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Autore: Black Spirit    20/07/2014    6 recensioni
Hermione è stata beccata.
Ora ha una sola possibilità.
Deve rispettare il patto che potrebbe cambiarle la vita.
Finché lo fa è salva.
Finché lo fa lui non parlerà.
In cambio lei dovrà fare ciò che lui vuole.
Ma se lui volesse proprio quello che vuole lei?
Genere: Erotico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Era lei.

Era veramente lei.

Non un altro sogno.

Era lei in carne e ossa.

“Fred non riesco a respirare”
Ed era sua la voce strozzata che lo implorava di mollarla prima che soffocasse.

Eh si.

Hermione era tornata.

“Si io... Scusa... È che mi sei mancata. Tanto”

A quelle parole George, che non aveva proferito parola mentre guardava i due piccioncini riuniti, non riuscì a trattenere una risata.

Suo fratello era proprio cotto.

“Ah Freddie la scena di te che balbetti è veramente impagabile”

Fred fulminò il suo gemello con uno sguardo omicida.

E stizzito, gli fece segno di andarsene.

“Invece di star qui a fare il terzo in comodo perché non vai a dire ad Harry e Ginny che finalmente Hermione è tornata nel mondo dei vivi?”
George fece segno di sì e iniziò ad avviarsi.

Ma non prima di aver lanciato un ultima frecciatina al fratello.

In fin dei conti loro erano sempre i gemelli Weasley.

“Felice che sei tornata Hermione. Non sopportavo più le lagne Mister Non Posso Vivere Senza di Lei”

Girò l'angolo prima che il fratello potesse rispondergli con un sorriso in faccia e la certezza che Hermione fosse arrossita.

Eh, sì.

Qui due erano proprio cotti.

 

Passarono due settimane prima che Hermione venisse dimessa dall'infermeria.

E ogni giorno Fred andava a trovarla.

E ogni giorno la trovava intenta a studiare.

Era incredibile come quella ragazza amasse lo studio.

Ed era incredibile come quel ragazzo amasse impedirle di studiare.

In due settimane riuscì a trovare mille e uno modi per distrarla.

E ci riuscì mille e una volte.

E così, un giorno dopo l'altro, finalmente arrivò il momento fatidico.

Hermione poteva tornare alla Torre di Grifondoro.

Ma prima c'era una sorpresa ad aspettarla...

Una sorpresa coi capelli rossi conosciuta ai più col nome di Fred Weasley.

Lo stesso Fred che stava camminando rapido per i corridoi della scuola.

Ormai conosceva talmente bene la strada per l'infermeria da non aver nemmeno bisogno di guardare dove andava.

E nel frattempo pensava.

Ok.

Devo dirglielo.

Non è niente di che alla fine.

Solo che devo dirglielo.

Prendeva coraggio il gemello per fare ciò che andava fatto.

Alla fine arrivò alla porta che aveva varcato più volte in quel mese e mezzo che in tutta la sua vita ad Hogwarts.

La aprì e si trovò davanti una scena surreale.

Hermione, in divisa, seduta sul suo letto che...

Studiava.

Incredibile finalmente la dimettono dall'infermeria e lei che fa?
Studia.

Pensò il gemello avvinandosi lentamente alla sua ignara vittima e prendendole all'improvvido il libro dalle mani in modo che le venisse un colpo.

“Tu non sei normale sai?”
La guardò in attesa della risposta al suo commento.

“Che strano stavo per dirti la stessa cosa, Freddie”

Le sorrise, posò il libro accanto a lei e si sedette sul letto di fronte al suo.

La cosa andava fatta.

E l'avrebbe fatta ora.

“Hermione prima che andiamo alla torre... Io avrei una cosa da dirti”
Lei lo guardò con un misto di sorpresa e curiosità facendogli segno di parlare.

Ci siamo.

O la va o la spacca.

Pensò questo Fred e poi fece ciò faceva e avrebbe sempre fatto nella vita.

Si buttò.

“Io sono stato ingiusto con te. Ti ho obbligato a diventare la mia ragazza con un ricatto. Ora voglio farmi perdonare per questo”
L'aveva detto.

L'aveva veramente detto.

Ma non era finita.

“Se fossi un bravo ragazzo a questo punto ti direi che sei libera di lasciarmi ma non lo sono quindi vorrei proporti un patto”

Lei alzò un sopracciglio e gli fece segno di continuare.

“Avrò un mese di tempo per farti innamorare di me e se non ci riuscirò ci lasceremo ok?”

Se solo Fred fosse stato capace di leggere la mente.

Se lo fosse stato avrebbe potuto vedere che Hermione si stava trattenendo a stento dal ridere.

E che aveva subito la sua influenza più di quanto lei stessa pensava.

Al punto da accettare un patto completamente inutile.

Perché Fred aveva già vinto in partenza.

“Ci sto Freddie”

Il ragazzo sentì il suo cuore alleggerirsi.

Aveva un mese per conquistarla.

Un mese.

Si, ce la poteva fare.

“Che ne dici potremmo sancire il nostro accordo con un bacio?”
Hermione sembrò rifletterci per un secondo e poi iniziò ad avvicinarsi lentamente al rosso che sorpreso chiuse gli occhi in attesa.

Ma quando era ormai a pochi centimetri di distanza dalla bocca dell'altro la ragazza si fermò.

“Ora ti stai allargando troppo. Freddie”

Fred aprì di scatto gli occhi e le sorrise.

