu pensa ad avvisare gli altri di farsi trovare stasera a casa mia per le 20 ok?- dettò questo la salutò e sparì nel nulla. Non sapeva spiegare il perché, ma Nata aveva un brutto presentimento.

 

“che cosa? Vilu non puoi essere seria..”
Francesca si alzò dal divano di scatto come se fosse stata punta da una tarantola. Lo sguardo era fisso su di lei, in cerca di una qualsiasi motivazione sensata alle parole dell' amica. Non poteva essere vero. Poteva accadere a tutti, ma non a lei. Non a Violetta. Cantare faceva parte di lei, era nella sua natura. Inoltre era una delle poche persone che conoscesse a possedere un talento innato per tutto ciò che era ritmo e musica. La bella italiana si pizzicò le guance, certa che quello fosse solo un brutto sogno e che presto si sarebbe svegliata, ma non successe nulla di quello che aveva sperato. Si trovò ancora li in piedi a fissare l' amica del cuore, in cerca di risposte che a quanto pare non sarebbero arrivate.

“lo so che sembra impossibile, ma é la verità.”- sospirò quasi in tono rassegnato Violetta. Lo sapeva che quello che aveva appena detto non poteva bastare a farle capire la sua situazione, ma d' altronde era lei stessa la prima a non sapere spiegare l' esatto motivo per cui fosse arrivata al punto di cantare senza provare più nulla. Il vuoto totale.

“ Vilu deve esserti successo qualcosa.. non puoi da un momento all' altro accorgerti di una cosa così grave...” -il tono stridulo di Francesca si era smorzato, preoccupato.

“ non so spiegartelo nemmeno io Fran- gli occhi della popstar iniziarono a riempirsi di lacrime- ma é come se una parte di me fosse morta...”

“oh Vilu – l' amica si commosse e senza aggiungere altro l' avvolse in un tenero abbraccio.

“Aiutami Fran.. voglio ritornare quella di prima!” esclamò Violetta tra i singhiozzi.

Marco si avvicinò alle due ragazze e tentò goffamente con le sue braccine di abbracciare il ginocchio sinistro di Violetta.

“ Non ti preoccupare! Io e la mia super mamma ti aiuteremo- esclamò il bambino in tono fiero guardando con decisione la popstar. Le due amiche si guardarono negli occhi stupite e abbracciarono di getto Marco. Francesca prese in braccio il figlio e lo riempì di baci, poi prese un fazzoletto appoggiato su un tavolo li vicino e asciugò con dolcezza le lacrime che rigavano disordinatamente le guance di Violetta.
“Vedrai amica che ce la faremo. Supererai anche questo brutto momento. Lo faremo insieme, d' accordo?”
Il tono deciso della Caviglia sembrò avere un effetto balsamico sull' umore della Castillo, il volto si distese e le labbra si incresparono in un timido sorriso. 
“D' accordo. Grazie amica.. e grazie anche a te piccolino!”

 

Erano quasi le otto quando Ludmilla attaccò l' ultimo festone sull' ampia terrazza della sua villa luminosa. La ragazza si era impegnata per tutto il pomeriggio a sistemare le decorazioni e i festoni e il servizio di catering era pronto per iniziare a lavorare già da una decina di minuti.In un angolo poi aveva fatto mettere un piccolo palco con tutta l' attrezzatura per poter cantare. La Ferro guardò con soddisfazione il suo lavoro e poi si appoggiò alla balaustra, pensando che se un giorno le fosse andata male la carriera da cantante, avrebbe sempre potuto ripiegare su lavori come la party planner. Ad uno ad uno intanto arrivarono gli invitati: Nata, Maxi, Camilla, Broduei, Diego,Marco, Andres con la sua insulsa ragazza, suo cugino Mancavano solo Vilu e Francesca.
“Speriamo che Francesca non si sia persa per strada, altrimenti avrei fatto tutto questo lavoro per niente!” pensò Ludmilla, attorcigliandosi nervosamente un riccio ribelle tra i capelli. Erano già le 8 e 20 e della festeggiata nemmeno l' ombra.

