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Autore: I_MissYou    24/07/2014    1 recensioni
Immaginatevi una Hinata estroversa, sfacciata e coraggiosa ma con un cuore d'oro mandata a Villa Uchiha per un viaggio studio di un anno... ma sicuri che sia solo per questo?
Dal capitolo 8 :
Andarono alla fontanella del parco e Hinata si inginocchiò vicino ad essa. Sasuke fece lo stesso e dopo che il piccolo getto d'acqua le colpì le mani piene di sangue sporco e raggrumato, il ragazzo prese le mani della corvina e cominciò a lavare via la sporcizia. Mentre le toccava le mani si accorse di quanto, in confronto alle sue, erano piccole e delicate. Gliele massaggiava delicatamente sotto l'acqua finchè la pelle risultò diafana e pulita come quella di sempre. Lei lo guardò con gli occhi persi, lui sapeva che stava ancora pensando a quello che successe. Glielo leggeva negli occhi.
Si accorse che la guancia destra di Hinata era un pò sporca, così con la mano umida, le passò il pollice sopra togliendo via quello che rimaneva del sangue.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Monster





Naruto camminava per il lungo corridoio della scuola. Finalmente avrebbe saputo che cosa lo aspettava, se c'era ancora una piccola speranza per il suo grande sogno.
Il corridoio gli sembrava sempre più lungo come in quei film horror dove il protagonista scappa dal serial killer ma lo raggiunge lo stesso perchè non è riuscito ad arrivare all'ultima porta del corridoio per salvarsi.
Gli occhi fissi sulla bacheca che si intravedeva a mala pena dalla lunga distanza.
Poi sentì una mano sfiorare la sua e stringerla sempre più forte per dargli ancora più sicurezza. Guardò la ragazza alla sua destra e la sentì deglutire. 
Tutto intorno a lui rallentò. Cominciò a sentire i passi degli altri studenti rimbombargli nelle orecchie e le loro voci diventare un sottofondo quasi insopportabile.
Guardò Hinata per cercare conforto, come per dirle che se non lo avrebbero ammesso poteva tranquillamente piangere sulla sua spalla. Come se lo avesse letto negli occhi, mosse le labbra piano per dirgli che andrà tutto bene.
Giunsero alla bacheca e si fermarono ad osservare il foglio con su scritto 'New Entry per la squadra di basket'.
'Jugo e Naruto Uzumaki'
Hinata saltò in aria e si avvinghiò a Naruto quasi strozzandolo - Ce l'hai fatta! Ce l'hai fatta! - continuava a gridare.
Lui l'abbracciò e affondo il suo viso tra la spalla e il collo della ragazza - Non ci credo! -
- Credici - rise - Sapevo che ce l'avresti fatta! -
Naruto non si sentì così felice da tanto tempo. Ultimamente le cose erano andate male in tutti i sensi e per una volta si era ritrovato lì a soffocare lacrime di gioia e non di tristezza.
- Ed io - continuò Hinata - Ho una bellissima sorpresa per te stasera -



