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Autore: Erina91    20/07/2014    2 recensioni
Si stava avvicinando con la sua camminata sensuale al loro tavolo da Poker, la vide chinare lentamente la testa e posare i suoi occhi provocatrici e accattivanti sui suoi, scrutandolo con intensità, per poi indugiare sul resto dei giocatori e chiedere:
-potrei unirvi a voi al prossimo giro?-
L'uomo sconosciuto, sulla quarantina, sorrise malizioso:
-ma certo, signorina, può prendere pure il mio posto. Questo è il mio ultimo giro!-
-la ringrazio molto!- rispose lei, con la sua calda voce.
Lui continuava a fissarla in modo insistente, ma lei non sembrava dare molto peso al suo sguardo.
Era rimasto colpito da quella ragazza fin dalla prima volta che l'aveva vista: sfuggente e affascinante, in qualche modo misteriosa, e i suoi "occhi da gatta" lo avevano incatenato subito.
Comunque, lui aveva un caso da risolvere e non poteva farsi sollazzare da una donna che nemmeno conosceva...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Karin, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ciao a tutti/e!! mi scuso ancora per l'enorme ritardo, ma come sapete è il periodo d'esame all'uni e non ho tanto tempo! :( spero possiate perdonarmi!
Il capitolo è leggermente più corto di quello scorso, però mi auguro che vi piaccia lo stesso! :D
Domani vi ringrazierò per bene delle recensioni, ma stasera non ho molto tempo purtroppo... :( comunque, domani di sicuro!!
Intanto, però, vi ringrazio qui... ringrazio Kushina Namikaze, Sunshine_liar e rosadc per le bellissime recensioni!! *-*
So di essere in estremo ritardo, ma spero che continuerete a seguirmi e a recensirmi con piacere!!^^



Non sei un ripiego

Naruto era appena rientrato in camera dopo una mattinata in palestra con Sasuke.
Anche Karin sarebbe tornata a momenti dopo che una bella “sorpresina” l'avrebbe accolta.
Contò fino a tre mentalmente, prima di sentire i passi di sua cugina: 1, 2 e 3...
-aaaaaaaah!!!!!!- un urlo disumano inondò la stanza, mentre la porta si era spalancata violentemente e Karin era entrata precipitosa al suo interno -perché diavolo sono iscritta ad una gara di ballo in coppia con Sasuke Uchiha?!?-
Naruto si grattò la nuca colpevole, anche se si immaginava la sua reazione.
-non mi sono mai iscritta a questa gara con lui. Non potrei mai farlo!- continuava, poi si fece pensierosa ed comprese tutto girandosi di scatto verso di lui e fissandolo in modo spaventoso:
-Naruto...- cominciò in tono pacato -tu ne sai qualcosa?- poi la voce si fece cupa.
Lui rabbrividì raggelato, senza rispondere.
Vedendo che non rispondeva, la cadenza nella sua voce si fece più minacciosa:
-baka di un cugino!!- sbraitò furiosa -ci hai iscritto tu a questa stupida gara?!-
Naruto mise la mani avanti in un tentativo di proteggersi e cercò giustificazioni:
-no... ecco, vedi Karin...- tentò nervoso -pensavo che fosse un'idea carina partecipare tutti insieme...- aggiunse timoroso.
La ragazza si gonfiò ulteriormente di rabbia:
-che cavolo di discorso sarebbe questo??- ribatté -tu non sei nemmeno iscritto alla lista dei partecipanti.
Se devi trovare delle giustificazioni, almeno trovale intelligenti idiota!-
Lanciò bruscamente la lista sul letto e si chiuse in bagno sbattendo la porta.
-adesso taci per qualche secondo. Se osi aprire ancora bocca, te la tappo con un cazzotto.-
Alla fine se lo aspettava che non l'avrebbe presa bene questa sua iniziativa, ma lui voleva solo aiutare lei e Sasuke a dichiararsi.
Comunque sia, per quanto gli dispiacesse averla fatta arrabbiare, non era pentito di quello che aveva fatto.
Era davvero convinto che questa gara di ballo li avrebbe aiutati ad avvicinarsi.
Però... per quanto riguardava la sua decisione? Non sapeva ancora se partecipare alla gara, si vergognava troppo e aveva paura di far sfigurare Sakura.
Di Karin non si preoccupava tanto, se la conosceva bene non si sarebbe tirata indietro neanche se era costretta a stare in coppia con Sasuke. Ma lui... beh, lui era afflitto da un'indecisione cronica sulla scelta migliore da fare: partecipare insieme a Sakura o evitare di farlo per non metterla in imbarazzo. Sapeva che aveva poco tempo per decidere dato che le prove sarebbero iniziate fra pochi giorni, ma le iscrizioni erano aperte solo fino a domani, quando sarebbero arrivati a Malaga.
-cugina... senti, so che mi hai detto di tapparmi la bocca, ma in questo momento ho proprio bisogno di un consiglio.-
-te lo scordi! Così impari a farmi questi scherzi di cattivo gusto.- rispose piatta.
Lui abbassò la testa arreso.
-se vuoi la verità, l'ho fatto solo per te e Sasuke. Anche se continuate a negarlo a vicenda, l'attrazione che provate l'uno per l'altra è innegabile.
Speravo che, con questa gara, potevo darvi una spinta visto che voglio bene ad entrambi.-
-io non sono fatto attratta da quello lì. Mi dispiace, ma stavolta hai preso un granchio.-
-come vuoi... ma allora che farai? Parteciperai?- domandò.
Lui la sentì sospirare dall'altra parte della porta.
-lui lo sa già?-
-no, non credo. Oggi ci siamo incontrati in palestra e mi sembrava ancora all'oscuro di tutto, ma visto che ti hanno dato il foglio con le iscrizioni adesso, penso che presto lo avrà anche lui.- suppose.
-sicuramente non accetterà e si arrabbierà con te.- affermò.
-è probabile che sarà furioso.- concordò -ma che accetterà lo stesso, ne sono sicuro.-
-come fai ad esserne così convinto?-
-perché lo conosco, e lui non si tira mai indietro da una sfida. Era così anche da piccolo.-
-figurati, quando saprà che è in coppia con me ti insulterà come non ha mai fatto.-
-mi prenderò i suoi insulti, ma alla fine non credo che gli dispiaccia così tanto essere in coppia con te, anche se non lo ammetterà mai.- ridacchiò.
-sei proprio un inguaribile stupido.- borbottò Karin -e tu che farai? Sakura è iscritta alla lista, sai? Anche se per ora non è in coppia con nessuno.
Scommetto che aspetta te.-
-probabilmente non parteciperò.- confessò.
-e perché mai?-
-come perché! Perché non so affatto ballare! non mi piace, e non vorrei farla sfigurare.-
-hai ragione, in effetti sei un totale incapace nel ballo.- confermò schietta.
Naruto scoppiò a ridere.
-comunque... dovresti pensarci meglio, sai? Se poi la mettessero in coppia con qualcun altro, te ne pentiresti sicuramente.-
Karin aveva ragione, lui lo sapeva, ma al momento proprio non se la sentiva di partecipare.
-ci penserò, d'accordo...- sorrise lievemente.

