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Autore: DocHL    21/07/2014    2 recensioni
Robert Downey Jr. L'uomo che ha perso la strada all'inizio, ma che poi ha vinto il mondo. Chi non vorrebbe una vita come la sua? Lo credeva anche lui, finché non viene a conoscenza del tradimento di Susan e si troverà di nuovo solo. Non volendo lasciar andar via l'amore della sua vita, incontra per caso una ragazza madre, Alex, bisognosa di soldi per mandare avanti suo figlio Cole, e lì l'idea: un accordo. Pagare Alex per essere la sua nuova fiamma solo alla vista delle telecamere per ingelosire Susan e riprendersela per non lasciarla più andare. Alex accetta e impone 3 regole:
1. Niente sesso
2. Baci solamente davanti le telecamere
3. Pagamento ogni 7 del mese
E se questo riuscisse a far avvicinare i due? E se le regole con il passare del tempo venissero infrante? Robert vorrà ancora tornare con Susan?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Maybe one day i'll come back here, 

maybe one day i'll be able to love you like a should."
Tyler Ward - "Dashes"

Ci ha pensato tutta la notte e forse, l’unica cosa che potrebbe farla tornare sarebbe la gelosia. Perché lei lo ama, ma non lo ha chiamato e non lo farà neanche domani. Lei non ha scuse, ma non pensa di aver sbagliato.
E’ l’alba e uno spiraglio di sole gli illumina il viso, ma avrebbe preferito la pioggia. Il suo umore non è come quella bella giornata che sta nascendo. Ha il vuoto dentro e l’unica cosa che può riempirlo è andata via ieri sera. Deve tornare. Deve chiamare. Il suo telefono è silenzioso, troppo, così tanto che per un attimo gli è passata in mente l’idea che fosse rotto, ma quando un messaggio da parte di Jude lo ha destato dai suoi pensieri ha capito che, purtroppo, funzionava benissimo. Non gli avrebbe risposto. Non avrebbe risposto a nessuno, tranne a lei. Una promessa fatta durante la notte.
Indossa un paio di occhiali da sole, alza il cappuccio della felpa ed esce da quella casa troppo stretta per i suoi gusti.
Testa bassa e destinazione ignota.
Ascolta quello che lo circonda.
Risate di bambini che lui ama e che avrebbe voluto sentire ogni mattina senza alzarsi dal letto, donne che parlano di cose fatte e di sogni incompiuti, uccelli che spiccano il volo e il rumore del battito delle loro ali sembra un applauso a quella bellissima giornata di sole dopo la tempesta della sera prima. Sbuffa.

Il rumore di una penna fin troppo usata che scrive su un taccuino di fortuna, contente fogli di diversi tipi, alcuni anche usati. Odore di uova e pancetta e caffè appena fatto. Il motivo per cui così tanta gente si presenta lì ogni mattina. E’ odore di casa. Questo è quello che pensa Alex ogni volta che un cliente entra dalla porta con un sorriso sul viso. Prende l’ordine, lo porta in cucina, serve i piatti e il giro ricomincia. Abbastanza monotono si potrebbe dire, ma è pur sempre un lavoro, il lavoro da soldi e a lei servono. E’ in ritardo nel pagare Betty, la Baby-sitter di Cole e lei odia non rispettare le date e gli orari. Sarebbe anche un lavoro tranquillo il suo, se non fosse per i soliti uomini che ci provano spudoratamente con lei e che addobbano il tutto con commenti poco ortodossi. Quindi, ricapitolando, lavoro monotono, clienti al limite dell’eccitazione e un bambino da sfamare, ogni giorno. Non proprio la vita che volevi, vero?  Tranquilla, sei giovane, hai una vita davanti, verrà il tempo anche per te.
Eppure quella mattina c’era qualcosa di diverso, qualcuno. Un uomo seduto al tavolo all’angolo da solo, ma ad Alex sembra che non abbia idea neanche di cosa ci faccia qui.
“Salve, desidera ordinare?”
Silenzio. Lui ha lo sguardo fisso. Ha il cappuccio e grandi occhiali da sole, ma qui a Los Angeles non è anomalo, anzi. Sembra pensieroso, fin troppo. La ragazza di schiarisce la gola e allora lui sembra notarla, la guarda e si toglie gli occhiali da sole scuotendo la  testa come ad intendere di non aver capito.
“Desidera qualcosa?”
“Oh. Giusto. Un caffè nero, lungo.”
Le rivolge un sorriso fin troppo forzato e lei lo nota. Ha lo sguardo pensieroso, triste e in un momento si trova a pensare quanto sia ingiusto vederlo così, per poi rendersi conto di trovarsi di fronte ad una persona che non conosce.