Hinata si guardò allo specchio cercando di capire cosa non andasse su come si era vestita. Indossava degli shorts chiari, un paio di converse alte nere e una maglietta un pò corta che lasciava scoperta una spalla e allo stesso tempo lasciava intravedere il piercing all'ombelico. 
I capelli erano al proprio posto, un pò ondulati del solito.
Finì di chiudere il borsone con dentro le sue cose e uscì dalla camera. Itachi l'aspettava di sotto per accompagnarla con Naruto, Sai e Karin alla festa a sorpresa del biondino.
Si fermò davanti alla porta della stanza di Sasuke, voleva convincerlo ad andare alla festa. Naruto lo avrebbe davvero apprezzato. Ma per farlo, non doveva rispondergli male e trattarlo con tatto.
Poggiò il borsone a terra e bussò alla porta. Non sentendo alcuna risposta, entrò.
La camera era vuota.
'Che strano' pensò 'di sotto non c'era... o forse è uscito?'
Si avvicinò alla scrivania e notò una fila di cd messi in ordine. Ne prese uno a caso e l'osservò.
- Che ci fai quì? -
Si girò di scatto, ancora il cd tra le mani. Per la prima volta non trovò le parole per rispondere e prima che lo facesse uscirono solo degli 'Eee..' dalla sua bocca, come per trovare i giusti vocaboli da usare.
- Ee... ho bussato ma non rispondevi così sono entrata - disse tutto d'un fiato e solo dopo si accorse che il corvino aveva addosso solo un asciugamano.
- Mi stavo facendo la doccia -
Hinata voleva rispondere ma le parole le morirono in bocca così cercò di focalizzarsi sul suo viso - Quindi... verrai alla festa? -
- No - disse secco ancora davanti alla porta del bagno. 
Hinata cercò di ignorare quella strana sensazione che aveva cominciato a percepire infondo alla gola - Perchè no? Dai, almeno fatti vedere da lui. Non ti chiedo di restare, solo di fargli gli auguri visto che oggi a scuola non l'hai calcolato minimamente -
- Ma che fà dici sul serio? Hai visto come mi ha trattato l'altro giorno? - si avvicinò a lei, con la rabbia negli occhi.
- Tu lo tratti ogni giorno così - si girò dandogli le spalle, non sentendosi a suo agio nel guardarlo fisso negli occhi. Appoggiò le mani sulla scrivania buttandoci tutto il suo peso - Naruto farebbe di tutto per te, morirebbe se è necessario. E tu non te ne accorgi, non ti accorgi di niente - disse a bassa voce.
Era la prima volta che la sentì parlare con tono basso di voce e si accorse che aveva una bella voce, quando voleva. Notò il tatuaggio che aveva sulla scapola sinistra e che arrivava fino alla spalla: un acchiappa sogni con due rose, una chiusa e l'altra già sbocciata.
Mise di nuovo il cd al proprio posto e si girò verso di lui - Ero venuta quì, perchè credevo che avrei potuto farti cambiare idea - deglutì e distolse lo sguardo - Fa niente, mi dispiace solo per Naruto - Lo oltrepassò sfiorardogli a malapena il braccio e sparì dietro la porta.
Sasuke si mise una mano tra i capelli chiudendo gli occhi e sospirò.
Hinata nel frattempo scese di sotto e trovò Itachi ad aspettarla - Andiamo? -
Non gli rispose, semplicemente fece cenno di si con il capo mentre apriva la porta.
Si diressero verso l'auto di Itachi. Era un fuoristrada nero con i vetri oscurati. 
La ragazza salì e buttò di getto il borsone dietro di se.  Il corvino salì in macchina e si mise la cintura.
- Che cosa c'è? - le chiese mettendo in moto.
- Sai come sono fatta, se qualcuno mi sta sulle palle lo massacro senza pensarci due volte. Ma questa volta, ho trattenuto la rabbia e ho usato un tono di voce accettabile. Però lui se n'è fottuto altamente - Hinata voleva spaccare il vetro del finestrino per tutta la rabbia che si era accumulata in quei dieci minuti.
- Fà sempre così. Anche se non lo dà a vedere ci tiene a Naruto e secondo me verrà alla festa -
Nel frattempo erano arrivati vicino casa di Sai che li aspettava. Salì in macchina.
- Ciao Sai! - Hinata si girò dietro per guardarlo e gli accarezzò la mano - Come siamo eleganti -
Lui sorrise imbarazzato.
- Dicevo... e poi non puoi capire com'è stato imbarazzante! Avevo bussato e nessuno rispondeva così sono entrata ma lui non c'era! Così mi sono messa a frugare tra la sua roba e poi spunta dal nulla e mi fà 'Che cosa ci fai quì?'. Ma figurati! Che cosa potevo farci lì? Ballare la conga? Ovvio che volevo parlargli della festa! - riprese a parlare velocemente tanto che Itachi non capì molto di quello che disse.
La macchina si fermò e entrò Karin - Sera a tutti! -
Tutti la salutarono e Hinata riprese a raccontare cosa le era successo - E adesso ti spiego la cosa più imbarazzante! Non ci avevo fatto caso prima, ho focalizzato tutto dopo: era coperto solo da una cazzo di asciugamano e per di più striminsita! Esistono gli accappatoi no?! -
- Hai visto Sasuke SOLAMENTE in un asciugamano? - quasi gridò Karin - E non gli hai fatto nessuna foto? -
- Ma che foto e foto. Avrò gli incubi tutta la notte! - disse Hinata mentre Itachi rideva sotto i baffi. Trovava divertente come le ragazze parlassero di lui in quel modo.
- Non per conservarla! - disse la rossa - Sai quanti soldi avremmo potuto guadagnare rifilando una foto di quelle a quelle ragazze che gli sbavano dietro? -
- Stai scherzando? - la guardò Hinata.
Per la terza volta l'autovettura si fermò e salì a bordo Naruto - Mi dite perchè mi avete detto di vederci quì? -
- Oooh sta zitto eh! - lo rimproverò Karin mettendogli una benda sugli occhi.
- Stiamo quasi arrivando, ancora un pò di pazienza! - disse Hinata.
Naruto era così eccitato che da un momento all'altro poteva dare di matto dalla felicità ma Hinata e Sai stettero attenti tutto il tempo: avevano paura che potesse fare qualcosa di stupido. Prima di arrivare a destinazione gli misero una benda e quando scesero dall'auto tutti i suoi compagni di classe stettero in silenzio davanti all'entrata del locale. Quando Hinata gli tolse la benda la prima cosa che senti fu un 'Tanti Auguri'. Rimase senza parole davanti a quella scena, non avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe festeggiato il suo compleanno. Per lui ogni anno era la stessa routine: andava a scuola e qualcuno gli faceva gli auguri e poi, tornando a casa, passava sempre dalla pasticceria che si trovava davanti alla sua abitazione e comprava un piccolo dolcetto. Il proprietario del negozio ogni anno che passava gli faceva gli faceva anche lui gli auguri e gli regalava a una candelina. Dopodiché, tornato a casa, si sedeva per terra, accendeva la candelina, esprimeva un desiderio e la spegneva. Si ricordava dei suoi genitori, che avevano dato la vita per lui, e pensava a Sasuke che ancora una volta non gli faceva i regali. Puntualmente però riceveva una lettera anonima con i più sentiti auguri. Non poteva neanche tirare a indovinare chi fosse perché era scritta al computer.
Ma adesso stava per compiere 18 anni e davanti a se c'erano tutti i suoi compagni e tutti,i suoi amici e quello era il regalo più bello che potesse mai ricevere.
- Voi siete pazzi ragazzi! - si avvicinò a loro.
- L'unica pazza è lei - Shikamaru indicò con un dito Hinata - Per me è stata la solita seccatura - disse infine sbadigliando come sempre.
Naruto si girò verso Hinata che non si era accorta che la guardava sorridente.
- Allora vogliano festeggiare?! - gridò la corvina.
Tutti all'uniscono risposero con un 'Siii' caloroso e entrarono nel locale.



