Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: Berny991    21/07/2014    1 recensioni
Juliet:"smettila di allontanarmi da te non sei l'unico che soffre Ross mettitelo in testa!" "la tua vita è stata perfetta!" mi urla contro lui "No non lo è stato anche io ho sofferto di bullismo ho sofferto anche io, non mi tagliavo ma ero bulimica, sono stata dentro un centro di riabilitazione ok?" gli urlo anche io di rimando "Sto cercando di aiutarti!" "No stai facendo tuo lavoro a te non importa di aiutarmi" "No cazzo ti voglio aiutare perché mi piaci da morire, ti amo e non voglio che ti distruggi!"
***
"Cosa sono questi segni?" chiede Harry guardando il mio polso pieni di cicatrici, abbasso subito la manica della mia maglia a righe "Nulla" dico ma la sua espressione mi fa capire che non ci crede ovviamente. Alza di nuovo la manica della maglia "Tu eri come me vero? Ti tagliavi? Ecco perchè metti sempre magliette a maniche lunghe e bracciali. Perchè non me lo hai detto?" la sua voce calma e rassicurante. "Harry io..."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ross Lynch
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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POV JOHANNA

Quella mattina mi svegliai di soprassalto per colpa di quella maledetta sveglia che non smetteva di fare quello stupido e ripetitivo rumore. Io e la mia compagna di stanza e il resto dei nostri compagni di classe quella mattina avremo iniziato il progetto di sociologia col professor Douglas. Dovevamo prestare aiuto a dei ragazzi e ragazze di un centro riabilitazione per autolesionisti. Ad ognuno di noi sarebbe stato assegneto un ragazzo o una ragazza a cui saremo stati affiancati per circa due mesi. Lei si era svegliata subito mentre io avevo ancora sonno , la sera prima eravamo state a una festa alla confraternita di mio fratello liam, che era finita piuttosto tardi. "JOHANNA JOHANNA! giuro che se non ti alzi ti butto un secchio d'acqua in testa!" mi urlò contro la mia cara amica juliet "mhhh" mugolai mettendomi il cuscino sopra la testa. Non che non avessi voglia di iniziare il progetto, ma ero davvero stanca. "Lo hai voluto tu" disse e poi non sentì più nulla. Alzai leggermente la testa per capire cosa volesse fare quando iniziò a prendermi a cuscinate senza pietà "Ti odio hahahahah" risi e poi presi il mio cuscino per iniziare a colpire anche io e iniziò una lotta coi cuscini "prendi questa!" esclamò lei colpendomi e risposi con un colpo più forte sulla schiena lei cercava di scappare inciampando poi sulle sue scarpe di ginnastica liasciate ai piedi del letto "hahahah non ce l'ha faccio!" mi piegai in due dalle risate per la scena davanti a me e dopo un po' rise anche lei. Le diedi una mano ad alzarsi "Dai adesso prepramiamoci che sennò facciamo tardi!" disse lei appena la tirai su. Annuì e presi degli abiti che avevo lasciato fuori la valigia che avevo ben preparato il giorno prima. Avremo abitato in un loft abbastanza grande per due mesi, poco lontano dal centro dove avremo dato una mano. Volevo davvero fare del mio meglio per aiutare quei poveri ragazzi a uscire da quel tunnel orribile che è autolesionismo. Io ci ero già passata e non era stato affatto facile uscirne, ho avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile da parte dei miei amici e dalla mia famiglia. Conosco Juliet sin dall'elementari e sia io che lei eravamo vittime di bullismo, ma abbiamo affrontato la situazione in maniera diversa lei con la bulimia e io con l'autolesionismo, entrambe ne siamo uscite e ora stiamo benissimo, aiutare gli altri per noi è qualcosa di fantastico. "vado a fare la doccia" annunciai lasciando la stanza. Nella nostra università c'erano le doccie comuni ed era piuttosto imbarazzante che avremmo potuto trovarci un ragazzo, così noi ci alzavamo presto per essere sicure di non trovare nessuno. Camminai lentamente verso le doccie coi vestiti e la mia asciugamano in mano, guardandomi intorno prima di entrare nella stanza con i box doccia. entrai dentro uno di questi, chiudendo per bene la tendina blu scuro e iniziai a spogliarmi appongiando i miei indumenti in un appendino nell'interno della doccia per poi aprire il rubinetto e farmi una doccia calda e rilassante. Dopo ritornai nella mia stanza mi vestì e appena finito Juliet mi trascino fuori dalla stanza chiudendola a chiave, posiamo le nostre valigie nella macchina e partiamo diretti al centro riabilitazione "Dai johanna accellera siamo in ritardo!" mi incita la mia amica "se accellero ancora di più invece di dirigerci al centro ci dirigiamo al cimitero!" gli rispondo io dandogli un occhiata e lei sbuffa. Appena parcheggiamo scende in fretta e furia prendendo le valige correndo verso l'entrata "Ehy aspettami!!" le urlo io ma troppo tardi lei è gia entrata, prendo le mie vagile e corro in fretta e furia ma la vagilia che tenevo in mano cade e io ci inciampo di sopra ma invece di cadere a facciaa a terra cado in una morbida cosa alzo la testa e mi accorgo di essere sopra un ragazzo con i capelli ricci scompigliati "Oddio scusa scusa scusa!" dico io afferrandogli la mano aiutandelo a rialzarsi "no tranquilla sto bene tu ti sei fatta male?" e in quell'istante mi accorgo che a posto degli occhi ha due smeraldi verdi e mi ci immergo non distorgliendo lo sguardo rimanendo incantata per non so quanto tempo "emh...stai bene?"mi chiede lui con aria confusa "Oh si scusa sto bene grazie" rispondo abbassando lo sguardo diventando rossa come un peperone, lui accenna un sorriso e mi domanda : "Sei qui come nuova paziente o per qualche lavoro... o progetto, non so..." scossi la testa e risposi: "Ehm...per il progetto" ero ancora incantata dai suoi occhi così profondi "Tu che ci fai qua?" Nella mia mente speravo partecipasse anche a lui al progetto così che lo avrei potuto rivedere "Io... Ecco, vivo qui. Quindi tu sei una degli studenti che parteciperà al progetto e lavorerà con uno di noi!" Già e spero di lavorare con te, avrei voluto dire ma non lo faccio per non sembrare stupida. " Già" dissi timidamente " Quindi ci vedremo sicuramente ancora” sorrise mostrando delle fossette adorabili e io rimango ancora più incantata a guardare quel viso così angelico e genuino. Potrei giurare che stava per dire qualcosa ma ecco che il nostro momento viene interrotto da Juliet “JOHANNA! Muovi quel culo e vieni qua che stanno formando le coppieee!!” Proprio ora dovevi venire, vero Juliet? Te la farò pagare cara! “Si arrivooo!”urlo per farmi sentire da lei che si trova poco lontano da me. “Scusa devo andare...Ci vediamo” gli dico delusa di non poter continuare a conversare con lui. “Ciao” mi salutò e mentre stavo correndo verso la mia classe lo sentì urlare: “Mi chiamo Harry!” Mi voltai appena per fargli capire che avevo sentito e corsi via. “Chi era quel tizio con cui eri?” domandò Juliet “So solo che si chiama Harry e vive qui” risposi