Robert neanche sapeva come fosse arrivato lì, voleva un caffè ed eccolo, ad isolati da casa in un bar mai visto prima. Dio, doveva riprendersi, persino la cameriera si era accorta di quanto fosse strano. Una giovane cameriera, e bella. Troppo per lavorare in un posto del genere. Solo dopo alcuni secondo se la ritrova davanti gli occhi mentre gli porge il caffè e una tazza di latte.
“Grazie ma, avevo chiesto solamente il caffè.”
“La vita è troppo bella per viverla solamente in nero, non crede? Ogni tanto ci vuole un po’ di bianco. Il latte lo offre la casa.”
Gli dice sfoggiando un bellissimo sorriso per capire in un secondo momento che quelle parole potevano riferirsi a sé stessa. Dai consigli agli altri ma non a te stessa? Sei seria, Alex?
Robert ricambia con un sorriso, questa volta sincero.
“Io sono Robert.”
Dice porgendole la mano.
“Alex.”
Gliela stringe e per un attimo pensa che abbia un sorriso perfetto, da far sciogliere.
“Lavori da tanto qui?”
“Da un mese, ma non so fino a quanto posso resistere, non sono una persona che sopporta ripetere sempre le stesse azioni ogni giorno della sua vita.”
Dice alzando gli occhi al cielo e gli lascia scappare una piccola risata.
“Hai bisogno anche tu di un po’ di bianco?”
“Già.”
“Consola il fatto di non essere l’unico.”
Dice finendo l’ultimo sorso di latte macchiato, lascia il soldi sul tavolo e se ne va augurandole buona giornata.

Lunedì, vuol dire solamente una cosa agli occhi di Alex, il suo lavoro terminava dopo pranzo e poteva prendersi un po’ di tempo per lei. Saluta tutti, prende la sua borsa ed esce fuori, incomincia ad incamminarsi verso il centro, ma si blocca alla vista di qualcosa.
Robert sta tranquillamente fumando con la schiena contro il muro, ancora il cappuccio che gli copre la faccia e gli immancabili occhiali. Si volta e la vede. Potrebbe dirle che si trovava lì per caso, di nuovo, o che stesse solamente facendo un giro, ma la verità è che la stava aspettando. Tornare a casa e passare tutta la giornata da solo non è un’offerta così allettante, vero?
Per non parlare del fatto che Alex, quella mattina, era stata il suo unico spiraglio di luce nonostante fuori ci fosse il sole. Le sorride.
“Hey.”
“Ciao.”
Gli risponde confusa pensando, però, che non esista sorriso più bello. Butta la sigaretta e la raggiunge con le mani in tasca.
“Volevo ringraziarti per quel poco di bianco che mi hai dato ma che ha eliminato la maggior parte del nero, per un po’… Posso offrirti un gelato?”
Un appuntamento. Quell’uomo dalla faccia così familiare l’ha appena invitata a prendere un gelato. Betty sarebbe rimasta con Cole ancora per sei ore, quindi  il problema più grande non persiste. Ma lei? Diamine, è così arrugginita con gli uomini. Non è mai uscita con nessuno dopo il padre di Cole, il che equivale a… due anni fa. Non per colpa del bambino, né per i troppi impegni, ma per paura. Paura di ritrovarsi con le spalle al muro e il mondo addosso ancora una volta e a dover uscire dalle macerie da sola senza una mano che la trascini fuori di lì. Ci era riuscita una volta, ma è convinta che se fosse successo di nuovo non avrebbe ottenuto lo stesso risultato, anzi.
Alex, ti ha chiesto di prendere un gelato, non vi sposate domani.
Ah. Giusto.
“Va bene.”