Hinata finì di cambiarsi in bagno per andare in scena.
Era da tanto che non si esibiva in pubblico. Da piccola sembrava nata per stare sul palco ma il destino ha voluto prenderla in giro e l'ha indirizzata su un'altra via. E adesso in quel percorso stava avendo dei seri problemi dal controllarsi da una furia assassina che l'assaliva ogni volta che si trovava un criminale davanti.
Erano cambiate così tante cose da quando era soltanto una bambina che cantava ogni  Natale 'All you need is love' a suo padre.
Si guardò sullo specchio sporco, scorgendo solo una figura sbiadita. Forse era davvero così... stava sbiadendo. Stava scomparendo piano piano senza accorgersene.
Indossava una specie di body nero in similpelle che le fasciava un pò di cosce come degli shorts. Di sopra aveva una cerniera aperta sino sotto in seno in cui si intravedeva un altro tessuto rigido di color bianco perla brillantinato. Ai piedi degli stivaletti corti con delle borchie sui lati, sempre neri. Era total black e si rispecchiava molto in questo tipo di stile: pensava che aveva un anima nera. Era come la morte, veniva senza preavviso e strappava via la vita alle persone.
Si sistemò i capelli con entrambe le mani facendo un movimento dal basso verso l'alto. 
Mise tutti i vestiti che aveva appena tolto nel borsone e lo nascose per bene dietro la porta così che nessuno l'avrebbe notato.
Il bagno era situato quasi dietro il palco, così non le venne difficile fiondarsi lì correndo.
Aveva praticamente lavorato a questa 'esibizione' da quando si era informata per affittare il locale per quella sera e le ragazze si erano offerte di aiutarla.
Salì sul palco mettendosi dietro il microfono cominciando a sistemarlo. Nel frattempo il dj fermò la musica.
- Buonasera - disse.
Tutti si voltarono verso Hinata e lei si sentì con i riflettori puntati addosso... e in effetti era così.
- Naruto - attirò l'attenzione del ragazzo che si fece spazio tra la folla mettendosi davanti a lei.
- Volevo dedicarti una canzone. Sò che non è un regalo a tutti gli effetti, ma per quello vero e proprio dovrai aspettare domani - sorrise - Sei un ragazzo fantastico e come tutti dovevi avere la tua festa per i tuoi diciott'anni ed eccola quì. Sò che non è perfetta ma noi abbiamo fatto il possibile per farti ricordare quanto ti vogliamo bene e ci teniamo a te. Quindi... ti faccio gli auguri con tutto il mio cuore - 
Adesso il tabellone dietro il palco segnava '00.00'. La mezzanotte era scattata e Naruto aveva ufficialmente compiuto diciott'anni.
La musica iniziò e Hinata, prima incertamente e poi sempre più sicura cominciò a cantare.
Quanto le mancava aprire la bocca e emettere solo suoni che facevano sorridere la gente o anche farla rimanere senza parole. Piano piano, si ricordò come si faceva e andò avanti così.
Finalmente non poteva più mentire a nessuno, quello che cantava era tutta la verità.