Gli piaceva la Hermione seria e diligente.

Ma questa sua versione pestifera lo faceva letteralmente impazzire.

“Va bene Granger, se proprio non vuoi tanto vale avviarci verso la torre no?”

Lei fece segno di sì e prendendo le sue cose si avviò verso la porta.

“No no, non ho ancora specificato come ci avvieremo”

Hermione si girò verso di lui e vide che aveva fatto apparire una benda.

“Vuoi bendarmi?”
Lui fece segno di si con la testa e lei rassegnata alle follie del ragazzo si avviò verso di lui e si lasciò bendare.

Alla fine, forse per l'abilità di Fred come navigatore o molto più probabilmente per un incredibile botta di fortuna, Hermione riuscì ad arrivare del tutto incolume fino ritratto della Signora Grassa.

Così che Fred pronunciò la parola d'ordine e loro entrarono.

“Ora mi togli la benda o preferisci che diventi parte del mio abbigliamento in modo permanente?”
Il ragazzo non riuscì a trattenersi dal fare un mezzo sorriso.

Oh si, la nuova versione di Hermione gli piaceva.

E gli piaceva molto.

“Per quanto ti doni molto, no penso che te la toglierò”

Detto questo fece sparire la benda.

“Sorpresa!”
Non appena riuscì a mettere a fuoco la scena Hermione vide che tutti i suoi amici erano riuniti nella Sala Comune, erano stati appesi ovunque striscioni di bentornato e per l'occasione era stato preparato un enorme buffet con Burrobirra, torte, snack e moltissime altre cose.

Harry e Ginny le si avvicinarono sorridenti e lei li strinse in un abbraccio.

I suoi amici alla fine non l'avevano dimenticata.

La festa fu bellissima.

Hermione ballò con Fred per quasi tutto il tempo tranne un ballo o due che fece con Harry.

Entrambi i ragazzi seppur in modi diversi la stringevano a se ogni volta che potevano ancora increduli che fosse veramente tornata.

Ma Hermione non riusciva ad essere felice quanto loro.

Perché non riusciva a fare a meno di notare che mancava ancora una persona.

Una persona che non si era fatta vedere nemmeno una volta da quando lei si era svegliata.

Una persona di cui aveva sentito la mancanza.

Una persona a cui lei voleva molto bene.

Una persona di nome Ron.

Hermione prese in disparte Harry e con un solo sguardo gli fece capire qual'era la sua domanda.

E lui confessò.

Confessò che dopo quello che le era successo Ron era caduto in preda alla disperazione e al rimorso.

Confessò che in quelle settimane l'aveva visto diventare l'ombra di se stesso.

Confessò che quando aveva saputo del suo risveglio era sembrato illuminarsi per poi spegnersi di nuovo al pensiero che lei non l'avrebbe più voluto vedere per quello che aveva fatto.

E confessò che proprio in quel momento lui si trovava nel dormitorio.

Non appena sentì quelle parole Hermione iniziò a dirigersi verso il dormitorio maschile.

Salì in fretta i gradini e si ritrovò davanti alla porta della stanza di Harry, Seamus, Neville, Dean e Ron.

Non si preoccupò degli altri.

Sapeva che erano alla festa.

L'unico che si trovava lì era il rosso.

Aprì la porta e la scena che si trovò davanti fu terribile.

Ron sembrava essere invecchiato di cent'anni in meno di due mesi.

Aveva pesanti occhiaie scure, era pallido come un fantasma e aveva un aria così debole e malata che non l'avrebbe sorpresa se fosse svenuto da un momento all'altro.

Quando la vide sembrò però che gli tornasse un po' di vita.

“Hermione mi dispiace tan...”

Lei non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase che già lo stava abbracciando.

“Non serve stupido. Io ti avevo già perdonato prima ancora che l'incantesimo mi colpisse”
Sentendo quelle parole Ron si sciolse.

E calde lacrime iniziarono a bagnarli le guance.

Lei lo aveva perdonato.

Nonostante quello che le aveva fatto lei l'aveva perdonato.

Si staccarono e Hermione gli asciugò le lacrime con la mano.

“Ora che ne dici di andare alla festa?”

Ron fece segno di si con la testa.

Non gli importava più se l'amasse o no.

Non gli importava se lei stava con suo fratello.

In quel momento l'unica cosa importante era essere lì.

Insieme.

Il resto poteva aspettare la fine della festa.

E così i due scesero le scale e si unirò alla festa.

Ballarono e risero per ore.

E quando ormai la festa volgeva al termine Hermione andò da Fred e gli prese la mano.

“Sei troppo buona Granger”

Sorridendo gli appoggiò la testa sulla spalla.

“Mai quanto te Weasley”


Angolo Autrice
Ecco un altro capitolo che spero vi piaccia.

Come sempre grazie per la lettura.
E grazie per aver recensito a: alessandra_andreotti, _LenadAvena_, Mordente98, slyterinalways, Fremiona_Tirivispi, sily90 e real_love.
Ogni volta che leggo le vostre recensioni e i vostri commenti mi sento fiera del mio lavoro e mi viene voglia di continuare.
Spero di leggerne ancora.
Vi lascio un  capitolo un po' più lungo del solito perché ora mancherò per due settimane visto che vado in Inghilterra.
Non odiatemi.
Black Spirit
PS. Le nuove rencensioni sono sempre gradite ricordatelo
.
  
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