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Autore: Little Wings    26/07/2014    2 recensioni
-No!-
-Oh, andiamo Draco! Non avrai mica paura di perdere...- disse Blaise lasciando volutamente la frase in sospeso.
Il biondo per poco non si strozzò con la sua colazione.
-Un Malfoy non ha mai paura si perdere!- sbottò.
-Allora perché non vuoi accettare la scommessa di Blaise?- intervenne Theo.
-Nott, non ti ci mettere anche tu! Non voglio accettare la sua stupida scommessa solo perché ho promesso a mia madre che quest'anno non mi sarei messo nei guai.-
-Pfff! Tutte scuse! La verità è non hai le palle.-
-Se non ce le avessi non avrei potuto divertire così tante donzelle.- replicò il biondo esibendo il suo ghigno migliore.
-Hai capito che cosa intendo. Tu hai paura.-
-Ti ripeto che non ho paura. Noi Malfoy non abbiamo mai paura.-
-E allora dimostramelo.-
-Cosa devo fare?- disse Draco consapevole di fare il gioco dell'amico.
Il moro infatti ghignò soddisfatto.
-Devi portarti a letto la Delos.- disse Blaise scandendo bene il cognome della ragazza.
Draco sputò il Succo di Zucca che stava bevendo.
-L-la D-Delos?- chiese il biondo.
Blaise ghignò vedendo il volto stupito dell'amico e annuì.
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Scritta e dedicata a EstherAlyaDelos
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Mercoledì 13 Gennaio 1999
Dopo quel bacio ce ne furono altri. Tanti altri. Ogni tanto i due ragazzi sparivano dalla circolazione, ma i loro migliori amici avevano ormai capito che cosa facevano quando erano soli, e non erano certo incontri di studio i loro. Esther non aveva ancora capito cos'erano lei e Draco. Di certo non amici, non si raccontavano tutto ed era ancora restia a fidarsi completamente di lui. Però non erano nemmeno fidanzati, infatti, a meno che non avesse rimosso completamente l'episodio, il biondo non le aveva mai chiesto di diventare la sua ragazza. Nonostante questo si baciavano e questa non è certo una cosa che facevano gli amici. Stava ripensando per l'ennesima volta allo strano rapporto che aveva con il ragazzo, quando si scontrò con qualcuno.
-Scusa! Io ero sovrappensiero e non ti ho visto.- si scusò la mora.
-Tranquilla Esther, non c'è problema.-
La ragazza riconobbe la voce di Terry e gli sorrise.
-Ciao Terry! Come stai?-
-Ora che ho davanti a me una bellissima ragazza, meglio!-
La Serpeverde abbassò lo sguardo cercando di nascondere il viso arrossato.
-Terry...-
-E ora che questa bellissima ragazza è arrossita è ancora più bella.-
Lei gli diede un pugno giocoso sul braccio.
-Smettila di dire stupidaggini.-
-Ma io non ho detto stupidaggini.- disse lui serio.
-Si invece! E ben due...-
-Ti va di fare una passeggiata nel parco?- le chiese interrompendola.
Lei annuì sorridendo e insieme si incamminarono verso il parco.
-Allora- esordì il ragazzo dopo un po' -tu e Malfoy state insieme?-
-Cosa? No!-
-Tranquilla, volevo solo sapere, visto che vedo spesso assieme.-
-Ecco... io... cioè... noi non...-
-Non devi giustificarti.- disse ridendo il ragazzo.
-Volevo solo sapere se posso chiederti di uscire con me senza rischiare di venir affatturato da qualcuno.-
Esther aggrottò le sopracciglia.
-Perché qualcuno dovrebbe affatturarti?-
Lui scrollò le spalle.
-Magari perché è geloso.-
La ragazza pensò subito al biondo. Malfoy... geloso? Di me, poi?
Anche se le pareva una cosa piuttosto paradossale, le spuntò un sorriso sulle labbra al pensiero del Serpeverde geloso.
-Allora...- la voce di Terry la riportò alla realtà -vuoi uscire con me?-
-Mi farebbe davvero tanto piacere uscire con te...-
-Ma non può.- finì una voce maschile per lei.
Esther sobbalzò quando sentì la sua voce e si girò per guardarlo in faccia. Il ragazzo si era avvicinato alla coppia all'improvviso e i due non si erano accorti di niente.
-Malfoy.- ringhiò il Corvonero.
-Steeval.- sibilò l'altro.
Ad un osservatore esterno con un buon occhio sarebbe parso subito evidente che i due si stavano sfidando con lo sguardo in un duello all'ultimo sangue. Perché? Semplice, volevano entrambi la stessa cosa...
-Ragazzi?- li chiamò la mora, fiutando la tensione che c'era nell'aria.
-Non può uscire con te.- ripeté il biondo.
Esther si girò verso di lui.
-Cosa...?-
-Non mi sembra di averlo chiesto a te.- rispose a tono il moro.
-Ragazzi?-
Nessuno dei due stava più ascoltando la ragazza.
-Ma ti ho risposto io e devi farti andare bene la tua risposta.-
-Non mi va bene.-
-Vuoi costringerla a uscire con te?-
-Non girare la frittata- disse Terry citando un detto Babbano -non voglio costringere nessuno a far niente, ho solo detto che spetta a lei rispondermi.-
-Non sto girando nessuna triffata. Lei non uscirà con te ne ora ne mai.-
Detto questo si girò e, senza dare il tempo a Terry di ribattere o a Esther di lamentarsi, trascinò la ragazza all'interno del castello. Una volta dentro la portò in un corridoio poco frequentato e la sbatté contro il muro, facendola gemere di dolore.
-Si può sapere cosa stavi facendo?- le sibilò col volto a pochi centimetri dal suo.
-Cosa stavo facendo io? Cosa stavi facendo tu, semmai. Sei piombato lì e hai iniziato a dire a Terry che non potevo uscire con lui.-
Lui fece una smorfia.
-Non mi piace quando lo chiami per nome. Chiamalo Steeval, se proprio devi.-
-Io lo chiama come mi pare! E adesso lasciami passare che devo andare da lui.-
Draco poggiò le mani sul muro ai lati della testa della giovane.
-Tu non vai da nessuna parte.-
-E sarai tu a impedirmelo? Così come mi hai impedito di rispondere a Terry prima?-
-Ti ho già detto di non chiamarlo per nome.-
-E io ti ho già detto che lo chiamo come mi pare. E ora spostati.-
-No.-
Prima che la ragazza potesse ribattere si trovò la bocca tappata da quella del giovane.
Posò le mani aperte sul suo ampio petto per spingerlo via, ma era più forte di lei e non ci riuscì. Intanto Draco aveva passato un braccio alla base della schiena della mora e l'aveva spinta verso di sé. Lei provò a respingerlo ma fallì miseramente e si ritrovò a rispondere al bacio del ragazzo. Portò le braccia attorno al suo collo e gli tirò qualche ciocca di capelli. Lui mugugnò qualcosa nella bocca della ragazza e la strinse a sé possessivamente. Quando si staccarono per mancanza di fiato, Esther lo guardò negli occhi e sussultò vedendoli più liquidi del solito, sembravano quasi desiderosi.
Si schiarì la voce prima di parlare.
-Adesso devo andare.-
Gli occhi del ragazzo tornarono freddi e calcolatori dopo queste parole.
-Tu adesso rimani qui.- le sibilò rabbioso.
-E invece vado da Terry e...-
-Non nominarlo!-
-Non sei nessuno per dirmi cosa devo fare!-
-Però prima mentre mi baciavi non la pensavi così.-
Esther abbassò lo sguardo, colpevole.
-Non sei il mio ragazzo.- borbottò dopo un po'.
-Ripetilo guardandomi negli occhi.- sibilò il biondo.
Lei non si mosse e Draco le mise due dita sotto il mento per farla girare.
-Ripetilo.- ordinò.
-Non sei il mio ragazzo.- ripeté.
-E allora perché non te ne vai, se é così che la pensi?-
-É un po' difficile andarsene se tu...-
Non finì la frase perché il ragazzo si era spostato per darle la possibilità di allontanarsi.
-Forza. Va.-
Lei mosse un passo. E un altro. E un altro ancora. E ad ogni passo si sentiva sempre più sola, vuota e fredda. Si voltò per guardare di nuovo il ragazzo biondo, che era immobile nella posizione in cui l'aveva lasciato. Sospirò e continuò a camminare, senza mai voltarsi indietro.
 