******


-signorina Haruno!- la chiamò l'organizzatrice della gara di ballo.
Lei si fermò. Erano appena arrivati a Malaga e tra poco si sarebbe preparata per scendere “a terra” e visitare la città con Ino: avevano deciso di visitarla loro due da sole lasciando i ragazzi tra loro, soprattutto perché Ino non aveva ancora chiarito con Shikamaru.
-mi dica! C'è qualche problema?- chiese.
-in realtà sì. Lei si è iscritta alla lista dei partecipanti alla gara di ballo, ma non è in coppia con nessuno. Vede... se non trova subito un compagno non potrà gareggiare, a meno che noi intrattenitori non troviamo un ragazzo al posto suo.- la avvisò.
-ma da quello che vedo, i partecipanti sono tutti accoppiati.- notò Sakura, leggendo la lista di nomi -non troverei comunque nessuno con cui gareggiare.
Aspetti fino a stasera, sto aspettando la decisione del mio ragazzo, e poi le farò sapere.-
-d'accordo... comunque, signorina, s'è sbagliata... non sono tutti accoppiati. Vede?-
Indicò un nome singolo, con lo spazio bianco accanto vuoto. Il nome era un certo “Albert Dowey”.
Era vero, non si era proprio accorta di quel nome da solo.
Se Naruto decideva di non partecipare con lei, era molto probabile che il suo posto l'avrebbe preso questo Albert.
Nemmeno lo conosceva, non sarebbe stata una bella situazione.
-va bene... grazie mille signorina, ci penserò e le farò sapere il prima possibile.- fece sbrigativa.
Accidenti a quel “baka” di Naruto, se non partecipava l'avrebbe messa in difficoltà.
Sperava davvero che accettasse, ma soprattutto che lo facesse entro stasera dato che era l'ultimo giorno per iscriversi.
Adesso non aveva tempo da perdere, aveva fissato con Ino nella Hall della crociera, alle 10.00 di mattina, per partire per la visita di Malaga.
Quando la raggiunse si salutarono calorosamente.
-ciao Ino!- esclamò.
-ciao!- sorrise lei. Ma già dalla sua espressione percepì che non aveva chiarito nemmeno oggi con Shikamaru.
Comunque, decise di chiederglielo lo stesso:
-senti Ino, hai più parlato con Shikamaru?-
-non mi va di parlarne Sakura... vorrei solo godermi questa giornata senza pensare a lui.-
Lei annuì e non insisté più.
-come vuoi...- sorrise dolcemente -allora, da dove partiamo? Hai da fare altre ricerche per il tuo lavoro di biologa?- domandò scherzosamente e Ino ridacchiò divertita.
-no, per ora nulla. Qui a Malaga non c'è molto per le mie ricerche.-
-bene... allora possiamo visitare la città!- le fece l'occhialino.
-Sakura... mi fa piacere che questa volta hai deciso di visitare la città con me, ma come mai non con Naruto? Non sarà mica successo qualcosa anche tra voi due?-
-no, ma figurati!- in realtà non era successo nulla davvero, ma non sapeva come l'avrebbe presa se Naruto alla fine decideva di non gareggiare con lei.
Ino non sembrò accorgersi dei suoi dubbi mentali ed esclamò:
-perfetto! Allora sbrighiamoci! Oggi giornata tra donne!- esultò euforica.
Almeno la vedeva sorridere, nonostante tutto, e questo era già abbastanza per lei.
-che ne dici di partire per il centro e visitare la cattedrale di Malaga?- propose.
-mi sembra un'ottima idea!- approvò Ino -poi, dopo pranzo, mi piacerebbe andare a vedere la cittadella antica, “Alcazaba”: non possiamo andare a Malaga e non vederla, visto che è una delle più importanti d'Europa.- aggiunse.
Sakura annuì:
-hai ragione! Bisogna vederla per forza!- concordò -spero solo che poi riusciamo a tornare in tempo sulla Crociera.-
-se per esempio pranziamo presto, ce lo dovremmo fare precise.-
-allora per 12.15 andiamo a mangiare!-
-benissimo!- esultò Ino.