Do you ever feel like a plastic bag,
drifting through the wind
wanting to start again?
Do you ever feel, feel so paper thin
like a house of card,
one blow from caving in?

Do you ever feel already buried deep?
Six feet under the screas but no one seems to hear a thing
Do you know  that there's still a chance for you
'Cause there's a spark in you

You just gotta ignite, the light, and let it shine
Just own the night like the fourth of july

'Cause baby you're a firework
Come on, show'em what you're worth
Make'em go "Oh!Oh!oh!"
As you shoot across the sky-y-y

'Cause baby you're a firework
Come on, let your colors burst

Make'em go "Oh!Oh!oh!"
You're gonna leave'em falling down-own-own

You don't have to feel like a waste of spae
You're original, cannot be replaced
If you only knew what the future holds
After the hurricane comes a rainbow

Maybe your reason why all the doors are closed
So you could open one that leads you to the perfect road
Like a lightnight bolt, your will blow
And when it's time, you'll know

You just gotta ignite, the light, and let it shine
Just own the night like the fourth of july

'Cause baby you're a firework
Come on, show'em what you're worth
Make'em go "Oh!Oh!oh!"
As you shoot across the sky-y-y

'Cause baby you're a firework
Come on, let your colors burst
Make'em go "Oh!Oh!oh!"
You're gonna leave'em falling down-own-own

Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
Boom, boom, boom
It's awlays been inside of you, you, you
and now it's time to let it through-ought-ought

'Cause baby you're a firework
Come on, show'em what you're worth
Make'em go "Oh!Oh!oh!"
As you shoot across the sky-y-y

'Cause baby you're a firework
Come on, let your colors burst
Make'em go "Oh!Oh!oh!"
You're gonna leave'em falling down-own-own

Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon


Aveva il fiatone e subito i suoi occhi corsero a Naruto e a Sai che stavano applaudendo.
Gli mimò un 'vi voglio bene' e subito dopo Ino, Karin e TenTen salirono sul palco a si appostarono alla sinistra di Hinata e partì la musica.


I hear you heart beat to the beat of the drums
Oh what a shame that you came here with someone
So while you're here in my arms
Let's make the most of the night like we're gonna die young

We're gonna die young
We're gonna die young

Let's make the most of the night like we're gonna die young


A quel punto, nessuno poteva imporle regole e si scatenò come non mai. 
Scese dal palco per poi salire in tavolino, dove c'era seduta comodamente Sakura che cercava di ignorarla ma le si fiondò davanti e cantando cominciò a farle dei gesti un pò sgradevoli che la rosa non gradiva affatto. Ma Hinata in quel momento voleva farle notare che non aveva paura e che anzi poteva essere in grado di fare quello che voleva senza porsi alcun limite.


Let's make the most of the night like we're gonna die young
Young hearts, out our minds
Runnin' like we autta time
Wild childs, lookin' good
Livin' heard just like we should
Don't care whose watching when we tearing it up (You know)
That magic that we got nobady can touch (For sure)

Looking for some trouble tonight
Take my hand, I'll show you the wild side
Like it's the last night of our lives
We'll keep dancing till we die

 I hear you heart beat to the beat of the drums
Oh what a shame that you came here with someone
So while you're here in my arms
Let's make the most of the night like we're gonna die young

We're gonna die young
We're gonna die young

Let's make the most of the night like we're gonna die young


Adesso stava in piedi sopra il tavolo e cantava a squarcia gola. La rosa si allontanò e sul viso della corvina si disegno un sorrisino malefico.
Fece salire Naruto e iniziò a cantare in un modo sempre più sensuale girandogli attorno.
Let's make the most of the night like we're gonna die young

Young hunks, taking shots
Stripping down to dirty socks
Music up, gettin' hot
Kiss me, give me all you've got
It's pretty obvious that you've got a crush ( You know)
That magic in your pants, it's making me blush (For sure)

Looking for some trouble tonight
Take my hand, I'll show you the wild side
Like it's the last night of our lives
We'll keep dancing till we die

 I hear you heart beat to the beat of the drums
Oh what a shame that you came here with someone
So while you're here in my arms
Let's make the most of the night like we're gonna die young

I hear you heart beat to the beat of the drums
Oh what a shame that you came here with someone
So while you're here in my arms
Let's make the most of the night like we're gonna die young

