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Autore: Razor666    24/07/2014    2 recensioni
Cosa potrebbe succedere se un qualsiasi autore venisse rinchiuso in una dimensione alternativa?
E se il suo compito è quello di creare un nuovo mondo?
E se decidesse di rifare i Promessi Sposi ma usando personaggi di anime e videogiochi?
La risposta è semplice: UN CASINO ENORME!!!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Salve, io sono Razor666, ma dato che è lungo chiamatemi solo Razor. Tutto iniziò in una noiosissima lezione sui Promessi Sposi, quel giorno il prof si stava esaltando a decantare le lodi (quali?) di quell’inutile mattone, che sarebbe stato meglio adoperarlo come se fosse stato un vero mattone. Comunque una strana stanchezza mi pervase, in genere durante le lezioni io adopero i miei neuroni alle mie Fan Fiction, ma mi addormentai.

Dopo poco mi svegliai in un luogo nero, ma non ero solo, dato che c’era un bambino con i capelli rossi e gli occhi rossi che mi guardava. Io gli chiesi: “Emm… ciao, dove mi trovo?”

Lui mi guardò con freddezza e mi ripose: “Sei morto di noia.”

Naturalmente pensai di che era tutto uno scherzo, quindi gli chiesi allegramente: “Allora sei Dio?”

Lui mi guardo e rise: “No, io sono solo un sogno, li Dio qui sei tu.”

Ok, la cosa stava prendendo una piega alquanto strana, e riposi: “Ok, dove sono le telecamere?”

“Non c’è nessuna telecamera, a meno che tu non lo voglia.”

“Te lo chiederò solo una volta: Si può sapere dove C***o sono?!”

“Uno non si dicono parolacce?!”

“Scusa.”

“Secondo, tu sei in un'altra dimensione.”

“Cosa?! Ma come è successo?”

“Ascolta, io sono un sogno, o meglio un sogno molto piccolo, e dato che non volevo essere dimenticato, ho deciso di portare un umano in questa dimensione così che tu possa continuare il sogno come tu credi.”

La cosa iniziava a spaventarmi sul serio, dato che nonostante ero cosciente non riuscivo a svegliarmi, anzi mi sembrava che ero già sveglio, e poi avevo ascoltato Alice of Human Sacrifice, che parlava appunto di un sogno, che per non essere dimenticato, aveva imprigionato al suo interno quattro “Alice” ma non facevano una bella fine, così chiesi: “Emm, io sarei la quinta Alice?”

Il sogno rise e ripose: “Allora ai ascoltato anche tu quella cosa su Youtube! Naa lui era un altro sogno che dopo l’ennesimo fallimento, per non essere dimenticato ha raccontato questa storia ad un umano, e lui ci ha fatto la canzone, e dato che tu la sai, questo significa che quel sogno ha raggiunto il suo obbiettivo.”

Ormai ero sicuro che era tutto vero, quindi mi rassegnai e capì che la mia vecchia vita era ormai alle spalle, ma dopo una piccola riflessione pensai: “Cosa mi sto lasciando dietro? Genitori che mi rompono solamente, amici che non ho, la ragazza non l’ho mai avuta, neanche nel raggio di mille miglia, avevo intenzione di diventare un pilota di caccia da combattimento, ma non ci sono guerre, e stano andando di moda aeri senza pilota. ” Quindi riposi al sogno: “Ci sto, ma che sogno sei?”

“Lo scoprirai al momento opportuno.”

“Ok, ma allora cosa devo descrivere”

“Una storia d’amore”

“Mi rifiuto! Io non creo certe schifezze!”

“Che riguarda Yuno di Mirai Nikki”

Dovete sapere che la storia di Yuno mi piaceva da morire, era una psicopatica che per il suo amato uccideva la qualunque, donne, bambini, tutto e tutti. Quindi riposi: “Approvato da Razor.”

Il sogno mi domandò: “Chi?”

Io risposi sorridendo: “Sono io, dato che un Dio non si dovrebbe chiamare con un nome che usano gli umani, ho deciso di adoperare la versione ridotta del mio nickname che uso in Internet”

Lui mi guardò in modo strano e disse: “Se ti piace… comunque doverti scegliere anche un mio nome”

Io riposi: “Che ne dici di Antares.”

“Carino, adesso però possiamo iniziare a continuare il mio sogno? Per farlo devi solo descriverlo, come se stessi facendo una narrazione.”

