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Autore: inochan    08/09/2008    1 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Le flebile luci della sala da ballo, illuminavano lievemente il dorso dei petali dei fiori che ornavano le colonne portanti.
Il pavimento di cristallo rifletteva ogni singolo passo di coloro che, cauti, attraversavano danzando come farfalle quell’enorme edificio.
D’un tratto, la massa di persone si fece da parte, creando un lungo corridoio umano per lasciar passare un’incantevole creatura.
Il lungo abito di seta lilla svolazzava appena sopra le sue esili caviglie, ornate da dei braccialetti argentei, e le spalline del vestito le ricadevano gentilmente sulle spalle bianche.[...]

[Pairings: NaruxIno; ShikaxIno; ShikaxTema; SasuxSaku; NaruxSaku; KibaxHina; NaruxHina; KibaxIno; Possibili accenni NejixTenxKanku e SasuxNaru]
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Shinshi Doumei Shinobi

Shinshi Doumei Shinobi

 

 

Capitolo 2: Il consiglio studentesco

 

 

 

L’enorme porta in mogano rosso si aprì lentamente e da essa entrarono due ragazzi, con indosso la tipica divisa maschile dell’istituto e trasportavano tra le mani una quantità spropositata di fogli e cartelline colorate.

Uno di loro indossava un capello che gli copriva interamente i capelli e parte del viso, non disse niente e semplicemente si mise a sedere sulla sua scrivania a sbrigare le proprie pratiche.

L’altro aveva i capelli neri, come i suoi occhi, e indossava la propria divisa con estrema eleganza e ordine.

Non vi era un solo capello in disordine, ogni piega dei quell’abito sembrava aderire al corpo slanciato e atletico del ragazzo che camminava con postura fiera e senza la benché minima esitazione.

D’altronde non si poteva aspettare altro dall’ex quarantanovesimo imperatore Sasuke Uchiha, migliore amico e al contempo rivale di Naruto, ora vice del cinquantesimo imperatore.

La Platino, incrociando i suoi occhi così profondi come la notte, sentì le gote avvampare leggermente, sebbene fosse già “fidanzata”, in passato ne era stata innamorata, come la maggior parte delle sue coetanee.

Ma ben presto capì che era solo una cotta passeggera,una cotta che per certi versi infastidiva l’attuale l’imperatore che non poche volte aveva cercato la rissa con il moro.

 

 

-“Ehi, Naruto…”- Disse improvvisamente il ragazzo dai lunghi capelli neri che gli ricadevano dolcemente sul viso.

 

 

L’imperatore lo guardò sbieco e voltò la testa in segno di disapprovazione, come se fosse stato offeso da quella affermazione. Sasuke lo guardò storto di rimando e sbuffò sonoramente, senza però perdere nulla nella sua innata grazia, e poggiò bruscamente una pila di fogli sulla scrivania del biondo, che li guardò con fare disperato.

 

 

-“Ci sono da firmare questi documenti, Imperatore.”- Disse con una sottile vena di ironia nel rimarcare quell’ultima parola.

 

-“Grazie…ma potresti usare un po’ di riguardo nel rivolgerti a me, ti pare?”- Disse con un sorriso a denti stretti il biondo.

 

 

Ino sudò freddo, sapeva bene come andavano a finire queste cose: Sasuke non chiamava con il suo appellativo Naruto,lui si offendeva. Allora il moro se ne sarebbe uscito con una battuta pungente e L’imperatore avrebbe prima cercato di contenere la propria rabbia ma, visto che questo non durava per più di venti secondi, sarebbero passati nuovamente alle mani riducendo in un porcile la stanza del consiglio. Non le importava granché dei lividi che si sarebbero procurati, ma piuttosto tremava al solo pensiero di dover essere lei, infine, a mettere apposto il casino creato da due. Già, perché a parte fare dei piccoli lavori di ricerca e smistamento dei documenti, non aveva molto da fare in quanto Platino e alla fine si era lasciata convincere nell’occuparsi delle pulizie, altro suo secondo grande errore dopo aver accettato di essere una finta Platino.

 

 

-“Parla quello con la grazia di un elefante in calore…”- Rispose infine L’Uchiha, facendo traboccare del tutto la pazienza di Naruto che non esitò a prenderlo per il bavero.

 

 

I due si guardarono in cagnesco, come due animali aspettando un momento di distrazione di uno dei due per sferrare il primo attacco. La bionda si mise una mano sul viso e sconsolata andò a prendere scopa e paletta, da una parte era oramai abituata a quelle scenette di litigate mattutine e da una parte, se non ci fossero state, avrebbe finito per annoiarsi.

Ma, prima che i due potessero iniziare la battaglia, il ragazzo con il cappello si alzò bruscamente dalla sua scrivania e si avvicinò alla Platino.

Lei non accennò alla benché minima sorpresa quando lui le sfilò la scopa dalle mani e la picchiò violentemente sulla testa del neo-imperatore che fu costretto a lasciare andare la presa, d’altronde quello faceva parte della solita routine di quel bizzarro consiglio studentesco.

 

 

-“Piantala! Sei un imperatore quindi comportati come tale e non come un teppista attaccabrighe!”- Sentenziò il ragazzo dal cappello mentre il biondo lo guardava massaggiandosi la testa con le mani.

