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Autore: Aredhel Afterlife    19/07/2014    4 recensioni
"A prima vista tutti la giudicavano per i suoi lunghi capelli blu, il piercing al naso in mezzo alle narici e i tatuaggi, ma quello che le persone non sapevano era che sotto la maschera da 'Hipster trasgressiva' c'era una dolce ragazza che aspettava con ansia il suo principe azzurro."
"Lo vidi ridere di gusto e notai come la sua lingua si andasse ad incastrare in mezzo ai denti bianchi e perfetti. Era una delle cose più affascinanti che avessi mai visto; affascinante quasi come i muscoli delle braccia che gli si tendevano nello sforzo di prendere qualche bottiglia di alcool più lontana."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. First night.


 

Ero in camera mia di fronte all'armadio esattamente da mezz'ora, indecisa su quale abbigliamento sarebbe stato opportuno indossare; ovviamente, non ne avevo idea. Non ero una ragazza molto “normale”, se così si può dire, a livello di stile. In realtà, ne avevo uno mio, ma a pensarci bene non era nulla di che, semplicemente mi piaceva mischiare le mode e creare completi miei, oppure seguire la tendenza 'alternativa' che avevo imparato ad amare. 
Il problema si presentò più insistente passato un altro quarto d'ora: ero in ritardo e non avevo ancora scelto nulla. Non che fossi una a cui interessava più di tanto il proprio abbigliamento, almeno, non in un giorno qualunque, ma per la mia prima sera al locale volevo fare una buona impressione. O forse era uno di quei tanti momenti di insicurezza che veniva a trovare la mia mente. In fondo, era il mio primo vero lavoro.

L'inesorabile bussare alla porta della mia camera mi fece, svogliatamente, distogliere lo sguardo dal armadio; mi diressi verso quel suono fastidioso e poco prima di posare la mano sulla maniglia quest'ultima si spalancò finendomi quasi in pieno viso.

“Ma sei scemo?! Ti stavo aprendo, Dio!” urlai arrabbiata.

“Sorellina, tranquilla...ero venuto ad avvisarti: tra venti minuti devi partire di casa. Il lavoro non aspetta te!” rise sfacciatamente.

“Lo so benissimo.” risposi piccata. “Ma non ho idea di che Diavolo mettere!”

Lui mi guardò sollevando il sopracciglio biondo, poi mi squadrò attentamente.

“Ecco perché sei ancora in mutande.”

“Grazie della rivelazione, genio!” sbuffai tornando davanti all'armadio.

“Senti, cosa importa di cosa indossi! Devi andare a lavorare, ti apprezzeranno per il tuo fantastico talento nel preparare ottimi drink, non per come sei vestita! E poi, perché tutta questa agitazione?” domandò avvicinandosi e posandomi una mano sulla spalla.

“Perché volevo...oh, non lo so neanche io! Desidero solo fare una buona impressione!” ammisi sconfitta.

“Non hai bisogno di dimostrare niente a nessuno Alex. Vai benissimo così, ed ehi...sono tuo fratello, non mi sognerei mai di dirti queste cose tanto per consolarti! Anzi, insultarti mi riesce meglio...hai preso qualche chilo?!” chiese squadrandomi serio; subito dopo, però, si tradì scoppiando a ridere.

La risata di mio fratello era una delle poche cose che riuscivano a risollevarmi il morale; era profonda, spensierata e straordinariamente allegra! In una parola: irresistibile. Infatti, dopo pochi attimi mi unì a ridere assieme a lui, abbracciandolo e schiaffeggiandogli il braccio per il fasullo insulto riferito al mio peso.

“Grazie Niall. Ora esci, devo vestirmi.” dissi puntandogli l'indice contro.

“Quando vuoi.” esclamò andando verso la porta. Prima di uscire si fermò un attimo a guardarmi, e sorridendo mi disse: “Alex, ricorda che spacchi.” mi fece l'occhiolino e sparì dalla mia stanza.

Sorrisi, Niall era il mio fratellone. Litigavamo, ci mettevamo le mani addosso, e quando entrambi eravamo di cattivo umore ci scannavamo a vicenda, ma il nostro rapporto aveva anche dei momenti come quelli: amore fraterno incondizionato.