Felice del fatto che quel bambino/sogno/rapitore/fan di Yuno/fanati…. Ehi!!! Sto mettendo troppo barre per i miei gusti, quindi iniziai a pensare cosa creare, e mi venne un illuminazione: perché non usare i miei poteri divini per creare una immensa parodia dei Promessi Sposi usando Yuno come promessa sposa (ma non credo che sarà semi-santa come Lucia) di Yukiteru, il suo amato, ed aggiungendo nel calderone personaggi provenienti da altri anime e videogiochi, quindi chiesi una cosa ad Antares: “Secondo te, e teoricamente possibile accedere ad internet da qui?”

“Teoricamente è possibile, dato che trasferisci solo dati, sei uno di quei deficienti che non sa passare un minuto senza Facebook?”

“Innanzitutto c’è una bella differenza tra un minuto e l’eternità, secondo io volevo solo accedere su Efp, in questo modo potevo pubblicare sul sito quello che sto per creare, in questo modo molte altre persone sapranno dei questo sogno.”

Antares ripose entusiasta: “Certamente, anche se credo che quei molti saranno solo quattro anime pie che avranno pena, ed apriranno la storia per poi uscirne subito, per far risultare sul sito qualche visita, quando in realtà non ti ha letto nessuno.”

Io lo lascai perdere,ed iniziai a descrivere il nuovo mondo.

 

Un matrimonio Interrotto

 

Cari lettori che state leggendo questa storia, sappiate che questa storia inizia in una mattinata del sette novembre anno 2028 per la precisione in un cittadina montana, situato sulle rive del lago Como, chiamato Tokyo Como, il nome deriva dal fatto che è abitato principalmente da giapponesi, dato che la loro terra natia era stata colpita, tredici anni fa, da un meteorite, e questo ha costretto gli abitanti ha sparpagliarsi per tutta Asia, Europa ed America una frazione di essi sono arrivati sulle rive del lago Como.

Ma ad un certo punto, Antares bloccò la mia narrazione, con un commento alquanto stupido: “Di un po’ Razor, quante canne ti sei fumato prima che io ti portassi qui?”

“Nessuna, è tutto frutto della mia immaginazione.”

“Quindi sei così di natura…. Contento te.”

Ignorai il moccioso e continuai a narrare. Tokyo Town si trovava nel ramo del lago di Como, tra due catene non interrotte di monti, ma certe volte è giallo a causa delle fogne, che volge a mezzogiorno…

Nuovamente Antares mi interruppe ma questa volta la sua domanda era legittima, poiché chiese gentilmente: “In che senso volge a mezzogiorno, si trova a ore dodici rispetto al lago di Como?”

Io riposi timidamente: “Non proprio, stando a google maps si trova a sud-est, io ho semplicemente detto quello che aveva scritto Manzoni”

Il sogno mi ripose leggermente arrabbiato: “SI PUO SAPERE PERCHÉ STAI SCRIVANDO UNA CA***TA CHE HA SCRITTO UN TIZO CHE NON UN CA**O DI GEOGRAFIA?!?! PIUTTOSTO POSTA DIRETTAMENTE IL COLLEGAMENTO DÌ GOOGLE MAPS!!!!” Io, alquanto sconvolto dalla sfuriata del bambino, misi direttamente a vostra diposizione la pozione esatta qui (https://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&source=embed&oe=UTF8&msa=0&msid=113960533194620191096.0004590b9a075b4d8623b )  Comunque quel giorno stava camminando per le strade della città un certo Don Kaio, il prete della chiesa di Tokyo Town, l’ecclesiastico era sempre stato preso in giro, non tanto per la sua corporatura robusta (va be, era grasso) ma per il fatto che aveva un paio di ciuffi sottili, ma molto lunghi che somigliavano a delle antenne, che chissà per quale ragione non riusciva mai a tagliare, aveva provato di tutto forbici, lame, asce, katane ma niente. Il pover curato, dato che veniva sempre preso in giro, ha assunto un atteggiamento pacifico, ma non perché odiasse particolarmente i conflitti, ma perché aveva paura di esserne preso in mezzo, infatti era solito dire: “Meglio cento giorno ad pecora, piuttosto uno da leone.” Purtroppo per lui, il destino (per la precisione io, ma quanto sono malvagio MUHAHAHA!!) aveva in serbo altri piani. Durante il suo percorso, trovò davanti a se due individui seduti, uno era alto, ma aveva il volto coperto, ed aveva gli occhi rossi ma le pupille verdi e si chiama Kazaku, mentre l’altro aveva i capelli color platino e si chiamava Hidan. I appartenevano alla specie dei Bravi, facilmente riconoscibili dalle loro tuniche nere, con disegnato delle nuvole rosse. I bravi erano degli individui malvagi, di cui si dicesse che avevano poteri demoniaci, ma di sicuro erano dell’ Akatsuki: un organizzazione mafiosa, governata da Pain, il malvagio dei malvagi, l’ex boss mafioso di tutta la Yakuza, colui che aveva monopolizzato il mercato dei piercing. Don Kaio era terrorizzato, ma comunque sapeva che in teoria non aveva nulla da temere: aveva fatto tutto ciò che gli veniva detto di fare, e non aveva mai detto una parola contro la mafia, quindi decise di proseguire per la sua strada. Ma nonostante avesse la coscienza pulita (relativamente parlando s’intende) appena si avvicino, i due bravi si alzarono, bloccandogli la strada,  dicendo: “Salve signor curato, la stavamo aspettando.”