 
******


Karin era scesa “a terra” ora, insieme a Naruto, che tra poco avrebbe raggiunto Lee e Shikamaru: avevano deciso di fare una giornata tra uomini.
Lei sarebbe rimasta nuovamente da sola, ma non che le dispiacesse... soprattutto perché era ancora arrabbiata con lui per averla iscritta ad una gara di ballo, in coppia con Sasuke, senza chiederle il permesso.
Quando si furono separati, diede un'occhiata alla mappa di Malaga decidendo da dove partire a visitarla.
Quella mattina lei e Sasuke si erano visti per pochi minuti solo a colazione, ma dopo aver trovato insieme sulla scena del crimine l'elastico nero non si erano più parlati e non avevano più avuto un “incontro diretto” come quello di qualche giorno fa davanti alla sua camera: se ci ripensava, dei brividi di eccitazione la invadevano indesiderati. Comunque, alla fine aveva deciso di cominciare dal “Palacio de la Aduana”, un palazzo di quattro piani, con un parco enorme, in stile “neoclassico” ; e poi passare a vedere la cattedrale di Malaga, uno dei monumenti più importanti della città.
In fin dei conti lei stava bene anche da sola, non aveva bisogno di girare in compagnia.
Dopo un bella camminata, arrivò davanti al palazzo e chiese ad una delle guardie lì davanti:
-per caso possiamo entrare a vedere il parco dentro? Bisogna pagare?-
-mi dispiace signorina, ma è vietato entrare nel parco del palazzo. Può solo vederlo da fuori dal cancello.- spiegò l'uomo, in un inglese pasticciato.
Karin sbuffò silenziosamente, nel frattempo che una voce conosciuta la fece irrigidire completamente:
-mi stai pedinando?- domandò Sasuke ghignando.
Lei si voltò rabbiosa:
-forse sei tu che mi pedini.- sbottò infastidita, superata la sorpresa iniziale.
Quando incontrò il suo sguardo arrossì leggermente, cercando di nascondere l'emozione che la stava nuovamente accogliendo.
-può essere.- affermò lui, stupendola.
-dici seriamente?- chiese scettica.
-certo che no.- rispose piatto, irritandola -comunque, già che ci siamo che ne dici di fare un giro?- propose, lasciandola di nuovo di stucco.
-sbaglio, Sasuke, o mi stai chiedendo un appuntamento?- domandò allusiva, con un pizzico di ironia e sospetto.
Inoltre, il suo volto non ne voleva sapere di tornare al suo colore originalmente pallido per via dell'imbarazzo che in quel momento sentiva.
-prendilo come vuoi.- decretò schietto -anche se avrei solo bisogno di parlarti del caso.-
-non potevi farlo sulla nave?- continuò lei spiccia -e poi... dov'è Suigetsu?-
-si può sapere perché mi chiedi sempre di lui?-
-semplicemente perché è la tua copertura, e la persona con cui stai di solito.-
-è a divertirsi come suo solito.- fece brusco.
-e quindi, fammi capire... ti senti solo e allora cerchi un ripiego, in questo caso io, che ti faccia compagnia?- lo provocò divertita.
Sasuke la incenerì con lo gli occhi, scocciato.
-non sei un ripiego.- rispose, poi, con finto distacco.
-e allora cosa sono? Insomma... non è strano che all'improvviso mi chiedi di farti compagnia usando la “scusante” che mi devi parlare del caso?-
-come preferisci, allora. Continua pure ad andartene a spasso da sola, come un cane solitario.- sputò infastidito -a me non cambia nulla.- concluse dandole le spalle.
-aspetta...- lo richiamò -d'accordo, facciamo un giro...- bofonchiò impacciata, sistemandosi gli occhiali in un gesto nervoso.
Sasuke non le rispose e proseguì a camminare avanti lei.