Mercoledì 27 Gennaio 1999
Se è così che la pensi...
Ormai erano più di due settimane che Esther pensava a quella frase del biondo e ancora non riusciva a darle un senso.
Se è così che la pensi...
Sospirò per l'ennesima volta prima di riporre i libri nella sua borsa e uscire dall'aula. Fuori l'aspettava Terry, che la salutò con un bacio sulla guancia appena la vide.
-Ehi, splendore!-
Esther abbozzò un sorriso sentendosi chiamare così, anche se ormai si era abituata.
Dopo la sua discussione con Malfoy, era andata dal Corvo per scusarsi per il comportamento del suo compagno di Casa.
 
-Tranquilla, Esther. Non devi scusarti di niente. É lui che si è comportato male.- disse sorridendole.
-Allora- esordì prendendo coraggio la ragazza -è ancora valida la tua offerta?-
Se possibile, il sorriso del ragazzo diventò ancora più grande e radioso.
-Per te, sarà sempre valida.- rispose facendola arrossire.
 
E così erano usciti insieme e Esther si era trovata davvero bene col Corvonero, che aveva cominciato a chiamarla con diversi epiteti, come "splendore", "bellezza" o "dolcezza".
-Come è andata Rune Antiche, dolcezza?-
Lei sbuffò.
-Ci ha dato ottanta pagine da studiare per dopodomani, ti rendi conto?!-
-Ma tu non hai problemi a studiare, sei così brava.-
-Ma smettila.- disse lei colpendolo sul braccio.
-E sei anche violenta!- aggiunse facendola ridacchiare.
Dall'altra parte del corridoio, qualcuno stava osservando i due ragazzi.
-La smetti di torture quella povera piuma, Draco? Si può sapere cosa ti ha fatto?- gli chiese Blaise prima di essere fulminato dal biondo.
 
