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Autore: Ginny    03/09/2008    3 recensioni
Una ragazza alla ricerca di un passato che non può più ricordare.
Un susseguirsi di flashback interminabile, la paura di scoprire troppo, la voglia di andare avanti in una vita che non sarebbe dovuta essere la sua.
Perché è stata costretta a questa vita?? Da chi??
Ma soprattutto, prima o poi tutto finirà?
A VOLTE RITORNANO:
Ch. 29:
“La vita è lotta e opposizione.
Polemos è padre di tutte le cose, di tutti i re.
Senza guerra non c’è pace.
Senza morte non c’è vita.
Un essere eterno non potrà mai vivere veramente,[…] mentre noi, poveri umani, noi sì che sappiamo vivere fino in fondo ogni istante di vita, noi che temiamo più di ogni altra cosa la morte.”
Genere: Generale, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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25° Chap

Salve a tutti! ^0^ E’ la vostra Gin che vi parla! Eccomi ritornata dopo una lunghissima pausa in cui mi è mancata completamente la fantasia per scrivere. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace! *Me si inchina in segno di perdono*. Succede a tutti, lo sapete! Spero comunque di farmi perdonare veramente offrendovi questo nuovo capitolo, con finale probabilmente inaspettato. Passiamo immediatamente ai ringraziamenti che così vi lascio alla vostra lettura! Yay! Attenzione: ACCENNI di futuri spoiler del manga.

Rec:

Kakashina93: xD mai perdersi d’animo! Cercherò di aggiornare fino alla fine, anche se lentamente. Purtroppo è stato un periodo no, questo. Non ho mica ispirazione... Però eccomi ritornata! ^0^ Comunque hai ragione, non ci sentiamo quasi mai su msn. Beh, dobbiamo darci più da fare e trovare tempo per una bella chiacchierata. Ad ogni modo mi sa che hai ragione, la piccola Gin è in love xD Chissà quando se ne accorgerà, sbadata com’è! Cmq, detto fra noi…non provare a farti i calcoli sulle varie età seguendo i punti di riferimento che ho dato. °.° purtroppo Sasuke sembrerebbe troppo piccolo per andare in accademia, Itachi troppo piccolo per entrare nell’Akatsuki, e a quanto pare pure Deidara sarebbe troppo piccolo pur non si conosca la sua età precisa. ù_ù perdona me e la mia idiozia… ^_^ ok, ciauu! Kiss

Gio93: ^___^ thank you nee-chan! E comunque, come ti aspettavi che finisse il capitolo? Ò_ò No, dimmelo, perché io non so cosa ti sia passato per la mente… ù.ù comunque per il “bacetto” dovrai aspettare ancora un bel po’ te lo assicuro. Comunque te l’ho già detto a voce, quindi perché ripetertelo? ù_ù Hai da dire sul, ehm, poco intuito di Ginny? E Poi è solo uno stupido massacro, cosa vuoi che sia! ]XD Per la storia delle scarpe ti do ragione, xD mi è piaciuta un casino scriverla, tanto per dare una sfumatura comica a questo capitolo come lo hai definito tu “strappa lacrime”. Per non parlare del discorso con Deidara! Vedrai in questo chap un'altra “trovata” di Ginny XD Beh, ora ti lascio a leggere il capitolo. Bye! Kiss ^3^

 

E ora, dopo le risposte alle rec, vi lascio alla lettura! ^^ 

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Alla Scoperta Del Passato

Capitolo 25: Fallo Per Me

Con lentezza apro gli occhi, disturbati dalla luce filtrante dalle ante della finestra.

Ore 8:36 a.m.

Mi alzo a sedere, stropicciandomi gli occhi assonnati. Faccio per alzarmi del tutto quando la porta, cigolando, si apre facendo apparire il famigliare viso di Kakashi, coperto dalla maschera.

-Buon giorno, Gin.-

Sbatto le palpebre, nel vano tentativo di svegliarmi un po’ di più. Poi ci rinuncio, e mi lascio ricadere sul materasso.

-Ciao ‘Kashi…- Bisbiglio, per poi sbadigliare. Lo guardo mentre entra nella camera.

-Auguri per il tuo 15° compleanno, Ginny-chan.-

Improvvisamente una scintilla scoppia dentro di me e mi ritrovo in piedi sul letto come se nulla fosse.

5 anni da allora. Già 5 lunghissimi anni.

-Diamine. E’ vero! Auguri anche a te, Kakashi, per l’anniversario del nostro incontro!- E con un balzo atterro sulla moquette. Un tonfo tintinnante proviene da al di là del letto. Guardo Kakashi, che non sembra essersi accorto di nulla.