We're gonna die young
We're gonna die young

Let's make the most of the night like we're gonna die young


Ritornò sul palco e l'ultima strofa la finì lì sopra con gli occhi di tutti puntati addosso.
Tutti applaudirono e Hinata si sentiva morire, era senza fiato e sudata. 
Alla fine con un debole grazie scese dal palco.
Non ebbe neanche il tempo di focalizzare che Naruto le saltò addosso - Sei stata fantastica, non sapevo che sapessi cantare così bene -
- Ci sono molte cose che preferirebbe tenere per se di solito, ma per te ha fatto un eccezione - disse Gaara avvicinandosi.
- Ah... - rimase a fissarlo come se avesse detto qualcosa che non andava - Grazie ancora Hinata - si girò e spari.
- Sei stata bravissima - le sorrise.
- Lo so - rise dandosi delle arie.
Le ragazze le si fiondarono addosso e lei con il fiato che le rimaneva ebbe soltanto il tempo di dire - Siete state fantastiche, grazie di tutto! -
- Hai visto la faccia di mio cugino? Era così contento! - disse Karin tirandola a sè e abbracciandola forte come farebbe una vera amica.
E in quel punto Hinata pensò subito che non aveva mai avuto un amica, una vera amica. Aveva passato la sua infanzia e la sua adolescenza giocando solo con i ragazzi. Con loro si trovava meglio. Forse perchè era stata cresciuta solo dal padre?
In ogni caso non aveva la femminilità che avevano tutte le ragazze della sua età. Non le importava di cosa pensavano gli altri. Non le era mai importato.
Si ricorda che quando era al primo anno di liceo una ragazza ( la solita popolare nel gruppo delle cheerleader ) le aveva fatto notare come si comportava in maniera rozza e le aveva anche dato della maleducata. Il giorno dopo la ragazza si era ritrovata il suo armadietto pieno di maionese e ketchup. Dio solo sà che cosa aveva passato per ripulire tutte le sue cose tra cui libri, quaderni e la sua uniforme di riserva.
Sciolse l'abbraccio e disse - Vado a prendere una boccata d'aria, scusate -
Non ce la faceva più. Dopo essersi scatenata aveva bisogno di una ventata d'aria fresca e di respirarla a pieni polmoni.
Tutti le erano saltati addosso e aveva sentito sempre più caldo, era ora di staccare un pò. Aveva pensato a tutto durante l'intera serata.
Prese il suo borsone dal bagno e si avviò verso la porta sul retro. Era fatta di ferro pesante e si poteva aprire solo dall'interno. Quando l'aprì il vento le colpi prima il viso e poi tutto il resto del corpo procurandole un brivido. Poi prese un mattone e bloccò la porta per non farla chiudere. 
Fece cadere di peso il borsone e inspirò forte.
Il retro del locale dava in un vicolo buio e con un odore sgradevole anche se nei paraggi non aveva visto spazzatura. Il pavimento era appiccicaticcio e anch'esso maleodorante.
Si accorse solo dopo di una sagoma scura che la stava fissando nel buio. Era appoggiato con le spalle al muro.
Aveva una sigaretta in mano e dalla sua bocca usciva del fumo.
- Bella performance - disse e Hinata riconobbe subito quella voce.
- Era un complimento o sbaglio? -
- Non c'è bisogno di mentire su queste cose. Hai cantato bene - 
- Dimmi che è un sogno ti prego - disse sarcastica.
Il ragazzo si fece avanti, sempre con la sigaretta in mano. La luce del lampione più vicino arrivava fioca ma bastava a sottolineare i suoi lineamenti e far quasi brillare la sua pelle bianca come il latte. Se si trovava in un libro avrebbe sicuramente pensato che fosse un vampiro.
- Smettila - le disse secco - non sto scherzando - quel suo tono arrogante le faceva saltare i nervi e anche questa volta fu così.
- Non credevo che fumassi - cambiò argomento lei.
- Beh adesso lo sai - fece un tirò lungo e si avvicinò a Hinata.
- Il fumo fà male. Secondo me dovrebbero illegalizarlo nella maggior parte dei paesi -
- Anche l'amore fà male. Eppure è sempre legale - le buttò una nuvola di fumo in faccia.
- Mh, su questo non ti dò torto. Ma almeno potresti spostarti? Sto morendo asfissiata -
Non le rispose, semplicemente la fissò e buttò la sigaretta a terra che produsse un suono simile al ferro incandescente che si raffredda nell'acqua fredda.
Neanche lei gli tolse gli occhi di dosso. Lo affrontò, come sapeva fare.
