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Autore: shoottheblueumbrella    31/07/2014    1 recensioni
Jenna è una grande amante dei libri, infatti non esce di casa da mesi ormai. Fino a quando la sua amica Aurelie non la vita alla sua festa di compleanno dove conosce Jeremy, un attraente ragazzo dai capelli neri come la notte e gli occhi azzurri come il mare, cosa succederà tra i due?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato il momento di sopravvivere per altre ventiquattro ore, così il giorno dopo Jenna si svegliò più determinata che mai a resistere ad un pomeriggio circondata da vestiti, accessori, scarpe, trucchi e tutte quelle cose che non le erano mai interessate. Ma per un'amica come Aurelie avrebbe fatto questo ed altro. Puntuale come sempre, quel venerdì pomeriggio Aurelie si presentò davanti casa di Jenna pronta per andare a fare un pò di shopping. In men che non si dica Aurelie si ritrovava con tantissimi sacchetti contenenti vestiti, accessori, trucchi, scarpe e tutto ciò di cui una ragazza aveva bisogno. Era quel tipo di ragazza che non avrebbe mai smesso di comprare, a costo di rimanere senza un soldo. Ma per Jenna non era così. Jenna era la tipica ragazza che era felice con poco, le bastava un libro, un abbraccio, la compagnia di un'amica. Ad un certo punto non potè fare a meno di notare che nel centro commerciale avevano aperto una nuova libreria, ed era enorme! Stava per entrarci dentro quando la sua compagna di shopping le chiese: << Allora tesoro, cosa metterai per domani sera? >> << A dire il vero non ne ho la più pallida idea >> rispose imbarazzata << Cosa aspettavi a dirmelo? Coraggio adesso ti accompagno a scegliere un vestito carino e un paio di tacchi da abbinarci >> Due secondi di orologio e si ritrovarono davanti al negozio più grande che Jenna avesse mai visto. Mentre Aurelie era concentrata dall'altra parte del negozio Jenna non potè fare a meno di notare un vestito che alla sua amica le sarebbe piaciuto tantissimo. Era di un color rosso ciliegia, decorato con del pizzo nero, era l'abito perfetto. Senza farsi scoprire pagò l'abito e se lo nascose nella borsa, mentre Aurelie era ancora alla ricerca di quello che sarebbe dovuto essere il suo outfit per quella dannata festa. Jenna trovò un vestito color pesca che non poteva assolutamente non provare. Le arrivava poco sopra le ginocchia e metteva in evidenza le sue forme, sembrava fatto su misura per lei. Jenna non era mai andata ad una festa e di certo non si era mai messa niente del genere addosso ma magari valeva la pena cambiare ogni tanto, giusto quel poco che serviva per rompere la monotonia di tutti i giorni. Dopo aver svuotato mezzo negozio e aver preso tutto ciò che gli occorreva le due ragazze salirono in macchina dirette verso casa di Jenna. Aurelie prese il posto dell'autista e Jenna del passeggero. Jenna guardò per tutto il tempo fuori dal finestrino, e rimase incantata da come il tramonto dipingeva il cielo di un colore che non aveva mai visto in vita sua, un misto tra rosa e arancione ed era bellissimo. Era così .... romantico. Arrivarono davanti casa e videro Celine in giardino a curare le sue amate piante. Per Celine il giardinaggio era come i libri per Jenna, era qualcosa che la faceva stare bene e la faceva sentire viva. Quando vide arrivare le due ragazze capì che quasi ora di cena, e gentilmente invitò Aurelie a rimanere da loro. La ragazza accettò e si unì a loro per la cena. << La ringrazio per questo pasto delizioso signora Stone, era tutto molto ottimo ma ora devo proprio andare. Devo occuparmi delle ultime cose per la festa >> << Oh, peccato. Non preoccuparti, sarà per un'altra volta. Di certo non mancheranno le occasioni. Salutami i tuoi genitori >> << Lo farò sicuramente. Grazie mille >> << Aurelie aspetta ti accompagno alla porta >> disse Jenna << Mi raccomando domani sera pronta per le sette >> << Ai suoi ordini capo >> << Bene,a domani >> << A domani >> Le due si salutarono con un forte abbraccio dopodiché Jenna andò direttamente in camera sua. Jenna doveva ancora abituarsi