-Allora, cosa facciamo oggi per festeggiare?- Domando raggiante, ignorando quello strano suono. Probabilmente sarà stato il letto…

-Mmmh, beh, non saprei! Io pensavo di offrirti un ramen a pranzo. Solo che manca ancora un po’ a mezzogiorno.

Beh, in effetti… stranamente oggi mi sono svegliata prima del solito. Molto prima. Oh beh, i casi della vita. Mi siedo di nuovo sul letto, tornando con la mente per un attimo ai risultati della mia ricerca.

-Kakashi.-

-Si?-

-Cos’è successo al clan Uchiha?- Domando.

-Come mai questa domanda?- Chiede lui, sedendosi accanto a me.

-Sarò idiota io, ma solo qualche giorno fa ho scoperto dello sterminio. Ma… non ho capito… perché?-

Lui tace, guardando il pavimento in moquette, forse per trovare le parole adatte per cominciare. Spero che sappia dirmi qualcosa su Itachi. Ho un bisogno vitale di sapere qualcosa su di lui.

-Non si sa il perché. Come avrai capito, è insensato che una persona stermini tutti i propri parenti in una notte, eppure è stato così. E’ sopravvissuto soltanto Sasuke, probabilmente perché era appunto suo fratello minore, ma non ha molto senso.-

Mi alzo.

-Quindi, nonostante abbia ucciso tutti, Itachi Uchiha ha provato un po’ d’amore fraterno verso Sas’ke?-

Insensato, sì, ma è l’unica spiegazione. Si dice che i mukenin non provino sentimenti, ma… deve essere così. Deve! Se no… non avrebbe senso!

Va bene per quel dannato di Orochimaru che aveva bisogno di una cavia da laboratorio, ma Itachi? E Deidara? Loro… non mi pare avessero doppi propositi quando mi hanno accolta e allenata. Trattata da amica, in un certo senso.

-Non saprei, Gin. Potresti avere ragione come potrebbe essere stato solo un moto di compassione verso qualcuno che non si sarebbe riuscito a difendere ancora. Pensavo di conoscere Itachi, ma probabilmente non ho mai saputo nulla di lui.

-Lo conoscevi?-

-Sì. E’ stata la prima persona che a 13 anni è entrata nella squadra Ambu, sai? Era una macchina da guerra quando era in missione, ma le volte che ci ho parlato, abbastanza da farmi un profilo su di lui, mi era sembrato molto dolce e amichevole. Quando ho saputo dello sterminio non ci credevo.-

Come pensavo. Le cose però così si complicano. Perché? Perché un ragazzo così buono e gentile avrebbe dovuto fare una cosa così orribile alla propria famiglia? E perché non a Sasuke?

-‘kashi…-

-Sì?-

-C’è qualcuno che sa qualcosa di più a proposito dello sterminio?-

Lui mi guarda un attimo in silenzio, forse chiedendosi perché di tutta questa innata curiosità per quel tragico evento.

Poi alza lo sguardo portandosi la mano al mento.

-Mmmh, tutto quello che si sa è scritto nelle varie scartoffie della biblioteca del palazzo dell’Hokage…-

-Già cercato. Non c’è praticamente nulla.-

-Ma non si può entrare senza permesso!-

…Ops…

Sorrido sorniona.

-Ma lasciano sempre la finestra alla portata di tutti!- Mi difendo io dall’accusa, sapendo bene di aver fatto una cosa contro le regole. Ma tanto non è la prima volta!

Lui sbuffa, come se fosse quasi infastidito dai miei momenti infantili.

-Non scherzare, Gin. Se è proibito c’è un motivo. Non puoi andarci quando ti pare e piace solo perché sai entrare dalle finestre! Comunque, alla fine quello che potrebbe saperne di più sulla faccenda è l’Hokage in persona, perciò… se proprio vuoi sapere di più sul massacro puoi andare da lui.-

Piego il capo in avanti, in segno di scusa.

-Perdonami Kakashi, però è una questione… veramente importante per me. Ora io vado dall’Hokage. Ci vediamo per pranzo all’Ichiraku, ok?- Stavo per correre alla porta quando lui mi ferma chiamandomi.

-Dove pensi di andare in pigiama, Ginny-chan?-

Mi blocco.

…Ops di nuovo…

Rido forzatamente, grattandomi la testa.

-In questi giorni ti vedo veramente distratta. Prima le scarpe e le chiavi, ora il pigiama. Gin, togliti presto questa questione dalla mente, o un giorno ti dimenticherai pure dove abiti.- Lui si alza e andando verso la porta mi spettina i capelli con la mano(Lo sa che io ODIO quando mi spettinano), sorride e se ne esce dalla stanza, chiudendo la porta.