Se ci fosse stata un altra ragazza al posto suo sicuramente avrebbe abbassato gli occhi timidamente e sarebbe arrossita. Ma lei no.
- Perchè sei venuto? - gli chiese con decisione.
- Sai non avevo niente da fare... ero nei paraggi... -
- Smettila - sbottò - Sei venuto per lui. Ti è così difficile ammetterlo? -
- Io non sono venuto per nessuno. Ti ho già detto che ero nei paraggi e volevo fare un salto, tutto quì - si girò dandole le spalle ma lei insistette e gli si mise davanti. Adesso la luce fioca lo illuminava meglio di prima. Indossava una camicia bianca e dei jeans neri.
- Ti ho detto di smetterla Uchiha. Basta fare il duro a cui non importa niente di nessuno -
I suoi occhi rimasero come paralizzati, a fissare sempre lo stesso punto: gli occhi di lei.
Era in contrasto tra di loro: lei occhi chiari come uno specchio d'acqua, lui occhi neri come la pece, come le profondità dell'oceano.
- MANI IN ALTO! - una voce gridò a squarcia gola interrompendo la loro discussione.
- HO DETTO MANI IN ALTO! - gridò l'uomo insieme a altri due suoi colleghi.
Hinata e Sasuke non seppero che fare in quel momento. Erano stati presi alla sprovvista.
In meno di un secondo i due ragazzi si ritrovarono spalle al muro e tre pistole puntate contro. Le mani in alto ma sembrava che non fossero spaventati, solo sorpresi. A Hinata le serviva tempo di pensare a qualcosa: se scappare o vedere cosa volevano. Guardò Sasuke, che fino a quel momento non aveva proferito parola, e lui la capì al volo.
Presero tutti e due la rincorsa verso la loro destra. Percorsero una lunga stradina buia con soltanto muri sia a destra che a sinistra. Alla fine arrivarono ad un vicolo cieco putrido e puzolento.
Ecco da dove veniva quel odore pensò Hinata.
Sasuke si fermò ma Hinata lo strattonò per il polso - Dobbiamo scavalcare il muro, non è molto alto -
In effetti non era molto alto, non arrivava nemmeno a due metri.
Hinata fece due passi indietro e prendendo la ricorsa, appoggiò saldamente il piede sul muro e con l'altro si dette la spinta necessaria per aggrapparsi in esso. E ci riuscì.
Salì sopra e sentì le voci degli uomini che stavano arrivando. Stava per dire a Sasuke di sbrigarsi ma se lo ritrovò accanto. La prese per mano - Andiamo! -
Corsero per qualche metro e poi saltarono giù da quel muro che avevano scoperto era il tetto di un qualcosa. 
Si ritrovarono in mezzo ad una strada ampia. Un semaforo che diceva alle vetture quando fermarsi e quando ripartire, delle normali strisce pedonali che la attraversavano e nessun altro per strada che loro due e le grida degli uomini al di là del muretto. 
- Che cosa vogliono da noi? - chiese Hinata guardandosi intorno per orientarsi. Al di là della strada c'era una grande inferriata che divideva il marciapiede da uno di quei giardini pubblici.
- Ho un idea, ma spero vivamente che mi sto sbagliando - rispose il corvino.
- Vieni - la ragazza attraversò la strada e si arrampicò nell'infferiata e Sasuke la seguì. Si ritrovarono nel parco e alle loro spalle sentirono gli uomini seguirli. 
- Andiamo! - Hinata ricominciò a correre dopo aver adocchiato un punto strategico dove potevano nascondersi... o attaccare.
Era un punto del parco pieno di alberi alti e fitti.
- Dobbiamo arrampicarci per nasconderci - di guardò intorno. Era buio e non si vedeva niente ma gli occhi di Hinata erano così allenati che potevano vedere anche nel buio più pesto. E oltre alla vista si aiutava con gli altri sensi. Tastava le cortecce dei tronchi per capire se la pianta era in grado di sorreggere il loro peso. Sentiva l'odore degli uomini farsi sempre più vicino e le sue orecchie sentivano ogni fruscio, ogni spostamento d'aria che non fossero il loro.
- Quì - sussurrò così piano che neanche lei si sentì. Saltò e si sorresse al ramo robusto sopra la sua testa e lanciò tutto il suo peso in avanti per poi ritrovarsi sopra di esso. Tese una mano a Sasuke e lo aiutò a salire. 
Si ritrovarono a quattro metri da terra ad attendere il nemico. Sasuke voleva farla finita con questa storia e dopo essersi nascosto, voleva solo scappare di nuovo. Ma Hinata aveva in mente qualcos'altro e non era la fuga. 
Il sangue le ribolliva nelle vene che sentiva le pulsazioni del cuore nelle orecchie. L'adrenalina si stava impossessando di lei e da quì a un minuto dopo non avrebbe capito più niente, solo distruzione e sangue.