Don Kaio ripose, cercando di essere più calmo possibile, per non dare l’impressione di stare nascondendo qualcosa, ma dentro di se tremava come una foglia: “Cosa desiderate non ho fatto nulla per offendere l’or signori.”

Quello con i capelli platino urlò: “Lo sai vecchio che ci fai perdere la pazienza!! La gente che trema mi fa venire voglia di ucciderla subito!” Inutile dire che Kaio se la fece addosso, metaforicamente e non. L’altro Bravo però colpì con un pugno il suo compagno e disse: “Se non sbaglio ti avevo detto di non parlare.” Poi si rivolse al prete e disse: “Mi scusi per il comportamento del mio compagno, ma certe volte… anzi no, è sempre troppo impulsivo.” Kazaku avrebbe voluto dire qualcosa di più offensivo nei confronti del suo compagno, ma capiva che non era il caso davanti ad uno come Kaio, quindi continuò a dire: “Innanzitutto il nostro capo vuole ringraziarla per i suoi servigi, ma purtroppo ha un altro favore da chiederle.” Kaio iniziò a spaventarsi, mai Pain gli aveva chiesto di fare qualcosa, ingegnere semplicemente mandava i suoi bravi a ricordagli di non dire qualcosa di spiacevole durante le sue omelie, e lui aveva sempre e silenziosamente obbedito, quindi si fece coraggio e chiese in un sussurro: “Cosa vuole che faccia sua signoria”

“Nulla di complesso o pericoloso, ha presente Yuno Gasai e Yukiteru Amano?”

“Sono due giovani ragazzi che oggi si dovranno sposare.” Kaio si chiese tra se a se come mai Pain era interessato a questa giovane coppia, ma il bravo continuò a dire: “Ebbene lord Pain desidera che questo matrimonio non si celebrasse.”

Nel sentire quelle parole il curato fece un errore madornale, alzò la voce e disse: “Ma signori, tutto e ormai già pronto, non posso di punto in bianco…” Ma l’argenteo lo prese per le sue “antenne” ed gli urlò in faccia: “Senta signor palla di grasso, non so se ha capito bene, ma questo matrimonio non sa da fare, né ora né mai!!!”

Per l’ennesima volta il bravo fu colpito dal suo compagno che gli urlò: “Smettila di fare il cretino!!” Poi si calmò, si rivolse al curato e disse gentilmente: “Signor curato, lei è un uomo intelligente, saprà certamente trovare una soluzione.” Quindi i due bravi si allontanarono lasciando il povero Don Kaio da solo e con le braghe bagnate.

 

Qualche kilometro di distanza più in là, Yukiteru, un ragazzo di 19 anni, con i capelli neri e gli occhi blu era ansioso di sposare la sua promessa Yuno, così ansioso da nascondersi sotto il letto. Infatti Yukiteru aveva una mentalità simile a quella di Don Kaio  con la differenza che il ragazzo era pure spaventato di aprirsi con le persone, quindi il lettore si starà chiedendo come è nato l’amore tra i due, e come mai il ragazzo si stava nascondendo. Tutto ciò era iniziato quattro anni fa: il ragazzo aveva una spiccata abilità nel disegnare vestiti quindi stava facendo un tirocinio per diventare stilista, ma a causa di ciò veniva classificato come gay e preso in giro. Ad un certo punto una sua compagna di classe gli si avvicinò e gli chiese: “Mi dispiace che ti trattano così male, non te lo meriti”

Il ragazzo ripose: “Vattene via, rischieresti di essere presa in giro.”

Ma lei non lo ascoltò e ripose: “Anch’io mi sento emarginata, i miei genitori sono morti da poco, e credo che sia per un regolamento di conti con la mafia.”