Tempo pochi minuti, e Karin si accostò al suo fianco avvertendo una certa tensione addosso appena i loro corpi si sfioravano.
Chissà se anche Sasuke provava lo stesso?
Non voleva porsi quell'inutile domanda, perché tanto sapeva già la triste risposta, ma non era riuscita a trattenere la sua mente dal "vaneggiare" per la sua strada.
In ogni caso, sebbene si sentisse strana, era stata contenta_e anche piuttosto meravigliata_che Sasuke le avesse chiesto di passare un po' di tempo insieme. Ovviamente, questi pensieri se li sarebbe tenuti per sé: anche lei aveva un orgoglio che non le permetteva di parlare con sincerità.
Non parlarono molto nella mattinata che erano stati insieme, ma era stato lo stesso piacevole.
Visitarono la cattedrale facendo qualche foto e non parlarono neanche un attimo del delitto di Deidara Onoki, almeno fino all'ora di pranzo, quando Sasuke se ne uscì con una domanda:
-allora, hai qualche sospetto su di chi possa essere l'elastico che abbiamo trovato?-
scosse la testa.
-no, ma il colore scuro mi fa pensare più ad una figura maschile.-
Sasuke sogghignò.
-che ipotesi assurda, perché voi donne non indossate elastici neri?-
A momenti, lo vedeva, sarebbe quasi scoppiato a ridere.
-certo che li portiamo!- sbottò aspra e offesa dalla sua risposta -ma ho detto solo quello che pensavo. E allora, tu, cosa mi dici?- chiese, mettendolo alla prova.
-io ti ho visto con i capelli legati in un elastico nero.- confessò lui, non guardandola.
Lei arrossì nuovamente.
Quando l'avrebbe vista con i capelli legati in un elastico nero?
-e quando mi avresti vista?- infatti domandò.
-l'altro giorno, quando eri andata al centro benessere con la Yamanaka. Visto che una delle sale è cerchiata da vetrate si vedeva tutto.- proseguì pacato.
Effettivamente, quel giorno per il massaggio sul collo si era legata i capelli in una crocchia con un elastico nero.
Comunque, era incredibile che lui avesse notato quel dettaglio solo passandoci davanti e probabilmente velocemente. Lei non l'aveva nemmeno visto passare.
-certo che mi devi aver osservato parecchio per aver notato quel dettaglio.-
-no, affatto. E' solo che tu ti fai sempre notare senza nemmeno farlo apposta.- dichiarò duro.
-e con questo cosa vorresti dire?- incrociò le braccia risentita.
-che sei un egocentrica a tutti gli effetti.- si voltò leggermente di profilo, stringendosi in un sorriso accennato che la fece letteralmente sciogliere, e poi tornò a guardare la strada avanti a lui.
-beh... se è per questo anche tu sei talmente egocentrico e narcisista da starmi sui nervi.- ribatté.
-e da farti desiderare di portarmi a letto.- aggiunse lui arrogante.
-io non des-desidero aff-affatto venire a let-letto con t-te.- balbettò, colta alla sprovvista -e comunque, credo che sia del tutto il contrario!- tornò alla carica.
Sasuke la ignorò deliberatamente.
-vuoi andare a mangiare?- le chiese con assoluta tranquillità.
-ho fame! Ma di certo non vengo a mangiare con te!- puntualizzò acida.
-peccato... dopo pranzo volevo andare a vedere la cittadella di “Alcazaba”.-
-e pensi che possa interessarmi?-
-sì, credo ti interessi: ho visto che prima guardavi la guida e stavi leggendo la pagina che consigliava di visitare la cittadella antica.-
-si può sapere come diavolo fai ad averlo notato?-
-sono gli occhi di un detective. Occhi che tu, purtroppo, non hai.- le tirò una frecciatina.