Attraverso il fogliame secco e arido i ragazzi notarono che c'erano solo due uomini. E a quel punto a Hinata non importava più niente, sentiva il battito che accelerava secondo dopo secondo e, in preda alla follia, saltò giù dall'albero atterrando in una posa felina prendendo lla sprovvista il primo uomo, che si girò e la vide a pochi centimetri di distanza dal proprio volto.
- Hey ciao - disse la ragazza con finta sorpresa e con una mossa fulminea gli spezzò il collo prima che lui connettesse tutto quello che stava succedendo.
- Brutta bastarda! - disse l'altro uomo puntandole addosso di nuovo la pistola - Ferma dove sei o sparo! -
Lei alzò le mani in segno di arresa ma allo stesso tempo sorrideva e lo guardava come una bambina che faceva i capricci.
- Che cosa vuoi? - le chiese.
- Che cosa voglio io? Non sei molto adatto a fare questo lavoro, vero? - rise per un attimo e poi tornò seria in un solo colpo - Io dovrei chiedervi cosa volete da me. E non il contrario -
- Sei tu... - l'uomo era rimasto senza parole. Per via del buio non si era accorto che la ragazza davanti a lui era Hinata.
- Dov'è il ragazzo? - chiese quest'ultimo.
- Mmm... - Hinata si mosse solo per accarezzare la corteccia di un albero alla sua destra - Non è quì. Mi dispiace -
- Menti -
- Risponderò alla tua domanda dopo che tu risponderai alla mia - disse senza esitazione.
- Sta ferma - una voce parlò dietro di lei e senti qualcosa di duro contro le sue scapole - Ferma o ti ammazzo quì, all'istante -
Hinata s'irrigidì e poi il sorriso di prima fece capolino nel suo volto. Era evidente che ormai era fuori controllo.
Il secondo uomo la fermò in modo tale che non potesse muoversi: un braccio intorno al collo e la pistola puntata nella tempia della ragazza. 
- Dov'è il ragazzo? - chiese.
- Non lo so, davvero - la sua voce era passiva come se stesse ripetendo la lezione del giorno al suo professore.
- Dov'è il ragazzo? O ti giuro che ti faccio saltare la testa come hai fatto con il nostro collega -
La ragazza non emise suoni ma qualcosa si mosse nel buio - Lasciatela stare - disse Sasuke.
- Ah eccolo il piccolo principe - disse sarcastico il primo.
- Che cosa volete? - gli chiese il ragazzo.
- O forse chi vogliamo. Ma sembra che la tua amica non voglia collaborare. Dille di stare calma -
- Sono l'ultima persona a cui darebbe retta - disse il corvino. Lui si trovava in mezzo, tra il primo uomo e Hinata che scalciava e si divincolava.
- Volete me allora eh... poco male, almeno non potete uccidermi - sferrò una gomitata all'uomo che la teneva stretta e lui quasi cadde all'indietro. Con un solo scatto gli prese la pistola e la buttò tra i cespugli spogli per poi spezzargli il collo come aveva fatto con il primo. Ma non le bastò così si accovacciò sopra di lui e con un masso grande quanto la sua mano, cominciò a colpirgli la testa. Diversi rivoli di sangue fecero capolino dalla testa dell'uomo ormai morto. Ma Hinata continuava imperterrita, come se avesse visto uno scarafaggio e volesse ucciderlo a suon di scopa. Si sentiva il petto esplodere come se fosse stata rinchiusa in una teca di vetro piena di acqua e stesse guardando se stessa fare quelle cose orribili, e per di più sotto gli occhi del ragazzo. Si guardò le mani sporche del sangue fresco e color rubino. Si alzò e andò in contro all'altro uomo.
- Ferma o uccido il ragazzo. Poco male per me, lui non ci serve - l'uomo fece inginocchiare Sasuke davanti a se e gli puntò l'arma sopra il cranio.
Hinata si sentiva il cuore scoppiare per l'eccitazione ma appena vide Sasuke in quella situazione qualcosa nella sua mente si liberò dandole sollievo come un palloncino che vieni liberato in aria. Sentiva il sudore imperlargli la fronte e scendere come gocce di pioggia per il viso. Con il dorso della mano si liberò del sudore nella guancia destra lasciando un pò di sangue nel tratto dove si era pulita.
Il suo battito tornò regolare e con lui, anche il respiro. Si guardò intorno come persa tra se e se. E poi vide l'uomo e Sasuke - Lascialo stare - le venne d'istinto dire quelle parole.