Yukiteru la guardò stupito, c’erano delle dicerie che etichettavano la famiglia Gasai come mafiosi, ma non c’erano prove e non ci aveva mai creduto prima d’ora, eppure lei stessa si era fidata di lui e gli aveva raccontato la verità, quindi lei gli disse: “Noi due siamo simili e ci dobbiamo proteggere a vicenda… che ne dici se quando saremo grandi ci sposeremo?”  Lui la prese come se fosse uno scherzo ed accettò, mai fece errore più grande. Appena qualcuno lo prendeva in giro, a questo gli succedeva qualcosa di spiacevole, fratture, morti di animali domestici, e via così, inoltre da quel giorno Yuno gli mandava un SMS al giorno, e se lui non rispondeva  lei continuava a mandarne un al minuto. Nonostante ciò Yukki, come veniva chiamato dalla sua amata, o per lui dalla sua stalker, riuscì a diventare un bravo stilista, ma appena ebbe trovato un lavoro, Yuno andò da lui e gli chiese di sposarla. Lui non ce lo fece ripetere due volte, aveva troppo paura di farla arrabbiare, inoltre i suoi erano contenti della ragazza, poiché era molto intelligente, carina e la madre del ragazzo aveva affermato: “lei sarà una moglie ed una madre perfetta.” Ora il ragazzo stava rintanato sotto il letto poiché aveva paura di stare insieme a lei, o come la definiva lui “la psicopatica” Ma non aveva fatto i conti con il suo fratello adottivo: Naruto Uzumaki. 18 anni fa ci fu un terribile incidente stradale che uccise i genitori di Naruto lasciandolo orfano a soli pochi mesi di vita, e dato che la famiglia Minato Uzumaki, era amico di Kurou Amano, il padre di Yukiteru, lui accolse l’orfano a casa sua quindi  Yukiteru e Naruto vissero sempre come fratelli, Natuto era esattamente l’opposto di Yukiteru era biondo con gli occhi azzurri, ed era maledetissimamente estroverso, era amico di tutti, ed era l’unico che riusciva a portare fuori suo fratello, con la forza si intende. Certe volte Yukiteru si confidava con lui su Yuno, ma Naruto rispondeva sempre che doveva essere contento che una ragazza si preoccupasse tanto per lui, Yukiteru faceva perno sullo stalking, ma Naruto rispondeva che dato che Yuno l’amava, a lui non gli avrebbe fatto del male. Comunque sta di fatto che il biondino irruppe nella casa del moro, che era quella con cui Yukiteru avrebbe dovuto passare la sua vita con Yuno, ed urlò: “Svegliati fratello, da oggi sarai felicemente sposato!!!”

Notando che non c’era sul letto, e conoscendolo, guardò sotto di esso e disse: “Avanti, non dirmi che hai visto un demone, come tuo cugino, ed hai paura d’uscire.”

La riposta fu flebile: “Non ho paura dei demoni dato che non esistono, ma Yuno si, e mi fa paura.”

Ma Naruto non volle sentire ragioni e gli afferrò una gamba e lo trascinò fuori dal letto dicendo: “Avanti Yuno è solo una ragazza affettuosa, è perfetta per te.”

“Non definirei lo stalking affettuoso.”

“Dettagli, semplicemente tiene molto a te, sono sicuro che un giorno la capirai.”

“E posso tenermi a debita distanza, fino a quel giorno.”

“No!” Quindi l’Uzumaki vestì di forza il suo fratello adottivo gli ficcò la colazione in bocca e disse: “Bene adesso ti accompagno dal prete, così che tu possa accordarti per l’ora.” I due uscirono, per la precisione Naruto uscì trascinandosi dietro Yukiteru, quindi il biondino, che non era troppo stupido, e sapeva che Yukiteru aveva nascosto le chiavi della sua auto, aprì la portiera del passeggero della sua auto ed intimò all’Amano di entrare dentro, ma il moro urlò: “Non voglio andare, ho paura, non puoi costringermi!”

Ma Naruto non volle demordere, e gli urlo: “Yukiteru, salga a bordo, cazzo!!!” e con un poderoso calcio nel sedere, finalmente il promesso sposo entrò nell’auto.

 

Nel frattempo Don Kaio era ritornato di corsa nella sua umile dimora, dove la sua badante Chichi lo soccorse non appena l’ecclesiastico varcò la soglia di casa.

“Signor curato cosa le è successo?” Chiese preoccupata Chichi.

