Salve
a tutti! ^0^ E’ la vostra Gin che vi parla! Eccomi
ritornata dopo una lunghissima pausa in cui mi è mancata
completamente la fantasia per scrivere. Mi dispiace, mi dispiace, mi
dispiace! *Me si inchina in segno di perdono*. Succede a tutti, lo
sapete! Spero comunque di farmi perdonare veramente offrendovi questo
nuovo capitolo, con finale probabilmente inaspettato. Passiamo
immediatamente ai ringraziamenti che così vi lascio alla
vostra lettura! Yay! Attenzione:
ACCENNI di futuri spoiler del manga.
Rec:
Kakashina93:
xD mai perdersi d’animo!
Cercherò di aggiornare fino alla fine, anche se lentamente.
Purtroppo è stato
un periodo no, questo. Non ho mica ispirazione... Però
eccomi ritornata! ^0^
Comunque hai ragione, non ci sentiamo quasi mai su msn. Beh, dobbiamo
darci più
da fare e trovare tempo per una bella chiacchierata. Ad ogni modo mi sa
che hai
ragione, la piccola Gin è in love xD Chissà
quando se ne accorgerà, sbadata
com’è! Cmq, detto fra noi…non provare a
farti i calcoli sulle varie età
seguendo i punti di riferimento che ho dato. °.°
purtroppo Sasuke sembrerebbe
troppo piccolo per andare in accademia, Itachi troppo piccolo per
entrare
nell’Akatsuki, e a quanto pare pure Deidara sarebbe troppo
piccolo pur non si
conosca la sua età precisa. ù_ù
perdona me e la mia idiozia… ^_^ ok, ciauu! Kiss
Gio93: ^___^ thank you nee-chan! E
comunque, come ti aspettavi che finisse il capitolo?
Ò_ò No, dimmelo, perché io
non so cosa ti sia passato per la mente…
ù.ù comunque per il “bacetto”
dovrai
aspettare ancora un bel po’ te lo assicuro. Comunque te
l’ho già detto a voce,
quindi perché ripetertelo? ù_ù Hai da
dire sul, ehm, poco intuito di Ginny? E
Poi è solo uno stupido massacro, cosa vuoi che sia! ]XD Per
la storia delle
scarpe ti do ragione, xD mi è piaciuta un casino scriverla,
tanto per dare una
sfumatura comica a questo capitolo come lo hai definito tu
“strappa lacrime”.
Per non parlare del discorso con Deidara! Vedrai in questo chap
un'altra
“trovata” di Ginny XD Beh, ora ti lascio a leggere
il capitolo. Bye! Kiss ^3^
E ora, dopo le risposte alle rec, vi lascio alla lettura! ^^
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Capitolo 25: Fallo Per Me
Con
lentezza apro gli occhi, disturbati dalla luce filtrante dalle ante
della
finestra.
Ore
8:36 a.m.
Mi
alzo a sedere, stropicciandomi gli occhi assonnati. Faccio per alzarmi
del
tutto quando la porta, cigolando, si apre facendo apparire il
famigliare viso
di Kakashi, coperto dalla maschera.
-Buon
giorno, Gin.-
Sbatto
le palpebre, nel vano tentativo di svegliarmi un po’ di
più. Poi ci rinuncio, e
mi lascio ricadere sul materasso.
-Ciao
‘Kashi…- Bisbiglio, per poi sbadigliare. Lo guardo
mentre entra nella camera.
-Auguri
per il tuo 15° compleanno, Ginny-chan.-
Improvvisamente
una scintilla scoppia dentro di me e mi ritrovo in piedi sul letto come
se
nulla fosse.
5
anni da allora. Già 5 lunghissimi anni.
-Diamine.
E’ vero! Auguri anche a te, Kakashi, per
l’anniversario del nostro incontro!- E
con un balzo atterro sulla moquette. Un tonfo tintinnante proviene da
al di là
del letto. Guardo Kakashi, che non sembra essersi accorto di nulla.
-Allora,
cosa facciamo oggi per festeggiare?- Domando raggiante, ignorando
quello strano
suono. Probabilmente sarà stato il letto…
-Mmmh,
beh, non saprei! Io pensavo di offrirti un ramen a pranzo. Solo che
manca
ancora un po’ a mezzogiorno.
Beh,
in effetti… stranamente oggi mi sono svegliata prima del
solito. Molto prima.
Oh beh, i casi della vita. Mi siedo di nuovo sul letto, tornando con la
mente
per un attimo ai risultati della mia ricerca.
-Kakashi.-
-Si?-
-Cos’è
successo al clan Uchiha?- Domando.
-Come
mai questa domanda?- Chiede lui, sedendosi accanto a me.
-Sarò
idiota io, ma solo qualche giorno fa ho scoperto dello sterminio.