 

* * *

 

-Come sono informazioni Top Secret?!-

-E’ come ti ho detto. Non è permesso agli abitanti di sapere di qualcosa oltre a quello che sanno già.-

Sarutobi del cavolo! Perché non vuoi dirmi nulla? Sono quella che più di tutti ne avrebbe il diritto.

-Ma… Hokage…- Tento di ribattere, ormai stremata dai battibecchi.

-Gin, perché vuoi sapere così tanto di Itachi Uchiha e la sua famiglia?-

Taccio. Distolgo lo sguardo, posandolo fuori dalla finestra. E sia.

-Perché non ha senso che un ragazzo così abbia ucciso i proprio genitori e parenti, risparmiando soltanto il fratello.-

Non so cosa tu stia pensando, Sarutobi, ma spero che tu capisca qualcosa e mi faciliti il compito.

-Come puoi dire un ragazzo così? Lo conosci forse? Conosci un…traditore?-

Il suono della sua voce ha un tremito, sull’ultima parola.

-Parliamoci chiaro. Io mi fido di lei, terzo, perciò le dirò cosa so su questa faccenda. Sono arrivata al villaggio precisamente da 5 anni oggi. Prima di qualche tempo fa non avevo idea di chi fossi, poi è iniziata un’inspiegabile serie di eventi riguardanti la mia infanzia. Un contorcersi di Flashback da farmi venir la nausea, scoperte, ragionamenti eccetera. E ci ho capito ben poco fin’ora. La sola cosa che so per certo è che Itachi Uchiha non è malvagio come lo si racconta, e che non avrebbe mai potuto sterminare il proprio clan senza motivo. E’ per questo che voglio sapere.-

Dopo aver riportato lo sguardo all’Hokage, poggio le mani sulla scrivania.

Lui sta in silenzio, forse riflettendo su qualche passaggio del mio discorso che non gli è proprio chiaro.

-Mi è proibito dirti qualsiasi cosa riguardo l’argomento, in quanto Hokage. Posso solo dirti che non ti do tutti i torti. Ora ti prego di andartene. Devo preparare delle missioni per i genin da far fare dopo la finale dell’esame Chuunin.-

Rimango un attimo allibita, immobile, a guardare il vecchio tirare fuori da un cassetto della scrivania delle scartoffie. Non ti do tutti i torti.

Che voleva dire?

In silenzio mi giro, ed esco dalla porta.

Quindi sotto, di per sé, C’È qualcosa. Qualcosa di oscuro, che in pochi sanno, se non solo l’Hokage in persona.

Ma cosa potrebbe sapere un Hokage di una strage e di un ragazzo dalle grandi potenzialità portate al lato oscuro per qualche motivo?

Dovrò pensarci su, prima o poi.

Oggi no. Oggi non posso.

Voglio solamente divertirmi assieme a Kakashi, oggi, e festeggiare assieme a lui il nostro incontro.

Tra il vestirmi, il venire al palazzo e il parlare con l’Hokage sono venute solo le 10:30. Altre due ore di tempo libero prima del pranzo.

Che faccio?

Ma si, un giretto per Konoha non guasta mai.

 

* * *

 

-Ehi, Kakashiii!!!- Esclamo richiamando l’attenzione dell’Hatake, che stava appoggiato ad un lampione appena accanto all’Ichiraku guardandosi in giro.

Lui sposta appena lo sguardo su di me e mi fa un cenno di saluto, sorridendo.

-Alla buon’ora Gin. Ti eri persa per Konoha, forse?-

Gli faccio una linguaccia: -Macché! Sempre con queste teorie strampalate! Stavo facendo un giro dopo essere andata dal Terzo, e il tempo è passato in fretta tutto qui. E almeno io non invento scuse false come fa una certa persona di mia conoscenza, neh ‘Kashi?- E gli offro un enorme sorriso a 32 denti che sembra dire “Lo sai che sto parlando di te non fare il finto tonto”.

Lui ride e con una spinta mi manda nel piccolo locale. Cerchi di evitare il discorso, vero Kakashi?

L’uomo al bancone ci da il benvenuto e noi ci mettiamo a sedere. Mi consulto un momento con l’Hatake e poi ordiniamo.

-Allora, hai scoperto qualcosa di interessante dall’Hokage?- Mi domanda lui.

Io rimango un attimo in silenzio.

-Non in particolare. Però so che è a conoscenza di qualcosa che noi non sappiamo. Ma smettila di pensare a questo. Non siamo qui per festeggiare?- Cerco di distoglierlo dall’argomento Uchiha, ma invano.

