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Autore: supersara    28/07/2014    2 recensioni
Sesta classificata al contest "Tre è il numero perfetto" indetto da Ayumu_7.
Questa breve storia è una AU, ambientata in un futuro non troppo lontano, dove il mondo è reduce da una guerra fra uomini e demoni, che è stata vinta dal genere umano. La vittoria avvenne soprattutto per merito di tre squadre speciali, chiamate X, Y e Z. A distanza di tre anni la situazione sembrava essersi stabilizzata, poi sopraggiunsero delle morti misteriose...
I capitoli saranno molto brevi, spesso delle flash.
Triangolo SasukeXHinataXGaara. Coppie SasuHina e GaaHina. Accenni NaruSaku.
(Adesso i dialoghi si leggono ^^' grazie a nickdelnord!)
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 6



Bussò una seconda volta alla porta. Non le giunse nessuna risposta. In un’altra circostanza se ne sarebbe andata, ma gli ultimi avvenimenti l’avevano messa in ansia. Decise di entrare.

La porta era aperta e la luce era accesa. L’appartamento di Hanabi non era molto spazioso, ma poteva vantare due piani: il piano terra era composto dalla cucina, un bagno ed un piccolo salotto; nel piano superiore invece c’era la camera da letto ed un altro bagno. Tutto sommato era accogliente ed arredato con gusto. Hinata raggiunse la cucina, che era perfettamente in ordine.

Si guardò intorno preoccupata. Di sua sorella sembrava non esserci traccia.

Ad un tratto però sentì una porta sbattere.

-Chi c’è?- la voce di Hanabi le arrivò alle orecchie provocandole una sensazione di sollievo.

-Sono io- rispose.

La più piccola fece la sua comparsa in accappatoio e sorrise alla nuova arrivata.

Così passarono insieme il pomeriggio. Anche Hanabi, come Hinata era rimasta sconvolta dalla morte di Itachi. Li avevano messi in squadra insieme quando lei aveva solo quattro anni, era stato davvero come un fratello maggiore.

-Credo che ci sia qualcosa dietro a tutta questa storia- commentò la più giovane.

-Si, è quello che penso anche io. Sasuke mi ha detto non immischiarmi, ma la cosa riguarda anche me. Sono preoccupata-

-Già, ma chi potrebbe avercela tanto con noi? Voglio dire, siamo degli eroi per il popolo-

Hinata si lasciò sfuggire un sospiro. Sua sorella sapeva quanto lei.

Giunta la sera decise di rincasare. Stava salutando Hanabi sull’uscio della porta, quando il rumore di un vetro rotto le fece sobbalzare. Proveniva dal piano superiore.

Le due ragazze, senza indugio, raggiunsero le scale, salendo silenziose come due gatte. La porta della camera era socchiusa. Dallo spiraglio si poteva vedere il vetro della finestra rotto. Le due si scambiarono uno sguardo allarmato.

-Vieni fuo…!- la voce autoritaria di Hanabi venne strozzata da un colpo d’arma da fuoco che le aveva trapassato il petto.

Hinata gridò, più per il rumore che per altro, infatti ci mise qualche secondo per realizzare che sua sorella era morta. Un altro colpo le sfiorò la guancia facendola sanguinare. A quel punto vide una figura alzarsi da sotto il letto e andarle incontro velocemente. Le armi da fuoco solitamente erano inutili contro coloro che disponevano di un potere demoniaco, eppure per quanto ci provasse, la ragazza non riusciva ad utilizzare il byakugan. Era come se fosse sparito, o come se non lo avesse mai avuto.

La figura che la stava attaccando era quella di un uomo alto, sulla trentina, capelli neri ed un’inquietante cicatrice sull’occhio. Non lo aveva mai visto.
Scappò giù per le scale gridando, mentre lui cercava di colpirla con altri colpi di pistola.

Hinata non riuscì a raggiungere la porta per uscire, quindi dovette nascondersi nel bagno, accasciandosi dietro un armadio con la schiena al muro. Aveva il cuore a mille e il respiro affannato, stava facendo troppo rumore. Cercò di portarsi una mano davanti alla bocca. I colpi che aveva sparato quel tipo erano in tutto sei, quindi la pistola era scarica, a meno che non avesse con sé altre munizioni.

-Vieni fuori!- fece con voce agghiacciante.

Era vicinissimo. Ci fu un attimo di silenzio. Poi improvvisamente le si parò davanti con un coltello.

-Trovata!- fece mentre caricava il colpo.

La ragazza lo colpì allo stinco con un piede, facendolo cadere, poi gli spruzzò in faccia una boccetta di profumo che aveva preso al volo e lo superò scappando di nuovo.

Stava per raggiungere finalmente l’uscita quando qualcosa le afferrò il piede facendole perdere l’equilibrio. Era lui che si era gettato a terra per riuscire ad afferrarla.

-Non mi scappi!- disse salendole addosso e puntandole di nuovo il coltello dritto al petto.

Hinata si portò le mani davanti al viso e gridò con quanto fiato aveva in gola.

Mentre il suo grido si esauriva, vide una mano trapassare il petto del suo assalitore, squarciandolo da parte a parte. Il sangue dell’uomo le era schizzato addosso macchiandole il volto contorto dal terrore. La ragazza riconobbe Sasuke, che con una freddezza disarmante, le stava scostando di dosso quel cadavere.

Il respiro era sempre più veloce, le girava la testa ed un senso di nausea l’aveva invasa. L’ultima cosa che vide fu la mano del suo compagno che si dirigeva velocemente verso di lei. Forse per accarezzarla, o forse per evitare che battesse la testa. Poi fu tutto buio.
 
  
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