Sono passati tre giorni da quell'uscita organizzata per sbaglio da Jen rivelatasi un'inutile perdita di tempo. Non mi sforzo neanche di tenere a mente qualche particolare importante, non ce ne sono e inoltre mi sembrerebbe un ulteriore spreco.
Ho chiarito con Aaron sul fatto che non sono per niente interessata a lui e, gentilmente, non si è fatto più sentire, Jen ha perso ogni interesse per quel ragazzo tanto ammirato e io finalmente sono tornata la ragazza più ordinaria di sempre che divora libri stando sul suo comodo letto.  

La verità è che sono malata. Non esiste nessun Aaron interessato a me, nessuna uscita a quattro e niente di ordinario, almeno per quanto riguarda le mie gambe. Non sono proprio malata, è solo che non riesco a camminare bene, la definisco una malattia perché è più semplice e veloce da spiegare. A dirla tutta non è neanche così grave come potrebbe sembrare, sì sono su una sedia a rotelle da 9 anni ormai, ma il dottore dice che sono pigra perché con un po' di esercizio e un bastone potrei tornare a utilizzare le mie gambe, ma per adesso mi diverto a girare per la casa con le mie due ruote fingendo di guidare un'automobile, facendo preoccupare la mia mamma iperprotettiva. La ragazza che si alza dal letto per andare a un appuntamento non sono io, solo a volte mi piace immaginare come sarebbe avere un ragazzo che chiede di me, che vuole me. Non sono per niente triste per questo, lo faccio per sfizio, perchè quando non ho nulla da fare mi piace fantasticare e inventare storie come quelle che leggo sui miei libri. Ebbene, non è proprio tutto finto, la lettura mi aiuta sul serio e ho davvero un'amica di nome Jen che si prende le sbandate per ragazzi che neanche conosce, ho anche un amico, Clive, patito per dei film horror che non vedrò mai e apparentemente sadico, ma solo se non lo si conosce bene! Direi che loro sono come le ruote della mia carrozzina, no, sono le mie gambe. Non sono depressa per la mia condizione e ultimamente i miei genitori stanno prendendo in considerazione l'idea della costosissima fisioterapia, nel frattempo Jen e Clive non fanno fatica a trattarmi come una loro pari, che poi è esattamente ciò che sono e a loro non risulta difficile capirlo. 
Dovrei prepararmi perché stanno per arrivare, oggi è la giornata a tema 'trash': ci vestiamo con abiti vecchi e trasandati e  per almeno dieci ore guarderemo i film più brutti degli ultimi anni mangiando snack di marche poco conosciute e bevendo pepsi.