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Autore: Love Auslly Ita    28/07/2014    8 recensioni
Laura Marano,una ragazza ribelle e portatrice solo di guai.
Si fida di una sola persona,il suo fidanzato Alex.
Lei lo ama alla follia e per colpa sua e dei suoi amici è costretta a passare l'estate in una clinica psichiatrica,cosa succederà se all'improvviso incontrasse un infermiere un pò particolare?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2°capitolo

La telefonata terminò velocemente tra qualche parola dolce e qualche commento da parte del ragazzo riguardo alla sua permanenza lì.
‘’Ma tuo padre è proprio stronzo’’ affermò.
Aveva ragione;era stato spregevole a rinchiuderla lì dentro senza la possibilità di vivere l’adolescenza come le pareva.
‘’E quanto dovrai stare lì?’’ chiese.
‘’Per tutta l’estate,mi ha praticamente condannato a morte’’ esclamò totalmente disgustata.
‘’Che stronzo’’ disse lui ‘’Oh amore adesso devo andare,è tornato mio padre’’ esclamò prima di riattaccare velocemente la telefonata.
Il padre di Alex era un uomo abbastanza rigido da quello che il fidanzato le aveva raccontato,anche perché lei non lo aveva mai conosciuto. Alex si metteva vergogna di presentarla ai suoi familiari,ma per lei non era un problema. Per Laura,Alex era perfetto così com’era,infondo nemmeno lei lo aveva fatto conoscere ai suoi genitori,quindi perché preoccuparsi?
Subito dopo fece un sospiro e attraversò il corridoio per ritornare nella camera.
Appena entrò vide Raini distesa a peso morto sul letto con una smorfia depressa
‘’Che hai fatto fuori?’’ domandò curiosa.
‘’Non sono affari tuoi’’ disse scorbuticamente la castana.
‘’Allora me lo presti il cellulare,devo controllare solo una piccola cosa’’ mormorò la riccia in quanto avesse lasciato il suo Iphone a casa.
‘’Compratelo’’ rispose la ragazza freddamente.
Quel luogo era in contrasto con la personalità di Laura:lei era perennemente arrabbiata senza motivo ed ora che non poteva nemmeno fumare o passare il tempo con il suo fidanzato avrebbe voluto spaccare tutto ciò che la circondava.
‘’Cosa fate qui per divertirvi?’’ chiese la castana.
‘’Bhe possiamo vedere un film oppure fare un giro per il parco’’ esclamò Raini entusiasta.
‘’Roba da idioti,insomma’’ rispose lei.
Quest’affermazione rese la riccia immediatamente triste,ma a Laura non fregava nulla degli stati d’animo altrui;era una menefreghista e ne era estremamente consapevole,non avrebbe assolutamente cambiato il suo comportamento per altre persone. Era così,così e basta.
‘’Come mai sei qui?’’ chiese Raini cambiando discorso e tentando un altro approccio.
‘’Ma non pensi che siano esclusivamente fatti miei?’’ domandò Laura furiosa.
Raini evitò di rispondere,semplicemente sbuffò ed uscì dalla stanza per dirigersi alla mensa dove avrebbe consumato il pranzo,Laura non aveva alcuna voglia di mangiare,poi era certa che in quel posto servissero roba precotta e vecchia di qualche mese. Perché rischiare un intossicazione alimentare?


Durante l’ora del pranzo,non faceva altro che pensare ad Alex,teneva in mano una loro foto che si era portata di nascosto e che aveva tenuto in tasca per tutto il tempo; lui la abbracciava e pensava a quanto avrebbe voluto essere tra le sue braccia in quell’istante,almeno avrebbe sentito la sensazione di essere a casa.
Decise di chiamarlo per risentire la sua voce in quella giornata terribile.
Bip,Bip,Bip. Occupato.
La castana si innervosì e gli venne l’impulso di lanciare il telefono per aria,ma-al contrario-continuò a sentire quei suoni insistenti e continuava a richiamarlo senza attendere nemmeno due minuti,tra l’una e l’altra chiamata. Voleva solo avere sicurezza. E lui lo era.
Raini tornò dal pranzo ripresa dall’ultima discussione con la ragazza.
‘’Non vai a pranzo?’’ chiese la riccia.
‘’Non ho fame’’ rispose continuando a sostenere il cellulare accanto al lobo.
‘’A chi telefoni?’’ domandò con un po’ troppa curiosità,la quale fece scattare nella ragazza un improvvisa ira.
‘’Cavoli miei,perché non pensi un po’ ai tuoi?’’ urlò
Non è che cel’avesse con Raini in particolare,lei cel’aveva con tutti tranne che con Alex,lui lo amava.
Raini non rispose più,si mise tranquillamente a parlare al telefono con il suo ragazzo e Laura si irritò per il modo in cui loro due si amassero,anche perché era un modo a cui lei ed Alex non si avvicinavano neanche lontanamente.
‘’Potresti tapparti quella bocca?’’ chiese alla riccia continuando a sentire la segreteria all’altro capo del congegno.
La riccia continuò a parlare anche se con un tono meno arzillo e vivace,era paziente e non dava nulla per scontato,non avrebbe dato in escandescenze:non era nel suo stile.
Laura staccò il cellulare dall’orecchio,aspettando la sua telefonata ed origliò la telefonata dei due fidanzati.
Lei era così gentile e dolce e lui sembrava amarla molto. Perché lei ed Alex non erano così? Forse perché loro non erano sdolcinati,ma si amavano tanto.
Ne era convinta. Il loro amore era indistruttibile.