POV JULIET

Ero ansiosa di sapere chi sarebbe stata la persona a cui sarei stata affiancata per il progetto. Il professor Douglas stava già assegnando le coppie, arrivati al turno di Johanna il professore esclama: Payne Johanna Kate starà in coppia con... Styles Harry Edward!” Mi girò verso di lei e noto che ha un sorriso da ebete stampato in faccia. “Aaah qualcosa mi dice che è il ragazzo con cui stava flirtando prima!” scherzo e lei esclama sorridente “Sta zitta!” dandomi una gomitata e io barcollo leggermente, ms vado a sbattere contro un ragazzo che aveva un bicchiere di caffè versandomelo addosso “Ahiiii!” urlo per la bruciatura “Scusami non l’ho fatto apposta!” mi giro a guardarlo un ragazzo bellissimo capelli biondi con il ciuffo che gli ricadeva nella fronte, occhi color caramello mi incanto per due secondi a guardarlo fin quando interrompo il contatto visivo per squadrare la mia cara amichetta che sta ridendo come una matta di me “chiudi il becco!” le ordino ma lei ride ancora di più, mi giro rivolgendomi al ragazzo con cui mi sono scontrata “non scusarti è colpa di questa ragazza che non smette di ridere perchè mi ha spinto!” lui ride guardandoci e il professore annuncia “Juliet Winter sarà in coppia con..... Ross Lynch” muovo la testa a destra e a sinistra cercando di capire chi fosse il mio compagno “uh chi è? Chi è?” “Oddio sei tu?” chiede il rovesciatore di caffè “Sei tu Ross?”  domando “Si so...” dall’eccitazione con un gesto veloce della mano faccio volare il caffè dal bicchiere del ragazzo molto sexy e glielo butto addosso facendolo sussultare per il calore della bevanda nerastra sulla sua maglietta nera “Oddio scusa ma adesso siamo pari” rido facendo ridere anche lui. Ora che sapevamo quali sarebbero stati i nostri compagni il nostro progetto poteva avere inizio
  
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