Senza pensarci troppo presi una maglietta che arrivava quasi all'ombelico, abbastanza larga, con la scritta 'Rock on', rigorosamente nera, un paio di shorts e i miei anfibi; tutta quella preoccupazione sui vestiti era inutile, pensai ridacchiando di me stessa. Infilai nella borsa a tracolla ciò che mi serviva e presi la giacca appoggiata al letto, mi sistemai i capelli mossi, blu, con la mano e per ultima cosa presi dallo scaffale del bagno in camera mia l'immancabile profumo con l'aroma di zucchero a velo. Era strano, non mi piaceva il sapore di quell'impiastro zuccheroso, ma come profumo non pensavo a nulla di meglio. Scesi di corsa le scale, dovevo sbrigarmi; passai di fronte al divano su cui mio fratello era spaparanzato e presi le chiavi di casa dal tavolino di fronte a lui. Mi avvicinai a Niall per posare un bacio sulla sua guancia.

“Augurami buona fortuna!” urlai aprendo la porta di casa.

“No. Spero cadrai con un vassoio pieno di birre e alcolici.” urlò di rimando.

“Stronzo” sussurrai tra me e me mentre mi richiudevo la porta alle spalle: la sua risata era ancora udibile quando raggiunsi il marciapiede.

Intravidi l'insegna del locale a qualche metro di distanza: erano le nove e cinque. Improvvisai una piccola corsa e in pochi secondi raggiunsi l'entrata. Sembrava che non fosse cambiato nulla rispetto a questa mattina: Louis era dietro a riordinare qualche scatolone e Cooper lo stava aiutando, o meglio, dirigendo. Mi schiarì la voce, esclamando un “Ciao” un po' mangiato, speravo vivamente che non si accorgessero del mio minuscolo ritardo.

“Alex! Ben tornata, Louis temeva che non ti saresti presentata.” soffocai una risata notando l'occhiata glaciale che il ragazzo lanciò a Coop.

“E invece eccomi qui.” ridacchiai.

“Vuoi un premio?” chiese Louis avvicinandosi e dandomi una leggera spinta.

Risi, poco dopo seguita da lui.

“Dai vieni, ti faccio vedere dove puoi posare la tua roba.” mi porse la mano.

La strinsi un po' esitante e fui costretta a camminare svelta dato il suo passo. Aprì una porta grigia situata nel retro del negozio; accese la luce e osservai lo stanzino abbastanza piccolo in cui eravamo: degli armadietti per i propri oggetti personali e un semplice tavolo di legno al centro, riempito da un posacenere e delle riviste.

“Questo è il tuo.” indicò un armadietto attaccato alla parete.

Mi consegnò una chiave estremamente piccola che, a quanto avevo capito, serviva per aprirlo. Infatti, la infilai nella serratura e lo sportellino si aprì rivelando uno spazio alquanto ristretto in cui posizionare la roba. Ci misi la borsa, mettendomi, però, il cellulare e le sigarette in tasca. Quando lo richiusi notai che sulla superficie metallica c'era un biglietto con su scritto il mio nome.

“E questo?” domandai curiosa.

“Oh, Cooper me lo ha fatto attaccare oggi, dopo che te ne sei andata. I bigliettini servono per non confonderci fra noi. Secondo me è abbastanza inutile, visto che la posizione basta a rammentarci quali sono i nostri, però ormai è diventata un'usanza a cui ci siamo affezionati.” scosse il capo sorridendo, mentre annuivo. Mi accorsi della presenza di quattro armadietti in totale: quello di fronte al mio riportava il nome di Louis, quello che lo affiancava era di una certa 'Bryanna' e per ultimo c'era quello affianco al mio che, a quanto diceva il bigliettino, era di 'Zayn'. Istintivamente la mia mente si chiese come sarebbero stati i nuovi colleghi, se avrei legato con loro e se si sarebbe creato un ambiente lavorativo piacevole.

“Non ti preoccupare, quando impari a conoscerli sono simpatici.” disse Louis leggendomi nella mente ed indicando con il capo gli armadietti dei due ragazzi.

“Speriamo.” sorrisi fissandomi i lacci dei miei anfibi neri.

“Dai, andiamo, fra un po' arriva Bryanna e io devo ancora darti le 'lezioni' di base.” rise lui uscendo dalla stanza. Prima di seguirlo, però, mi fermai un secondo a fare un lungo sospiro per scacciare la tensione.


“Vieni qui ragazzina.” urlò Louis dal bancone con un espressione severa.

“Chiamami ancora così e la bottiglia di Vodka che hai in mano finisce sulla tua adorabile testolina.” gli dissi strizzando l'occhio. Lui per risposta si mise a ridere.

“Allora Alex- fece una pausa ad effetto, che riempì con un caloroso sorriso- qui quello che facciamo è preparare cocktail, servire i clienti e riordinare il locale a fine serata. Gli alcolici sono dietro di te, un consiglio: quando devi prendere una di quelle bottiglie lassù- indicò il ripiano più alto e lontano- usa lo sgabello che c'è sotto al banco, altrimenti fai cadere tutto e Cooper ti fa pagare le bottiglie rotte.” qualcosa dalla sua espressione mi disse che era successo esattamente a lui.