Ma… non ho
capito… perché?-
Lui
tace, guardando il pavimento in moquette, forse per trovare le parole
adatte
per cominciare. Spero che sappia dirmi qualcosa su Itachi. Ho un
bisogno vitale
di sapere qualcosa su di lui.
-Non
si sa il perché. Come avrai capito, è insensato
che una persona stermini tutti
i propri parenti in una notte, eppure è stato
così. E’ sopravvissuto soltanto
Sasuke, probabilmente perché era appunto suo fratello
minore, ma non ha molto
senso.-
Mi
alzo.
-Quindi,
nonostante abbia ucciso tutti, Itachi Uchiha ha provato un
po’ d’amore fraterno
verso Sas’ke?-
Insensato,
sì, ma è l’unica spiegazione. Si dice
che i mukenin non provino sentimenti, ma…
deve essere così. Deve! Se no… non avrebbe senso!
Va
bene per quel dannato di Orochimaru che aveva bisogno di una cavia da
laboratorio, ma Itachi? E Deidara? Loro… non mi pare
avessero doppi propositi
quando mi hanno accolta e allenata. Trattata da amica, in un certo
senso.
-Non
saprei, Gin. Potresti avere ragione come potrebbe essere stato solo un
moto di
compassione verso qualcuno che non si sarebbe riuscito a difendere
ancora.
Pensavo di conoscere Itachi, ma probabilmente non ho mai saputo nulla
di lui.
-Lo
conoscevi?-
-Sì.
E’ stata la prima persona che a 13 anni è entrata
nella squadra Ambu, sai? Era
una macchina da guerra quando era in missione, ma le volte che ci ho
parlato,
abbastanza da farmi un profilo su di lui, mi era sembrato molto dolce e
amichevole. Quando ho saputo dello sterminio non ci credevo.-
Come
pensavo. Le cose però così si complicano.
Perché? Perché un ragazzo così buono
e gentile avrebbe dovuto fare una cosa così orribile alla
propria famiglia? E
perché non a Sasuke?
-‘kashi…-
-Sì?-
-C’è
qualcuno che sa qualcosa di più a proposito dello sterminio?-
Lui
mi guarda un attimo in silenzio, forse chiedendosi perché di
tutta questa
innata curiosità per quel tragico evento.
Poi
alza lo sguardo portandosi la mano al mento.
-Mmmh,
tutto quello che si sa è scritto nelle varie scartoffie
della biblioteca del
palazzo dell’Hokage…-
-Già
cercato. Non c’è praticamente nulla.-
-Ma
non si può entrare senza permesso!-
…Ops…
Sorrido
sorniona.
-Ma
lasciano sempre la finestra alla portata di tutti!- Mi difendo io
dall’accusa,
sapendo bene di aver fatto una cosa contro le regole. Ma tanto non
è la prima
volta!
Lui
sbuffa, come se fosse quasi infastidito dai miei momenti infantili.
-Non
scherzare, Gin. Se è proibito c’è un
motivo. Non puoi andarci quando ti pare e
piace solo perché sai entrare dalle finestre! Comunque, alla
fine quello che
potrebbe saperne di più sulla faccenda è
l’Hokage in persona, perciò… se
proprio vuoi sapere di più sul massacro puoi andare da lui.-
Piego
il capo in avanti, in segno di scusa.
-Perdonami
Kakashi, però è una questione…
veramente importante per me. Ora io vado
dall’Hokage. Ci vediamo per pranzo all’Ichiraku,
ok?- Stavo per correre alla
porta quando lui mi ferma chiamandomi.
-Dove
pensi di andare in pigiama, Ginny-chan?-
Mi
blocco.
…Ops
di nuovo…
Rido
forzatamente, grattandomi la testa.
-In
questi giorni ti vedo veramente distratta. Prima le scarpe e le chiavi,
ora il
pigiama. Gin, togliti presto questa questione dalla mente, o un giorno
ti
dimenticherai pure dove abiti.- Lui si alza e andando verso la porta mi
spettina i capelli con la mano(Lo sa che io ODIO quando mi spettinano),
sorride
e se ne esce dalla stanza, chiudendo la porta.
*
* *
-Come
sono informazioni Top Secret?!-
-E’
come ti ho detto. Non è permesso agli abitanti di sapere di
qualcosa oltre a
quello che sanno già.-
Sarutobi
del cavolo! Perché non vuoi dirmi nulla? Sono quella che
più di tutti ne
avrebbe il diritto.
-Ma…
Hokage…- Tento di ribattere, ormai stremata dai battibecchi.
-Gin,
perché vuoi sapere così tanto di Itachi Uchiha e
la sua famiglia?-
Taccio.
Distolgo lo sguardo, posandolo fuori dalla finestra. E sia.