Esther salutò Terry scoccandogli un bacio sulla guancia e bisbigliandogli un "ci vediamo dopo, Terry" prima di dirigersi verso i sotterranei.
Ad un certo punto però si sentì tirare per un braccio all'interno di un'aula vuota.
-Ma cosa...?-
Non riuscì nemmeno a finire una frase di senso compiuto perché delle labbra che conosceva molto bene le tapparono la bocca. Sgranò gli occhi sorpresa. Un contatto del genere con lui era decisamente l'ultima cosa che si aspettava. Si divincolò cercando di sfuggire alla sua presa, ma le braccia muscolose del ragazzo la tenevano ferma e le impedivano di scappare, esattamente come quattordici giorni prima. Alla fine però si sciolse sotto il suo tocco e passò le braccia intorno al collo del giovane, tirandogli di tanto in tanto delle ciocche di capelli, come per ripicca. Lo sentì sorridere sulle sue labbra appena smise di divincolarsi e sorrise a sua volta. Dopotutto, era felice. Quando si staccarono ansanti, Esther abbassò lo sguardo per non incontrare quegli occhi grigi che, ne era certa, la stavano fissando. Pensava che le avrebbe alzato il volto come aveva già fatto più volte e quindi sussultò quando sentì le sue labbra posarsi sul suo collo. Sentiva il suo respiro caldo sulla pelle e le sue labbra tracciare il profilo del collo. Chiuse gli occhi estasiata e immerse una mano nei suoi capelli, avvicinandolo ancora di più a sé.
-Non mi piace quando lo chiami per nome.- le disse quando arrivò al suo orecchio con le labbra.
Lei sorrise.
-Io lo chiamo come...-
Non finì la frase perché un gemito uscì dalle sue labbra quando il biondo le morse il lobo.
-Non provare a dirlo. Non voglio che lo chiami per nome. E nemmeno per cognome o con qualche altro stupido nomignolo.-
Lei sbuffò.
-Anzi, non parlarci proprio.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti gli farò così male che non lo riconoscerai nemmeno.-
-Cosa?-
La sua voce uscì più acuta di quanto avrebbe voluto.
-Non voglio che ti si avvicini.- disse inspirando il suo profuso col naso nascosto nell'incavo del suo collo.
-Hai un buon profumo.- disse leccandole la porzione di pelle sotto l'orecchio e facendola ridacchiare.
-E non voglio che qualcun'altro lo senta come sto facendo io. Devo essere l'unico.-
Esther sospirò ma non lo contraddisse. Le piaceva quello che le aveva appena detto. La faceva sentire speciale.
-Ve bene.- mormorò infine, facendolo ghignare compiaciuto.
-Meglio per lui.-
E riprese a baciarle il collo famelico, leccandolo di tanto in tanto e mordendolo come se fosse a digiuno da anni e la pelle profumata della ragazza fosse il più prelibato dei cibi. Ad un certo punto si soffermò su un punto in particolare e iniziò a mordere e succhiare, facendo gemere di piacere e dolore la ragazza. Quando finì il suo lavoro, vi passò la lingua ruvida un'ultima volta prima di allontanarsi leggermente per ammirare il suo capolavoro. A quel punto Esther capì cosa le aveva fatto e si portò una mano sul collo per coprire la parte incriminata.
-Malfoy, mi hai fatto un succhiotto?- chiese incredula.
-Non sai da quanto tempo volevo farlo.- ammise. -E poi così tutti sapranno che sei mia.-
Lei lo fulminò con lo sguardo.
-Non lo vedrà nessuno. Sarà un segreto che ci porteremo nella tomba.-
-Cosa? E perché?-
-Perché è volgare!-
-A me piace come ti sta.- disse accarezzandole la macchia violacea con il pollice e facendola rabbrividire.
-Non mi interessa! Dopo chiederò a Daphne qualcosa per coprirlo.- replicò facendolo sbuffare.
-Devi proprio?- mugolò come un bambino a cui la madre ha requisito il gioco preferito.
-Sì. E ora puoi cortesemente spiegarmi perché mi hai trascinato in un'aula vuota invece di fermarmi in corridoio?-
Lui ghignò.
-Credevo che non ti piacesse dare spettacolo, ma a quanto pare mi sbagliavo.-
Lei fece una faccia confusa che lo indusse a continuare.
-Adesso che lo so, la prossima volta ti bacio in corridoio senza prendermi il disturbo di trovare un posto appartato.-
-Ma che hai capito?! Pervertito...-
-Intendevo, per quale motivo mi hai trascinata qui? Devi dirmi qualcosa?-
-Volevo dirti di stare lontana da quello.- sibilò sprezzante pensando al Corvonero -Volevo mettere in chiaro che non devi avvicinarti ad altri ragazzi- la ragazza sbuffò -e avevo voglia di baciarti.- concluse facendo spallucce.
-E allora perché non lo fai?-
Doveva essere ammattita, decisamente. Come le era venuto in mente di dirgli una cosa del genere? Si era stupita delle sue stesse parole e se non fosse stato per il fatto che le labbra dell'unica altra persona che era in quella stanza erano rimaste immobili mentre parlava, avrebbe giurato di non essere stata lei a pronunciarle.
Il ragazzo si passò la lingua sulle labbra malizioso.
-Non aspettavo altro.- disse prima di fiondarsi sulle labbra della ragazza.
Tracciò il contorno della piccola bocca carnosa della ragazza con la lingua prima di mordicchiarle il labbro inferiore e chiedere l'accesso a quella dolce bocca che lo portava contemporaneamente in Paradiso e lo faceva precipitare all'Inferno. In Paradiso perché con un semplice bacio riusciva ad estraniarlo dalla realtà, dimenticando tutto e tutti, i problemi e la scommessa, i seccatori e le spasimanti. Erano solo loro. Draco e Esther. Ed era stranamente felice e a suo agio. Ma con un semplice bacio precipitava nelle fiamme dell'inferno e la sua anima nera bruciava. I suo baci gli facevano desiderare sempre di più e lei era il suo peccato, la sua tentazione, la sua rovina.
E bruciava tra gli angeli nelle fiamme celesti.
E volava tra i diavoli sulle nuvole più nere.
Esther era felice. Finalmente il freddo perpetuo che sentiva sempre attorno a sé negli ultimi giorni si era sciolto. Sospirò quando il suo seno cozzò contro il petto del ragazzo quando questo la spinse verso di sé e rispose al bacio con più passione. Era carico di desiderio e un sentimento più grande, forse amore, ma era anche famelico e necessitava di contatto. Sapeva di lontananza e ritrovo, di piacere e urgenza. La ragazza era così presa dal bacio che si accorse delle mani del giovane, che vagavano fameliche per il suo corpo, solo quando queste si posarono sui suoi glutei e sussultò. Draco la sollevò senza fare un grande sforzo e lei allacciò le gambe dietro alla sua schiena, facendo scontrare le loro intimità. Si girò e la fece sedere su un banco per poi aprire le sue gambe e mettercisi in mezzo. Le mani della ragazza erano ancora tra i biondi capelli del giovane e ci stavano giocando. Dal canto suo, Draco non poteva che apprezzare un simile trattamento, gli piaceva sentire quelle piccole mani affusolate e fredde percorrergli la nuca. Le mani del ragazzo, invece, erano posate sulle ginocchia della Serpeverde, coperte solo dalle calze color carne che portava la ragazza. Risalirono lentamente le cosce della giovane avvicinandosi alla sua intimità. La sentì sussultare quando i suoi pollici sfiorarono l'orlo dei suoi slip da sopra le calze e non approfondì quel contatto, intuendo che Esther non fosse ancora pronta, e lei gli sorrise grata quando si staccarono. La ragazza fece scivolare le mani dal collo al petto del biondo e ci poggiò anche la testa. Rimasero così. Abbracciati l'uno all'altra in silenzio.
-Anche tu hai un buon profumo.- disse dopo un po' la mora annusando il ragazzo, che si lasciò andare a una risata.
-Ho anche un buon sapore, stando a quello che mi hanno detto.- disse malizioso.
Lei alzò il volto corrugando le sopracciglia confusa. Lui fece un sorriso malizioso e abbassò lo sguardo sulla patta dei pantaloni, seguito da quello della ragazza.
-Malfoy! Sei un pervertito!- disse tirandogli un pugno sul braccio paonazza.
-Mi piace quando arrossisci.- disse lui, ignorando completamente la sua offesa e facendola avvampare ancora di più.
-Piantala.- disse secca.
-Sei così bella con le guance tutte rosse.- continuò lui, mentre Esther, se possibile, diventava ancora più rossa.
-Ti da un'aria innocente.-
Si avvicinò al suo viso mentre lei abbassava la testa per nascondere il rossore che le imporporava il volto.
-E questa cosa mi fa impazzire.-
Le sollevò il mento con due dita prima di far combaciare le loro labbra come pezzi di puzzle. Era ancora in piedi davanti a lei, che era seduta su un banco e gli circondava il bacino con le gambe. Il bacio era ancora più passionale del precedente e si ritrovarono entrambi a cerare ossigeno dopo poco. La pausa durò poco perché il biondo si riappropriò delle labbra della ragazza presto. Esther sussultò quando sentì qualcosa premere contrò la sua intimità e si staccò dalle labbra del ragazzo, fissando i suoi bellissimi occhi grigi che in quel momento erano liquidi da desiderio. Lui era ancora ansante.
-Tu non hai idea di quello che ti fai in questo momento.- disse con la voce roca dall'eccitazione.
Lei arrossì e abbassò la testa, ma un sorriso spuntò sulle sue labbra. Dopotutto, era felice di fargli quell'effetto.
 