“Okay, penso di aver capito. Serviamo anche ai tavoli?” chiesi.

“Se sei dietro al bancone e hai tanta gente da servire passi le ordinazioni ai tavoli a chi è libero, o viceversa. I prezzi dopo un po' li impari a memoria ma per i primi tempi ti conviene guardarli nel foglio accanto alla cassa.”

“A che ora finisce il turno?” domandai.

“Per me, che sono qua dentro da tre lunghi anni, alle sei. Tu sei una novellina, quindi penso che alle quattro e mezza te ne possa andare.” ridacchiò.

“E smettila Louis!” risi lanciandoli uno straccio sul viso.

“Ragazzi, i grembiuli.” disse Cooper arrivando da noi in fretta. “Vieni Alex, andiamo a prenderli.” mi disse Lou avviandosi verso la stanza degli armadietti.

In quel posto camminavano tutti ad una velocità impressionante, dovevo correre per stare dietro a Louis! Lo guardai mentre apriva il suo armadietto e ne estraeva due grembiuli corti e neri, quelli da legare in vita. Me ne lanciò uno che misi subito, mentre lui faceva lo stesso.

“Non perderlo perchè non ne abbiamo altri. Io lo lascio sempre qua, però a volte lo porto a casa a lavare. Puoi fare lo stesso.” annuì pensierosa.

“Agitata?” chiese Louis leggendomi, per la seconda volta, nella testa.

Quel ragazzo era incredibilmente intuitivo. Scherzava molto, tutto il lui gridava: allegria; ma allo stesso tempo i suoi occhi blu lasciavano intravedere una persona matura e comprensiva.

“Mi chiedevo solo come sono gli altri.” dissi indicando le targhette dei nomi.

“Bryanna è sicuramente spumeggiante. Non avrai difficoltà con lei, forse all'inizio ti potrà spaventare da quanto è estroversa quella ragazza.” disse ridacchiando.

“E Zayn?” chiesi non riuscendo a frenare la curiosità che quel nome mi procurava.

“Beh...Zayn, ecco, lui imparerai a capirlo. Ti divertirai a seguire le sfaccettature del suo carattere. E' un tipo particolare.” mi fece l'occhiolino. La descrizione di Louis su quel ragazzo non mi rassicurava per niente. Un “C'è nessuno” urlato da una profonda voce femminile mi fece sobbalzare; Louis rise osservando il cipiglio sorpreso sul mio volto.

“E' arrivata Bry.” disse continuando a ridere mentre apriva la porta.

Spensi la luce della stanza e mi diressi verso il centro del locale, dove una ragazza stava abbracciando il mio mentore. Mi fermai un attimo ad osservarla: era piccolina, non era più di un metro e sessanta, sicuramente. I lunghi capelli neri le arrivavano all'attaccatura del sedere. La sua carnagione era color olivastra, e risaltava sul top bianco che le fasciava il seno pronunciato, mentre le gambe magre erano lasciate scoperte da una minigonna nera; la cosa che m'incuriosì furono gli stivali 'country' che portava ai piedi. Si voltò verso di me, e due iridi verdi scure si puntarono nelle mie, era lo stesso colore dell'Edera. La osservai inerme mentre si apriva in un sorriso gigante:

“Ciao! Piacere io sono Bryanna. Sei nuova? Che bello, finalmente una ragazza! E sei pure carina..” mi porse la mano, sempre con quel sorriso enorme sul viso.

“Io sono Alex, piacere mio.” ridacchiai.

“Sei single?” mi chiese lei con nochalance.

Rimasi un attimo interdetta...ci stava seriamente provando con me?!

“Bry, mi dispiace per te, ma penso sia etero.” disse Louis arrivando in mio soccorso.

“Peccato! Vorrà dire che diventeremo ottime amiche, giusto?” mi guardò divertita.

“Puoi contarci.” risi porgendoli il cinque, che lei mi diede senza farselo ripetere due volte.

“E poi scusa, ma non stavi con quella ragazza spagnola...aspetta, come si chiamava?” chiese Louis aggrottando le sopracciglia.

