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Autore: ragazzasullaltalena    26/07/2014    2 recensioni
Beatrice era una ragazza con molti problemi prima di incontrare lui. Thomas. La sua ancora, colui che l'ha salvata. Adesso però devono nascondersi a causa della loro differenza di età e combattere i pregiudizi degli altri. Riusciranno a rimanere uniti nonostante tutto?
Dal testo:
I nostri visi sono davvero contrastanti. Il mio quello di un’innocente bambina dai lineamenti dolci e candidi, ed il suo quello di un uomo con la barba un po’ incolta e gli occhi duri.
Mille le parole sussurrate, quelle dette all’orecchio per paura che qualcuno ci sentisse. Chi sa cosa penserebbe di noi due.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Scendo le scale di corsa. Ho fatto di nuovo tardi. Lui mi aspetta con il suo Range Rover nero sbrilluccicante.
Oggi aveva promesso di aiutarmi a studiare per l’esame di maturità, ma a casa sua poi va a finire sempre in tutt’altro modo.
Mi sono messa la maglia bianca che mi ha regalato lui al compleanno, i jeans stretti (i soliti), e le All Star bianche.
<< Ciao bimba. Sei di nuovo in ritardo>>
Salgo in macchina e ci diamo un bacio di sfuggita sulla guancia. Non dobbiamo e  non possiamo dare nell’occhio. Ho davvero troppa paura di ciò che la gente può raccontare, e so di cosa sono capaci pur di distruggere una coppia od una persona. Per il momento faremo finta di essere solo amici.
<< Ciao cattivo esempio. Lo so lo so, ma le ragazze si fanno aspettare. Dai andiamo che devo studiare.>>
<< Va bene. Che ti sei portata?>>
<< Matematica. Così mi aiuti.>>
<< Ok. Vedo che gradisci i miei regali.>>
Un sorriso a trentasei denti compare sul suo volto.
<< E’ stupenda. Te l’ho già…>> non riesco a finire la frase che mi interrompe.
<< Ma non metterla per andare a scuola, anzi copriti. La scollature è troppo… è troppo… come definirla… è tropo scollata.>>
<< Ma se me l’hai comprata tu?!>>
<< Lo so, ma in quel momento non stavo a pensare a quanto mia ragazza attirasse lo sguardo degli altri.>>
<< Va bene papà, messaggio ricevuto. La metterò solo per venire da te.>>
<< Sai che tuo padre non te l’avrebbe mai fatta mettere? E non riesco a capire tua madre come fa. Io impazzirei, non vorrei vedere mia figlia andare in giro con una maglia del genere.>>
Scoppio in una risata. << Io non ti capisco. Prima la compri e poi rifletti sugli effetti? Tanto anche mamma penso abbia capito che per andare a scuola non la metterò mai. Solo per venire da te.>>
<< In tal caso… fossi in tua madre avrei ancora più paura.>>
Sorridemmo entrambi. A tratti sembrava realmente mio padre.
So benissimo che la nostra relazione è strana. Noi non ci dovremmo appartenere, la nostra differenza di età ogni tanto mi pesa. Prima di lui non ho mai dovuto nascondere i miei sentimenti d’avanti ad altri. A volte mi preoccupo delle mie paure, sono insensate. So benissimo che se succederà una cosa, una qualsiasi cosa noi l’affronteremo insieme, eppure io ho paura dei pettegolezzi della gente. Ho paura che mi rovineranno la reputazione se lo sapessero, ed ho paura che la sua peggiori ancora, notevolmente. Ho il terrore perché forse già troppe volte ho dovuto ricominciare da zero, senza amici, senza ragazzo, senza niente. Ho paura delle persone, delle loro lingue. Se qualcuno sapesse di questa storia, sarei finita una volta per tutte. Una bambina che sta con un adulto. Cosa penserebbero? Penserebbero tutto fuorché la realtà. Non capirebbero neanche quella spiegandocela.
I miei pensieri sono interrotti dallo spegnersi del motore. Siamo arrivati.
<< Arrivati. Vado ad aprire. Puoi prendermi la borsa nel sedile di dietro?>>
<< Sisi.>>
Entriamo e come sempre ci togliamo le scarpe. Sulla nostra sinistra ci sono tutti gli scaffali piene di nike. È un vero patito, a volte mi preoccupa, sembra una ragazza. Alla nostra destra invece ci sono il divano (un divano enorme) un tavolino e la tv. Il tavolo divide lo spazio tra la cucina, sempre ben sistemata e il salone, perennemente in disordini con panni ad ogni angolo. Sorpasso il salone e mi trovo in corridoio, a destra c’è il bagno e a sinistra uno sgabuzzino. La sua camera è l’ultima in fondo. Entro e poso la borsa per terra. Mi distendo sul letto. Non pensavo mi potesse mancare quella casa, quel letto, quel profumo. Thomas entra.
<< Ehi ma tu non dovevi studiare?>>
<< Sisi, un attimo.>>
<< Vuoi una pausa?>>
<< Se nella pausa sei compreso tu allora si.>>
Ridiamo entrambi poi ci baciamo delicatamente. Le sue labbra soffici sfiorano le mie screpolate. La sua mano tocca i miei capelli castani, color cioccolato. Le mie mani gli alzano la maglia e vanno sulla schiena. Passo lentamente da quest’ultima al petto. Sento la sua pelle sotto le mie mani. Gli tolgo la maglietta per vedere i tatuaggi. Si toglie freneticamente la cinta e il pantalone, poi spoglia me. La sua mano calda mi solleva la maglietta, poi va a sbottonare il jeans. In cinque minuti ci ritroviamo sdraiati sul letto in intimo a coccolarci.