Sabato 6 Febbraio 1999
-No!-
-Dai su! Non fare la bambina!-
-Non sto facendo la bambina! Semplicemente non voglio venire a quella festa.-
-Ma perché?!-
-Non ho voglia.-
-Fa come vuoi.- disse la bionda  a Esther.
-Prima ho sentito la Parkinson dire che ha intenzione di rifilare a Malfoy un qualche filtro alla festa. É da un po' che non vanno a letto insieme, a quanto pare...- disse dopo un po' Daphne con misurata nonchalance. Bomba sganciata.
-Cosa?!-
La voce di Esther, resa acuta dall'indignazione, riempì la stanza.
-Allora, studiamo Trasfigurazione?-
-Al diavolo Trasfigurazione! Dimmi cosa ha intenzione di fare quell'oca.- disse la mora saltando sul letto sul quale era seduta la sua amica. Daphne continuò a fissarsi le unghie, nonostante Esther l'avesse chiamata più di una volta.
-Te lo dirò.- disse infine.
Esther sorrise.
-Ma a una condizione.-
L'altra sbuffò, ma le fece segno di continuare.
-Verrai alla festa.-
-Questo è uno sporco ricatto, lo sai?-
-Come potrei non saperlo? Sono una Serpe.-
Alla fine Esther ebbe la conferma, ancora una volta, che la furbizia della sua migliore amica non aveva limiti. Non c'era infatti nessuna pozione, né una conversazione da origliare. Solo la mente ingegnosa di una bionda Serpeverde che voleva convincere la sua migliore amica ad andare a una festa.
 
E così, a poche ore dall'inizio della festa, Esther si trovò seduta su una sedia avvolta in un accappatoio, mentre Daphne le asciugava i capelli.
-Riguardo al vestito che ti metterai...- iniziò la bionda mentre passava la spazzola tra i capelli dell'amica.
-Devo proprio mettermi un vestito?- chiese Esther mordendosi un labbro.
L'immagine di Daphne riflessa nello specchio la fulminò.
-Farò finta di non aver sentito. Il vestito che ho scelto per te è semplicemente magnifico! Quando Malfoy ti vedrà cadrà ai tuoi piedi!- disse inclinando la testa e portando entrambe le mani, una delle quali reggeva ancora la spazzola, vicino a una guancia mentre assumeva un'espressione sognante.
Finito di sistemare i capelli, Daphne fece indossare alla sua amica il vestito per poi passare al trucco. Esther era già pronta quando si accorse di che ore erano.
-Merlino! Daph, guarda che ore sono! Siamo già in ritardo di mezz'ora!-
Si stava già dirigendo verso la porta quando sentì qualcuno trattenerla per un braccio.
-Non credevo di doverti insegnare tutto, per Salazar!- imprecò la bionda.
-Le ragazze si fanno sempre aspettare.- aggiunse facendo sbuffare Esther.
 
Draco era impaziente.
Non sapeva se lei sarebbe venuta, sapeva che non le piacevano molto quei festini, ma ci sperava. Voleva passare altro tempo con lei, quel giorno l'aveva vista solo per poco tempo, visto che era stata rapita da quella pazza bionda che si ritrovava come migliore amica. Si passò una mano tra i capelli nervoso. Era già passata più di mezz'ora e non era ancora arrivata.
-Draco, tutto bene?- gli chiese Blaise.
-Mmm? Si, si. Tutto bene.-
L'altro alzò un sopracciglio scettico.
-Sicuro?-
-Non è ancora arrivata.- ammise dopo un po', mentre giocava con il bicchiere vuoto che aveva tra le mani.
Il moro si scambiò un'occhiata d'intesa con Theo.
-Vedrai che arriverà.- lo tranquillizzò quest'ultimo sorseggiando una bevanda non ben definita ma sicuramente ad alto contenuto alcolico. Il biondo girò la testa alla ricerca castana che conosceva molto bene ormai, avendo passato molti pomeriggi con le mani fra quei capelli. Aveva ormai perso ogni speranza quando sentì una voce molto famigliare.
-Daphne!-
Si voltò subito verso la fonte di quella melodiosa voce  e finalmente la vide.
 
Ci mancò poco che la mascella gli si staccasse e cadesse a terra, ma, grazie al suo freddo autocontrollo, si ricompose e continuò ad osservarla fino a quando il fischio di approvazione di Blaise non lo fece scattare.
-E smettila di fissarla!- gli intimò dandogli una non tanto gentile pacca sulla spalla.
Il moro alzò le braccia in segno di resa mentre rideva con la lingua fra i denti. Draco tornò a fissare la figura della ragazza che aveva catturato la sua attenzione, e forse anche qualcos'altro, in così poco tempo. Si allarmò quando non la vide, ma poi la scorse poco lontano da dov'era prima  e sospirò sollevato. Si alzò per dirigersi verso di lei e non poté fare a meno di osservarla e pensare a quanto fosse bella.
Forse era il vestito, una stoffa di pizzo nero che le fasciava il corpo perfettamente e le lasciava scoperte le gambe da metà coscia in giù, o forse erano i capelli, raccolti in un morbido chignon che le lasciava scoperto tutto il collo, o magari le labbra, prive di rossetto, chiaro invito a essere baciate. Forse era lo scollo del vestito, che le lasciava scoperta una porzione di pelle della schiena, o forse i tacchi neri che portava, che le slanciavano le gambe magre, o magari quell'aria spaesata e innocente che aleggiava sul suo volto, così in contrasto con il suo vestito. Draco non sapeva perché, ma quella sera era ancora più bella del solito. Deglutì quando Esther si girò e i loro occhi si incontrarono, maledicendosi poco dopo per la sua reazione. Non era da lui reagire così quando una ragazza, seppur tremendamente bella come una morettina di sua conoscenza, lo guardava. No, decisamente non era da lui. E allora, perché reagiva in quel modo ogni volta che erano vicini? Perché gli mancava quando non era von lui? Perché avrebbe voluto uccidere con una lenta agonia qualunque esemplare di sesso maschile che osava anche solo pensare di nominarla?
Scacciò queste domande dalla sua testa, pensando che avrebbe avuto tempo per rispondere, in quel momento pensava solo a un'altra cosa: divertirsi.
 
Si avvicinò alla mora facendosi largo tra i ragazzi che ballavano, alcuni dei quali già ubriachi, e la raggiunse.
-Delos.- la salutò.
-Malfoy.-
-Ti va di... ti va di ballare?- le chiese allungando una mano nella sua direzione, sperando che non la rifiutasse.
Esther sorrise e afferrò la mano che il biondo le porgeva. Lui ghignò e l'avvicinò al suo corpo, facendo scontrare il seno della ragazza contro il suo petto.
Stavano già ballando da un po', Esther circondava il collo del ragazzo con le braccia mentre lui la teneva stretta in vita, quando Draco si girò bruscamente portandola con sé.
-Malfoy! Si può sapere perché ci siamo girati?- chiese lei mentre cercava di rimanere in equilibrio con i trampoli che aveva indossato sotto la minaccia della sua migliore amica. Lui fece una smorfia.
-C'era un idiota che ti stava guardando il culo.- sibilò.
Lei rise reclinando la testa all'indietro.
-Sei geloso per caso?- gli chiese sorridendo.
Draco sbuffò spostando lo sguardo da un'tra parte, ma non negò.
 
