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Autore: Jade Okelani    09/01/2005    10 recensioni
Tre episodi dopo Our Winter
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Dopo Our Winter

Titolo: La nostra prefazione

Autore: Jade Okelani

Nota dell’autrice: Questa storia si svolge nel periodo in cui Draco e Ginny erano separati.

Questo capitolo è stato tradotto da fragolinaalkoolika in esclusiva per EFP

~

"Odio queste cose," disse Draco, teso.

"Lo so che le odi," soffiò Ezra dall’angolo della bocca, "ma se non cominci a fingere che ti piacciano, la gente comincerà a parlare, e questo è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno."

"Ti dirò io di cosa ho bisogno, esattamente," borbottò lui. "Ho bisogno di bere qualcosa."

"Il bar è proprio laggiù," disse Ezra, accennando incurante con la mano. "Oh! Sono i Parkinson. Sono settimane che tento di prendere appuntamento col signor Parkinson. Vai, beviti quel che vuoi, incollati un sorriso sardonico sulla faccia, e rintraccia gli Zabini – abbiamo bisogno dell’appoggio di Lucas per il contratto di privatizzazione. E per favore, fai in fretta, prima che io debba farti male."

"Sì, cara," disse dolcemente Draco, dandole un colpetto sulla schiena,  prima di entrare nel bar, dove ordinò una bevanda chiamata Frizzo Prugna, la ingoiò, e ne ordinò un'altra uguale. Urtò l’uomo seduto alla sua sinistra, ed era sul punto di borbottare una scusa quando questi parlò.

"Ehi, Malfoy, guarda dove metti quei gomiti."

"Potter," disse Draco, sorpreso. "Non avrei mai pensato di trovarti in un bar."

"Devo portare qualcosa ad Herm, per calmarla," spiegò Harry. "Sta per uccidere gli Zabini."

"Davvero?" disse Draco. "E dove sono?"

"Laggiù," disse Harry, puntando il dito verso il luogo dove Hermione era immersa in ciò che sembrava una discussione parecchio animata con Lewena Zabini. "Sembra che tu stia passando una notte d’inferno, Malfoy."

"È così ovvio?" domandò Draco con uno sbadiglio.

"Credevo che i Malfoy non sbadigliassero in pubblico," disse Harry con un sorrisetto.

"Già, è molto sconveniente," assentì Draco. "Peccato che non abbia chiuso occhio, negli ultimi giorni."

"Hai provato con una pozione soporifera?"

"Non mi fido," rispose Draco brevemente.

"Già, nemmeno io," confidò Harry "Allora, a che stavi pensando poco fa? Malfoy? Ehi, Malfoy!"

"Scusa," mormorò Draco, lo sguardo fisso su qualcosa dall’altra parte della stanza. "Vedi anche tu quello che vedo io, Potter?"

Harry girò la testa, apparendo per un attimo confuso, finché una scintilla di comprensione balenò sul suo viso.

"Credevo che fosse a Parigi," mormorò.

"Così credevo anch’io," assentì Draco. "Sembra che entrambi abbiamo perso il gran premio."

"Direi che uno di noi l’ha perso sei anni fa, il gran premio," confidò piano Harry.

"Ti ringrazio, Potter, ho sempre adorato un pizzico di sale nelle mie debilitanti ferite alle budella."

"Non è che tu non debba vederla più, sai," disse Harry, calmo.

"Sì invece," disse Draco fermamente.

"Perché?"

"Perché non credo che potrei sopportare di vederla senza . . ." Scosse la testa. "Guarda, io . . . non so nemmeno perché ti sto dicendo questo, se non per il fatto che tu sei la cosa più vicina ad un amico che io abbia, ma . . . non riesco a levarmela dalla testa. È per questo che non dormo. Cioè . . . Cristo, guarda qua." Draco frugò nella propria tasca, estraendo un piccolo, delicato anello, adagiato sul palmo della mano. "Ho portato in giro con me questa maledetta cosa perché mi fa sentire più vicino a lei! È per questo che non posso vederla, Potter. È per questo che cerco di evitare perfino di pensare a lei."

"E come si sta risolvendo ciò per te?" chiese Harry disinvolto.

"Non dormo," ribatté Draco brevemente.

"Devo cercare di portarla discretamente fuori di qui?" domandò Harry.

"Non è sicuro per lei," asserì Draco. "Sarebbe capace di recarsi da uno dei maghi oscuri più noti e domandargli dove si trova la roccaforte di Lord Voldemort."

"Sarebbe tipico della nostra Ginny," disse Harry con un sospiro, avviandosi poi attraverso la sala. Draco notò che si era fermato da Hermione e dagli Zabini, depositando rapidamente la bevanda di Hermione nella sua mano, prima di incamminarsi verso Ginny ed allontanarla magistralmente dalla stanza.

Draco tirò un respiro di sollievo. Aveva appena ordinato un altro Frizzo Prugna, preparandosi ad andare a salvare Hermione dagli Zabini (o, come sarebbe sembrato ad occhi estranei, salvare gli Zabini da Hermione), quando avvertì lo sguardo di qualcuno su di sé.

"Che ne diresti di offrirmi da bere?"

Draco squadrò la donna dall’alto in basso. "È un bar libero," disse lentamente.

La donna scrollò le spalle. "Stavo solo cercando di fare conversazione."

Il suo sorriso era ampio ed invitante. Era tentato di accettare l’offerta, solo nella speranza che gli avrebbe portato una buona notte di sonno.

"Non sei di queste parti, non è così?" osservò Draco.

"No," per poco non si metteva a fare le fusa. Era attraente, nella maniera in cui avrebbe definito qualcuno attraente – lunghi capelli rossi, occhi scuri e lucenti, e una pelle che manteneva una parvenza di colore solo perché passava gran parte del suo tempo all’aperto.

La pelle della donna non possedeva un colorito naturale; portava solo uno dei più popolari fard incantati. La luce nei suoi occhi non proveniva dalla gioia che traeva dalla vita; veniva dalla consapevolezza del fatto che l’uomo che le stava di fronte valeva un’oscena quantità di denaro che lei avrebbe voluto far suo.

La mano di lui scivolò nella tasca dei pantaloni, cominciando a rigirarsi fra le dita il piccolo cerchio che vi giaceva. Come un monolite sacro, gli diede un senso di calma e controllo.

"Sono sposato," disse Draco lievemente.

"Non m’importa," ribatté lei, languida.

"A mia moglie importerebbe," rispose Draco rapidamente, toccando il bicchiere di lei col proprio prima di avviarsi di nuovo attraverso la calca di persone. Avrebbe cercato i Potter, oppure Ezra e avrebbe fatto del suo meglio per non ritrovarsi troppo clamorosamente ubriaco. Avrebbe sorriso e sarebbe stato educato con qualunque personaggio nauseante col quale sarebbe venuto a contatto; e avrebbe cercato di non pensare alla 'sorpresa' che Ezra aveva promesso che avrebbe fatto loro visita l’indomani.

Qualunque cosa fosse, non poteva essere nulla di buono.

  
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