La mia testa sul suo petto proprio a sentire il ritmo del suo cuore. Lui mi stringe sempre più a se. Mi sussurra all’orecchio: << Allora andiamo a studiare?>>
<< Veramente io avevo già studiato a casa.>>
<< E allora quali erano i tuoi programmi per oggi?>>
<< Esattamente questi.>>
Restiamo così per un’altra oretta poi il suo cellulare squilla. Gli è arrivato un messaggio.
<< E’ Francesco, ha chiesto se vogliamo uscire.>>
<< Io ora devo andare a casa, mi devi accompagnare.>>
<< Va bene. Allora ti accompagno e poi esco.>>
<< Ok, ma mi raccomando non fare troppe conquiste.>>
<< Ma che me ne faccio io delle altre se ho te? Tu sei il mio mondo, tu sei il mio tutto.>>
<< Va bene, allora non bere troppo che poi devi guidare.>>
<< Certo. Dai vestiti che andiamo.>>
Mi rimetto il jeans. Vorrei una sua maglietta ma poi cosa racconto a mamma? Thomas si sta cambiano invece. Sta mettendo un jeans e una camicia un po’ sportiva. Ha cambiato anche le scarpe. Così tutti vedranno quanto è bello e nessuna gli resisterà.
<< Come sto?>>
<< Stai troppo bene. Farai colpo di sicuro.>>
<< Tanto a me non frega delle altre.>>
<< Va bene. Andiamo se no mamma mi ammazza>>
<< Prendo le chiavi intanto scendi.>>
Saliamo in macchina e non parliamo per tutto il viaggio fino a quando non arriviamo sotto casa.
<< Ci sentiamo dopo. Domani ci vediamo vero?>>
<< Si. Ora vado. Ciao Thomas, ti amo.>>
<< Anche io Bea. Ti prego dammi un bacio.>>
<< Ma…>> prima che potessi finire la frase mi stava già baciando.
<< Ciao piccola mia.>>
Entro dentro casa, saluto mamma e vado in camera. Dopo una mezz’ora scendo giù per aiutare con la cena. Il mio fratellino Micheal sta guardando la tv.
<< Mamma ti serve una mano?>>
<< Nono grazie. Tu e Thomas siete molto uniti ultimamente.>>
<< Lo so che non ti piace mamma, ma tu non lo conosci. Magari se lo porto e mangiamo tutti insieme cambi idea.>>
<< A casa si portano solo le persone con cui fai seriamente. Lo sai che questa è una regola della nostra famiglia.>>
La sua freddezza mi risulta strana. Non mi aveva mai risposto così.
<< E se noi facessimo seriamente? Non hai mai preso in considerazione questa opportunità?>>
<< No. So già che tipo di persona è. Non resisterete.>>
<< Si diceva che le mamme volevano il bene dei figli, ma a quanto pare sei l’eccezione che conferma la regola.>>
<< Non parlarmi così. Lo sai benissimo che voglio solo il tuo bene e lui non è il tuo bene. Lui non ti merita, ha girato solo delle “brave ragazze” e tu non sei una di quelle. Non sei il suo tipo.>>
<< Mamma basta! Tu non lo conosci! Non puoi capire se solo lo sentissi parlare cambieresti idea, ma no, lui è negativo anche se mi salvasse la vita lui sarebbe un bastardo nato.>>
<< Penso solo che le persone non possono cambiare da un momento all’altro.>>
Sto per scoppiare. La sua tranquillità e la sua freddezza sono così insolite. Non era così. Cos’è che la disturba? Cos’è che io non so? Perché pensa che mi farà del male? Non la capisco. Mi dice sempre di non avere pregiudizi e lei alla fine è la prima che ne ha.
<< Bhe, non lo conosci. Questo è un motivo in più per farti capire che io e lui stimo bene insieme. Lui mi tratta come fossi sua figlia, come fossi una bambina alla quale dare ospitalità e cure. A quanto pare è l’unico che mi conosce. Lui è il mio bene, che tu lo voglia o meno io resterò con lui.>>
Mangio in fretta, voglio andare in camera. La sola presenza di mamma oggi mi irrita. Se ci fosse stato mio padre forse avrebbe dato retta a me, ma lui non c’è.
Salgo le scale e apro la porta della mia camera. Il mio mondo finalmente. Trovo un messaggio di Thomas:
 
Ehi piccola. Scusa se non ti ho scritto prima ma sono qui al Master. Sono sobrio e Francesco sta facendo conquiste, io no. Io voglio te. Dimmi che la prossima volta vieni anche tu. Ti amo cucciola e se stai dormendo buona notte e sogni d’oro.
 
Ma come fa a farmi sorridere sempre? Anche leggendo solo il so nome: Cattivo esempio *-*, qualcosa si scatena in me.
 
Hahaha. Va bene, anche io voglio te. Non lo so prima a tavola ho litigato con mamma. La devi conoscere almeno non penserà che sei quel buona a nulla che tutti descrivono. Ora vado a letto che ho sonno. Notte sogni d’ora anche a te. Ti amo, a domani.
 
Spengo il cellulare e  mi addormento pensando a lui.  
 
 
 
NOTE D’AUTORE
 
Ciao a tutti! Mi presento: mi chiamo Giada e sono nuova su questo sito, mi sono iscritta perché scrivere è la mia più grande passione (e perché una mia amica mi ha costretto).
Spero che qualcuno possa apprezzare questa mia storia e magari lasciare un commentinoinoino. Grazie a tutti per l’attenzione, spero continuerete a leggere. Ciao!
 
   
 
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