Erano seduti e Esther stava sorseggiando la sua bibita quando lo sentì sbuffare di nuovo. Si girò per guardarlo e gli chiese cosa aveva.
-Ci sono troppi idioti qui.- disse fulminando con lo sguardo un ragazzo che aveva fissato troppo a lungo la morettina seduta accanto a lui. Esther aggrottò le sopracciglia confusa perché non capiva a cosa si stava riferendo il ragazzo. Quest'ultimo si girò verso di lei, le prese una mano e disse:-Vieni con me.-
La mora capì dove erano diretti solo quando arrivarono a destinazione, visto che durante il tragitto era stata troppo impegnata ad osservare la sua mano intrecciata con quella del biondo. Draco l'aveva condotta nella sua stanza, singola in quanto era Caposcuola, al lontano dagli sguardi famelici degli altri ragazzi.
Fece entrare la mora e chiuse la porta alle sue spalle.
-Allora...- esordì lei -come mai mi hai portato qui?-
Lui si avvicinò al suo corpo facendola indietreggiare verso il muro e mise le mani sul muro ai lati del suo volto.
-Volevo stare un po' da solo con te.- le soffiò sulle labbra prima di baciarla.
Li rispose al bacio passando le braccia intorno al collo del biondo attirandolo di più a sé.
Quando si staccarono, Draco poggiò la fronte su quella della ragazza e, guardandola negli occhi, disse:-Sei bellissima.-
Lei sgranò gli occhi sorpresa da quel complimento, ma poi sorrise e prese a mordersi il labbro inferiore con i denti. Il ragazzo le prese il mento tra le mani per avvicinarla a sé e sostituì i denti della ragazza con i suoi. Poi prese a baciarla mentre con una mano percorreva tutta la schiena, dalle scapole lasciate scoperte dal vestito alla base della schiena, dove si soffermava più del dovuto.
-Questo vestito ti sta davvero bene.- disse il biondo quando si staccarono.
Lei mugugnò un qualche ringraziamento, mentre il ragazzo di fronte a lei rideva con la lingua tra i denti per il suo imbarazzo. Cercò di allontanarsi, stizzita, ma perse l'equilibrio e non cadde a terra solo grazie a due forti braccia che la tenevano per la vita.
-Forse dovresti toglierti le scarpe.- le consigliò, continuando tuttavia a ridacchiare.
Lei sbuffò, ma si tolse le scarpe, toccando il pavimento con i piedi nudi.
-Ora sei tornata la tappa di sempre.-
Esther lo fulminò con lo sguardo.
-Sei tu che sei troppo alto!- replicò stizzita puntandogli l'indice contro il petto.
Lui le prese la mano che lo toccava tra le sue e se la portò alle labbra. Baciò il polpastrello dell'indice prima di mormorare:-Stavo solo scherzando.-
Lei addolcì lo sguardo e lui continuò a baciarle le dita una ad una. Finto di baciarla, mise il palmo della sua mano sul dorso di quella della ragazza per poi percorrere tutto il braccio, coperto dal pizzo nero del vestito, fino alla spalla.
-Slazar, sei stupenda!-
Lei sorrise di nuovo e disse:-Il vestito l'ha scelto Daphne...-
-Ma non è il vestito. Ti staresti bene anche senza.-
-Graz... Malfoy! Sei un porco!- disse dandogli un pugno sul braccio.
-Io non ho detto niente! Sei tu che trovi doppi sensi ovunque.- replicò ghignando, mentre la ragazza gli scoccava un'occhiataccia, anche se con quelle guance deliziosamente colorate di rosso non era molto credibile.
-Comunque, anche tu stai bene così, Draco. Questa camicia é...- disse dopo un po' la ragazza, ma venne interrotta dal ragazzo, che le mise le mani sulle spalle.
-Cosa hai detto? Ripetilo!- le ordinò.
Esther lo guardò tra lo scioccato e il confuso.
-Anche tu stai bene...- iniziò.
-No, dopo.-
-Questa camicia...-
-Prima.-
Lei aggrottò le sopracciglia confusa cercando di ricordare quello che aveva detto. Poi ricordò.
-Draco...- mormorò, mentre un sorriso sincero le spuntava sulle labbra.
-Dillo di nuovo.-
L'ordine del biondo era reso dolce dal tono in cui l'aveva detto. Non lo avrebbe ammesso mai, ma gli piace sentire il suo nome pronunciato da quella creatura che l'aveva scombussolato così tanto negli ultimi mesi.
-Draco.-
-Ancora.-
-Draco.- ripeté sorridendo.
-Draco, Draco, Draco...-
Il biondo la baciò avvicinandola a sé con un braccio. Poi scese sul collo e sorrise contro la pelle della ragazza ricordando quando l'aveva marchiata proprio in quel punto. Le lasciò baci umidi fino a quando non la sentì gemere. A quel punto non riuscì più a controllarsi e la situazione nei suoi boxer, già abbastanza critica, peggiorò.  Sollevò la ragazza tenendola per le cosce e l'adagiò sul letto per poi posizionarsi sopra di lei, con le ginocchia ai lati delle sue gambe e le mani di fianco al suo busto. Aveva il respiro affannato come Esther, e quest'ultima era anche arrossita.
-Sei vuoi fermarmi- disse con la voce roca -devi farlo adesso, perché dopo non ci riuscirò.-