Una cosa Alex ha capito durante quella breve passeggiata per arrivare al parco più vicino, il fatto di essere circondati entrambi da un buio perpetuo, di essersi sentiti sulla cima del mondo per un tempo relativamente lungo e di essersi ritrovati, da un momento all’altro, nel baratro più totale. Circondati da persone che amavano e che si sono rivelate distruttive e senza sentimenti.
Parlarono per ore delle loro relazioni andate in briciole.
Posso perdonargli tutto, davvero. Potrei passare sopra alle offese, alle mani alzate, alle urla. Potrei passare sopra alle notti passate in bianco, agli occhi sempre lucidi. Ma non gli perdonerò mai la paura di amare che mi ha trasmesso. Ora quando qualcuno mi guarda negli occhi e prova a baciarmi non riesco a non pensare che prima o poi se ne andrà proprio come ha fatto lui. Perché ho imparato che nessuno resta se non ne vale la pena, e io non sono il genere di ragazza per cui ne vale la pena.
“Sai, noi due, io e Susan, eravamo follemente innamorati. Io di lei. Lei di lui. E la prima cosa che ho pensato quando l’ho vista lì, con lui, ieri sera, è stata: Mio Dio, ed ora come glielo dico al mio cuore?.”
Le dice guardandola ed alzando entrambe le sopracciglia.
“Evidentemente non siamo fatti per essere felici.”
“Già ma, una persona non può smettere di amare un’ altra nel giro di una settimana. Io non penso che lei si sia dimenticata di me, che non provi più nulla con tutto quello che abbiamo passato.”
Si togli occhiali e cappuccio. Stava iniziando decisamente a fare caldo, ma lei resta immobile mentre lo guarda con la bocca aperta.
Robert, posso ricordarti che sei uno degli attori più famosi in tutto il mondo, che non le hai detto il tuo nome per intero e che gli occhiali e il cappuccio ti hanno coperto la faccia per tutto questo tempo?
“Oh, ecco cosa mi sono dimenticato di dirti.”
“Come puoi dimenticare di essere Robert Downey Jr?”
Si passa una mano tra i capelli e le sorride.
“Mi capita quando mi sento a mio agio con una persona, quindi ritieniti fortunata.”
Lei alza le mani ridendo.
“Quindi, da quel che ho capito, vuoi farla ingelosire?”
“Già, ma nessuno sa di questa ‘separazione’ e in questi casi non ci si può fidare di nessuno, sai com’è?”
“E allora perché me ne hai parlato subito?”
“Te l’ho detto, mi sento a mio agio con t…”
Rimane per un attimo con lo sguardo fisso, a riflettere.
No. Non starai pensando veramente a quello che credo? Vero? Sì, okay, ha bisogno di soldi, ma così la metterai in una situazione più grande di lei. Sai come possono essere i paparazzi alcune volte. Ovviamente non mi stai ascoltando.
“..,Ho avuto un’idea.”
“Spara…”
“Tu hai un figlio da mantenere ed hai bisogno di soldi. Io ho i soldi. Io ho bisogno di una finta ragazza che si mostri insieme a me di fronte alle telecamere, che faccia ingelosire Susan e che sappia mantenere la sceneggiata. Tu sei una ragazza e non hai l’aria di una che corre in giro urlando cosa fa Robert Downey Jr. Sbaglio?”
Sorride mentre ascolta l’ultima frase, ma poi si rende conto della proposta.
Avrebbe avuto una vita assurda, paparazzi ovunque e domande continue sulla sua vita privata, ma avrebbe avuto così tanti soldi da poter avere una vita normale sia per lei che per Cole.
“Io… devo pensarci.”
Lui annuisce, prende il telefono della ragazza, che aveva lasciato sul tavolo in caso di una chiamata da parte di Betty, preme qualche pulsante e glielo porge.
“Hai il mio numero ora. Quando avrai preso una decisione chiamami, okay?”
Si alza in piedi, le da una bacio sulla guancia per poi allontanarsi.
In che guaio si stava cacciando?

  
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