-Perché
non ha senso che un ragazzo così abbia ucciso i proprio
genitori e parenti,
risparmiando soltanto il fratello.-
Non
so cosa tu stia pensando, Sarutobi, ma spero che tu capisca qualcosa e
mi
faciliti il compito.
-Come
puoi dire un ragazzo così? Lo conosci forse? Conosci
un…traditore?-
Il
suono della sua voce ha un tremito, sull’ultima parola.
-Parliamoci
chiaro. Io mi fido di lei, terzo, perciò le dirò
cosa so su questa faccenda.
Sono arrivata al villaggio precisamente da 5 anni oggi. Prima di
qualche tempo
fa non avevo idea di chi fossi, poi è iniziata
un’inspiegabile serie di eventi
riguardanti la mia infanzia. Un contorcersi di Flashback da farmi venir
la
nausea, scoperte, ragionamenti eccetera. E ci ho capito ben poco
fin’ora. La
sola cosa che so per certo è che Itachi Uchiha non
è malvagio come lo si
racconta, e che non avrebbe mai potuto sterminare il proprio clan senza
motivo.
E’ per questo che voglio sapere.-
Dopo
aver riportato lo sguardo all’Hokage, poggio le mani sulla
scrivania.
Lui
sta in silenzio, forse riflettendo su qualche passaggio del mio
discorso che
non gli è proprio chiaro.
-Mi
è proibito dirti qualsiasi cosa riguardo
l’argomento, in quanto Hokage. Posso
solo dirti che non ti do tutti i torti. Ora ti prego di andartene. Devo
preparare delle missioni per i genin da far fare dopo la finale
dell’esame
Chuunin.-
Rimango
un attimo allibita, immobile, a guardare il vecchio tirare fuori da un
cassetto
della scrivania delle scartoffie. Non ti do tutti i torti.
Che
voleva dire?
In
silenzio mi giro, ed esco dalla porta.
Quindi
sotto, di per sé, C’È qualcosa.
Qualcosa di oscuro, che in pochi sanno, se non
solo l’Hokage in persona.
Ma
cosa potrebbe sapere un Hokage di una strage e di un ragazzo dalle
grandi
potenzialità portate al lato oscuro per qualche motivo?
Dovrò
pensarci su, prima o poi.
Oggi
no. Oggi non posso.
Voglio
solamente divertirmi assieme a Kakashi, oggi, e
festeggiare assieme a
lui il nostro incontro.
Tra
il vestirmi, il venire al palazzo e il parlare con l’Hokage
sono venute solo le
10:30. Altre due ore di tempo libero prima del pranzo.
Che
faccio?
Ma
si, un giretto per Konoha non guasta mai.
*
* *
-Ehi,
Kakashiii!!!- Esclamo richiamando l’attenzione
dell’Hatake, che stava
appoggiato ad un lampione appena accanto all’Ichiraku
guardandosi in giro.
Lui
sposta appena lo sguardo su di me e mi fa un cenno di saluto,
sorridendo.
-Alla
buon’ora Gin. Ti eri persa per Konoha, forse?-
Gli
faccio una linguaccia: -Macché! Sempre con queste teorie
strampalate! Stavo
facendo un giro dopo essere andata dal Terzo, e il tempo è
passato in fretta
tutto qui. E almeno io non invento scuse false come
fa una certa persona
di mia conoscenza, neh ‘Kashi?- E gli offro un enorme sorriso
a 32 denti che
sembra dire “Lo sai che sto parlando di te non fare
il finto tonto”.
Lui
ride e con una spinta mi manda nel piccolo locale. Cerchi di evitare il
discorso, vero Kakashi?
L’uomo
al bancone ci da il benvenuto e noi ci mettiamo a sedere. Mi consulto
un
momento con l’Hatake e poi ordiniamo.
-Allora,
hai scoperto qualcosa di interessante dall’Hokage?- Mi
domanda lui.
Io
rimango un attimo in silenzio.
-Non
in particolare. Però so che è a conoscenza di
qualcosa che noi non sappiamo. Ma
smettila di pensare a questo. Non siamo qui per festeggiare?- Cerco di
distoglierlo dall’argomento Uchiha, ma invano.
-Si,
lo siamo, però… come sa qualcosa che noi non
sappiamo?-
Mi
arrendo. Non riuscirò mai a convincerlo…
-Allora.
Innanzitutto, quando gli ho domandato informazioni più
precise, che avrebbe
dovuto dirmi qualcosa come “Non ci sono informazioni
più precise”, mi ha
risposto che era una questione Top Secret e che non poteva dirmi nulla.
