Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: ladymisteria    23/07/2014    1 recensioni
Siria ha sempre voluto "scendere in campo" al fianco dei genitori, e quando Jack Harkness chiama il Dottore per proporre a lui e a River una spedizione su Dubhe sembra finalmente che il momento tanto atteso sia giunto.
Ma basterà la sua testardaggine a convincere il Dottore che la bambina è davvero pronta?
Versione riveduta e corretta.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 11, Jack Harkness, Nuovo personaggio, River Song
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Baby Time for Doctor and River'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A ripensarci la sua non era stata affatto una buona idea, si disse il Dottore, girando l’angolo - dopo una lunga scivolata.

Un raggio laser s’infranse in una pioggia di scintille a pochi passi da lui, segnalandogli che il suo piano stava avendo fin troppo successo.

Riprese a correre a perdifiato, le voci di almeno una ventina di Sontaran alle sue spalle.

Non aveva idea che ce ne fossero così tanti.

Aveva creduto di avere a che fare con una mezza dozzina di soldati - forse anche meno.

Un errore di calcolo che avrebbe potuto benissimo costargli la vita appena ottenuta...

Lanciò un’occhiata di sfuggita al suo orologio.

Doveva trattenerli ancora per un po’, e permettere così agli altri di posizionare a dovere il generatore di campi di stasi.

L’uomo svoltò a destra, rischiando di andare a schiantarsi contro un muro. 

«Oh, fantastico» borbottò, il fiato corto.

Un vicolo cieco.

Proprio quello che gli serviva...

Tornò rapidamente all’imbocco del vicolo, sbirciando oltre l’angolo.

Forse sarebbe riuscito a sgattaiolare via prima dell’arrivo dei Sontaran…

Altri raggi laser mancarono di un soffio il suo viso, bruciacchiandogli leggermente la punta del ciuffo al loro passaggio.

Decisamente impossibile poter fuggire da quella parte…

Il Dottore si guardò intorno, in cerca di un’idea.

Non c’era traccia di finestre, porte o di altre vie d’uscita evidenti.

Persino il muro che chiudeva il vicolo era troppo alto per poter essere superato senza l’ausilio di una scaletta improvvisata. 

«Sempre meglio…» ammise il Dottore, stizzito.

«Fermo lì!» esclamò una voce alle sue spalle.

L’uomo si voltò verso i Sontaran, raccolti in massa di fronte a lui.

«Beh, non è che io possa fare molto altro, no? Al massimo potrei giocare a “Scova le differenze” tra di voi. Ma suppongo sarebbe inutile…» iniziò, prima che i suoi inseguitori lo interrompessero, puntandogli contro i fucili.

«In quanto soldato nemico, hai diritto ad un’ultima affermazione, prima di essere giustiziato per la gloria dell’impero Sontaran» proclamò il Sontaran più vicino al Dottore.

Questi alzò le mani.

«Sapete che cos’è accaduto all’ultima razza che ha tentato di giustiziarmi? Certo che lo sapete, ne avete preso la tecnologia per migliorare le vostre armi… Quello che voglio dire è che dovreste ormai aver capito che è difficile liberarsi di me, in un modo o nell’altro» disse il Dottore.

La presa dei Sontaran sui fucili aumentò.

«Ma sto divagando… La mia ultima dichiarazione, dunque… Sapete che non dovreste mai dare le spalle al nemico?» sogghignò.

«Il nostro nemico è sempre di fronte a noi!» replicò uno dei soldati.

Il Dottore fece spallucce.

«Se ne siete convinti…» mormorò.

E prima che i Sontaran potessero fare alcunché si tappò le orecchie, mentre un tremendo impulso sonico riempiva l’aria.

I soldati lasciarono cadere a terra le loro armi, tappandosi a loro volta le orecchie con versi di dolore.

Approfittando della situazione, il Dottore li superò, prese tra le braccia Siria – che ancora stringeva tra le mani un rudimentale cacciavite sonico – e riprese la sua corsa.

«Fammi indovinare. Tua madre credeva avessi bisogno di aiuto» disse, senza smettere di correre.

Ben presto i passi pesanti dei soldati Sontaran furono di nuovo dietro di loro.

Siria sorrise, scuotendo il capo.

«Mi annoiavo» rispose, a mo’ di scusa.

L’uomo le lanciò un’occhiata divertita, superando con un balzo alcuni barili pieni fino all’orlo di acqua ormai congelata.

«Mi piace il tuo cacciavite» disse, qualche minuto più tardi.

Siria se lo rigirò fra le dita.

«Davvero? L’ho costruito qualche giorno fa. Ne volevo tanto uno, ma non mi andava di chiederlo a te o a Sexy» ammise la bambina.

Un raggio laser li superò, andando ad infrangersi nel muro alla loro sinistra.

«Allora, la prima avventura ti sta piacendo?» chiese il Dottore, mantenendo a fatica l’equilibrio a causa della strada ghiacciata.

Siria annuì.

«Sono terrorizzata» aggiunse, come se fosse una cosa positiva.

«E non hai ancora visto il meglio» le sussurrò l’uomo.

Guardò nuovamente il suo orologio.

«Penso sia ora di tornare dagli altri, che ne dici?».

Poi, senza aspettare una risposta, fece bruscamente dietro – front, puntando dritto verso i loro inseguitori, ancora intenti a sparare nella loro direzione.

«Hai mai provato ad unire due impulsi sonici alla massima potenza?» le domandò, afferrando con la mano libera il proprio cacciavite sonico.

La bambina scosse il capo.

«Ottimo, nemmeno io. Lo facciamo insieme, ti va?».

Siria imitò il padre, preparandosi ad attivare il proprio cacciavite, così come aveva fatto alcuni minuti prima.

«Sai come si dice in questo genere di situazioni, Siria?» ghignò l'uomo.

La bambina sorrise raggiante, l’adrenalina che scorreva a mille.

«Geronimo!».

*

Jack Harkness e River Song non poterono non alzare il capo di scatto, quando una potentissima onda sonica si propagò per tutto il villaggio, rompendo finestre - e incrinando le lastre di ghiaccio presenti sulle strade - al suo passaggio.

I due si scambiarono un’occhiata, chiedendosi se fosse il segnale che il Dottore e Siria stavano tornando verso la piazza.

La loro tacita domanda ebbe risposta molto presto, poiché - qualche secondo dopo – i due comparvero da dietro l’angolo più lontano della piazza, seguiti qualche istante più tardi da un nugolo di Sontaran dall’aria inferocita.

River alzò gli occhi al cielo.

A quanto sembrava, alla fine il piano suicida del Dottore aveva funzionato…

Lei e Jack si prepararono a premere il pulsante che avrebbe fatto scattare la trappola.

Il Dottore aveva insistito quasi un’ora, perché lei attivasse il generatore di campi di stasi utilizzando un grande bottone rosso.

Non aveva voluto sentire ragioni, al riguardo.

Doveva solo attendere il segnale di Jack, posizionato all’altro capo della strada.

Segnale che non si fece attendere a lungo.

Il Dottore – con ancora Siria saldamente tra le braccia - sfrecciò davanti ad entrambi, urlando qualcosa che somigliava terribilmente ad “Ora!”, prima di mettere il piede su una lastra di ghiaccio, finendo per schiantarsi qualche metro più avanti, tra la paglia di un vecchio fienile.

River sospirò esasperata, lanciando un’occhiata a Jack.

Questi le ammiccò.

«A te l’onore, professoressa».

La donna ghignò.

«Con immenso piacere, Capitano».

E premette il pulsante.

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: ladymisteria