“E’ successo un disastro!” Ripose mettendosi le mani nei capelliantenne

“Quale disastro.”

“Un disastro di proporzioni apocalittiche.”

“O mio Dio, la MOIGE ha censurato tutti gli anime passati presenti e futuri?”

“Per fortuna non è così grave, ma sono nei guai lo stesso.”

“Si spieghi meglio.”

“Non te lo posso dire, l’ultima volta che avevo un problema problema, l’hai spifferato alla tua amica Bulma, la quale l’ha raccontato a tutto il paese.”

“Ma avevo solo detto a Bulma che eri una persona gentile, ed avevi accolto in casa una bambina orfana ammalata per curarla.”

“Si, ma la tua amicaoca ha capito solo che ho accolto in casa una bambina, e lei la raccontato in giro, risultato: tutti credevano che fossi un pedofilo.”

“Ma non l’ho fatto apposta e poi tutto si è risolto per il meglio.”

“Dopo tre quintali di uova marcie lanciate addosso a me, una settimana di galera in cui tutti i detenuti mi volevano fare a pezzettini, e una scomunica con la quale non ho potuto fare messa per due mesi.”

“Scusa.”

Nel frattempo qualcuno suono alla porta di casa, e quindi Kaio ordinò a perpetua di dire a chiunque fosse venuto, ma il povero prete si era dimenticato di chiudere la porta di casa, che fu subito aperta da un Naruto, che teneva per il coletto Yukiteru, bloccandogli ogni via di fuga.

“Signor curato, non è una buona cosa lasciare la porta di casa aperta. Comunque le ho portato lo sposo di oggi.” Disse Naruto spingendo a forza il fratello dentro la casa.

Il ragazzo dai capelli neri si avvicinò lentamente al Don, e quando gli fu vicino, chiese timidamente e con un tono di voce che Kaio lo sentì a malapena: “A… quando sono le… no… nozz… nozze?”

“Mi dispiace ragazzo, ho impedimenti vari, devo rimandarlo.” Rispose con tono simile il curato.

“Davvero?!?! Si prenda tutto e ripeto tutto il tempo che vuole, settimane, mesi, anni decenni, se vuole mi posso sposare Yuno fra 100 anni!!!” Urlò Yukiteru con un numero di decibel simili a quelli generati dalla partenza dell’ Apollo 11.”

“Aspetta, aspetta, che genere di impedimenti?” Chiese con tono molto poco civile Naruto.

“Burocrazia, bolli, festività, mal di testa.”

Naruto prese un coltello e minacciò Kaio, Chichi soffocò un urlo e Yukiteru per poco svenne, quindi il  biondino ordinò a don Kaio: “Dimmi la verità, oppure…”

“LordPainmihaminacciatodinonfarsposaretuofratelloconYunomidispiace!!!”

“Eh?! Ripeti più lentamente.” Rispose Naruto allontanando il coltello dal don.

Kaio raccontò la sua disavventura con i bravi e Naruto disse: “Mi dispiace Don, non pensavo che la situazione fosse così grave, comunque prima stavo solo bleffando non le avrei fatto male in nessun modo.”

Quindi prese (come un pacco della spesa) suo fratello il quale stava sussurrando: “Non è possibile… perché Lord Pain c’è l’ha con me… anzi ora che ci penso è mio alleato!”

“Non dire cazzate, ora andiamo da Yuno e decideremo il da farsi.”

Al sentire la frase “andiamo da Yuno” Yukiteru urlò di paura.

 

Nel frattempo in una villa losca abitata da gente losca, decorata con sfarzosi tendaggi loschi, mobili d’epoca loschi, ed illuminata da lampadari d’oro loschi. I due bravi, che avevano aggredito Don Kaio entrarono all’interno di essa, ed ad accoglierli fu il padrone della casa, una figura losca pieno di piercing che disse: “Bravi mei fedeli Bravi… l’avete capita?”

I due assecondarono con false risate il loro padrone.

“Vi siete guadagnati la vostra paga.” Disse mentre due camerieri porgevano ai due bravi due mazzette su dei piatti d’argento.

Kazaku osservò con cura la mazzetta per assicurarsi che non mancasse un cent dalla paga precedentemente accordata, mentre Hidan affermò: “Ed ora che vado a fare un sacrificio per il mio Dio.”

“E che cosa vorresti sacrificare” Chiese il suo compagno, con poco interesse, mentre contava i suoi soldi un'altra volta.

“UN POLLOOOOOOOOOOO!!!!!!!” 

 

 

  
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