Per tutta risposta lei gli afferrò il colletto della camicia e lo avvicinò a sé per baciarlo. Draco le accarezzò le cosce nude e intrufolò le dita sotto il vestito, alzandolo leggermente. Poi spostò la mano sul fianco, coperto dal vestito, e iniziò a tracciare motivi geometrici. Portò le mani di nuovo vicino all'orlo del vestito per toglierlo.
Le accarezzò il corpo mentre lo sfilava e lei alzò la schiena per aiutarlo.
-Sei bellissima.- le disse mentre le accarezzava una cosca e la guardava famelico.
Esther arrossì sotto quello sguardo e si morse l'interno guancia. Poi il biondo portò le mani sui primi bottoni della camicia, ma lei lo fermò.
-Aspetta.- disse mettendosi a sedere.
Sostituì le mani del ragazzo con le sue e Draco prese a guardarla.
-Piantala di fissarmi.- sbottò, mentre stava sbottonando il quarto bottone, lo sguardo piantato sul petto del giovane.
Lui ghignò e continuò a guardarla mentre le accarezzava le cosce, la schiena, i fianchi, la pancia. La camicia del ragazzo venne lanciata sul pavimento, dove già giaceva il vestito di Esther. Lui si abbassò per baciarle le labbra e accarezzarle un fianco. Poi risalì con una mano lungo la schiena della ragazza fino al gancetti del suo reggiseno. Ci giocò un po' prima di slacciarlo con un colpo secco. Esther, istintivamente, portò un braccio a coprirsi il seno quando Draco le tolse l'indumento intimo.
-Non devi vergognarti.- le sussurrò guardandola negli occhi.
La baciò le labbra mentre lei lo spingeva verso di sé giocando con i suoi capelli biondi. Sentì la mano del ragazzo risalire dal fianco fino al seno e coprirlo a coppa. Draco lasciò baci umidi lungo la mascella e il collo della mora per poi procedere verso il suo seno, che leccò e morse con avidità, mentre con una mano le stuzzicava l'altro capezzolo.
-Mi fai impazzire.- mormorò il biondo tra un bacio e l'altro.
Un gemito di piacere uscì dalle labbra della mora a queste parole. Draco si slacciò i pantaloni e se li tolse velocemente. Poi tornò a stendersi quasi completamente sulla ragazza, sorreggendosi sulle braccia per non pesarle troppo. Le sue mani erano corse al bordo degli slip della ragazza e aveva alzato lo sguardo su di lei, come a chiederle il permesso per quello che stava per fare. Permesso che lei gli diede sorridendogli. Draco allora le abbassò completamente gli slip prima di togliersi i boxer, dentro i quali la situazione era piuttosto critica.
-Draco...- lo chiamò.
Lui la fissò incitandola a continuare.
-Io... io non... sono...- iniziò a balbettare Esther imbarazzata fin alla punta delle orecchie.
-Sono contento di essere il primo.- la interruppe. Ed era vero, il solo pensiero che un altro ragazzo l'avesse già avuta lo mandava in bestia e non riusciva a spiegarsi questa sua reazione.
-Farà un po' male all'inizio, perciò dimmi se senti troppo dolore.-
Lei annuì e lui si posizionò meglio tra le sue gambe, aprendole leggermente. Entrò in lei lentamente e si fermò appena vide apparire sul volto di Esther un'espressione di dolore. Due lacrime solitarie sfuggirono al controllo della ragazza, che chiuse gli occhi. Draco la baciò sulle guance nel punto in cui stavano scorrendo le lacrime prima di darle un bacio a stampo.
-Mi dispiace di farti male, se vuoi posso usci...-
-No!-
Esther aveva riaperto gli occhi e guardava il biondo steso su di lei.
-No... Sta passando.-
-Sicura?-
Lei annuì e Draco riprese da dove si era fermato.
Presto il dolore che provava Eather si mischiò al piacere, per poi venire completamente sostituito da quest'ultimo e le spinte del biondi cominciarono a farsi più veloci, facendo gemere e ansimare entrambi i giovani. Esther venne, seguita dal ragazzo, entrambi col nome dell'altro sulle labbra. Poi il biondo uscì da lei per poi sdraiarsi al suo fianco.
-Esther?- la chiamò, sudato e ancora ansante.
Era la seconda volta che lo chiamava per nome, la prima era stata qualche attimo prima, quando aveva raggiunto il massimo del piacere urlando il nome della bella morettina che era sdraiata al suo fianco.
E le piaceva sentirlo pronunciare il suo nome, eccome se le piaceva. Prolungava appena la "s" e aspirava leggermente la "h", soffiando la "r" finale in un modo che le piaceva da impazzire.
-Ti è piaciuto?- le chiese mentre le scostava dal viso una ciocca.
-Molto. A... a te?- chiese lei titubante. Sapeva di non essere la sua prima volta, ma sperava di non essere andata tanto male.
-Uhm... Non male, ma potresti migliorare.- disse sorridendo sornione.
Lei gli diede un pugno sul braccio facendolo ridacchiare.
-Stavo scherzando- alzò il braccio per circondarle la vita e avvicinarla a sé -mi è piaciuto molto.- si abbassò per baciarla.
E continuarono a coccolarsi fino a quando non caddero tra le braccia di Morfeo.
 
