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Autore: FairySweet    24/07/2014    1 recensioni
Cos'è l'amore Gomez Addams? Forse è una rosa senza colore, un fiocco nero su una culla, forse è la pelle di ghiaccio che tutte le notti sfiori e baci.
Cos'è l'amore ....
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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                     Anche la Luna ha bisogno di Riposare




“Credi che mamma sia diversa?” Mercoledì annuì appena stringendo più forte i lacci attorno ai polsi del fratello “E in cosa?” “L'hai abbracciata?” Pugsley annuì appena “E non hai sentito niente di diverso?” “È sempre la mamma” “È diversa” “Perché?” la bambina alzò leggermente le spalle mostrandogli due coltelli “Quello con il manico blu” “D'accordo” “Mercoledì? Perché mamma è diversa?” “Perché aspetta un bambino” “E come lo sai?” “Non c'era quella linea sottile prima” Pugsley sorrise “Sarà maschio” “Sarà di troppo” “E papà lo sa?” “Non credo. Forse è una sorpresa, forse glielo dirà ad Halloween” avvicinò il coltello al collo di Pugsley ridacchiando “E poi di solito papà le fa un sacco di regali” “Ma lo fa sempre” “Non più del solito. Allora, ultime parole prima di lasciare questo mondo?” “Bambini?” si voltarono entrambi incontrando gli occhi del padre “Cosa state facendo?” “Giochiamo” “Dov'è la mamma?” domandò sospettosa Mercoledì “Sta riposando. Più tardi studierà un modo per riportare in vita zia Porzia, ci stiamo provando da anni” “Perché?” “Non ricordo dove ho messo la spilla della nonna. Zia era l'unica a saperlo e quindi mi serve la sua presenza” tirò leggermente una sedia fino a loro “Avete finito i vostri compiti?” annuirono appena “E come intendi tagliuzzare tuo fratello?” “Dal collo in giù” “Pessimo bambina mia, così non potrà guardarti negli occhi mentre lo torturi” Pugsley sorrise come se quella fosse la risposta più naturale del mondo “Perché la mamma sta riposando?” “Ultimamente è un po' stanca. Vorrei che la lasciaste riposare in pace per qualche minuto, potete farlo per me?” “Non ha mai dormito di pomeriggio” sorrise soffermandosi qualche secondo su quelle parole.
Mercoledì aveva ragione, non aveva mai riposato, a dire la verità, Morticia era l'esatto opposto del riposo.
Ogni ora del giorno, della notte, ogni dannato minuto poteva avere la certezza di trovare i suoi occhi perché sembrava una creatua della notte “A volte abbiamo bisogno di riposare un po'” “Perché?” “Perché altrimenti come faresti ad avere tanta energia per giocare? Che ne dite se andiamo a fare un bel giro? Vi va?” “Posso finire di giocare con lui?” annuì orgoglioso osservando i suoi bambini, i loro giochi e la loro pura e tenera innocenza.


“Mamma?” si voltò leggermente verso la porta sorridendo “Cosa ci fai sveglia?” “Non riuscivo a dormire” allungò una mano verso di lei, la bambina le corse incontro stringendola.
Le braccina avvolte attorno ai suoi fianchi e la testina posata sul suo ventre “Hai di nuovo sognato un luna park?” ma Mercoledì non rispose, si limitò a sospirare stringendola più forte.
Le sfiorò la testolina staccandola dolcemente da sé “Vuoi dirmi cosa …” “Aspetti un bambino?” sorrise sedendosi assieme a lei sul divano lì accanto “Lo sapevo che eri troppo furba per non accorgertene” “Papà non l'ha fatto” “Papà è un uomo” la piccola socchiuse gli occhi studiando il viso della madre “Perché vuoi un altro bambino?” “Non lo voglio, è capitato amore mio e verrà alla luce proprio come te e Pugsley” “Litigheremo” “Lo so, litigherete e vi lancerete cose, ricordi com'era quando sei nata tu? Cosa combinava tuo fratello?” “Mi ha tagliato tutti i capelli con il rasoio di zio Fester” posò le mani sulle sue spalle sfiorandole il viso “Esatto, ma ti vuole bene. Vorrete bene anche a questo bambino” “E papà?” “Credo che lo farà anche lui” Gomez entrò in camera sospirando “E tu che ci fai fuori dal letto?” “Un sogno” si affrettò ad aggiungere la piccola “Ho sognato un luna park pieno di pupazzi colorati” “Povero amore mio” sussurrò Gomez sfiorandole la fronte con le labbra “Andiamo, ti riaccompagno in camera” prese per mano il padre mentre gli occhi restavano ancorati al viso della madre, un gesto semplice, un dito posato davanti alle labbra e la consapevolezza di custodire un segreto enorme.
  
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