all'alzarsi presto la mattina, ma dopo una tazza di caffè e una notte di sonno alla fine riusciva ad avere abbastanza energia per vivere a pieno la giornata che le aspettava. Quella mattina in classe al corso di storia era arrivato un nuovo compagno: Ace. Il nuovo arrivato aveva dei riccioli biondi e degli occhi verde smeraldo e un carattere da lupo solitario. Dopo essersi presentato a tutta la classe, Ace si sedette nell'ultimo posto libero, non molto lontano da Jenna. All'improvviso si ritrovò a fissare il nuovo ragazzo, si sentiva come attratta da una calamita. Improvvisamente anche Ace si girò verso Jenna e ricambiò gli sguardi. La campanella suonò e Jenna poté finalmente smettere di sentirsi in imbarazzo. Restò fuori la porta ad aspettare Lindsay, ma la nuova recluta uscì prima di lei. << Ciao >> le disse, mostrandole una dei suoi sorrisi migliori << C.. c..ciao >> rispose con sempre più imbarazzo << Tu sei Jenna, giusto? >> << Si, sono io >> << Bhe piacere di conoscerti >> << Piacere mio, come ti è sembrata la scuola? >> Domanda più stupida non poteva fare. Stava finalmente parlando con un ragazzo carino e l'unico argomento interessante che aveva trovato era la scuola << Ho visto di peggio >> << Fà questo effetto le prime volte, poi ti ci abituerai >> << Ne sono sicuro. Potrei chiederti una cosa? >> Jenna dette un'occhiata dentro la classe per capire come mai Lindsay non era ancora uscita, quando vide che stava parlando con l'insegnante. << Certo, chiedi pure >> << Ho saputo che c'è una festa stasera >> << Si >> << Tu ci vai? >> << Si >> al momento riusciva a rispondere solo con monosillabi << Non è che potrei venire con te? Sai non conosco nessuno e tu sembri una persona con la testa sulle spalle e mi farebbe anche piacere averti come accompagnatrice >> Jenna non sapeva cosa dire. Sarebbe voluta scappare di corsa, stava andando nel panico. Ma per la prima volta aveva ricevuto dei complimenti da un ragazzo. Non era una finzione, non era in uno dei suoi libri, era tutto vero. << Và bene, perchè no. Ti dò il mio numero >> << A stasera allora, dolcezza >> e si congedò L'aveva veramente chiamata dolcezza? Cosa mai poteva significare? Jenna non aveva mai parlato così tanto con un ragazzo. Lindsay finalmente uscì dalla classe dopo la chiacchierata più lunga che avesse mai fatto con un professore . Jenna non esitò a raccontarle tutto. << Cosa? >> Lindsay quasi non credeva alle parole che erano uscite dalla bocca di Jen << SI mi ha chiesto di aiutarlo a farsi conoscere un pò dato che è nuovo in città >> << Ma è una notizia bellissima >> Jenna si sentiva quasi come se stesse per scoppiare dal forte abbraccio di Jenna. Per tutta la strada verso casa ovviamente la due ragazze ,ma sopratutto Lindsay, non fecero altro che parlare della festa che si sarebbe tenuta quella sera stessa a casa di Aurelie. Decisa più che mai a fare bella figura Jenna cominciò a prepararsi un pò prima di quanto aveva previsto. Per prima cosa si mise il vestito color pesca che aveva comprato il giorno prima al centro commerciale, poi passò alle scarpe che erano sempre la parte più difficile ma questa volta scelse un paio di tacchi bianco intonati con una borsa bianca che le avevano regalato per il compleanno. Poi toccò al trucco e ai capelli. Jenna era sempre stata quel tipo di ragazza che non si trucca mai, così per quell'occasione fondotinta, matita e mascara era quasi d'obbligo, e perchè no anche un pò di rossetto. Per quanto riguarda i capelli decise di legarli in uno chignon. Quando si guardò allo specchio per la prima volta sentì di piacersi, di sentirsi bella, cosa che non le era mai successa. Nel frattempo si era messa d'accordo con Ace di incontrarsi direttamente lì alla festa. Alle sette sentì il clacson della macchina di Lindsay chiamarla, così fece un respiro profondo e si preparò a quella che poteva essere una delle serate più belle dopo anni. Incrociò le dita nella speranza che sarebbe andato tutto bene, Arrivati sul luogo della festa ecco Ace che l'aspettava impaziente con un bouquet di fiori, ed erano bellissimi. << Ciao, dolcezza >> << Ciao Ace >> << Stai benissimo, sai? Questo vestito ti dona >> Jenna si sentì lusingata per quel complimento << Grazie, anche il tuo smoking ti stà bene >> << Grazie. Tieni, questi sono per te >> e le porse i fiori. Jenna li accettò volentieri e quando li prese in mano la prima cosa che fece fu annusarli e rimase incantata dal buonissimo odore che emanavano. Nonostante tutto Ace era un ragazzo che sapeva come farsi conoscere e fare subito nuove amicizie ma soprattutto sapeva come corteggiare una donna. Entrarono nel vero cuore della festa. C'era un lunga tavolata piena di bevande e di alcool ma era anche abbondante di cibo di ogni tipo, dalla pizza ai panini, dalle torte a snack di vario genere, in alto appesa al soffitto c'era la tipica sfera da discoteca stile anni ottanta che illuminava la sala con mille colori diversi. L'atmosfera era piuttosto accogliente e Jenna osò pensare per un attimo che si stava divertendo e forse era veramente così. Era arrivato il momento di dare il regalo a Aurelie, ma proprio mentre la stava cercando tutto si abbuiò e la stanza fù completamente immersa nell'oscurità. Si sentirono delle urla nel buio, ma Jenna notò una cosa: degli occhi verdi che si stavano avvicinando verso di lei. "Ace?" fu il suo primo pensiero. In effetti era andato a parlare con gli altri ragazzi e lo aveva perso di vista. Cercò un modo per ripararsi e così si nascose sotto il tavolo ma fu inutile perchè qualunque cosa ci fosse là fuori l'aveva trovata. Non potevano essere davvero gli occhi di Ace. Sentì il rumore del vetro che si frantumava e una scheggia le graffiò il braccio. Sentì grida ancora più forti. Quella che doveva essere una delle serate più belle mai vissute si trasformò in una notte di terrore e dolore. Non aveva mai provato così tanta paura in vita sua prima d'ora. Cercava di prendere tempo aspettando che la luce tornasse quando ad un certo punto sentì una voce sussurrarle "Fatti indietro, ci penso io!" così si spostò di qualche centimetro; e lasciò tutto al destino. Era certa che fosse una voce maschile. Non aveva idea di cosa stava succedendo, nè chi era quella creatura che la stava attaccando nè chi era chi la stava salvando. Chi avrebbe mai rischiato la sua stessa vita per una come Jenna? . Non sapeva che cosa fare. Il cuore le stava battendo talmente veloce che sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro, quando ad un certo punto la luce tornò. Era il caos più totale. Tutto era sottosopra, il tavolo che prima era stato allestito con dei piccoli vasi di fiori e pieno di cibo, adesso era completamente vuoto, tutto si era rovesciato per terra. Trovò Aurelie in un angolo impaurita a piangere quando notò che Ace era sparito. E anche chi le aveva salvato la vita. Alcuni sono riusciti a non farsi neanche il più piccolo graffio, altri erano riusciti a scappare prima che fosse troppo tardi, altri tremavano ancora di paura, ma il peggio era che Lindsay era rimasta gravemente ferita. Stava perdendo molto sangue così Jenna prese il suo telefono e chiamò l'ambulanza, pregando che facessero in tempo. E così fu. l'ambulanza arrivò cinque minuti dopo e si presero cura di tutti i feriti. Intanto Jenna cercò tra la folla di chi potesse essere quella voce che le aveva parlato delicatamente all'orecchio qualche minuto prima, ma niente. La festa finì e Jenna aiutò la sua amica a distendersi sul divano e lasciò che sua madre si prendesse cura di lei. Casa sua non era molto distante quindi ne approfittò per fare una camminata sotto al chiaro d luna. C'era la luna piena quella sera. Un suono le era rimasto impresso nella mente: quello della voce del suo misterioso salvatore e per un attimo si chiese se l'avrebbe mai più rivisto e se sarebbe mai riuscita a scoprire chi era. Non volava nemmeno una mosca. All'improvviso sentì un rumore dietro di sè, si voltò di scatto ma non vide nulla. Quella voce continuava a suonarle nella testa, come se lui fosse li accanto a lei. Sentì dei passi dietro di lei e si voltò d'istinto. E lo vide.
  
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