Domenica 7 Febbraio 1999
Il giorno dopo, Draco fu il primo a svegliarsi. Rimase a fissare la ragazza stesa al suo fianco. Esther aveva la bocca semidischiusa e un'espressione serena dipinta sul volto. Le prese una ciocca di capelli e iniziò a giocarci con un sorrisino ebete dipinto sulle labbra. Forse si era lasciato coinvolgere un po' troppo da quella che doveva essere solo una semplice scommessa fatta con amici. Forse non sarebbe stato facile lasciar andare e dimenticarsi di quella ragazza che, bene o male, ormai considerava più che una semplice conoscente. Il suo omento di relax venne però interrotto dal bussare alla porta della sua camera. Draco quindi afferrò un paio di boxer e una camicia e si diresse verso la porta.
La aprì scocciato, non era certo contento di aver interrotto la sua contemplazione, e si trovò davanti ai suoi amici. Uscì e chiuse la porta alle sue spalle, Esther era ancora nuda, coperta solo da un lenzuolo, e non voleva che uno dei ragazzi la vedesse con quella mise.
 
Intanto Esther si era svegliata a causa del chiacchiericcio che avvertiva fuori dalla porta. Aveva sorriso ripensando a quello che aveva fatto la notte prima. Quello che abbiamo fatto, si disse.
All'inizio aveva preso un colpo quando non aveva visto Draco steso al suo fianco, ma poi aveva sentito la sua voce fuori dalla porta e si era tranquillizzata.
-Cosa?!-
Un urlo la fece drizzare. Con le coperte strette al petto, si diresse verso la porta per capire cosa stesse succedendo fuori.
-Non ci credo!- disse una voce maschile accompagnata da una risata.
-Credici, invece.- disse Draco e Esther, anche se non lo vedeva in faccia, potè giurare che stesse esibendo il suo ghigno Made-in-Malfoy.
-Mi da che qualcuno qui ha perso.- cantilenò una terza voce, che la ragazza associò a Theodore Nott.
-Oh, andiamo! Quella è un osso duro!- ribatté la prima voce, che apparteneva a Blaise Zabini.
Quella?, si chiese la mora, di chi stanno parlando?
-Almeno avete preso le dovute precauzioni stanotte?- chiese ridacchiando la terza voce.
Stanotte?
Esther spalancò gli occhi dalla sorpresa. Stavano parlando di lei!
-Certo, non sono mica stupido.- rispose il biondo, per poi aggiungere:-Allora, Blaise, sbaglio o ho vinto qualcosa? Qualcosa a caso, tipo una scommessa.-
Una cosa?!, si chiese esterrefatta Esther. Si appoggiò alla porta con la schiena, senza prestare ulteriore attenzione alla conversazione dei tre ragazzi. E poi, tutti i pezzi di quell'assurdo puzzle andarono al loro posto: gli inviti di Draco, la sua gentilezza verso di lei, tutti quei baci rubati...
Scosse la testa mentre le lacrime minacciavano di uscire. Come aveva fatto a essere così cieca? Avrebbe dovuto capire prima che stava tramando qualcosa, che non era veramente interessato a lei, ma solo ad una stupida scommessa. Uno come lui non si sarebbe mai mischiato con una come lei, appartenevano a due mondi diversi. Lui, attento solo al sangue e alle ragazze; lei, più concentrata sullo studio e alle piccole cose. Le lacrime scesero lungo le sue guance; Esther intanto si ripeteva che non doveva piangere per lui, che non ce n'era motivo. Dopotutto, non si era mica innamorata di lui. Giusto?  Non avrebbe avuto senso, lui si era avvicinato e lei solo per vincere una stupidissima scommessa, l'aveva usata come una bambola di pezza e ora si preparava a buttarla nell'angolo più polveroso della soffitta.
Superato il primo momento di shock, Ester si diresse nel bagno con in mano il suo vestito, trasfigurato nella divisa della scuola, per cambiarsi. Appena riaprì la porta per tornare in camera e andarsene, si trovò davanti a un ragazzo biondo che sorrideva amicante.
-Ehi...-
Lei lo ignorò e fece per andarsene, ma Daco la prese per un braccio e la fece girare verso di sé.
-Che hai?-
-Hai anche il coraggio di chiedermelo?- gli chiese lei.
-Certo, visto che non so perché ti sei arrabbiata con me e te ne vuoi andare.- rispose.
Esther sbuffó e tirò la mano verso di sé, liberandosi dalla presa del ragazzo, che però le sbarrò la strada.
-Cosa c'é?- le chiese con la voce più dolce e allo stesso tempo autoritaria che aveva.
Lei abbassò lo sguardo per poi alzarlo di nuovo, gli occhi pieni di lacrime.
-Esther...- iniziò il biondo preoccupato.
-No. Non parlare. Non fare niente. Hai già fatto abbastanza.- lo fermò, prima di scappare dalla stanza, diretta verso la sua camera alla ricerca di Daphne.
Draco rimase fermo per qualche secondo, cercando di capire a cosa si riferisse la ragazza. Non poteva aver capito della scommessa. O sì?
Un idea gli balenò in mente: e se avesse sentito la conversazione che aveva avuto poco prima con i suoi amici? Questo avrebbe spiegato la sua reazione. Aveva sentito tutto ed era giunta alla conclusione che stessero parlando di lei. Conclusione esatta.
Corse fuori dalla camera, alla ricerca di Esther, anche se non sapeva dove si era diretta. Arrivato nella Sala Comune, chiese a due primini se avevano visto una ragazza mora scappare da qualche parte. Uno dei due si lasciò sfuggire un risolino di scherno, forse alla vista di Draco Malfoy che correva, letteralmente, dietro a una ragazza; l'altro invece alzò il braccio, indicandogli con l'indice il dormitorio femminile.
Draco si precipitò davanti alla porta delle ragazze dell'ultimo anno. Poggiò le nocche al legno della porta, pronto per bussare, quando sentì dei singhiozzi provenire dalla camera.
-Ehi, shhh, tranquilla...- una dolce voce femminile stava rassicurando qualcuno.
-Era s-solo u-una sc-scommessa...-
Draco si sentì terribilmente in colpa. Aveva illuso una ragazza con i suoi gesti e le sue parole per una scommessa. Eppure era certo che se avesse fatto lo stesso con un'altra ragazza non si sarebbe sentito così. Ma con Esther era diverso, come se fosse in qualche modo speciale. Il ragazzo rabbrividì a quel pensiero. Lui non si affezionava alle persone. Però si sentiva comunque in colpa e sapeva, da qualche parte nel profondo, di essersi affezionato a quella ragazza. Bussò alla porta, sperando di riuscire a risolvere il problema che aveva creato.
Qualche secondo dopo, Daphne aprì la porta.
-Oh... Sei tu.- disse la bionda acida, prima di chiudere la porta.
-Aspetta!-
Draco mise il piede tra la porta  e lo stipite in modo da tenerla aperta.
-Voglio parlarle.-
Non c'era bisogno di specificare con chi volesse parlare, entrambi lo sapevano benissimo.
-Lei non vuole ascoltarti.- ribatté Daphne cercando di chiudere la porta.
-Solo un minuto.-
Daphne uscì dalla camera e si chiuse la porta alle spalle.
-Si può sapere chi ti credi di essere, eh? Fai una cazzo di scommessa con quei decerebrati dei tuoi amici per portarti a letto una ragazza e poi scaricarla? Ma cosa avete al posto del cervello? Apifrizzole?- chiese Daphne, infervorata dalla rabbia e dallo sdegno.
-Io faccio quello che mi pare!- ribatté duro il ragazzo. Odiava quando qualcuno si rivolgeva a lui in quel modo.
La bionda sorrise amara.
-Lo so. Esther ha avuto modo di scoprirlo a proprie spese.- disse.
-E la cosa più assurda di questa faccenda in cui tu l'hai cacciata- sottolineò il "tu" -è che tra di voi l'unica che ci starà male è solo lei. E il fatto di essersi innamorata di te non l'aiuterà di certo.- mormorò.
Detto questo, riaprì la porta e la richiuse in faccia ragazzo, che continuava a guardare il punto in cui fio a qualche secondo prima c'era Daphne. Avrebbe tanto voluto dirle che anche lui ci sarebbe stato male, ma la sua ultima frase l'aveva spiazzato completamente.
 