 

******

In realtà Sasuke, anche se aveva risposto così alla sua domanda, riteneva che Karin avesse gli occhi di una detective e che fosse davvero in gamba, ma quando abbassava la guardia perdeva un po' la concentrazione e spesso succedeva quando lui era nelle vicinanze perché entrambi, anche se continuavano a negarlo e si tiravano indietro per obblighi nei confronti del lavoro, erano attratti l'uno dall'altra: anche in quel momento, benché lo celasse, era nervoso di averla così vicino e quel giorno che si era fatto soggiogare dalle emozioni e dal desiderio infuocato per lei, faceva costantemente capolino nella sua testa appena Karin si affiancava o si toccavano per pura coincidenza. Chiederle di passare la giornata insieme era stato un gesto involontario, irrazionale e, al momento che si era accorto di quello che aveva fatto, non era riuscito a rimediare al suo errore.
Però, sebbene odiasse ammetterlo, non era pentito di averlo fatto perché quella mattina con lei era stato bene e anche ora, purtroppo, non desiderava altro che lei accettasse il suo invito a passare il pomeriggio insieme. Quella donna, da quando l'aveva conosciuta, non faceva altro che movimentargli le giornate e allontanarlo dalla sua apatica noia. Era esilarante stare in compagnia di quella ragazza e non si era mai sentito così con le altre sue frequentazioni.
-chiudi quella fogna!- gridò piccata -ho più occhio di te: se non fosse stato per me l'elastico nella Suite del Sig.Onoki non l'avresti nemmeno notato.-
Lui la fulminò furioso:
-mi stai sfidando per caso, Karin?-
-può anche darsi.- ghignò.
La guardò penetrante, creandogli sensazioni eccitanti in tutto il corpo: voleva tapparle la bocca con un bacio che non si sarebbe mai dimenticata in modo da mettere a tacere quella indisposta prepotenza, ma si trattenne.
-che hai deciso? Pranzi con me e poi andiamo alla cittadella o preferisci startene da sola?-
-vengo con te. Alla fine, solo su una cosa hai indovinato: mi interessava vederla.-
-d'accordo...- cercò di nascondere la soddisfazione di essere riuscito a trascinarla e fu interrotto di nuovo da lei:
-andiamo a mangiare le Tapas?- chiese  -è un uno dei cibi tipici di Malaga.-
-come vuoi.- asserì -comunque, qui a Malaga mangiano alle 14.00 minimo, quindi sarà difficile trovare un posto dove pranzare aperto prima.-
-lo so! Ma tanto vale tentare, no?-
Lui non si pronunciò e Karin la prese come una risposta positiva.
Come previsto, ci misero un bel po' a trovare un locale per pranzare aperto prima delle 14.00 e alla fine optarono per uno che sembrava carino e accogliente.
Mangiarono in fretta e furia, in modo tale da trovare il tempo per vedere “Alcazaba”.
-pensi che ce la faremo a vederla e a tornare in tempo sulla nave?-
-se corriamo e tu ti tappi la bocca, sì, altrimenti no.-
Lei grugnì rabbiosa per il suo tono risoluto, ma iniziarono comunque a camminare a passo veloce.
Karin non si era accorta di star camminando troppo vicino al bordo del marciapiede e ad un tratto poggiò male il sandalo, cadendo in mezzo alla strada proprio quando un gigantesco camion passava a tutta velocità e quasi attaccato al marciapiede.
Lui notò tutti i movimenti della ragazza e l'afferrò prima che il camion la investisse in pieno, portandola contro il suo petto ricoperto da una maglietta blu sbracciata.
La tenne stretta per qualche minuto che sembrò durare in eterno, e i Jeans chiari iniziavano a diventare scomodi e stretti in un punto in particolare. Un punto che lui sapeva bene quale fosse. Imprecò mentalmente per averla afferrata ed essere stato incapace di lasciarla ed allontanarla dal suo corpo, che già fremeva di desiderio.