 

 

Oltre alla Platino, quel misterioso ragazzo era l’unico che riusciva a rimettere in riga quella bionda testa calda, alle volte sembrava che fosse lui il “compagno” dell’imperatore e non la Yamanaka per via del modo in cui riusciva a comandarlo a bacchetta.

Anche in questo momento, naruto si limitò ad accennare delle scuse appena percettibili, sotto lo sguardo fulminante, in parte coperto dalla visiera del cappello, del giovane che brandiva ancora minacciosamente la scopa delle pulizie.

 

 

-“Si, e tu dovresti piantarla di fingerti uomo!”- Disse la bionda sfilando il capello dalla testa del giovane, scoprendo una folta cascata di capelli rosa.

 

 

Non era tanto lunghi, li portava fino a sopra le spalle, perché a Sakura Haruno avevano cominciato a piacerle i capelli corti dal liceo.

Lei e Ino erano sempre state grandi amiche fin dalle elementari e avevano intrapreso insieme la strada delle medie e del liceo, fino a quando non si trovarono davanti il bel moro della famiglia Uchiha. Essendo anche loro delle ragazze, non potevano di certo non ammettere che il moro fosse il ragazzo più affascinante che avessero mai visto anche se dai modi un po’ scontrosi e riservati, eppure ciò incrinò solo per un breve periodo la loro amicizia. Perché già dal secondo anno, la Yamanaka aveva rinunciato all’ex-imperatore, definendola solo una cotta passeggera e ritenendo più importante l’amicizia da preservare.

Inoltre il secondo anno fu il momento in cui il futuro imperatore Naruto e Ino avevano cominciato a frequentarsi e a stringere amicizia, ma Sakura, nel frattempo, non aveva rinunciato al bel moro.

Quello da cui era stata colpita l’Haruno era una vera e propria freccia di cupido, che l’aveva fatta cadere in una depressione profonda allo scadere del secondo anno, quando cominciò a diffondersi la voce che Sasuke Uchiha fosse gay.

 

All’inizio la ragazza non ci diede troppo peso, pensando che fossero solo delle voci di corridoio, ma non poteva non ammettere che l’Uchiha preferiva di gran lunga la compagnia maschile piuttosto che quella femminile e che fosse, anche se in maniera velata, molto attaccato all’Uzumaki, tanto da cedergli senza alcuna lamentela il posto da imperatore e ancor prima di farlo entrare nel consiglio studentesco come sua guardia personale lui che era appartenente al gruppo bronzo.

Il tarlo del dubbio s’insinuò nella mente della giovane, incurante delle continue rassicurazioni che la bionda, sua amica, le faceva. Lei era davvero innamorata di Sasuke, e non si lasciò scoraggiare da questa notizia decidendo per una scelta drastica: I suoi lunghi capelli vennero recisi fin sopra le spalle e la bella uniforme femminile venne sostituita da quella maschile, i suoi modi di fare femminili si trasformarono radicalmente fino a ridursi a parlare come un ragazzo.

Per lei era una prova d’amore, se a Sasuke Uchiha gli piacevano gli uomini, lei avrebbe fatto di tutto per diventarlo sbaragliando il suo avversario primario: Naruto!

 

Quello che la rosa non sapeva, è che fu proprio questa sua determinazione e costanza nell’amare una persona nonostante le difficoltà, che fece cadere ai suoi piedi il bel biondino, che, disperato per i continui rifiuti, aveva deciso di instaurare quella messa in scena per far colpo sulla ragazza, privandola, a malincuore, di parte delle attenzioni che era solito rivolgerle.

Ino, d’altro canto,preoccupata per il continuo abbattimento dello stato d’animo dell’amica, aveva deciso di aiutarla accettando il ruolo della fidanzata dell’imperatore, ma quello che non sapeva, era che Naruto stava cercando di aiutare un’altra persona…

 

 

-“Ridammelo!”- Disse la rosa sfilando il cappello dalle mani della Yamanaka.

 

 

Il suo sguardo si posò inavvertitamente sul volto dell’Uchiha che la guardava con fare dubbioso, impedendole di non arrossire vistosamente e di trovare rifugio nella pila di foglio deposti sulla sua scrivania.

La bionda sbuffò sconsolata e con lo sguardo cominciò a guardarsi intorno, mancava qualcuno all’appello, o meglio il solito qualcuno che di sicuro era intento a dormire da qualche parte.

D’un tratto la porta si aprì e vi entrò l’ennesimo ragazzo visibilmente affaticato, con i capelli raccolti in una coda alta, dall’uniforme trasandata e una sigaretta mezza consumata che le pendeva dalle labbra.

 

 

-“Scusate il ritardo…”- Si limitò a dire mentre cercava di riprendere fiato.

 

 

Naruto abbozzò un sorriso e lo invitò a sedere alla sua scrivania sotto lo sguardo preoccupato e contrariato dei presenti, con il tesoriere Shikamaru Nara il consiglio studentesco era finalmente al completo e pronto a lavorare…

 

 

-“Che sonno, credo che mi farò una bella dormita…”-

 

 

o forse no?

 

 

  
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