Giovedì 18 Febbraio 1999
Draco stava girando lentamente il cucchiaino nella sua tazza, guardando il liquido contenuto in essa con tale intensità che pareva che da un momento all'altro potesse dargli la scienza infusa. Sospirò ripensando all'ultima volta che aveva parlato con Esther in modo tranquillo, prima che la faccenda della scommessa venisse a galla.
-É proprio messo male.-
-Decisamente.-
-Eh, non è più quello di una volta.-
-Già. Credo proprio che lei l'abbia cambiato, anche se non vuole ammetterlo.-
-Secondo me, è innamorato.-
-La volete finire? Io sono qua di fianco a voi e sento tutto.- disse Draco distogliendo l'attenzione dalla sua bevanda per posarla sui suoi amici, che fino a poco prima stavano parlottando su di lui.
Blaise e Theo si guardarono e poi il primo disse:-É proprio per questo che ne parliamo.-
Draco sbuffò e riprese a girare il suo cucchiaio.
-E comunque non son innamorato di lei.- disse con la voce infantile di chi vuole negare l'evidenza.
-Certo, Draco, certo.- disse Blaise dandogli una pacca sulla spalla.
-L'importante è crederci.- rincarò Theo mentre il biondo grugniva e i suoi amici ridevano.
-Posso parlarvi un momento?-
Questa domanda, posta con un tono quasi disperato, fece voltare i tre ragazzi, che si trovarono di fronte a Daphne Greengrass. La ragazza stava torturando l'orlo della sua camicia con le mani e pareva tremendamente nervosa.
Al cenno di assenso di Blaise, la bionda si sedette.
-É per Esther- iniziò -non esce dalla nostra camera da giorni se non per andare alle lezioni e sono preoccupata.- spiegò.
-E noi cosa c'entriamo?- chiese Theo.
Daphne lo fulminò con lo sguardo.
-Voi due- indicò Theo e Blaise -avete avuto la brillante idea di includere la mia amica in una scommessa e questo babbuino qua- disse indicando il biondo -l'ha fatta soffrire. Perciò è vostro dovere aiutarmi. Soprattutto tuo, Malfoy.-
-Bene.- disse Blaise prima di alzarsi in piedi con un sorriso dipinto sul volto -Era da un po' che mi aspettavo una tua richiesta perciò adesso metteremo in atto il mio piano.- annunciò sfregandosi le mani, mentre sul suo volto compariva un ghigno che non prometteva nulla di buono.
 
Sabato 20 Febbraio 1999
-E... Tu sei sicuro che funzionerà?- chiese Theo alzando un sopracciglio scettico.
-Oh, andiamo! Quando mai un mio piano non ha funzionato?- chiese Blaise.
-L'anno scorso, per esempio, quando ti sei intrufolato nello studio di Lumacorno- gli ricordò l'amico -O due anni fa, quando hai cercato di rubare...-
-Va bene, va bene! Ho capito.-lo interruppe Blaise, mentre Daphne ridacchiava -Questo piano è geniale e funzionerà, te lo assicuro. Ci serve solo l'aiuto di Draco.-
I tre ragazzi si voltarono verso il Principe delle Serpi, che stava seduto su un gradino, lo sguardo perso nel vuoto.
-Non ci sarà molto d'aiuto in queste condizioni.- constatò Daphne.
-Deve aiutarci! É per lui che stiamo facendo tutto questo!- replicò Blaise allargando le braccia.
 
-É tutto pronto?- chiese Theo.
-Direi di sì.- rispose Blaise ammirando il suo capolavoro.
-Tu che sei una ragazza- aggiunse poi guardando la bionda, che alzò gli occhi al cielo -dammi il tuo giudizio. Ti piacerebbe se qualcuno ti preparasse una cosa del genere?- le chiese indicando un punto preciso alle sue spalle.
-Direi di sì. E piacerà anche a Esther.-
-Lo spero.- mormorò il biondo, le mani nelle tasche dei pantaloni neri e un'espressione indecifrabile sul volto.
 
-Zabini, se questo è uno scherzo architettato da te e i tuoi amici, giuro che ti farò morire nel modo più atroce possibile.-
Blaise era riuscito, in un qualche modo sconosciuto ai comuni mortali, a convincere Esther ad uscire dalla sua camera e a seguirlo nel parco di Hogwarts. Di notte. Bendata.
-Calma, Delos. Non è uno scherzo.- la rassicurò, ignorando la minaccia della ragazza.
-Eccoci, siamo arrivati.- disse dopo un po'.
Le tolse la benda e la ragazza poté finalmente vedere ciò che avevano preparato per lei.
Sgranò gli occhi dalla sorpresa quando vide un gazebo bianco, illuminato da piccole candele, anch'esse bianche, sospese in aria - cosa non fa la magia -, in mezzo al prato. Mosse un passo per raggiungere il suddetto gazebo e altre piccole candele bianche, che non aveva notato nascoste nell'erba, si accesero, formando un corridoio che conduceva allo stesso gazebo. Grazie alla maggiore luce, Esther scorse una figura immobile alla fine del corridoio luminoso. Sussultò quando riconobbe il volto pallido di Draco e fece un passo indietro. Si girò verso Blaise, che le stava indicando con il capo il ragazzo biondo.
-Forza, va'! Ti sta aspettando, ha qualcosa da dirti.-
Le sorrise e Esther avanzò, piano piano, verso il gazebo e il ragazzo dagli occhi grigi che l'avevano stregata.
Arrivata a pochi passi da lui, si fermò.
-Salterò i convenevoli e ti dirò quello che devo.- disse Draco, mentre Esther lo invitava a continuare con un cenno del capo.
-Mi dispiace. Tanto.- disse guardandola negli occhi. Esther credette davvero di essere impazzita: Draco Malfoy si stava scusando.
-Non lo ripeterò di nuovo- aggiunse e la ragazza capì che era sempre lo stesso -ma avevo bisogno di dirtelo per farti capire che sono sincero. Non avrei dovuto giocare con te e i tuoi sentimenti.-
Esther arrossì e abbassò la testa. Lui sapeva cosa provava nei suoi confronti ed era sicura di non essere ricambiata.
Due dita sotto il mento le fecero alzare la testa.
-Sono stato male quando te ne sei andata- continuò mentre le accarezzava una guancia -mi mancava il tuo profumo, i nostri baci, le nostre mani intrecciate, le tue mani tra i miei capelli. Mi mancavi tu.- disse.
Esther era sicura che fosse sincero, che non la stesse solo prendendo in giro di nuovo, glielo leggeva negli occhi.
-Io...- provò a dire Esther, ma si accorse di avere la gola secca dall'emozione.
-Capirò se non vuoi più vedermi,ma vorrei tanto avere una seconda possibilità.-
Esther sorrise, perché, sì, voleva dargli una seconda possibilità, voleva fidarsi nuovamente di lui e, soprattutto, non voleva più stare senza di lui.
-Vedi di non sprecarla.- gli disse sorridendo.
Draco sorrise a sua volta e la attirò a sé per baciarla dolcemente.
 
-Scommettiamo che tra qualche anno quei due si sposano?- chiese Blaise.
I tre ragazzi si erano nascosti tra gli alberi e avevano continuato ad osservare i due giovani senza farsi vedere.
Daphne e Theo si voltarono lentamente verso il moro.
-Non credi di aver imparato qualcosa da quest'esperienza?- gli chiese Theo retorico mentre si prometteva mentalmente di non accettare mai una scommessa del suo amico.
-Oh, certo!- esclamò Blaise -Ho capito che il gazebo bianco fa effetto vischio!- disse sorridendo mentre Daphne ridacchiava e Theo si colpiva la fronte con una mano, chiedendosi cosa avesse fatto di male per meritarsi un amico del genere.




 
Fin






 
Okey, ci terrei davvero molto se lasciaste una recensione, mmm?
Comunque spero vi sia piaciuta!

Little Wings
  
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