“Mariana? Oh beh, è una storia lunga...” la mia attenzione si spostò dalla conversazione fra i due alla porta del locale, quando la sentì aprirsi con un tonfo. Un ragazzo con un ammasso di capelli corvini sistemati in un ciuffo ordinato sulla testa fece capolinea all'ingresso. La sua pelle mi ricordava quella di Bryanna, ma forse era anche più bella: sembrava più lucente e morbida. Posai lo sguardo sul profilo della mascella calcato, e sugli occhi che sembravano quasi...dorati? Forse era solo il riflesso delle luci a neon, forse la loro gradazione era più ambrata. Lo fissai, incantata, mentre si toglieva la giacca di pelle per rimanere con una t-shirt bianca: il braccio destro era quasi del tutto ricoperto da molteplici tatuaggi, e lo scollo della maglia ne lasciava intravedere alcuni sul petto. Quando il suo sguardo incrociò il mio mi costrinsi a fissare gli occhi da un' altra parte: era normale aver sentito un lungo brivido che, lento e inesorabile, aveva percorso ogni centimetro della mia pelle dal fondo della schiena fino al collo?

“Ciao stronzi.” ghignò il ragazzo dirigendosi spedito verso la stanza degli armadietti.

“Quello è Zayn.” mi spiegò Louis guardandomi divertito.

“Si..beh..lo..lo immaginavo.” mi maledì mentalmente per il mio tono impacciato e sussurrato.

“Alex, sei fra noi?” chiese Bryanna passandomi una mano di fronte al viso.

“Si, tutto a posto.” riuscì a rispondere prima che i due si voltarono verso Cooper, che era appena arrivato da qualche posto a me sconosciuto.

“Siete pronti? Iniziamo a preparare le ultime cose. Dov'è Zayn?” chiese sistemando una sedia ad un tavolo.

“Sono qui.” rispose il moro raggiungendoci.

“Perfetto. Al lavoro.” disse Coop.

“Alex, pulisci i tavoli e metti le bottiglie di Rum, Vodka, Tequila e Gin sul primo ripiano: sono quelle che usiamo più spesso.” mi disse Louis.

“E' una novellina?” chiese Zayn ridendo.

“Ce l'avete tutti con questa parola? Leggetevi un dizionario e ampliate il vostro linguaggio, Cristo!” dissi prendendo uno straccio dal bancone, mentre Bryanna e Louis scoppiarono a ridere. Stavo aspettando una sua risposta ma al suo posto trovai un ghigno stampato sul volto e un guizzo di divertimento negli occhi. Decisi di ignorarlo e mi diressi a svolgere il compito che mi aveva assegnato Louis più in fretta possibile. 

Quando ebbi finito mi appoggiai al bancone a chiacchierare con Bry: eravamo molto simili sotto certi aspetti, andavamo in sintonia e scherzare era una cosa che ci veniva normale, come se ci conoscessimo da anni e non da un'oretta scarsa.

“Alle postazioni, apriamo!” esclamò Cooper andando a parlare con il buttafuori all'esterno.

 

La serata stava procedendo bene: ero stata per un po' a consegnare le ordinazioni ai tavoli assieme a Louis mentre Bryanna e Zayn erano al bancone, ora, invece, mi ritrovavo a fare alcolici affianco al moro. Le cose che ordinavano i clienti erano elementari, fortunatamente le sapevo preparare tutte alla perfezione; fare ubriacare Niall per un' intera settimana era servito a qualcosa. Ridacchiai a quel pensiero mentre preparavo un mix di Rum e pesca ad una ragazza. Quando incassai il guadagno per la sua consumazione una sensazione di disagio s'impossessò per un attimo di me: mi voltai per capire che diamine mi stava succedendo quando trovai due occhi marroni fissarmi, accompagnati dal solito ghigno di divertimento; era come se quel sorriso fosse parte di quel viso dai tratti orientali: le labbra carnose si aprivano quasi automaticamente a quel gesto frequente. Un ordinazione che non poteva attendere più di tanto lo fece voltare verso il cliente, permettendomi ,così, di osservarlo ancora un po'. Partì dalle labbra rosee e piene, sembrava volessero calamitarmi a loro con un semplice sguardo, e in effetti era abbastanza ridicolo! Lo vidi ridere di gusto e notai come la sua lingua si andasse ad incastrare in mezzo ai denti bianchi e perfetti. Era una delle cose più affascinanti che avessi mai visto; affascinante quasi come i muscoli delle braccia che gli si tendevano nello sforzo di prendere qualche bottiglia di alcool più lontana.

“Alex, attenta alla bava, stai sporcando la pedana.” Mi riscossi subito a quell'esclamazione così esplicita.

“C-che?” chiesi titubante.

“Sembrerai una maniaca se continui a fissarlo in quel modo.” constatò divertita Bryanna.

“No, io...mi ero semplicemente incantata.” feci un mezzo sorriso, che in realtà assomigliava di più ad una smorfia.