 

Leon parcheggiò la sua Mercedes nel vialetto in strada battuta davanti a casa Ferro. Gli scocciava disturbare Ludmilla per una questione così futile, ma visto che non riusciva a contattare in nessun modo il padre di lei aveva pensato che l' unica soluzione possibile fosse consegnare la documentazione direttamente alla figlia.

Scese dalla macchina sperando che quella giornata finisse il prima possibile. La notizia di poche ore prima l' aveva decisamente sconvolto e aveva mandato a monte tutti i progetti lavorativi del pomeriggio. C' era un unico pensiero fisso nella sua mente: che diavolo ci faceva Violetta di nuovo a Buenos Aires? Sapeva benissimo di non essere la benvenuta e dopo cinque anni, come se nulla fosse, era di nuovo lì.

Scacciò quegli spiacevoli pensieri dalla testa e una volta imboccato il vialetto, arrivò alla porta e suonò con decisione il campanello.

“Finalmente sei arriv..Leon?”

Davanti a se il ragazzo trovò una Ludmilla piuttosto sorpresa. Chi si aspettava?

“Ciao Ludmi.. scusa se ti disturbo, ma avrei dei documenti da consegnarti per tuo padre.. sarebbero urgenti quindi glieli potresti fare avere tu il prima possibile?”

Ludmilla assentì con il capo e afferrò frettolosamente il plico. Poi senza dire mezza parola si guardò intorno furtivamente.

“ti ringrazio. Sicura di stare bene?”

“mm.. si certo. Ora però dovresti andartene..ho gente in casa..”

“ah scusami non volevo disturbarti... ma sbaglio o quella che sento é musica?”

“uhm ehm.. si” rispose evasiva.

“beh grazie per avermi invitato” replicò Leon in tono piccato, fingendosi offeso.

“lo avrei fatto se non fosse stato per il fatto che la festa ha come ospite principale Violetta...”

Lo sguardo di Leon si rabbuiò per un attimo. Ancora quel nome.

“Lei é qui?”

“No Leon. Lei e Francesca non sono ancora arrivate.. se te ne vai ora potresti evitare di incrociarle..”

“é quello che farò allora. Grazie Ludmi!Se incontri Violetta non fare parola del nostro incontro ok?

“Cosa non dovrebbe dire scusa?”

Si girò. Era lei. Bella come sempre, forse anche di più. I capelli ora erano molto più lunghi e più chiari dell' ultima volta che si erano visti. Era anche più abbronzata. Inconsapevolmente si ritrovò a fissare l' anulare destro della ragazza e quello che vide lo colpì come un macigno. Dopo tutti quegli anni, portava ancora l' anello.

Violetta si accorse di cosa Leon stesse fissando e nascose la mano dietro la schiena, sentendosi come una ladra colta sul fatto.

Passarono alcuni secondi prima che Leon si decise a rispondenderle. Nel frattempo, Ludmilla e Francesca fissavano incerte i due amici , imbarazzate per la situazione che si era venuta a creare.

“Non sono affari tuoi.”

“dopo tutti questi anni, é l' unica cosa che mi sai dire? Non sono affari tuoi..- lo sguardo di Violetta si fece vitreo, le pupille ridotte a due fessure- Leon non credi forse che..”

“non osare dirmi quello che devo o non devo fare Violetta. Hai perso questo diritto molto tempo fa!”- replicò il giovane Vargas, alzando talmente tanto la voce da sovrastare per un attimo la musica che si sentiva rimbombare dall' interno. Poi resosi conto di avere esagerato, salutò Ludmille e Francesca e se ne andò in fretta e furia. Violetta lo guardò allontanarsi e non potè fare a meno di realizzare che mai e poi Leon l' avrebbe perdonata per quella scelta fatta tempo addietro. Frustata da questa nuova consapevolezza, estrasse dal suo dito l' anello e se lo mise in tasca, sentendosi le guance avvampare dall' umiliazione.L' unica cosa che voleva fare in quel momento era prendere di nuovo l' aereo e scappare via da quel passato che rischiava di travolgerla e soffocarla.

Qualcuno intanto in lontananza aveva assistito all' intera scena e rideva tra sé e sé al pensiero che presto Violetta sarebbe stata interamente sua.

 

  
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