Karin, in tutto l'attimo che lui pensava alle sue emozioni, sembrava alquanto confusa e lentamente alzò le sue iridi scarlatte verso il suo viso:
-che stai facendo?- domandò in un soffio, sentendola deglutire appena: Sasuke avvertiva nettamente che lei in quel momento si sentiva uguale a lui.
-non dovresti ringraziarmi per averti salvato la pelle?- sussurrò lui, fissandola intensamente e approfondendo la presa diventando quasi rude.
-tsz... grazie!- farfugliò, distogliendo gli occhi da lui -e adesso mollami!!- ordinò gelida.
-non vuoi che ti lasci davvero, giusto?- se ne uscì, poi, scioccandola.
-eh...?- l'aveva lasciata senza parole.
Lui risalì cautamente, con la mano, lungo la schiena della ragazza e raggiunse il suo collo fulgido e abbronzato, sfiorando appena i suoi capelli.
Che stava facendo? Era impazzito?
La sua parte razionale stava cercando di farlo ragionare, ma al momento l'esigenza di toccarla si stava facendo insistente e intrattabile.
Karin non riusciva a muoversi, era paralizzata; poi, ad un tratto, si riprese e con uno scatto a lui inaspettato agguantò le sue labbra avvolgendo le braccia intorno al collo.
Non si aspettava un movimento simile da lei, ma invece l'aveva lasciato senza parole e si era fatto trascinare dalla sua passione, non respingendola ma approfondendo il bacio in un incontro di lingue tanto bramato quanto pericoloso.
Il suo corpo sprizzava di una ardente e fulminante emozione, che incitava tutti i suoi muscoli a desiderare di più da lei.
Ad assaggiare ogni parte della sua anima e corpo, ma non poteva.
Così, con una fermezza che non pensava di avere in quel momento, la allontanò repentinamente dal suo corpo e la osservò:
-non possiamo.- dichiarò -Karin... vattene!-
-e allora perché non volevi lasciarmi?-
Lui non rispose e lei lo fissò gelida.
-sei proprio un stronzo, Sasuke.- rispose lei con assoluto disprezzo -non vedi l'ora di portarmi a letto, ma quando ci sto mi allontani come se avessi una malattia infettiva. Hai dannatamente paura e sei un vigliacco senza speranza.- le riversò addosso tutta la frustrazione -non so come diavolo faccio a desiderare di andare a letto con un tale rammollito.-
Sasuke, dopo quelle parole, la gelò con un'occhiata piena di astio e bloccò le sue mani con violenza.
-non dire altro o sennò sulla crociera non ci sali viva, Karin.- il suo sguardo era minaccioso.
Lei si intimorì appena, ma fece pressione per sciogliere la salda stretta ai suoi polsi.
-non cercare di giocare sporco con me, perché non avresti speranze. E comunque, anche se continuerai a non ammetterlo, hai paura di lasciarti andare e non hai il diritto di sparare cazzate quando anche tu hai gli stessi atteggiamenti.- proseguì glaciale e furioso lui, stringendo ancora di più i suoi polsi.
-io non ho paura.- sputò lei con una punta di incertezza. - e adesso, se hai finito, lasciami andare!!-
Seguì a dimenarsi e lui a quel punto si staccò.
Karin gli lanciò un'ultima occhiata delusa e, prima che le desse le spalle, gli parve di vedere una lacrima scendere da uno dei suoi occhi.
In ogni caso, non era sicuro stesse piangendo: lei era così forte che non pensava che potesse farlo.
Avvertì una fastidiosa stretta al petto, che fu subito sostituita da una rabbia accecante verso di lei e verso le sue parole.
Perché si sentiva così arrabbiato?
Forse lo era perché le parole di quella ragazza gli avevano fatto più male del previsto.
Nessuna ragazza lo aveva mai fatto sentire così insicuro e questo era davvero seccante.