-Si, lo siamo, però… come sa qualcosa che noi non sappiamo?-

Mi arrendo. Non riuscirò mai a convincerlo…

-Allora. Innanzitutto, quando gli ho domandato informazioni più precise, che avrebbe dovuto dirmi qualcosa come “Non ci sono informazioni più precise”, mi ha risposto che era una questione Top Secret e che non poteva dirmi nulla. Da ciò si capisce che c’è qualcosa di più che lui sa ma che noi non abbiamo idea di che sia.- Faccio una pausa, mentre ci vendono servite le nostre ciotole di ramen fumante. Afferro le bacchette, le divido con un gesto secco e comincio a mangiare.

Tra un boccone e l’altro trovo il tempo di continuare il discorso: -In seguito mi ha detto qualcosa di interessante in risposta ad una mia affermazione: “Non ti do tutti i torti”… Mah… sapere che cosa intendesse.-

-Scusa, e tu che avevi detto?-

Scambio con lui uno sguardo, mentre lui si abbassa la maschera e prende a sua volta le bacchette.

-Che non penso che una persona come Itachi possa aver ucciso tutto il suo clan, e soprattutto senza un motivo preciso.- Rispondo, portando gli occhi alla ciotola del ramen. Poi prendo un altro boccone mentre aspetto una qualche risposta da parte di Kakashi.

-C’è qualcosa che mi nascondi, Gin, vero?-

Taccio. Effettivamente sì. Però… devo dirglielo? Di Itachi? Di Deidara?

-Qualcosa c’è.- Mi dispiace, Kakashi. Ma… per ora, finché non riesco a farmi un’idea generale, preferisco non dirti nulla. Mi dispiace veramente.

-E c’entra Itachi.- Aggiunge lui, in seguito.

-Sì. C’entra Itachi. Anche se non so perché.-

Poi si forma il silenzio. Dannazione, ecco perché non volevo pensare a questo oggi. Si è rovinato tutto, e il mio compleanno è andato a rotoli…

-Kakashi.-

-Dimmi.-

Taccio un attimo, in cerca delle parole giuste: parole che mi escono dalle labbra in un colpo solo.

-Perdonami, ma, come essere umano, ho i miei pregi e i miei difetti. Spero che tu possa continuare ad accettarmi per quella che sono, come hai fatto in questi 5 lunghi anni che abbiamo passato assieme. Che non siano stupide ombre del passato a distruggere il nostro legame… ok?-

Lo guardo, cercando il suo assenso.

Lui ricambia lo sguardo e poi sorride.

-Come potrei mai arrabbiarmi con un visetto del genere, me lo spieghi?- Esclami, scompigliandomi i capelli.

Che sia lodato il cielo, meno male che Kakashi è sempre Kakashi. Ed è per questo che gli voglio un sacco di bene.

Finiamo di mangiare in fretta, e poi, dopo aver pagato, usciamo sulla strada.

-E così sono cinque anni, eh? Il tempo è passato così in fretta! Sembra ieri che ti trovai alle porte del villaggio e ti portai a casa mia.-

Lo guardo, mentre prende la strada di casa.

-Eh già. Proprio ieri… E dire che da quel momento ne abbiamo passate assieme, noi due!-

-Puoi ben dirlo…-

 

* * *

 

Apro la porta della mia camera.

Kakashi, appena siamo arrivati di fronte a casa si è dileguato con scusa “lavoro” un’altra volta. Certo, io non dico nulla a lui, ma nemmeno lui dice qualcosa a me! Ah, che strazio!

Rido, calciando le scarpe a casaccio verso l’armadio.

Poi, con qualche passo di rincorsa, mi butto a peso morto sul letto, non curandomi delle conseguenze che le povere molle potrebbero avere.

Chiudo gli occhi, riposandomi le palpebre nel buio della stanza, ma nonostante cerchi di non pensare a nulla, c’è sempre quel volto che mi gira in mente. Sempre quegli occhi rossi che tutti ritenevano sanguinari, ma l’unica cosa che vi vedevo io era solitudine. E tristezza.

-Allora, Itachi. Chi sei veramente?- Domando al silenzio, prima di catapultarmi al di là del letto con una capriola all’indietro.

Per sbaglio poso il piede su qualcosa di freddo e liscio. Abbasso appena lo sguardo per vedere il mio coprifronte caduto a terra.

No, aspetta… Il mio coprifronte?

Mi porto una mano alla testa, e sento perfettamente la fascia del villaggio della foglia a tenermi in ordine i capelli.

Ma allora…?

Alzo appena la pianta del piede e lo raccolgo. Lo giro per guardarlo e mi cedono le gambe.

Cado in ginocchio, con le mani tremanti.

Sul coprifronte capeggia il simbolo del Paese del Fulmine, graffiato da una parte all'altra per tutta la sua lunghezza. Attaccato alla fascia di tessuto, un unico bigliettino: “Giorni come anni, anni come secoli. Sii sempre forte. Sii sempre te stessa. E ricorda, fallo per me”.

   
 
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