‘’Amore,quindi domani vieni a trovarmi?’’ domandò la riccia quasi a fine telefonata.
La risposta doveva essere positiva perché poco dopo aver chiuso la chiamata,iniziò a saltellare per tutta la stanza e a Laura fece pena quella scena. Soffocò una risata,solo per non umiliarla.
‘’Domani viene il mio fidanzato’’ continuò a ripetere senza sosta.
‘’si,ho capito’’ esclamò Laura annoiata.
‘’E tu sei fidanzata?’’ chiese Raini presa dall’emozione..
‘’Si una specie’’
E adesso perché aveva risposto così? Loro erano fidanzati da un anno,loro erano un coppia ufficiale ed era sicura che sarebbero rimasti insieme per l’eternità.
‘’Ma che ti interessa? Si,sono fidanzata..punto’’ ribadì irritata.
Parlare con altre persone la rendeva nervosa,ma in fondo non le interessava più di tanto. Non voleva amici,voleva che l’estate trascorresse più velocemente possibile così poteva tornare alla sua vita normale.
‘’E non viene a trovarti?’’ continuò irritandola ancora di più.
‘’Ma cosa diamine vuoi? Non ci conosciamo nemmeno da un giorno e già ti impicci,guarda la tua vita’’ sbottò facendola zittire.
Laura prese il cellulare e si avviò verso il corridoio. Arrivata fuori ricompose il numero di Alex ,che ormai sapeva a memoria, e attese una risposta.
‘’Piccola’’ disse semplicemente il ragazzo.
‘’Alex’’sussurrò’’ti ho lasciato 40 chiamate’’ continuò dopo aver ripreso fiato.
‘’Non avevo linea’’ si scusò nel modo più fasullo possibile,lei non credeva a quell’affermazione,Alex non era sempre stato sincero,ma in quel momento sentiva solo il bisogno di udire la sua voce roca.
‘’Non fa niente,amore’’ mormorò la ragazza con una voce che incarnava una certa ammirazione verso il ragazzo.
‘’Come mai mi chiamavi?’’ rantolò.
‘’perché volevo sapere se domani volessi venirmi a trovare’’ disse ricordando l’euforia della riccia ad apprendere che il giorno seguente il ragazzo sarebbe andato a farle visita. Voleva provare anche lei quell’emozione.
‘’Ma lo sai che non posso farlo,tuo padre potrebbe accorgersene e poi lo sai che ho lezione di chitarra’’ rispose supplicandola.
La castana si ricordò che lui tutti i mercoledì aveva lezione di chitarra,sognava di diventare un cantante e musicista;lei non si era mai opposta,amava quel suo lato un po’ metal,non gli avrebbe mai impedito di realizzare i suoi sogni.
‘’Si hai ragione’’ mormorò teneramente.
‘’Teneramente’’ non è un avverbio che si addice alla sua persona,solo il ragazzo riusciva a farla diventare dolce e quasi smielata.
‘’Adesso vado ti amo tanto’’ le disse.
Lei sorrise ‘’ti amo anch’io’’ rispose.
Anche se lo negava e se questa telefonata la distogliesse dai problemi di quella relazione,nella sua testa riecheggiava una domanda ‘’perché non aveva risposto?’’
Era andata più volte a casa sua quando il padre era a lavoro e ricordò che il suo telefono aveva una ricezione più che perfetta lì.
Comparve nella sua mente,la parola ‘’TRADIMENTO’’,cercò di eliminarla,ma in ogni caso era sempre lì che attendeva di uscire nel momento giusto.
Ebbene si,lui l’aveva tradita un paio di volte,ma chi non poteva sbagliare? Era comunque un essere umano, e tutti avevano il diritto di fare qualche errore.
Tutti meritavano una seconda possibilità,anche se nel suo caso si trattava di una settima o ottava. A lui bastava presentarsi fuori casa di Laura con un mazzo di rose o con un pacco di cioccolatini per essere perdonato,ormai aveva capito la tecnica per farsi perdonare. Andare lì con l’intenzione di sembrare patetico e fare uno di quei sorrisi da ‘’faccia di schiaffi’’ per entrare di nuovo a far parte della vita della ragazza.
L’aveva tradita con Meredith,la migliore amica di Laura. Entrambi avevano smesso di frequentarla da allora e continuarono a vivere la loro relazione come se nulla fosse successo,ma la castana non poteva negare di provare timore: timore che lui la tradisse di nuovo.
Come faceva ad essere certa che fosse fedele? 




Nuovo capitolo,ecco a voi..
questo capitolo non è uscito molto bene..ma vi confesso che ne sono molto fiera. 
Non so perchè,ma questa scrittura semplice e lineare (diciamo! xD) mi piace e mi fa capire che posso attuare diversi metodi di scrittura. 
Comunque al prossimo capitolo bacii! 
  
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