 

******


Naruto era appena risalito sulla crociera dopo la giornata a Malaga.
Non aveva visto Sakura in tutto il giorno avendo modo di pensare a cosa fare con la gara di ballo, decidendo alla fine di non partecipare.
Gli dispiaceva un sacco non essere il suo compagno, ma preferiva così per non farla sentire inadeguata quando avrebbe gareggiato.
Comunque, voleva togliersi subito il pensiero di doverglielo annunciare e, immaginando che fosse già risalita dopo la giornata “a terra” (perché tra pochino sarebbero salpati di nuovo), decise di andare a bussare alla sua cabina.
Quando la raggiunse, Sakura gli aprì la porta accogliendolo in un accappatoio rosa.
Da uomo quale era, non poté fare a meno di eccitarsi vedendola quasi svestita e il suo profumo di shampoo e bagnoschiuma lo stava letteralmente inebriando: non bramava altro che spogliarla e fare l'amore con lei immediatamente, ma cercò di non pensarci per rispetto verso la ragazza.
Vide le tenere gote di Sakura leggermente rosate e, dopo un attimo di sorpresa, gli sorrise:
-Naruto!!- esclamò dolcemente.
Lui si grattò la nuca imbarazzato.
-scusa, Sakura-chan. Non è un buon momento, vero? Ti devi vestire...- notò impacciato, volgendo lo sguardo altrove.
-non preoccuparti...- sorrise nuovamente -volevi dirmi qualcosa?-
Lui traccheggiò un po', cercando di trovare le parole giuste per dirle che non partecipava alla gara di ballo, e non era facile: sapeva che lei ci teneva.
-senti Sakura-chan...- cominciò incerto -alla fine ho deciso di non iscrivermi alla gara di ballo...-
Lo disse tutto d'un fiato perché per i sensi di colpa non era riuscito a fare diversamente.
Il sorriso della ragazza si spense all'improvviso e abbassò lo sguardo sulle sue ciabatte:
-ah... capisco... e così hai deciso di non partecipare...- iniziò tristemente.
Naruto la bloccò spiegandosi, per farle capire i motivi della sua decisione:
-ascoltami... mi dispiace tanto non iscrivermi, ma ho deciso così perché non voglio crearti problemi o farti fare figuracce per colpa della mia incapacità con il ballo...-
Sakura lo bloccò:
-non dire altro, non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni...- alzò gli occhi smeraldini verso di lui e lo guardò con un sorriso spento -capisco le tue motivazioni...-
Non riusciva proprio a nascondere il fatto che c'era rimasta male e Naruto non poté fare a meno di sentirsi furioso con se stesso e verso la sua mancanza di coraggio.
-mi dispiace...- riuscì solo a dire.
-ok... ora devo vestirmi, quindi potresti uscire?- chiese fredda.
Lui avvertì distintamente che il tono che aveva usato era un po' distaccato.
-ascolta Sakura-chan...- tentò di nuovo, ma lei lo lo fermò un'altra volta:
-per favore, Naruto, esci!- insisté -ho bisogno di stare un po' da sola. Ci vediamo a cena, ok?-
Detto questo, chiuse la porta dalla camera lasciandolo in mezzo al corridoio e di fronte alla cabina.
Che tipo di reazione si aspettava?
Lo sapeva che Sakura non l'avrebbe presa bene e ora non poteva tornare indietro tanto facilmente.
Aveva preso la decisione giusta? L'avrebbe perdonato?
Tutti i dubbi lo stavano assalendo e confondevano la decisione che aveva preso.
Sapeva che così avrebbe rischiato che Sakura si avvicinasse ad un altro: la gara era in coppia, perciò per forza l'avrebbero sostituito con qualcuno.
Lo sapeva bene, eppure aveva deciso comunque di scappare come un codardo senza un briciolo di spina dorsale, e ora si aspettava anche che Sakura la prendesse bene o comprendesse la sua scelta? Era ovvio che ci sarebbe rimasta male e lui doveva aspettarselo.
Ora si chiedeva come sarebbe stato il rapporto con lei da qui in avanti.
Sarebbe rimasto freddo e distaccato?
Aveva il terrore che lei lo odiasse per questo, ma finché non si vedevano a cena e non le aveva lasciato il tempo di sbollire la situazione non poteva sapere come sarebbe andata. In quel momento, l'unica cosa da fare era attendere e nel frattempo farsi una doccia rinfrescante, tentando di scacciare le brutte sensazioni.
Intanto che rientrava in camera, si chiese come era andata la giornata a sua cugina e sperava che almeno per lei, con Sasuke, fosse andata bene (se si erano incontrati un'altra volta).

 
*******


Sakura aveva appena sbattuto la porta in faccia a Naruto.
C'era rimasta veramente male che lui non avesse accettato la sua proposta di partecipare alla gara di ballo, ma in fondo avrebbe dovuto immaginarselo che non l'avrebbe fatto solo per fare un piacere a lei.
Però, fino alla fine, aveva sperato in un miracolo e sperarci non era servito a niente.
In quel momento non aveva voglia di vedere Naruto e le pesava l'idea di scendere a cena e vederlo. Sapeva che il suo atteggiamento era alquanto capriccioso: alla fine non poteva costringere gli altri a fare quello che voleva, ma la verità era che ci teneva tantissimo a gareggiare con lui. In qualche modo aveva pensato che sarebbero stati una coppia meravigliosa, eppure il suo era solo un tipico desiderio da sognatrice romantica quale era, tutto qui, niente di più niente di meno.
Tuttavia, non si sentiva pronta per vederlo: aveva bisogno di tempo per accettare la sua decisione e non poteva fingere che non le importasse, soprattutto perché Naruto aveva notato benissimo la sua delusione e non sarebbe “cascato” nei suoi sorrisi falsi.
Improvvisamente, mentre rifletteva, ripensò alla giornata di oggi e al fatto che, con quel ragazzo che si era iscritto da solo alla gara, si erano conosciuti quel pomeriggio, quando lei e Ino stavano visitando “Alcazaba”. In effetti era stato un incontro piuttosto assurdo, ridacchiò a quel pensiero.