L'uomo si accorse che si era svegliata dal suo stato di "trans" - Guardati intorno piccola Hyuga, hai fatto una carneficina e non mi sorprenderei se io sarò il prossimo -
- Lascia stare il ragazzo - ripetette per la seconda volta.
- Ti piacerebbe se gli sparassi, proprio adesso? - Sasuke sentì la pressione sulla sua testa e gli mancò il fiato.
- Lui non centra niente, lascialo andare! - ringhiò.
- Sei un mostro - disse semplicemente e Hinata rimase a fissarlo sconcertata - Sei una belva - La ragazza cominciò a sentire niente, solo il rumore del suo sangue che scorre nelle vene. Il cuore che ricominciava a battere all'impazzata.
- Non sentirlo! Non starlo ad ascoltare! - gridò Sasuke.
L'uomo rise chiudendo gli occhi e godendo della sua vittoria temporaneamente. Perchè quasi riaprì sentì una voce dietro di lui - E tu allora cosa sei? - e non vide più niente.
Sasuke si rialzò e si girò di scatto verso la ragazza. Tra di loro il corpo dell'uomo morto. Respirava freneticamente e non riusciva a credere a quello che era appena successo.
Hinata si guardava le mani impaurita e disgustata e sapeva bene, che se non fosse stata per la presenza di Sasuke, si sarebbe lasciata divorare da un pianto senza fine. Ma Sasuke la vedeva tremare e questo bastò per preoccuparlo. Lui che non si preoccupava mai di nessuno. Sentiva il suo corpo trafitto da mille spilli ma si fece coraggio come aveva sempre fatto e parlò - Dai, andiamo -
Sasuke fece per incamminarsi quando sentì la voce tremante della ragazza - Sono un mostro -
Si girò di colpo - Non lo sei, non potresti mai esserlo - le appoggiò una mano sulla spalla come per confortarla - Andiamo  -
Non sapeva cosa fare in situazioni del genere, non aveva mai avuto modo di provare le sue doti da perfetto amico consolatore. Ma a Hinata bastò quel semplice toccò a risvegliarla dai suoi pensieri oscuri.
Andarono alla fontanella del parco e Hinata si inginocchiò vicino ad essa. Sasuke fece lo stesso e dopo che il piccolo getto d'acqua le colpì le mani piene di sangue sporco e raggrumato, il ragazzo prese le mani della corvina e cominciò a lavare via la sporcizia. Mentre le toccava le mani si accorse di quanto, in confronto alle sue, erano piccole e delicate. Gliele massaggiava delicatamente sotto l'acqua finchè la pelle risultò diafana e pulita come quella di sempre. Lei lo guardò con gli occhi persi, lui sapeva che stava ancora pensando a quello che successe. Glielo leggeva negli occhi.
Si accorse che la guancia destra di Hinata era un pò sporca, così con la mano umida, le passò il pollice sopra togliendo via quello che rimaneva del sangue.
- Grazie - sussurrò.
La fece rialzare prendendola per le mani bagnate - Andiamo a casa - 
Uscirono dal parco scavalcando il cancello come avevano fatto prima. Sasuke controllò l'orario - Sono quasi le tre. E' tardi -
Hinata per tutto il tragitto non proferì parola. Sasuke, conoscendola, scommise che non lo avrebbe lasciato in pace facendogli domande assurde come 'qual'è il tuo colore preferito?' e cazzate varie. Ma non questa volta.
Notò che aveva delle mezze lune scure sotto gli occhi e che quelli gridavano senza che nessuno li sentisse. Aveva lo sguardo di qualcuno che si era appena svegliato e aveva ancora bisogno di dormire.
Poi parlò, dalla prima volta che avevano cominciato a camminare verso casa - Perchè hai detto a quelli di lasciarmi? Perchè non sei scappato invece di farti scoprire? Potevi benissimo andartene via senza che sospettassero di niente - 
Lui non rispose. Semplicemente le fece la stessa domanda - Perchè quando hai visto che quell'uomo mi aveva puntato la pistola addosso ti sei fermata? Perchè non te la sei data a gambe anche tu? -
Tutti e due con lo sguardo fisso sulla strada che percorrevano.
- Rispondimi e non fare altre domande - sbottò lei.
- E' il modo in cui rispondo - le disse Sasuke.






Salve ragazzi! Ecco il nuovo capitolo e spero vivamente che vi sia piaciuto!
Quì per la prima volta succede qualcosa di strano ai nostri protagonisti principali. 
L'incapacità di Hinata di resistere alla distruzione in seguito creerà molti problemi che, man mano, scoprirete con il tempo.
Fatemi sapere che ne pensate!
Il prossimo capitolo sarà pronto giorno 31! 
Un bacio, 
I_MissYou
  
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