“Faccio finta di crederci.” rise lei. Le diedi un buffetto sulla guancia e passai ad un altro cliente.


La fine del turno era finalmente giunto: stavamo riordinando, anche se in teoria dovevo aver già finito da mezz'ora. Mi piaceva quel posto e mi era piaciuto ancora di più il lavoro.

“Ragazzi va bene così, andate pure a casa.” all'udire quelle parole, si sentirono vari sospiri di sollievo.

“Sei stata brava Alex. Grazie per esserti fermata a pulire, continua così!” sorrise Cooper, accompagnando quelle parole con una pacca sulla spalla.

“Figurati, mi sono trovata bene.” sorrisi benevola.

Slegai il grembiule dalla vita mentre entrai nella stanza dove si trovava la mia roba, vi trovai un chiacchiericcio allegro causato dai miei tre colleghi.

“Ecco la nuova recluta!” rise sguaiatamente Louis con gli occhi leggermente lucidi e le guance arrossate.

“Sei brillo Louis?” lo guardai divertita.

“Oh si, ti abituerai a vederlo così.” confermò Bry.

Mi lasciai andare ad un sorrisino felice mentre aprivo l'armadietto e ci riponevo il grembiule stropicciato, prendevo la borsa e la giacca. Mentre infilavo quest'ultima, lo sguardo di qualcuno mi bruciava la pelle: Zayn mi stava fissando, di nuovo. Ricambiai lo sguardo, abbassandolo, però, dopo poco, era davvero snervante riuscire a sostenere quegli occhi.

“Allora, come è andata la tua prima sera?” mi domandò Bryanna.

“Bene! E' stato abbastanza semplice. Forse mantenere il ritmo delle ordinazioni è un po' complicato ma è il minimo sforzo.” dichiarai sorridendole.

“A quanto ho visto ci sai fare con i clienti.” prese parola Louis.

“Si, beh, me la cavo.” affermai.

“Sei sicura?” quella domanda, fatta da quella voce, mi fece aggrottare le sopracciglia. Mi girai per trovarmi di fronte il solito ghigno su quella faccia marmorea.

“Cosa vorresti dire?” chiesi infastidita.

“Lascia perdere.” ridacchiò lui girandosi per chiudere l'armadietto e dirigersi verso la porta.

“Ciao ragazzi.” salutò, poi fissò gli occhi nei mei: “Ciao Alex.” disse facendomi l'occhiolino, per poi sparire dietro la porta.

Rimasi boccheggiante a fissare il muro per qualche secondo, poi la domanda di Bryanna mi riscosse:

“Come ci torni a casa?”

“Prenderò la metro o un autobus.” dissi mettendomi la borsa a tracolla.

“Se vuoi ti do uno strappo in macchina.” mi sorrise.

“Tranquilla, non ti disturbare.” provai a declinare l'offerta.

“E' un piacere, e poi non vorrei farti andare in giro da sola alle cinque di mattina.” rise lei.

“Allora accetto.” risposi.

“Perfetto! Andiamo, ciao Tommo!” diede un bacio sulla guancia a Louis.

“Ciao Lou!” lo salutai anche io, seguendo poi Bry fuori dalla stanza. Il "Ciao ragazze'' di Louis arrivò un po' in ritardo, ma io e lei lo sentimmo ugualmente, scoppiando a ridere in stereo.

Grazie al passaggio che mi aveva dato Bryanna ero arrivata a casa in un quarto d'ora: mi spogliai velocemente infilando una maglia di Niall che usavo come pigiama e mettendomi a letto con un sorriso sul volto. Sorriso che era soprattutto a causa del nuovo lavoro, ma non potevo negare a me stessa che una piccola parte di esso era dovuto a quegli occhi ambrati che mi avevano accompagnato per tutta la serata.





SPAZIO AUTRICE:


Salve ragazze,
come state? Io oggi sono incredibilmente svogliata.
Non ho fatto nulla tutta la mattina, che ho 
passato a dormire, lol.
E ora mi sento un vegetale (?) ahahah.
Comunque, il capitolo è più lungo ((finalmente!)) e le cose si fanno più serie...
*sorriso sghembo*
Si scopre che il fratello di Alex è Nello, che io, personalmente, amo alla follia come personaggio!
E poi ci sono Bry e Zayn........quel negretto. Tzz.
Bene, ho rotto abbastanza e ho scritto solo stupidaggini, e probabilmente, se tentassi di aggiungere qualcos'altro sarebbero altre cavolate, perciò è meglio levare le tende. Solo, spero in qualche recensione in cui mi fate sapere cosa ne pensate della storia ecc.
Un bacio! Alla prossima belle xxx

Aredhel

  
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