Inizio flashback
-Ino... hai visto come sono belle le mura antiche?-
La ragazza annuì emozionata:
-questo posto andava assolutamente visto!- esclamò -meno male che abbiamo deciso di pranzare con un panino, altrimenti non ce l'avremmo fatta visto che la maggior parte dei ristoranti rimanevano chiusi fino alle 14.00.-
-hai ragione, anche se mi sarebbe piaciuto assaggiare le famose Tapas di Malaga.-
Scoppiarono a ridere entrambe.
-era un po' che non passavamo una giornata così, vero?- notò Ino.
-già! Mi mancavano, sai?- le fece un occhiolino.
-anche a me! E, appunto per questo, bisogna commemorare questo momento con una foto!-
-ma dai! e da chi ce la facciamo fare? L'autoscatto non lo so usare e da sole viene male.-
-e che problema c'è? Si chiede in giro se qualcuno è disposto a farcela!-
-ok, se lo dici tu...- sorrise.
Si guardarono ambedue intorno, poi Ino fece un sorrisino malizioso.
-che ne dici di quel ragazzo? Non è carino?- lo indicò con un gesto della testa.
-sempre la solita. Nonostante tu sia sposata, vai sempre alla ricerca dei bei ragazzi!-
Dopo quella battuta, si rese conto che era da qualche giorno che lei e Shikamaru non si parlavano e si sentì imperdonabile.
-mi dispiace, Ino...- si scusò sinceramente.
La sua amica scosse la testa e le sorrise:
-ehi! Mica ci siamo lasciati, eh!- ridacchiò -chiariremo presto, non preoccuparti...-
-però ti chiedo scusa lo stesso.-
Ino le fece un buffetto sulla guancia.
-via quel “musone” da cane bastonato! E adesso andiamo alla riscossa!- gridò.
Raggiunsero il ragazzo che Ino aveva adocchiato e quest'ultima lo chiamò:
-ehi! Ciao!- il ragazzo si girò e Sakura poté constatare che era veramente carino.
Aveva dei capelli castano chiaro, mossi e un po' riccioluti, che esaltavano il suo viso abbronzato e ovale, due occhi di un bellissimo verde acceso e luminoso.
Era dotato di un fisico abbastanza massiccio, anche se magro, e di un'altezza media.
Non era Giapponese, ma a Sakura rsembrava più di origine inglese e infatti, quando gli rispose, il suo inglese era perfetto:
-ciao! Avete bisogno di qualcosa?- chiese sorridendo.
-ci potresti fare una foto davanti alle mura, per favore?- domandò Ino.
-certo! Molto volentieri!-
-grazie mille!- sorrise Sakura.
Lui fece un occhiolino e lei arrossì a quel gesto di confidenza.
Scattò un paio di foto e passò la macchina fotografica in mano ad Ino.
-guardate se vi piacciono!-
Le due non se lo fecero ripetere due volte.
-sono carine entrambe! Grazie!- esultò Sakura, riconoscente.
-comunque, io sono Albert Dowey...- si presentò passando la mano anche a Ino, mentre Sakura pensò  a dove  e quando aveva già sentito quel nome.
Il ragazzo proseguì:
-io l'ho già vista signorina...- disse, guardandola.
Sakura si fece perplessa ed Ino la fissò interrogativa.
-ah sì! Davvero? Io no, anche se il suo nome non mi è nuovo.- rispose.
-ti prego... dammi del “tu”, ho solo trent'anni. Sono ancora giovane, sai?- ridacchiò.
Anche Sakura si unì alla risata.
-d'accordo, ti darò del “tu”...-
-comunque, perché vi conoscete?- intervenne Ino curiosa.
Sakura rimase in silenzio cercando di capire dove potessero essersi conosciuti, ma il ragazzo rispose per lei:
-sono sulla vostra stessa crociera.- spiegò sorridendo.
A quel punto Sakura ebbe un'illuminazione:
-ecco perché avevo già sentito il tuo nome! Ti sei iscritto alla gara di ballo?-
Il ragazzo annuì.
-esatto, però non ho una compagna con cui partecipare.-
Sakura lo sapeva già, dato che l'intrattenitrice quella mattina glie l'aveva fatto notare.
Comunque, non disse niente perché voleva aspettare la decisione di Naruto.
-dunque... ci “beccheremo” in giro!- commentò solare, Ino.
-sicuramente sì!-
-grazie ancora delle foto.- aggiunse Sakura.
-è stato un piacere!- e si allontanò facendo un cenno della mano.
Fine Flashback


Alla fine, se proprio Naruto non voleva partecipare, Albert sembrava un ragazzo carino e gentile, e forse si sarebbe pure divertita a gareggiare con lui.
Pensava di capitare in coppia con qualche strano vecchio, o qualche poco di buono e meno male pareva non essere andata come pensava
Ci teneva tantissimo a partecipare con Naruto, ma alla fine non era caduta proprio male.
A quel punto, decise di prepararsi per la cena cercando di trovare la forza per affrontare Naruto e non rifarsela con lui_anche perché non se lo meritava_.



 
  
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