Da ciò
si capisce che c’è qualcosa di più che
lui sa ma che noi non abbiamo idea di
che sia.- Faccio una pausa, mentre ci vendono servite le nostre ciotole
di
ramen fumante. Afferro le bacchette, le divido con un gesto secco e
comincio a
mangiare.
Tra
un boccone e l’altro trovo il tempo di continuare il
discorso: -In seguito mi
ha detto qualcosa di interessante in risposta ad una mia affermazione:
“Non ti
do tutti i torti”… Mah… sapere che cosa
intendesse.-
-Scusa,
e tu che avevi detto?-
Scambio
con lui uno sguardo, mentre lui si abbassa la maschera e prende a sua
volta le
bacchette.
-Che
non penso che una persona come Itachi possa aver ucciso tutto il suo
clan, e
soprattutto senza un motivo preciso.- Rispondo, portando gli occhi alla
ciotola
del ramen. Poi prendo un altro boccone mentre aspetto una qualche
risposta da
parte di Kakashi.
-C’è
qualcosa che mi nascondi, Gin, vero?-
Taccio.
Effettivamente sì. Però… devo
dirglielo? Di Itachi? Di Deidara?
-Qualcosa
c’è.- Mi dispiace, Kakashi. Ma… per
ora, finché non riesco a farmi un’idea
generale, preferisco non dirti nulla. Mi dispiace veramente.
-E
c’entra Itachi.- Aggiunge lui, in seguito.
-Sì.
C’entra Itachi. Anche se non so perché.-
Poi
si forma il silenzio. Dannazione, ecco perché non volevo
pensare a questo oggi.
Si è rovinato tutto, e il mio compleanno è andato
a rotoli…
-Kakashi.-
-Dimmi.-
Taccio
un attimo, in cerca delle parole giuste: parole che mi escono dalle
labbra in
un colpo solo.
-Perdonami,
ma, come essere umano, ho i miei pregi e i miei difetti. Spero che tu
possa
continuare ad accettarmi per quella che sono, come hai fatto in questi
5 lunghi
anni che abbiamo passato assieme. Che non siano stupide ombre del
passato a
distruggere il nostro legame… ok?-
Lo
guardo, cercando il suo assenso.
Lui
ricambia lo sguardo e poi sorride.
-Come
potrei mai arrabbiarmi con un visetto del genere, me lo spieghi?-
Esclami,
scompigliandomi i capelli.
Che
sia lodato il cielo, meno male che Kakashi è sempre Kakashi.
Ed è per questo
che gli voglio un sacco di bene.
Finiamo
di mangiare in fretta, e poi, dopo aver pagato, usciamo sulla strada.
-E
così sono cinque anni, eh? Il tempo è passato
così in fretta! Sembra ieri che
ti trovai alle porte del villaggio e ti portai a casa mia.-
Lo
guardo, mentre prende la strada di casa.
-Eh
già. Proprio ieri… E dire che da quel momento ne
abbiamo passate assieme, noi
due!-
-Puoi
ben dirlo…-
*
* *
Apro
la porta della mia camera.
Kakashi,
appena siamo arrivati di fronte a casa si è dileguato con
scusa “lavoro”
un’altra volta. Certo, io non dico nulla a lui, ma nemmeno
lui dice qualcosa a
me! Ah, che strazio!
Rido,
calciando le scarpe a casaccio verso l’armadio.
Poi,
con qualche passo di rincorsa, mi butto a peso morto sul letto, non
curandomi
delle conseguenze che le povere molle potrebbero avere.
Chiudo
gli occhi, riposandomi le palpebre nel buio della stanza, ma nonostante
cerchi
di non pensare a nulla, c’è sempre quel volto che
mi gira in mente. Sempre
quegli occhi rossi che tutti ritenevano sanguinari, ma
l’unica cosa che vi
vedevo io era solitudine. E tristezza.
-Allora,
Itachi. Chi sei veramente?- Domando al silenzio, prima di catapultarmi
al di là
del letto con una capriola all’indietro.
Per
sbaglio poso il piede su qualcosa di freddo e liscio. Abbasso appena lo
sguardo
per vedere il mio coprifronte caduto a terra.
No,
aspetta… Il mio coprifronte?
Mi
porto una mano alla testa, e sento perfettamente la fascia del
villaggio della
foglia a tenermi in ordine i capelli.
Ma
allora…?
Alzo
appena la pianta del piede e lo raccolgo. Lo giro per guardarlo e mi
cedono le
gambe.
Cado
in ginocchio, con le mani tremanti.
Sul
coprifronte capeggia il simbolo del Paese del Fulmine, graffiato da una
parte
all'altra per tutta la sua lunghezza. Attaccato alla fascia di tessuto,
un
unico bigliettino: “Giorni come anni, anni come
secoli. Sii sempre forte.
Sii sempre te stessa. E ricorda, fallo per me”.